NL West Report #6

Manny Ramirez si è fatto male proprio quando stava tornando in forma. Brutta tegola per i Dodgers.

Siamo giunti ormai alle soglie della boa di metà  stagione e nella NL West fughe e rimonte, crisi e strisce vincenti continuano a rimescolare le carte in tavola.

Stavolta registriamo il nuovo tentativo dei Padres di prendere il largo, approfittando del periodo nero di Giants e Dodgers; è soprattutto S. Francisco ad accusare, passando addirittura al quarto posto dietro a Colorado che, per adesso, non sembra risentire dell'assenza di Tulowitski e mantiene il distacco dalla vetta a livelli accettabili e suscettibili di un possibile rientro.

Strano invece il caso dei Dodgers: asfaltatati nelle partite di Interleague, si trasformano non appena tornano nei confini della division.

I Losangelini perdono terreno ma restano comunque al secondo posto, sperando che questo trend continui visto che la maggior parte delle partite da giocare saranno contro le dirette rivali.

In fondo alla classifica, continua costante il calvario di Arizona, ormai simile ad un laboratorio di preparazione al 2011.

Vediamo allora i dettagli, franchigia per franchigia.

S.Diego Padres 46-33

I Padres continuano a macinare vittorie, non cambiando minimamente il loro game plan ovvero basandosi sull'assoluta eccellenza della loro rotazione e del loro bullpen.

Regolati gli Orioles in casa (2-1), si trasferiscono in Florida espugnando Tampa (2-1) ed addirittura sweeppando i Marlins: ai pitcher di S.Diego bastano la miseria di 9 runs in tre partite per consentire ai propri tifosi di mostrare allegramente le scope sugli spalti.

Solo Colorado riesce a fermare la marcia dei Padres, riuscendo a vincere la serie al PETCO Park (1-2) grazie all'unico passo falso di un partente (Correia) ed a qualche cedimento del bullpen (Gallagher e Webb).

Per quanto riguarda Gallagher, ovvero l'unico rilievo deludente della stagione, il problema è già  stato risolto con il rientro di Stauffer che lo sostituirà , potenziando ulteriormente un reparto che attualmente è ai limiti dell'illegalità .

Molti addetti ai lavori sostengono che sarà  impossibile che i lanciatori di S.Diego possano continuare a lanciare su questi livelli per tutta la stagione ma stiamo sentendo questo discorso dall'inizio della stagione ed ancora non si intravede la minima crepa nel reparto e si comincia a fare strada l'idea che Latos e soci possano tranquillamente portare S.Diego ai playoff.

Sul fronte offensivo, promettenti segni di risveglio arrivano da Venable e da Scott Hairston, capaci di affiancare il totem Adrian Gonzales che resta l'unica bocca da fuoco veramente temibile del team nonostante un periodo non brillantissimo.

Da registrare anche il rientro di Everth Cabrera, dopo il suo secondo viaggio in DL della stagione; vedremo se lo SS saprà  dare una mano alla produzione offensiva dei fraticelli che ne hanno tanto bisogno.

Los Angeles Dodgers 45-35

Pessimo il cammino dei Dodgers in questa quindicina, iniziata con uno sweep subito a Boston (con Manny che tornava "a casa" per la prima volta da avversario), nonostante il buon rientro di Padilla.

LA fa seguire due serie perse, entrambe 2-1 ed entrambe regalate agli avversari, ovvero Angels ed Yankees: una serie di errori sul baserunning (una costante di stagione per i Dodgers) contro gli Angels ed una incredibile blown save di Broxton con 4 runs di vantaggio contro gli Yankees hanno fatto pendere la bilancia a favore degli avversari di turno, forti finchè si vuole ma che per vincere hanno dovuto attendere i misfatti dei ragazzi di Torre.

Buon per loro che il rientro in division li abbia tonificati, come spesso è accaduto questa stagione: lo sweep inflitto a domicilio dei Giants ha riaggiustato un pò la classifica e soprattutto il morale dello spogliatoio.

In questa serie, si registra l'ottimo rientro di Billingsley, la conferma di Padilla e un Ely che sembra tornato su livelli di buona affidabilità  dopo un periodo grigio.

Con Kuroda e Kershaw che restano le ancore del reparto, la ballerina rotazione dei Dodgers sembra adesso riprendere una forma definita.

Non è così per il bullpen, dove Broxton (sinora sontuoso) accusa qualche colpo a vuoto e Kuo resta l'unico vero, seppur fragile, fenomeno; con Monasterios in DL e Haeger DFA, Belisario sembra l'unico middle reliever di un certo affidamento rendendo il reparto abbastanza corto.

Non si sta certo meglio in attacco, dove Kemp ha conosciuto addirittura la panchina ed Ethier non è certo al top della forma; sono stati Loney, costante come al solito, e Manny a fornire punti importanti ma il più in forma di tutti è apparso Furcal, veramente torrido dopo un piccolo periodo di assenza dovuto a problemi familiari.

Purtroppo per LA, attualmente Manny è fermo ai box per un infortunio occorsogli a S.Francisco (campo sfigatissimo per gli infortuni, chiedere ai Red Sox per informazioni) anche se sembra che possa evitare la DL ed impedire così ai tifosi il supplizio di vedere Garrett Anderson al piatto più spesso di quello che accade attualmente.

Colorado Rockies 42-37

La temuta assenza di Tulowitski non sembra, per il momento, affliggere più di tanto Colorado: il buon Herrera in 2B e Barmes in SS stanno sopperendo egregiamente al vuoto lasciato dal grande Troy.

Vittorie interne contro Brewers (2-1) e Boston (2-1), un passo falso in casa degli Angels (1-2) prontamente riscattato a casa dei leader divisionali Padres (2-1).
Nella notte, altra vittoria in scontro diretto contro i Giants ad aprire una serie che poi vedrà  Colorado giocare in casa altre 9 partite consecutive.

Potrebbe essere il momento del rientro dei Rockies al vertice, se Tracy e soci sapranno sfruttare il calendario favorevole, anche se le preoccupazioni restano molte ed in vari settori.

Si inizia con Jimenez che inevitabilmente sta abbassando il livello delle sue prestazioni: nonostante questo, Ubaldo ha già  14 vittorie nel suo carniere e sinceramente non può essere certo lui la fonte delle preoccupazioni di Colorado.
Il bullpen invece, sinora solido, sta vivendi un brutto momento: sono soprattutto Corpas e Morales ad aver ceduto ed, in questa ottica, il rientro del lungodegente Street non può che essere salutato con estrema felicità , proprio perchè arriva in un momento di estremo bisogno.

L'attaccco vive sui lampi di Olivo e soprattutto su quelli di Carlos Gonzales, i più costanti del gruppo, anche se Barmes è in netta crescita rispetto all'opaco inizio di stagione e sembra essere tornato sulla retta via.
Male invece Stewart ed Helton, mentre Hawpe è alle prese con una lunga serie di piccoli infortuni che stanno minando il suo rendimento.

Se l'attacco, tradizionale arma principale dei Rockies, saprà  tornare a dare supporto ad una rotazione tutto sommato solida, ancorchè assai altalenante, Colorado avrà  speranze di rientrare sulle prime altrimenti non vediamo come i Rockies possano trovare la via per insidiare i rivali divisionali.

I margini ci sono e sono ampi, il distacco non è certo incolmabile dunque occhio ai Rockies, tra l'altro discretamente avvezzi alle rimonte.

S.Francisco Giants 40-38

Bruttissimo periodo per i Giants che perdono 4 serie su 4 e posizioni su posizioni in classifica.

Contro avversari non trascendentali in trasferta (Toronto e Houston, entrambe le serie per 1-2), in casa contro Boston (1-2), per finire con un sanguinoso sweep interno contro i super rivali Dodgers. Nella notte, nuova sconfitta per mano di Colorado. Cosa non va ?

11 runs a Toronto, 9 a Houston, 8 contro Boston e addirittura 6 contro i Dodgers: poca, pochissima roba specialmente se si considera che la rotazione non è al top del proprio rendimento.

Intendiamoci, parliamo di cedimenti non clamorosi ma sufficienti a far perdere molte partite proprio perchè S.Francisco gioca sempre sul filo del rasoio dei pochi punti segnati.

Adesso è stato ceduto Molina ai Rangers ( per il rilievo Ray ed un buon prospetto); la mossa apre le porte a Posey nel ruolo di catcher e forse sottintende ad un piano più ampio che preveda l'acquisizione di un'altra mazza per aiutare l'attacco che, nonostante sembrasse vicino ad una quadratura del cerchio, ha fatto registrare un impasse costosissima in classifica.

Tutto ciò, nonostante un ottimo impatto di Burrell, probabilmente anche maggiore di quello che ci si aspettasse da lui ed il rientro di Renteria, positivo anch'esso.

Importante poi, la chiamata di Madison Bumgarner, l'altro super prospetto che Bochy teneva in naftalina pronto a dare il suo contributo: per adesso, avrà  il ruolo di quinto partente e, anche se ha già  due sconfitte all'attivo, sembra sicuramente un upgrade rispetto a ciò che offriva Wellemeyer.

Ma la rotazione (ed il bullpen) non destano grosse preoccupazioni, nonostante qualche battuta a vuoto di Cain, finora eccezionale, e di Sanchez; fossimo in Bochy, le nostre preghiere andrebbero indirizzate sul rendimento di Huff ,Uribe e su Freddy Sanchez.

Il trio finora è stato fantastico, adesso hanno un po' frenato e questo rientra in un logico appannamento di rendimento.

Ritrovare la produzione del cuore del lineup e magari riavere anche un Sandoval simile al panda del 2009 sarebbe fondamentale, altrimenti le prospettive ingrigiscono assai.

Arizona D'Backs 31-48

Prosegue stancamente la stagione di Arizona, tra molte sconfitte e qualche rara soddisfazione.

La novità  è il siluramento duplice di Hinch e Byrnes a favore rispettivamente di Kirk Gibson e Jerry Dipoto; per Gibson sarà  l'esordio come manager mentre per Dipoto sembra che il posto di GM sarà  temporaneo: ricordiamo che in disoccupazione c'è gente del calibro di Towers e, se fossimo nei panni di Arizona, non ci penseremmo un attimo più del necessario a contattare l'ex Padres.

La rivoluzione ai vertici non oscura la perla che Edwin Jackson ha offerto in quel di Tampa: uno splendido no hitter, confezionato con la bellezza di 149 lanci e reso ancora più emozionante da 8 walks.

L'enormità  del numero di lanci ha costretto Jackson a saltare la partenza successiva ma, vista la classifica, poco è importato a tutti perchè l'impresa resterà  nella storia della franchigia mentre la stagione 2010 sicuramente non sarà  ricordata con lo stesso entusiasmo.

Come note a margine segnaliamo gli esordi del rilievo Demel ( non male) e del partente Enright: prove di 2011, sino ad allora perpetrate da Hinch.
Adesso toccherà  a Gibson mandare avanti il laboratorio: vediamo come se la caverà  questo personaggio, sinora molto amato a Los Angeles per un walk of HR nelle ultime WS vinte dai Dodgers.

Riuscirà  a farsi amare anche a Phoenix ?

In bocca al lupo.

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