Rod Smith ha ricevuto il TD decisivo di una partita dominata dai reparti difensivi.
Nella fredda serata di Denver, accompagnata da una delicata pioggerella a rendere tutto più scivoloso, la difesa dei Broncos ha trovato ancora una volta il modo di mettersi in evidenza e la parola "dominante" descrive con estrema efficacia quello che il reparto allenato da Larry Coyer ha mostrato nel quinto Monday Night stagionale, che ai padroni di casa vedeva opposti nientemeno che gli imbattuti Baltimore Ravens di Steve McNair e Ray Lewis.
In una sfida nettamente contraddistinta dalla prestazione dei rispettivi reparti difensivi, Broncos e Ravens hanno giocato una gara molto tattica, fatta di posizioni di partenza, giocate rese più difficili dal terreno di gioco, ottimi schieramenti del personale in campo, pochissime possibilità di andare sul profondo. Tuttavia, il 13-3 con il quale Denver si è imposta non rende l'idea dell'equilibrio delle forze viste in campo, ma rappresenta in ogni caso il giusto premio per chi la contesa l'ha interpretata meglio, sbagliando meno dell'avversario e colpendolo al momento opportuno, senza permettergli di rialzarsi in piedi.
La pochezza di punti registrata per te quarti di gara è ampiamente giustificata dalla presenza in campo di due difese di altissima qualità , nonché da un attacco imperniato su corse che stentano a funzionare (Baltimore) seppure con qualche soluzione aerea in più data la presenza del venerabile McNair, e l'altro capitanato da un Jake Plummer sempre più sotto esame per via degli scarsi risultati statistici rimediati finora, eccettuando la vittoria confezionata contro i Patriots con due perle in collaborazione con Javon Walker.
E se il secondo tempo, in special modo la parte finale di quarto periodo, è stato giocato dai Broncos con la consapevolezza di poter prendere in mano una partita dove ogni piccola segnatura contava moltissimo, nel primo i Ravens avevano prodotto molto di più dei loro avversari, doppiandone il tempo di possesso offensivo e riuscendo a creare due turnovers senza riuscire a mettere in saccoccia un granchè, accontentandosi di un field goal di 24 yards del veterano Matt Stover, nonostante un fumble ai danni di Tatum Bell provocato da Terrell Suggs e ricoperto da Chris McAllister ed un intercetto di Samari Rolle di conseguenza ad un lancio fuori misura di Jake The Snake.
La prima metà , caratterizzata da grandi giocate difensive dei singoli, non ha segnalato grandi notizie dal reparto offensivo di casa, almeno fino a 5 minuti dall'intervallo, quando solo una vantaggiosa posizione di partenza, sfociata da un ottimo ritorno di punt del tuttofare Darrent Williams, aveva dato l'opportunità a Jason Elam di pareggiare i conti ponendo Denver in parità di punteggio nonostante un -2 nel ratio dei palloni persi e con sole 6 yards all'attivo per Plummer, ancora alle prese con diverse decisioni discutibili.
Preziosa, invece, la possibilità di vantaggio gettata al vento dai Ravens nell'ultimo drive del primo tempo, quando McNair ha sfidato Champ Bailey, che solo un paio di azioni prima era caduto in una finta di corsa liberando Derrick Mason per un guadagno di 26 yards, effettuando un lob in direzione di Clarence Moore con l'intento di sfruttarne i centimetri, ma venendone fuori solamente con un doloroso intercetto in endzone che ha negato anche la sola opportunità di una conclusione facile per Stover, moralmente e tatticamente importante in una gara senza alcun sentore di mete.
Il dopo un terzo quarto scivolato via senza alcun tipo di esito offensivo, caratterizzato soamente da molti 3 & out, i Broncos hanno finalmente mosso le catene con una serie di 10 giochi per 46 yards, dove Plummer si è arrangiato con mezzi propri (importante un suo scramble da 12 yards su un terzo down); al piede di Jason Elam è stata nuovamente affidata la sorte, e l'esperto kicker non ha che confermato la sua glaciale freddezza nel mettere un fondamentale calcio di 44 yards, che non solo metteva Denver con la testa avanti di un soffio dopo tanta fatica, ma faceva entrare in partita un pubblico che, galvanizzato dopo le sofferenze patite, si è scaldato in fretta nonostante le basse temperature dell'alta montagna.
L'inerzia a favore di Denver è aumentata in maniera capitale quando una brutta decisione di McNair si è tramutata in un intercetto di Darrent Williams, dopo una lettura probabilmente affrettata dalla pass rush, ed il turnover è stato capitalizzato come meglio non si poteva, scrivendo la parola fine alla partita: un Plummer più concreto, tremendamente più efficace lanciando in corsa, ha pescato Javon Walker per un guadagno di 27 yards riportando abbondantemente i Broncos in territorio avversario, mentre Tatum Bell (92 yards complessive) ha convertito un altro terzo down con una corsa di potenza, trascinando con sé nientemeno che il grande Ray Lewis, facendo camminare ulteriormente il cronometro verso la fine.
Anziché congelare il possesso e far sprecare i timeouts avversari, i Broncos hanno optato per l'effetto sorpresa, ed anziché provare lo sfondamento nel mezzo vista la vicinanza alla goal line, è arrivato il TD pass decisivo per le mani di Rod Smith, che in stagione ha ammucchiato statistiche complessive uguali a quelle di una sua singola gara di qualche tempo fa, ma che è pur sempre dotato di due mani sicure ed utili per sigillare una bella W, la terza consecutiva, nel casellino delle vittorie del team di Mike Shanahan, che assieme ai Chargers condivide la vetta della Afc West.
La palma di Mvp non può che andare all'intero reparto difensivo di Denver, i cui meriti per aver subito un solo TD in stagione sono da attribuire a tutti: la linea difensiva che aveva destato dubbi sin dall'anno passato sta rispondendo discretamente, Al Wilson e Ian Gold sono due garanzie nel mezzo, le secondarie sono tra le migliori della Nfl grazie alla presenza di veterani come Bailey, Ferguson e Lynch e grazie alla crescita dei secondo anno Williams e Foxworth, due gemme arrivate dal draft 2005.
Per Brian Billick e i Ravens resta molto lavoro da fare offensivamente, perché la difesa è assolutamente fuori discussione: McNair ha preso delle cattive decisioni (3 gli intercetti subiti a fine nottata) e la linea non gli ha garantito quei 2-3 secondi in più per effettuare le letture migliori; i giochi che alla fine hanno funzionato meglio sono stati gli screen per Musa Smith in particolare, ed i giochi sicuri ma corti dal primo down in generale, mentre il gioco di corse ha dato i migliori frutti con Mike Anderson in campo (l'ex Denver ha prodotto due primi downs consecutivi in tempo di carestia totale), confermando le evidenti difficoltà di Jamal Lewis nel trovare spazi adeguati e ripetere le vecchie statistiche (15 tentativi, 43 yards).
I fatti comunque vedono i Ravens ancora avanti di una lunghezza rispetto ai Bengals nella vetta della Afc North, con l'impegnativa seconda parte di calendario che andrà a decidere le sorti della division con i doppi scontri diretti Baltimore/Cincinnati e Baltimore/Pittsburgh.