Philip Rivers in azione: è nata una stella?
Ben Roethlisberger era già passato da San Diego, giusto un anno fa o giù di lì, ed al Qualcomm Stadium (si trattava di un Monday Night) aveva contribuito fortemente al 24-22 con il quale gli Steelers si erano imposti sui Chargers padroni di casa, quando l'aura magica di starter imbattibile ancora aleggiava sopra di lui; il suo ritorno in California nel Sunday Night di ieri notte non ha avuto eguali esiti ed anzi ha gettato ulteriori ombre su una stagione cominciata male e che sta continuando peggio.
La sconfitta arrivata in nottata sta a significare che con Big Ben da titolare Pittsburgh quest'anno rimane ulteriormente senza vittorie, ed il quarterback dell'Ohio deve ancora segnare il suo primo TD pass stagionale a fronte di ben 7 intercetti in sole 3 gare, due dei quali aggiuntisi proprio nello scontro di cui ci accingiamo a parlare.
La stessa serata che ha gettato ancora aria di crisi sulle spalle di Roethlisberger, ha invece esaltato in diretta nazionale le qualità di Philip Rivers, rimasto due anni a guardar lanciare Drew Brees prima che il trasferimento di quest'ultimo a New Orleans gli consentisse di scendere finalmente in campo e di dimostrare le sue qualità ; in settimana erano arrivate delle piccole proteste da parte dei tifosi dei Bolts, perché non vedevano il loro nuovo quarterback lanciare abbastanza seppure l'imbattibilità fosse stata perduta solamente negli ultimi istanti della partita contro Baltimore: ieri Rivers ha lanciato per 37 volte completando 24 passaggi per 242 yards con 2 TD ed un intercetto, sconvolgendo completamente il piano di gioco che Marty Schotteneimer aveva proposto nelle uscite precedenti con il cosiddetto “Martyball”, con un utilizzo dei lanci molto limitato.
Parte di questa decisione arrivava dalla necessità di trovare una soluzione concreta per affrontare il forte muro di Pittsburgh, che come hanno dimostrato i fatti sul campo, non era lì per far correre nessuno; il piano difensivo di Dick LeBeau ha infatti dato egregi risultati contro LaDainian Tomlinson, ridotto a 36 yards in 13 portate ed 8 ricezioni per 34 yards, con la front seven abile nel leggere il gioco sempre un millesimo di secondo prima del suo sviluppo e con le secondarie attentissime agli screen, bloccati sul nascere da tackles decisi e sicuri.
Con questi presupposti e con la solita batteria di blitzers a disposizione, gli Steelers hanno bloccato l'attacco avversario per tutto il primo quarto: una protezione non adeguata su Rivers, a terra per due volte nel giro di breve e presto intercettato da Ryan Clark su una palla contesa ad Eric Parker, nonchè l'impossibilità di muovere il pallone con l'asso Tomlinson a causa di una profonda penetrazione della linea difensiva, hanno spesso prodotto giocate con yardaggio negativo, mentre dall'altra parte Pittsburgh riusciva finalmente a spostare la catena del primo down con l'ingresso di Najeh Davenport (suo uno screen ricevuto per un guadagno di 32 yards) e con qualche corsetta all'esterno di Willie Parker (il gigantesco Jamal Williams non permetteva di correre nel mezzo) trovava il primo vantaggio della serata, con una meta da 9 yards dello stesso Fast Willie scortato in endzone da un blocco da manuale di Hines Ward.
La gara ha preso improvvisamente fuoco nel secondo periodo, dopo un esordio largamente dominato dalle difese: Jeff Reed ha centrato i pali con conclusioni di 39 e 44 yards, mentre Philip Rivers ha risposto riuscendo a coinvolgere i suoi ricevitori, uno su tutti il dimenticato Antonio Gates, decisivo in una conversione di un 3° e 11 che ha permesso a Malcolm Floyd di ricevere, qualche gioco più tardi, il preciso pallonetto del suo quarterback, sfruttando tutta l'altezza a proprio vantaggio contro le mani inutilmente protese di De'Shea Townsend.
La consistenza di Rivers è progredita anche nel secondo tempo, proprio in coincidenza della fase di stallo dell'attacco avversario, in una ripresa contraddistinta da entrambi gli intercetti subiti da Roethlisberger, dai quali i Chargers anno ricavato 10 punti.
Il giovane regista di San Diego ha lentamente preso in mano la situazione pur trovandosi a dover lanciare più del dovuto, ed essere quindi più soggetto a possibili errori, ma i risultati sono stati invece incoraggianti: l'accuratezza di Rivers è stata uno degli aspetti che ha maggiormente colpito nel vederlo in azione, assieme alla dimostrata leadership di un ragazzo che sembra già sapere come gestire un huddle nella Nfl.
Da ricordare in particolare il drive che ha portato alla segnatura di Antonio Gates, quella del 17-13, dove Rivers si è reso protagonista di due completi rispettivamente di 16 e 25 yards, entrambi scaturiti da lanci difficili e destinati per Eric Parker, sicuramente il miglior wide receiver visto in campo ieri notte.
Alla fine anche la forte difesa dei campioni in carica si è dovuta arrendere, complici i troppi snaps giocati e la conseguente permanenza in campo per un periodo di tempo troppo lungo, con la controparte offensiva a produrre solamente 49 yards nel secondo tempo: i Chargers hanno così terminato il loro lavoro gestendo al meglio il cronometro e giocando in modo prudente, permettendo a Nate Kaeding due conclusioni comode (22 e 33 yards) che hanno opportunamente e definitivamente distanziato il punteggio sino al 23-13 finale.
Se c'era bisogno di un test per decretare la candidatura dei Chargers per una buona stagione, questo è stato superato con la vittoria ai danni dei campioni in carica: la difesa, dopo aver subito 200 yards a gara (la migliore della Nfl) ha concesso molto nel primo tempo ma ha chiuso ogni spazio nel secondo, ed ha inflitto 5 sacks a Big Ben intercettandolo in due occasioni; Jamal Williams si è distinto come migliore della serata, sbarazzandosi a volte di due uomini alla volta per andare a cercare le gambe del running back, un vero e proprio esempio di come dovrebbe giocare un nose tackle in una difesa 3-4.
L'attacco, oltre alla buonissima prestazione di Rivers, ha avuto risposte importanti dall'affidabile Parker con 5 ricezioni per 86 yards ed ha avuto una maggior produzione di yards, 56, da Michael Turner che non da Tomlinson, mentre è doveroso un appunto sul declino di un Keenan McCardell che ha fatto cadere qualche pallone di troppo.
Per Pittsburgh, invece, aumenta la pressione, e diventa sempre più difficoltosa la scalata alla Afc North, dove gli imbattuti Baltimore Ravens, che giocheranno nel Monday Night contro i Broncos, sembrano ormai lontani da raggiungere.
E vincere i due scontri diretti che devono ancora opporre gli Steelers a Baltimore, diventa ora il principale obbiettivo di questa prima parte del campionato di Bill Cowher, se non altro per tentare di agganciare la vetta divisionale con un bel rush finale.