AFC – Week 4 Report

Vince Young, benvenuto nella NFL

Quattro giornate, un mese di football professionistico ed è già  tempo di un primo bilancio. Due squadre nella AFC rimangono immacolate. Sono Baltimora ed Indianapolis. Ambedue le formazioni hanno vinto in rimonta, con molte difficoltà .

A Baltimora si affrontavano due squadre che non avevano conosciuto ancora la sconfitta. I Chargers, dopo il bye week, cercavano la vittoria della consacrazione. Il match è stato, come ovvio, dominato dalle difese, le prime due della lega. San Diego ha giocato meglio per tre quarti di gara, sfruttando Tomlinson e Turner per controllare il tempo e dare ritmo alla propria manovra.

San Diego ha effettuato ben 12 giochi offensivi in più rispetto agli avversari, ma non sempre la quantità  comporta anche la qualità .

"Abbiamo avuto il controllo dell'incontro e ce lo siamo lasciati sfuggire" ha ammesso Rivers, che ha condotto alla segnatura la squadra al primo drive, per poi scordarsi la via della end zone.

"Non ho giocato abbastanza bene per vincere" ha continuato il quarterback, la cui più grossa responsabilità , risiede nella misera percentuale di terzi down convertiti, 2 su 11.

La difesa Ravens è rimasta in campo sette minuti in più di quella avversaria, ma non si è spezzata. Con Ray Lewis e Bart Scott ha contenuto gli avversari, tenendo il match sul filo, regalando il proscenio al proprio quarterback nell'ultimo drive.

"Non avevo dubbi" ha confessato Samari Rolle " quando il nostro numero nove è entrato in campo, sapevo che avremmo vinto".

Come domenica scorsa, McNair ha sorpassato gli avversari allo scadere, con soli 34 secondi sul cronometro alla fine di un ultimo drive da infarto. In 3 minuti e 12 secondi, l'ex Titans ha lanciato con un ottimo 5 su 6, corso per 12 yards e trovato Heap nelle ultime 10 yards del campo da gioco.

"La difesa ci ha regalato un'opportunità , mantenendo l'incontro a distanza di soli sei punti. Abbiamo sufficiente fiducia in Noi stessi per vincere, una volta che queste occasioni ci vengono fornite".

Per Indianapolis la strada del successo è stata ancora più impervia. La difesa dei Jets ha contenuto splendidamente l'attacco avversario. Con coperture perfette non ha concessi big play agli avversari ( un unico gioco da oltre 20 yards), lasciando che fosse l'anemico gioco su corsa di Rhodes e Addai a vincere l'incontro.

La tattica è stata perfetta, e il ritorno di kick off per 103 yards che ha portato in vantaggio la formazione di Mangini, sembrava essere il fiore all'occhiello ad una prova magistrale. Mai dire mai, con Peyton. Manning ha mantenuto la calma, concludendo Lui steso in end zone il drive decisivo.

"Non siamo mai stati in panico. Non ne abbiamo avuto nemmeno il tempo. Non siamo stati contenti del ritorno diretto in touchdown, ma non era l'ultimo gioco del match. Ci siamo detti, abbiamo gli schemi, entriamo ed arriviamo in end zone. Tutte le squadre si allenano per i two minutes dril. Ogni giocatore sogna la meta decisiva all'ultimo gioco. Realizzare il tutto a New York aggiunge qualcosa"" ha dichiarato.

Solo complimenti per i Jets, cui sono stati troppo costose le tre palle perse. In particolare l'intercetto, su un quarto e goal, che la squadra ha deciso di giocare, invece che tentare un calcio. Decisone azzardata, che farà  molto discutere nella Grande Mela.

Se Baltimora e Indinapolis continuano la loro striscia vincente, non altrettanto Cincinnati, che si inchina in casa ai Patriots. La squadra di Marvin Lewis è apparsa lontana parente di quella che ha messo in ginocchio i campioni del mondo, non riuscendo a costruire un momentum da quella vittoria.

"E' difficile parlare dopo una sconfitta così" ha dichiarato Palmer " ma, magari, tra un mese diremo che è stata benefica. Non so se abbiamo sottovalutato l'impegno o siamo arrivati troppo cariche. Di certo so che questo era un incontro da vincere. Magari avremo un'altra occasione, perché so che se giochiamo il nostro miglior football possiamo batterli". Il quarterback non ha saputo trarre vantaggio da una difesa ancora rattoppata, con molti componenti delle secondarie assenti per infortunio. Come sempre Belichick ha mischiato le carte, con formazioni ed assegnamenti difensivi che hanno confuso l'avversario.

A dispetto di una partenza lenta, con i Bengals a segno per primi, e con il primo turnover del match a proprio sfavore, la linea offensiva di New England ha dominato, e, una volta avuto il tempo necessario, Brady non ha più commesso errori.

Non importa se i ricevitori non sono più quelli di una volta, anche ieri solo 45% delle yards su passaggio sono andate ad appannaggio dei wideout, perché il running game è di nuovo efficiente, garantendo un bilanciamento invidiabile alla squadra. 236 yards a 71 il computo sul terreno, con Maroney e Dillon ( 3 td in due) che hanno costituito un tandem di velocità  e potenza cui la difesa avversaria non ha saputo rispondere.

Felicissimo l'ingombrante ex, che ha festeggiato in maniera polemica lanciando il pallone al pubblico, continuando poi nel proprio silenzio "Non è ancora cambiato nulla, ho altre cose da fare". Più loquace il rookie " Sapevamo che il gioco su corsa sarebbe stato determinante, ed era la nostra priorità  numero uno riuscire a farlo funzionare".

TO o meno, suicidio o meno, Dallas si è dimostrata troppo forte per i Titans. Vince Young ha esordito dal primo secondo, ma non è stato un inizio felice, con due sacks e altrettanti intercetti. Fisher ha confermato che il giocatore sarà  titolare fino a fine campionato "Non mi ero preposto una tabella su quando farlo esordire, la tentazione di farlo giocare da subito, anche prima che fosse pronto era forte".

Young è stato incapace di dare profondità  al gioco. I Cowboys ne hanno approfittato, facendo salire costantemente la SS nel box, costringendo ai salti mortali sia Brown che White.

Pur tenendo segreta la notizia, Dallas era preparata ad affrontare Young "Me lo aspettavo" ha dichiarato Parcells "E' giovane, e non è semplice giocare così indietro nel punteggio. Ovviamente ha braccio e qualità  atletiche notevoli". Non è stato tutto negativo, per il giovane. Qualche buon passaggio sotto pressione, una conversione da due punti hanno mostrato le potenzialità , ma gli errori sono arrivati inevitabili "Devo imparare molto. Per prima cosa a proteggere meglio il pallone"

La difesa dei Titans ha sofferto l'inverosimile, costringendo i Cowboys ad un solo punt, e forzando un solo turnover, sul primo drive del match. 45 punti subiti non sono pochi, come evidenti sono le 217 yards su corsa, favorite anche dall'espulsione del DT Haynesworth, per un contatto con il centro avversario "Se dovessero multarmi o sospendere direi che è giusto. Per quello che ho fatto merito la punizione. Ho sbagliato, non è il football, non è come questo gioco va interpretato. Ho solo lasciato la mia squadra in difficoltà ".

Festival del sack tra Houston e Miami. Tra due linee offensive inguardabili il conto finisce pari, 5 testa. Un sack e mezzo anche per Williams la prima scelta del draft 2006, il cui gioco più importante è stata però il salvataggio di una conversione da due punti che avrebbe pareggiato l'incontro, terminato per 17 a 15 in favore dei texani.

"Ho visto Brown lanciare, e mi sono alzato per toccare e deviare il pallone. Ero al posto giusto nel momento giusto. Certo ora nessuno potrà  dire che non ho segnato neanche un sack. La cosa più importante è stato riuscire a mettere costante pressione su Culpepper".

La differenza nel confrontarsi con la pressione della linea avversaria è stata determinante. Culpepper (21 sacks subiti in questa stagione) dimostra, ancora una volta, di non aver ritrovato la propria mobilità  dopo l'intervento al ginocchio

"Sappiamo di essere un attacco migliore di quello che abbiamo mostrato per ¾ di match. Abbiamo aspettato troppo a mettere in moto il motore". A differenza del collega, Carr è riuscito a ricavare qualcosa anche sotto pressione, aiutato finalmente da un briciolo di running game, con Dayne come cavalo da tiro ( 22 corse per 58 yards), che ha reso possibile qualche variante e qualche finta di play action.

Buffalo torna alla vittoria, grazie ad una condotta diligente e senza errori di Rivers, che ha concluso con 222 yards e un td. Ma è stata ancora la difesa, con ben 4 rookie in campo ( 2 saftey e 2 defensive tackle), che ha salvaguardato con la spada ciò che l'aratro aveva segnato, evitando una rimonta che avrebbe avuto dell'incredibile.

Finale per 17 a 12 per i Bills che hanno tremato quando la palla è tornata ai Vikings, a 1:39 dalla fine. Ma senza timeout Brad Johnson non ha concluso il lavoro. Fletcher ha comunque tremato "Mi si è fermato il cuore" riferendosi ad un incompleto di Robinson, libero di correre, se avesse ricevuto il pallone, fino in end zone. "In questi anni spesso non abbiamo chiuso gli incontri. Ho subito pensato, no, non ancora una volta. Quando il pallone è scivolato dalle mani del ricevitore, ho capito che era il nostro giorno".

L'attacco dei Vikings non è stato incisivo, e soprattutto non privo di errori. 12 penalità  per 78 yards, e solo il 15% di terzi down convertiti, per una formazione che segna con il contagocce, e il cui running game rimane misterioso (3.9 di media in questi 4 primi incontri). La difesa non ha fatto di meglio. Molti errori nei fondamentali di placcaggio, e un td concesso a Price che rimane nella cineteca dello "Strano ma Vero".

Shutout per i Kansas City Chiefs, a cui non è raro vedere segnare 41 punti, ma molto meno frequente è vederli tenere a 0 gli avversari, i malcapitati 49ers. Ritrovata l'efficacia della linea offensiva, Huard ha finito per sembrare Mandrake, con un rating di 133.3, conducendo la squadra ad un incredibile 60% di terzi down chiusi con successo. "Una linea fenomenale. Ci sono molti veterani che hanno reso il mio compito semplice. Ma avete visto come ha giocato la nostra difesa?".

Si, il reparto si è disimpegnato davvero bene, non concedendo 100 yards, ne su corsa, ne per via aerea, mettendo pressione su uno Smith colpito ben 5 volte. Nessun touchdown concesso per il secondo incontro in fila, il lavoro dell'ex head coach dei Jets inizia a vedersi. Tamba Hali: "Siamo usciti dallo spogliatoio convinti a giocare con intensità  e cuore. Volevamo dimostrare quanto vale questo reparto".

OT per i Jaguars nella capitale. OT amaro, con Moss che chiude il primo possesso del supplementare con una ricezione da 68 yards fino in end zone. La squadra di Del Rio ha smarrito la propria identità , incassando la seconda sconfitta consecutiva, senza riuscire a correre ( solo 33 yards ). Sbilanciata pericolosamente nel gioco aereo, (73% di passaggi), la formazione non ha mantenuto un adeguato possesso palla, dovendosi inventare soluzioni e vivendo di improvvisazione, giochi rotti, trick play e tackle sbagliati per rimanere in gara fino alla fine, rimontando 10 punti nell'ultimo quarto. "Non abbiamo giocato bene. Abbiamo concesso 30 e passa punti, abbiamo concesso oltre 100 yards su corsa, molte anche su passaggio. Non abbiamo proprio giocato per niente bene" ha analizzato Deion Grant.

Washington ha controllato la partita a proprio piacimento, con un solido running game, alternato a lanci sul profondo, con una linea che non ha concesso alcun sacks. In realtà , a Brunell è stato sufficiente mettere la palla in aria verso il numero 89. Moss ha pensato al resto, seminando gli avversari come birilli.

Oltre alla ricezione decisiva ha segnato altri due td, rendendo pazza la secondaria dei Giaguari. "E' uno dei migliori ricevitori con cui abbia giocato," ha ammesso Brunell " sicuramente il migliore dopo la ricezione" .

Cleveland vince, rimontando 18 punti, sui Raiders, che rimangono ancora a quota zero vittorie. Con tre touchdown pass nel secondo tempo, Frye ha riportato in controllo della partita una squadra che nella prima parte ha molto sofferto.

"Era un incontro da vincere, ed è una vittoria estremamente importante. Penso che siamo un team migliore. Sono contento che siamo riusciti ad uscire dallo spogliatoio e a dimostrarlo". Certo evitare intercetti negli ultimi minuti salverebbe le coronarie del proprio allenatore.

"Questa volta siamo stati fortunati ad uscire con una vittoria" ha replicato Crennel.

Come una settimana fa, avanti di tre punti, con la squadra in red zone, il quarterback è stato pizzicato da Asomugha, ma questa volta la difesa ha retto. Ad Oakland non sono stati sufficienti 18 punti di vantaggio all'intervallo. La squadra, di ritorno dal bye week, è cresciuta, ma Walter, 9 su 23 per 68 yards, con un td ed un intercetto, ha ancora molto da lavorare

"Dovevamo accelerare quando eravamo avanti, invece siamo rimasti al palo in tutto il secondo tempo, è inaccettabile".

" Siamo migliorati" ha commentato Shell " Ma non abbastanza. Non abbiamo ancora la continuità  necessaria. Giochiamo troppo a sprazzi".

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