Rashied Davies (81) esulta con Thomas Jones dopo la meta che nel finale è valsa il 3-0 in stagione per Chicago.
NFC East
Philadelphia Eagles 2-1, Dallas Cowboys 1-1, N.Y.Giants 1-2, Washington Redskins 1-2,
Settimana scorsa in questo stesso spazio parlavamo di come i Giants latitassero sul piano del gioco dimostrando però un carattere notevole. La partita di questa settimana in quella bolgia che prende il nome di Qwest Field ha supportato la tesi di chi sostiene, compreso lo scrivente, che New York non ha un gioco.
Domenica è scomparso anche quel carattere che li aveva portati a tornare sotto ( e vincere ) con gli Eagles la settimana precedente e negli occhi è rimasto solo quell'ultimo quarto con Eli Manning ad andare avanti di no-huddle offense in no-huddle offense nel tentativo di recuperare una partita che, ad un certo punto, li vedeva sotto 42 a 3.
Il game plan difensivo di New York si basava sul contenimento dell'attacco di Seattle, soprattutto con un reparto delle secondarie non fortissimo, e sulla capacità di leggere e reagire velocemente alle chiamate di Hasselbeck, che magari non userà molto la no-huddle offense, ma è abilissimo nei passaggi corti e veloci e nel tenere costantemente sotto pressione una difesa.
Ovvio che se chiudi un primo tempo con il tuo quarterback a 21.1 di rating e con 3 INTs, il tuo miglior ricevitore ha fatto solo 23 yards frutto di una ricezione e tutti i tuoi primi 7 drives si sono conclusi o con un intercetto, o con un fumble o con un punt, qualcosa non deve aver funzionato.
Al di là dei meriti dei Seahawks, di cui parleremo più avanti, è interessante soffermarsi un secondo sulle parole, forti, del TE Shockey che non le ha certo mandate a dire a coach Coughlin. In soldini: sei un pessimo capo allenatore che si fa puntualmente battere, nelle scelte di gioco, nella strategia, nelle decisioni, dall'altro uomo con la cuffia in testa che sta sulla sideline opposta.
Parole forti che un città come New York sa far riecheggiare: non ci stupiremmo se per il tacchino a chiamare i giochi per i Giants ci fosse qualcun altro. Intanto la regular season incombe e con essa anche il provvidenziale bye della prossima settimana che permetterà all'ambiente di rilassarsi e confrontarsi.
Molto spazio ai Giants dunque ma Dallas era di riposo quindi, non ce ne voglia qualche amico, dei Cowboys e di Parcells avremo modo di parlare più avanti. Vediamo invece adesso come si è compratata la nuova capolista di division. Gli Eagles.
L'importanza che Brian Westbrook ricopre nel gioco di Philadelphia è notevole. Il running back dà una diversa dimensione al gioco di Philly, dotandola di un giocatore capace di portare palla ed anche riceverla ( 2 TDs su corsa, 1 per via area su 4 ricezioni ) ma anche in grado di elevare il rendimento dei compagni. Alla stregua dell'attuale Donovan McNabb, molto probabilmente l'MVP del mese di settembre. Con il quarterback ha distribuire sapientemente il pallone in attacco ( 7 ricevitori " illuminati " ) gli Eagles hanno messo subito 21 punti tra loro e i 49ers.
Distacco incolmabile poi quando un incredibile giocata difensiva del DT Patterson ( fumble riportato in meta dopo 98 lunghissime yards ) portava Philadelphia sul 31-3. Una difesa che fino a quel momento aveva tenuto i 49ers ad un solo field goal e solo un viaggio nella propria metà campo oltre a " tenere" i tre tentativi di Frank Fore sulle proprie 1, azione da cui è scaturito poi il TD su ritorno da fumble.
Una partita che ha dimostrato che la rimonta dei Giants la settimana precedente non ha lasciato strascichi dal punto di vista mentale. Philadelphia doveva quindi dimostrare di essere pronta mentalmente a disputare una partita contro una squadra insidiosa, come poi si è rilevato essere nel secondo tempo, come i San Francisco 49ers.
Al momento gli Eagles sono un gradino sopra tutti nella East, divisione comunque difficile e che vede squadre tutte potenzialmente dai playoffs, anche quei Redskins balbettanti di inizio stagione che, dopo la vittoria sui Texans, hanno parlato apertamente di playoffs.
E a vedere le prestazioni di Clinton Portis e Mark Brunell potrebbero aver ragione. Non che Houston, ed in particolare la sua difesa, rappresentasse un ostacolo insormontabile ma vedere il quarterback di Joe Gibbs completare 22 passaggi in fila ( record NFL ovviamente ) e il round game di Washington ammassare 234 yards a 5.7 di media a portata ha certamente mostrato allo staff ed ai tifosi dei Redskins il potenziale di questa squadra.
Il game plan di Al Saunders era impostato quindi sul gioco di corsa. Con il rientrante Portis era obbligatorio dettare i ritmi di gioco ed imporre alla difesa di Houston una lunga permanenza in campo. Così Washington ha iniziato correndo ( 9 dei primi 10 giochi ) dietro le figure di Portis e Betts ( 16 x 124 ) e ha contemporaneamente costretto i Texans a tenere un uomo in più nel box aprendo il campo per i lanci di Brunell e gettando le basi per il record di completi come detto.
L'exploit offensive ha comunque mascherato i problemi di Washington, troppi fallosi ( 12 penalità in maggior parte offensive, di cui ben 4 holding ) e deficitari nella proprie 20 concedendo ai Texans il 100% di realizzazione all'interno della red zone ed a Johnson di mettere insieme 152 yards.
NFC North
Chicago Bears 3-0, Minnesota Vikings 2-1, Green Bay Packers 1-2, Detroit Lions 0-3
Per quanto riguarda lo showdown fra Chicago e Minnesota vi rimandiamo al bel pezzo di Charles annotando solamente l'importanza del successo dei Bears non solo all'interno della divisione ma perché venuto contro un avversario in ascesa e presumibilmente in forma come i Vikings.
Quindi ci ritroviamo a parlare dei Packers e dei Lions e del loro incontro. Una partita che ha segnato il 400° TD di Brett Favre ( ora a quota 402 per la precisione dopo i tre contro i Lions ) ma anche detto delle carenze del running game di entrambe le squadre. E se Kevin Jones di Detroit, seppur sotto le 100 yards, qualche buon numero lo ha messo insieme ( 4.8 di media su 17 portate e 1 TD ) altrettanto non si può dire per i numeri dei running backs di Green Bay ed in particolare di Ahman Green.
Facile capire quindi che in tale contesto i migliori in campo siano stati i quarterbacks con Kitna a lanciare per 342 yards contro uno dei reparti più deboli di tutta la NFL, la secondary dei Packers, mentre Favre distribuiva il pallone su tutto il fronte d'attacco ( 10 giocatori di Green Bay hanno avuto almeno una ricezione ).
Con la gara in equilibrio ha decidere, come molte volte accade in questi casi, è stato un episodio. Ultimo periodo di gioco, Lions sotto di 7, palla sulle loro 31. Il drive si chiude 8 yards dopo su un sack ai danni di Kitna ( il 3° della giornata ). Partita chiusa? Nemmeno per sogno perché nel drive successivo i Packers compiono un mezzo suicidio, nonché uno dei frequenti errori che ne caratterizzeranno la stagione, perdendo un pallone con Mr. Fumble Green e dando un nuovo possesso,e speranza, a Detroit.
Il drive successivo dei Lions, complici anche due penalità offensive, moriva sulle 50 dei Packers che, quindi, portavano a casa una vittoria che dà respiro all'ambiente in attesa della prossima settimana quando saranno di scena al NovaCare Complex di Philadelphia mentre i Lions andranno a St. Louis.
NFC South
New Orleans Saints 3-0, Atlanta Falcons 2-1, Carolina Panthers 1-2, Tampa Bay Buccaneers 0-3.
Quella di scena in Florida era una partita di non ritorno. Ai playoffs, sottointeso. Dal 1990 ad oggi infatti solamente in tre occasioni ( 1992 Chargers, 1995 Lions e 1998 Bills ) una squadra cha ha iniziato la stagione con tre sconfitte è poi arrivata ai playoffs. Facile capire allora quale fosse lo spirito che doveva accompagnare questo incontro in casa dei Buccaneers. Che, però, nel primo tempo non si sono presentati o quantomeno quelli con le maglie rosse erano delle comparse.
Così con una sapiente distribuzione del pallone in attacco e approfittando degli errori offensivi di Tampa Bay, i Panthers avevano messo fra se e gli avversari 17 punti. Ed eravamo appena all'inizio del secondo quarto.
Da questo momento in poi è stata un'altra partita con la difesa di Tampa Bay che ha iniziato a non concedere più nulla all'attacco guidato da Delhomme ( nessuna conversione di 3° down su 5 tentativi nel secondo tempo, l'end Rice a forzare due fumbles ad inizio secondo tempo che hanno dato il pallone a Tampa e da cui sono usciti due TDs ) e piano piano anche l'attacco dei Bucs ha ingranato.
Questa era comunque, per Gruden, una partita che doveva dare delle risposte, soprattutto sul proprio quarterback, fischiato all'inverosimile e deficitario nelle prime due settimane. Dopo questa domenica diciamo che l'head coach dei Buccaneers dovrebbe avere le idee più chiare. Il figlio del grande Phil Simms infatti ha offerto una prova incoraggiante sia sotto il profilo mentale ( non è facile tornare in campo sotto di 13 dopo un primo tempo chiuso con il 48.7 di rating ) che fisico ( è tornato in campo dove la botta al costato ).
Peccato che Gruden, ora che stava iniziando a vedere qualcosa di interessante dal suo attacco anche se in particolare solo il passing game, dovrà fare a meno del proprio quarterback per almeno un mese e mezzo se non tutta la stagione vista l'asportazione della milza che ha dovuto subire in ospedale Chris Simms e che toglie ai Bucs l'unico giocatore affidabile dietro al centro.
Per Carolina trovarsi con una vittoria e due sconfitte tutto sommato non è una novità e ci siamo abituati oramai a vedere le squadre di John Fox fare spettacolari rimonte per poi spegnersi però a fine anno. Il game plan dei Panthers era tutto sommato obbligato contro questa difesa dei Bucs che concedeva, fino a domenica, 326.5 yards a partita. Quindi tante corse per con il duo Foster e Williams ( peccato che quest'ultimo ne abbia messe solo 4 a referto per uno sconsolante -1 di gran totale ) nell'intenzione di creare spazio e tempi per la play-action pass.
Tutto bene, tutto positivo quindi almeno fino all'incredibile rimonta di Tampa Bay che deve preoccupare coach Fox perché venuta da una squadra che con il running game sembra non ingranare ( Cadillac Williams fermo a 2.5 yards a portata e 64 totali per tutta la squadra ) considerato che nelle prime due settimane i Falcons e i Vikings avevano banchettato nella metà campo difensiva dei Bucs.
La prossima settimana il calendario prevede, indovinate un po', l'ennesimo scontro di division, questa volta i Panthers ospiteranno i Saints usciti vincenti dal ritorno a New Orleans nel Monday Night vinto contro i Falcons mentre i Buccaneers osserveranno un turno di riposo.
E visto che abbiamo accennato al Monday Night vi rimandiamo a bel pezzo di Dave Lavarra per quanto riguarda Atlanta e New Orleans.
NFC WEST
Seattle Seahawks 3-0, St. Louis Rams 2-1, Arizona Cardinals 1-2, San Francisco 49ers 1-2
Ed in silenzio i Seahawks sono ancora imbattuti. Capirai obietterà qualcuno. Dammi un calendario con i Lions, i Cardinals di questo periodo, e i disfunzionale Giants del 2006 come prime partite dell'anno ed io, con un gruppo di giocatori di secondo livello, ti metto su un record immacolato. E non devi neanche aspettare metà ottobre per vedere un attacco decente.
Esagerazioni ovvio anche perché i Giants, questa settimana, dopo aver compreso le ragioni dei dipendenti Alitalia ed aver aderito anche loro allo sciopero nel primo tempo, sono tornati in campo con altre convinzioni. E complice un atteggiamento troppo rilassato da parte della squadra diretta, per l'ottavo anno, da Holmgren New York è rientrata in partita salvo poi esaurire il tempo a disposizione per mettere insieme un'altra coppia di touchdowns.
Prima c'erano stati i fuochi d'artificio con l'attacco di Seattle esplosivo come nella stagione 2005 con 18 primi downs conquistati nel solo primo tempo, 75% di conversione di terzi downs, 4 volte in red zone e 4 volte bottino pieno, 229 yards di total offense, 5 TDs e un rating di 113.9 per Hasselbeck.
Verosimilmente i problemi di Seattle nascono però dall'attacco e da un gioco di corsa che stenta a decollare. La partenza in estate di Hutchinson, nonché l'infortunio del suo sostituto, la guardia Womack, ha privato la linea offensiva di quel vantaggio che aveva sulla linee difensive avversarie e che permetteva ad Alexander di ottenere grandi prestazioni.
L'MVP della passata stagione ha accumulato, dopo tre settimane, numeri imbarazzanti ( 65 portate per 187 yards ovvero 2.87 yards di media a partita ) per un giocatore del suo calibro che non possono essere spiegati solo con la partenza della tua migliore guardia. Ma devono essere semmai ricercati nel senso di appagamento che potrebbe essersi instaurato in Alexander dopo la firma sul contratto questa estate.
La stagione dei Seahawks si preannuncia lunga, la division potrebbe tornare ad essere competitiva e Seattle potrebbe tornare ad essere quel 9-7 team che è stato negli ultimi anni.
Non fatevi ingannare dal record che parla di due sconfitte a fronte di una sola vittoria. Quest'anno i 49ers sono una buona squadra. Non buonissima perché ancora la mano di Nolan sul gioco deve ancora farsi vedere completamente ma alcuni segni stanno già emergendo. Per esempio la tenacia, la capacità di non mollare mai anche quando la situazione ( e domenica contro Philadelphia eravamo in fondo al baratro" ) ti porterebbe a pensare il contrario.
Carattere dunque ma anche capacità di aggiornare lo scoreboard come dimostrano i TDs del secondo tempo nella partita contro gli Eagles, un buon running game ( 123 yards contro Trotter e compagni non sono molte ma neanche pochissime ) ed un quarterback che cresce di partita in partita.
Peccato i miglioramenti si fermino qui e non includano anche quegli aspetti del gioco dove San Francisco è ancora deficitaria. Penalità ( 8 solo domenica pomeriggio ), fumbles ( 3 di cui uno pagato con un TD ), scelte difensive dubbie, tutti aspetti nei quali i 49ers devono e possono migliorare.
Altra nota dolente sono gli infortuni capitati al RB Gore ed al TE rookie Vernon Davis che priveranno Norv Turner, coordinatore offensivo, di due elementi cardine dell'attacco che dovrà , gioco forza, puntare ancora di più su Alex Smith, notevolmente migliorato in questo inizio del suo secondo anno nella lega.
Era un match intrigante quello fra Cards e Rams, due squadre che offensivamente presentano due approcci opposti con St. Louis, dopo il "Martz-time", ha preferire il gioco di corsa e comunque un controllo maggiore dell'azione mentre Arizona ama che sia il gioco aereo a dettare i ritmi e fare da apripista al running game.
Poi però viene da chiederti perché allora buttare tutti quei soldi in Edgerrin James. Specialmente quando l'ex Colts non ha portato, almeno fino ad oggi, quei miglioramenti necessari affinché i Cardinals possano puntare almeno ad una wild card.
E' stata un partita brutta, con due squadre che sembrava facessero a gara a perderla, con ben 5 fumbles ( 3 persi ), 3 TDs su 19 drives complessivi, 10 penalità . Alla fine ha vinto, i Rams, chi di errori ne ha commessi meno visto che Warner, con il running game latitante, ha dovuto forzare alcune situazioni finendo con farsi intercettare ben due volte in profondo territorio Rams, situazioni che diversamente avrebbero potuto portare a segnature della sua squadra.
Per chiudere una chicca: con il tempo che stava scadendo Arizona decideva di non ritornare il punt finale dei Rams e chiamava invece il fair catch. Una regola NFL poco conosciuta permette alla squadra in ricezione, in virtù di tale manovra, di avere un calcio libero e Rackers stava già preparando la gamba per coprire le 77 yards che separavano lo spot del football dai pali dei Rams.
Ma Arizona era in offsides sul punt e quindi i Rams ottenevano la penalità e il ginocchio a terra di Bulger chiudeva la contesa.