NFC – Week 1 Report

Drew Bledsoe è perplesso, qualche suo errore di troppo ha condizionato la partita di Dallas.

Il kickoff weekend è da sempre una guida poco attendibile sulla stagione di una franchigia NFL, vuoi per l'emozione del debutto, vuoi per i mesi in cui ci si disabitua al football giocato, le settimane senza la tensione della partita, i giorni senza l'ansia del risultato; capita, quindi, che la prima settimana di National Football League ci riservi sempre qualche sorpresa, nel bene e nel male.
Parlando di sorpresa fa sicuramente notizia la vittoria dei Chicago Bears in quel di Green Bay, non tanto per l'esito della partita ma piuttosto per il risultato; fa notizia infatti il 26-0 inflitto dalla squadra di Lovie Smith alla franchigia del Wisconsin, ancora guidata dall'inossidabile Brett Favre. Per il veteranissimo quarterback delle "teste di formaggio" anno nuovo ma vita vecchia ed esattamente come ci aveva lasciati nel 2005 continua a produrre intercetti in serie. Contro la forte difesa di Chicago è difficile spuntarla, soprattutto se sei sotto e devi ribaltare il risultato provando, anche, a forzare. Pronti via e difatti i Bears vanno subito in vantaggio, con un drive guidato sapientemente dal QB, finalmente titolare, Rex Grossman, che con tre passaggi in sei giochi manda in touchdown Bernard Berrian con un lancio da 49 yards. Passati avanti con un possesso di 2:55 i ragazzi di Smith possono dedicarsi a quello che sanno fare meglio, difendersi. Dopo un "three and out" di Green Bay però Chicago sembra nuovamente macinare yards su yards e avvicinarsi all'endzone avversaria, perlomeno fino a quando Grossman si fa intercettare all'interno dell'area di meta da Carrol che pone fine all'azione; l'intercetto subito sembra far suonare il campanello dall'allarme tra le fila dei Bears che dopo aver riconquistato palla evitano di forzare e mandano Robbie Gould a calciare il primo dei tre field goal che fisseranno il punteggio sul 16-0 a metà  partita. Al rientro in campo per i Packers la musica non cambia e puntualmente l'attacco guidato da Favre e Ahman Green continua ad incocciare contro una difesa di Chicago che trova i migliori interpreti in Briggs, Tillman, il solito Urlacher e Tommie Harris. Nemmeno i giochi d'astuzia e il punter Jack Ryan inventatosi quarterback riescono a scuotere Green Bay, che viene spinta sempre più alla deriva da un nuovo field goal di Gould, poco prima che Devin Hester infili un impressionante ritorno di punt da 84 yards; sul TD del ritornatore dei Bears si chiude il match con una sconfitta che assume per i Packers contorni ancor più desolanti quando Favre si intestardisce e comincia a forzare regalando due palloni alle secondarie di Chicago, prima a Tillman e poi al rookie Manning. Per Green Bay la prima di campionato è stata un mezzo calvario anche se non sono mancate alcune note positive, come le 96 yards ricevute da Donald Driver e le 110 corse da Ahman Green, finalmente recuperato e tornato a pieno regime. Tra i Bears buonissime prove di Muhammad, che con 107 yards ricevute è sempre più il top receiver della squadra, Clark, tight end con 5 ricezioni per 77 yards, e Thomas Jones, che continua ad essere padrone del backfield a discapito di Benson. La NFC North vede quindi al comando gli stessi Bears e i Minnesota Vikings, vittoriosi nel Monday Night contro Washington, davanti a Green Bay e ai nuovi Lions, sconfitti, in una partita che ha visto i field goal protagonisti, dai vice campioni di Seattle.
Continuando nel viaggio nella National Conference ad Est ci troviamo dinnanzi ad una division con una squadra vincente, Philadelphia, a fronte di tre sconfitte, Dallas, Washington e New York; queste ultime due franchigie hanno avuto la loro prima battuta a vuoto in due delle partite di cartello della settimana, i Giants sono usciti sconfitti dal "Manning Bowl" mentre i Redskins hanno perso in uno dei due MNF contro i già  citati Vikings. A New York non è bastato quindi il più giovane dei fratelli Manning, Eli, autore di una partita statisticamente migliore del fratello per aver ragione dei Colts; stessa cosa, parlando di prestazioni di quarterback, non la si può dire di Drew Bledsoe, uscito con le "ossa rotte" dalla sfida di Jacksonville contro i Jaguars. Il quarterback veterano dei Dallas Cowboys è stato protagonista in negativo della partita con 3 pesanti intercetti che hanno irrimediabilmente inciso sulla sconfitta finale. Dopo un inizio scoppiettante grazie al touchdown del RB Julius Jones, 72 yards per lui a fine partita, e al field goal di Suisham in poco meno di un quarto, i Cowboys si sono arenati e hanno lasciato spazio ai padroni di casa. Il primo momento clou del match è arrivato sul finire del secondo quarto quando le squadre erano sul 10-3 in favore di Dallas e Leftwich, QB dei Jaguars, si è fatto intercettare in prossimità  delle 30 avversarie da Roy Williams; con la palla tornata nelle mani dei Cowboys Parcelle sperava di dare la scossa decisiva alla partita ma su un secondo e venti dalle proprie 36 yards Bledsoe dava inizio al suo "show" personale confezionando il primo intercetto; ad approfittare del regalo era dapprima il defensive back Robert Mathis poi, con la palla tornata all'attacco, toccava a Leftwich, che in tre azioni riusciva a lanciare un TD pass verso Reggie Williams, portando i suoi sul pari prima dell'intervallo. Tornati in campo i Cowboys falliscono ancora l'appuntamento con la svolta facendosi annullare un TD del tight end Jason Witten per interferenza e sbagliando il successivo FG con Suisham. Con Parcelle infuriato sulla sideline anche la difesa, impeccabile fino a quel momento e con un Terrence Newman in forma smagliante, inizia a commettere qualche errore e si fa infilare nuovamente da Leftwich, questa volta su corsa da 3 yards. Trovatosi sotto Bledsoe prova a forzare e si fa nuovamente intercettare, questa volta dal LB Nick Greisen, poco prima che i Jaguars trovino la via dell'endzone grazie ad una corsa da 5 yards di Fred Taylor. Sotto 24 a 10 Dallas, spronata dall'head coach veterano, inizia a svegliarsi e incredibilmente arriva a poco dall'impresa di impattare la partita nel giro di tre minuti, quelli che mancano alla fine del match. Sul drive successivo alla segnatura di Taylor va in TD Bledsoe che confeziona un passaggio da 21 yards per il fenomeno, al secolo Terrell Owens, e, dopo aver costretto ad un "three and out" Jacksonville, sul possesso successivo si fa intercettare per la terza volta in partita, quando mancano solo 25 secondi al termine della contesa; probabilmente sarebbe stato impossibile per Dallas raggiungere l'endzone avversaria prima dello scadere ma di fatto l'ultimo intercetto di giornata ad opera di Peterson scrive la parola fine sulla partita. Un Bledsoe mediocre condanna i suoi Cowboys alla sconfitta anche se, con il passaggio da touchdown per Owens, salvaguarda perlomeno la tranquillità  dello spogliatoio, perché si sa che per il buon esito della stagione è necessario tenere calmo il fenomenale WR da Tennessee-Chattanooga.
Sorte inversa per gli ex compagni di T.O. che vincono nella prima uscita stagionale al Reliant Stadium di Houston. Contro i sempre disastrati Texans i Philadelphia Eagles partono in sordina subendo il vantaggio degli ospiti, ma in breve riordinano le idee e mettono giù le basi per vincere la partita. Sugli scudi fin dalle prime azioni offensive la nuova coppia, quella che potrebbe essere la rivelazione 2006, formata da Donovan McNabb, quarterback alla settima stagione a Philadelphia, e Donte' Stallworth, WR appena arrivato da New Orleans, che formano un mix di potenza e velocità  a dir poco esplosivo. Dopo un intercetto nel primo quarto quando cercava di servire Reggie Brown, McNabb inizia il secondo quarto mettendo subito in movimento il nuovo compagno e dopo qualche tentativo a vuoto confeziona il primo TD pass della coppia quando il cronometro segna 14:44 nel corso del secondo quarto. Prima della fine dello stesso è ancora un ottimo drive dello stesso McNabb a rispondere ad un FG di Houston, quando con un passaggio da 5 yards per Reggie Brown porta avanti Philadelphia 14 a 10. Nel terzo quarto gli Eagles vanno ancora a segno con un nuovo TD pass del proprio quarterback con destinatario il RB Brian Westbrook, ampliando la forbice del punteggio prima di chiudere la partita con un field goal del kicker David Akers. Partita superba da parte di McNabb, Stallworth e Westbrook, vuoi per la pochezza degli avversari, vuoi per un attacco che senza particolari rogne, leggasi Owens, ha finalmente trovato la propria dimensione: L'ex WR dei Saints ha chiuso la sua prima apparizione con la maglia di Philadelphia con 140 yards su ricezione dando dimostrazione che forse la sua mancata esplosione era causa dell'assenza di un QB capace di sfruttare le sue enormi potenzialità .
Chi di potenzialità  ne ha mostrate parecchie nella sua prima uscita tra i Pro è stato sicuramente il giovane runningback di New Orleans Reggie Bush. La prima scelta dei Saints non è riuscito a bagnare l'esordio con un touchdown ma è stato uno dei grandi protagonisti del nuovo corso di New Orleans con 141 yards totalizzate tra corse (61), ricezioni (58) e ritorni di calcio. Sapientemente guidati dal neo quarterback Drew Brees, autore di una buona partita con 176 yard lanciate, i Saints hanno sempre tenuto il pallino del gioco imponendosi con qualche difficoltà  sui Browns. Sugli scudi per tutta la partita John Carney, veteranissimo kicker di New Orleans autore di 12 punti, grazie ad una precisione impressionante che lo ha portato a trasformare quattro FG su quattro tentati. Nel 19 a 14 con cui i Saints hanno avuto ragione di Cleveland l'unica meta su azione è arrivata dalla ricezione di Marques Colston, "colpito" in endzone da un passaggio lungo 12 yards di Brees. Tra le note liete di giornata il ritorno da titolare del RB Deuce McAllister che si è detto pronto ad appropriarsi del backfield dopo l'infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per parecchi mesi. In difesa buonissima prestazione delle secondarie capitanate da Mike McKenzie che costringono il quarterback avversario Frye a forzare più volte; in due di queste occasioni lo stesso QB si fa intercettare dal linebacker Scott Fujita e da Bullocks, che chiude la partita quando mancano 1:43 al termine.
Ottima prova dei Saints quindi che passano a condurre la division con Atlanta davanti a Carolina, sconfitta dagli stessi Falcons, e a Tampa Bay, che esce malissimo dallo shootout casalingo subito dai Ravens. Per i Buccaneers la partita non comincia nemmeno, tant'è che al primo affondo di Chris Simms vengono intercettati da Chris McAlister che va a realizzare il secondo touchdown di Baltimore. Con un "Cadillac" Williams inesistente, 22 yards corse a fine contesa, a Tampa non rimaneva che affidarsi continuamente a Simms nella ricerca di un varco per colpire l'imperforabile difesa dei Ravens. In una partita che lascia spazio a pochissimi commenti c'è da annotare i 3 intercetti subiti dal QB figlio d'arte di Tampa, solo 139 yards lanciate, e la buona prova di Ronde Barber, protagonista in difesa con 11 tackle all'attivo. Post partita durissimo per l'head coach John Gruden, scuro in volto e per niente contento della prestazione fornita dai Bucs tra le mura amiche del Raymond James Stadium.
Tutt'altro umore in quel di Arizona, dove i rinnovati Cardinals di coach Green hanno avuto ragione dei rivali di division, i San Francisco 49ers. Scoppiettante l'inizio al Cardinals Stadium dove entrambe le franchigie sono andate a segno nel primo possesso offensivo; hanno iniziato gli ospiti con un Alex Smith, prima scelta assoluta dello scorso anno, finalmente convincente che inventa un passaggio da 31 yards per il TD del tight end rookie Vernon Davis, altro giovane molto atteso in questo kickoff weekend. Il vantaggio degli ospiti dura però giusto quattro minuti scarsi, ovvero il tempo che ci mette Arizona ad impattare la partita grazie ad un TD pass del veterano Kurt Warner per Troy Walters. Con due generazioni di quarterback a confronto e un certo Matt Leinhart sulla sideline della squadra di casa a prendere lezioni di NFL ci sono i presupposti per vedere una partita emozionante. Chi pensa però che la vittoria sia una questione tra i due campioni che guidano l'attacco delle rispettive franchigie non ha fatto i conti con un runningback di grande livello che si è accasato in estate in Arizona, Edgerrin James, "The Edge", che alla quarta portata trova subito la via dell'endzone portando avanti i suoi dopo un fumble in attacco del collega, avversario, Frank Gore. Sempre un fumble genera la terza segnatura dei Cardinals, questa volta a causarlo è Vernon Davis che viene da Pace sulle 39 di San Francisco. Mettere la palla in mano in una posizione così invitante per il braccio preciso di Warner è una sorta di suicidio per i 49ers che subiscono il terzo TD in un quarto sempre su passaggio, anche se cambia ricevitore, questa volta a raccogliere l'ovale è Anquan Boldin. Nel drive successivo Frank Gore cerca di farsi perdonare per il fumble che ha dato il primo vantaggio ad Arizona andando a segno con una corsa di 4 yards, e decide di fare ancora meglio ad inizio terzo tempo con un ulteriore TD che porta i Niners a soli 3 punti dai padroni di casa, ancora davanti grazie a un FG di Neil Rackers nel secondo quarto. Sul 24 a 21 la partita si fa ancora più avvincente in un susseguirsi di botta e risposta che rende uno spettacolo degno della NFL. A rompere ancora gli equilibri ci pensa nuovamente Warner che dopo un drive lungo più di 5 minuti indovina il buco giusto per servire il TE Adam Bergen in endzone. Con il risultato ancora in bilico anche se Arizona è avanti di dieci punti la partita si deve decidere nel quarto finale. San Francisco inizia bene e in un minuto e mezzo si porta sulle 22 yards avversarie, punto da dove Joe Nedney realizza il field goal del momentaneo 24 a 31. Con 8:47 sul cronometro ad Arizona non rimane che amministrare il tempo, cosa che riesce benissimo grazie alle corse di James e alla distribuzione dei passaggi, chirurgica, operata da Warner; quando Neil Rackers si appresta a calciare il FG che porterà  nuovamente avanti di 10 i Cardinals restano meno di due minuti da giocare, opera di un lunghissimo drive durato 7 minuti abbondanti. Nonostante i 34 punti passivi i 49ers ci tengono ad uscire dal campo con l'onore delle armi e prima della fine dei giochi riescono ad andare nuovamente a segno con Nedney che definisce il risultato finale. Buona prova di entrambe le squadre anche se le difese hanno mostrato lacune che possono essere decisive nell'esito della stagione; Smith è riuscito a stare lontano dai pericoli nelle secondarie di Arizona, Antrel Rolle e Wilson, i Cardinals hanno invece aggirato il forte reparto linebacker di San Francisco che ha avuto in Dwight Smith, 9 tackle totali, l'uomo di punta.
Restando in tema di difese risulta impeccabile la prova di quella dei St.Louis Rams, fortemente rinforzata in offseason con gli arrivi di Whiterspoon, Chavous e Glover. L'ex Panthers Will Witherspoon ha subito preso le redini del reparto risultando il migliore dei suoi alla fine della partita contro Denver con 8 tackle e un fumble forzato; bene anche Glover, per lui 5 placcaggi, e benissimo Corey Chavous come tutte le secondarie di St.Louis. La SS arrivata dal Minnesota quest'anno ha subito fornito una prestazione convincente dimostrando di poter tornare ai livelli del 2004, anno in cui in coppia con Russel registrarono il record di intercetti tra le safeties. Chavous ha intercettato uno dei palloni sparecchiati da Plummer, il quarterback dei Broncos che ha patito tantissimo la prima di stagione regolare contro questi Rams. Avanti con un attacco abulico e incapace di realizzare touchdown St.Louis ha messo punti sul tabellone grazie al piedino magico del kicker Jeff Wilkins, autore di 6 FG nell'arco della partita. Per il resto zero assoluto nell'endzone avversaria, lasciata illibata nonostante le 217 yards lanciate da Bulger, le 80 ricevute da Holt e le 120 corse da quello destinato a diventare il nuovo fenomeno di questa squadra, il RB da Oregon State Steven Jackson. Con un attacco che non ha trovato la via per il TD la partita è stata letteralmente vinta dalla difesa che grazie a due intercetti nel quarto finale ad opera del già  citato Chavous e di Brown ha sbattuto la porta in faccia a Denver e chiudendo la partita sul 18 a 10. Rams che quindi si portano al comando della division in compagnia di Seattle, uscito vittorioso dalla "Sagra dei field goal" e Arizona, ringraziando per questo una difesa finalmente dominante.
Certamente è presto per dire chi sarà  la squadra capace di svettare nella NFC anche perché in una sola partita basta un piccolo episodio per cambiare la storia della stessa e renderci capaci di giudizi avventati, quello che è certo che franchigie da anni in striscia perdente come New Orleans e Arizona hanno iniziato questa nuova stagione con un piglio diverso, mostrando che il divario dalle altre non è più poi così elevato.

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