Con questo calcio Jeff Reed ha aperto la stagione Nfl 2006/2007.
La lunga attesa è finita: quasi non ci si credeva quando stanotte, 2.30 ora italiana, Al Michaels e John Madden sono apparsi nei decoder italiani iniziando la loro nuova avventura nella Nbc e quando le telecamere live hanno inquadrato Dante Culpepper per la prima volta con la maglia nuova, quella dei Miami Dolphins, ospiti dei campioni del mondo uscenti di Pittsburgh all'Heinz Field.
Le immagini si soffermano spesso su Ben Roethlisberger: Big Ben è fuori perché convalescente da un'operazione di appendicite ed è sulla sideline con il cappellino all'indietro, compiace a lui; Hines Ward, invece, ha recuperato e giocherà . Più tardi segnerà una meta. Jeff Reed sistema il pallone sul tee, l'ovale cade, Reed lo riaggiusta, torna indietro ed inizia la rincorsa per calciare: la stagione 2006/2007 è ufficialmente iniziata!
La partita d'esordio è stata molto combattuta e più gradevole nel secondo tempo, quando la superiorità dei padroni di casa ha regalato qualche giocata spettacolare e decisiva; magro invece il primo tempo, con pochi punti e scarse emozioni, perlopiù una battaglia difensiva con poche yards concesse e concentrazione difensiva ai massimi livelli da ambo le parti.
Il gameplan di Bill Cowher era chiaro: i Dolphins andavano attaccati duramente sulle corse in modo da costringerli a testare spesso Culpepper, che dopo un recupero lampo dall'infortunio ai legamenti del ginocchio della passata stagione era atteso alla prova sul campo per valutarne l'effettivo stato di salute. La strategia è andata bene sostanzialmente per l'intera gara: Ronnie Brown è stato fermato spesso, collezionando alla fine sole 30 yards in 15 portate seppure con 2 mete, che sono però arrivate da situazioni di goal line che hanno soltanto concretizzato dei drives singhiozzanti, condotti con un numero di lanci sbilanciato rispetto al ground game.
Più equilibrato il playbook offensivo dei padroni di casa, che hanno utilizzato sapientemente le gambe del veloce Willie Parker ed hanno centellinato le occasioni in cui Charlie Batch, in campo al posto di Big Ben, ha dovuto forzare in cerca di un compagno libero, mettendolo a proprio agio man mano che la partita andava avanti.
Il backup di Big Ben ha fatto esattamente ciò che gli era stato chiesto: niente danni, ad eccezione di un fumble che sarebbe potuto costare caro, e lanci in sicurezza per chiunque fosse libero.
Le sue statistiche, 209 yards e 3 TD sono quanto di meglio ci si potesse aspettare, anche se bisogna considerare che 87 di queste yards sono arrivate da un gioco unico, quello tanto contestato da Nick Saban, terminato con la meta del tight end Heath Miller.
Il buon Charlie ha preso delle decisioni spesso azzeccate, e nelle occasioni giuste si è fatto trovare pronto: il primo TD della stagione è stato segnato dal giovane Nate Washington dopo un lancio coraggioso di Batch in endzone, sancendo la prima ricezione di regular season in due anni di carriera dello stesso trasformata dunque nei primi 6 punti della gara.
In un primo tempo dominato dai 3 & out, la scossa per Miami è arrivata da Wes Welker, nettamente il migliore in campo dei suoi, che ha riportato un punt per 47 yards fermandosi solamente sulle 15 yards di Pittsburgh, in piena redzone: nel giro di 49 secondi è stato facile per gli ospiti pareggiare la gara, con la prima delle già citate due mete di Brown arrivata al secondo gioco chiamato nel drive.
I primi due periodi sono stati caratterizzati dalle prestazioni dei defensive backs: Hines Ward e Chris Chambers hanno infatti trovato pochissimi spazi; il ricevitore di Miami, marcato a dovere da Ike Taylor, si è dovuto accontentare di guardare i compagni giocare in quanto sempre troppo coperto per completare una giocata e presto dimenticato dal suo quarterback e nessuna delle 59 yards accumulate alla fine è arrivata nei primi due quarti.
Ward, 5 ricezioni per 53 yards, ha toccato il pallone poche volte, ma quando lo ha fatto è stato decisivo, come al solito: sua infatti la meta del nuovo vantaggio di Pittsburgh nel secondo quarto, grazie ad una traccia corsa benissimo che gli ha permesso di farsi trovare libero in area di meta, dove Batch lo ha raggiunto con un pallone ancora una volta preciso.
I Dolphins, in netta difficoltà offensiva, si sono aggrappati a qualche giocata occasionale per segnare dei punti sul tabellone: sul finire del primo tempo Olindo Mare ha centrato i pali dalle 26 yards grazie all'ennesima giocata di Welker, questa volta schierato da ricevitore, che nel drive ha racimolato 31 yards dopo aver mandato a vuoto De'Shea Townsend, che avrebbe potuto placcarlo sulla linea di scrimmage; quindi, nel terzo quarto, un ottimo pallonetto di Culpepper per Marty Booker si è trasformato in un guadagno di 52 yards, che ha posto le basi per la corsa da 5 yards con la quale Brown ha portato il risultato sul 17-14, con Miami inaspettatamente davanti.
Sembrava che i Dolphins potessero a questo punto intascare la vittoria, ma una serie di errori di esecuzione e due penalità pesanti hanno rovinato la festa a Saban. In particolare, con gli Steelers schiacciati nel loro territorio ed alle prese con un complicato 3° e 16, è arrivato un primo down automatico per colpa del cornerback Michael Lehan per un uso illegale delle mani: il passaggio di Batch era caduto incompleto e Gardocki, senza quel fallo, avrebbe dovuto calciare dall'interno della endzone.
Tuttavia anche gli Steelers hanno poi provato a gettare all'aria tutto, proprio con quell'unico errore commesso da Batch: dopo un ottimo drive, caratterizzato da una giusta miscela tra corse di Parker (29 tentativi, 115 yards) e passaggi a corto guadagno, Pittsburgh si è trovata in situazione di primo e goal con una sola yarda da prendere, ma dopo lo snap l'ovale è scivolato dalla mano del quarterback ex Detroit andando a cozzare contro Alan Faneca, che stava eseguendo lo schema andando a bloccare alla sua destra: il pallone è schizzato così nei pressi del cornerback Will Allen, che ha facilmente ricoperto il fumble mantenendo apparentemente l'inerzia a favore della squadra della Florida.
A salvare capre e cavoli sono arrivate le giocate decisive che hanno girato la partita come un calzino, riportando meritatamente il vantaggio in favore degli uomini di Cowher, i quali hanno dimostrato sul campo una migliore e più brillante esecuzione offensiva ed un ottimo mix di blitz e coperture in difesa, riducendo Miami ad un attacco privo di soluzioni fisse.
Il TD di Heath Miller è arrivato dopo una playaction perfetta, che ha fatto mangiare la foglia a mezza difesa: nonostante la folle rincorsa all'uomo che ne è seguita, Miller, dopo aver fintato il bloccaggio, ha sprintato in profondità ed è stato imbeccato da un pallone dalla spirale perfetta sancendo la terza meta di giornata di Batch, pur con il vizio di un piede fuori dal campo a poche yards dalla linea di meta non sanzionato a causa del ritardo di Saban nel lanciare il fazzoletto rosso del challenge.
Le speranze di Miami sono finite poco dopo, quando la difesa avversaria ha mostrato i muscoli, e con i due suoi migliori esponenti ha creato i turnovers necessari; due passaggi sventurati ed imprecisi di Culpepper hanno trovato le mani di Troy Polamalu e di Joey Porter, (per lui anche 2 sacks), con quest'ultimo capace di correre per 42 yards e di segnare gli ultimi punti, quelli della sicurezza, per il 28-17 finale.
Non poteva esserci inizio migliore per la difesa del titolo: gli Steelers hanno prodotto 143 yards su corsa concedendone 38, Batch ha eseguito alla lettera il suo compito ed è imbattuto nelle ultime 3 apparizioni in sostituzione di Roethlisberger e Ward, per il quale c'erano preoccupazioni di carattere fisico, non ha fatto grandi numeri ma ha segnato e convertito un paio di terzi down importanti, gradita conferma del fatto che la strada per la gloria, nella prima stagione Nfl capeggiata dal nuovo commissioner Roger Goodell, passa ancora qui.