Nfc South Preview

Michael Vick è atteso da una stagione di rivincite.

Se si esclude la Nfc East, il raggruppamento South della National Conference è il più forte ed incerto della Nfl: a darsi battaglia vi sono tre pretendenti al titolo divisionale ed una, se non due squadre, saranno costrette quindi a rinunciare di sicuro ai playoffs.
Questo significa che tra Carolina, Tampa ed Atlanta sarà  lotta senza frontiere per vincere il titolo di division, l'unico automatismo certo che può garantire la partecipazione alla postseason; interessante il fatto che oltre ai due tradizionali scontri diretti di division ciascuna delle squadre coinvolte dovrà  scontrarsi con alcune rappresentanti proprio della Nfc East, fatto che rende ancor più equilibrato ed avvincente lo svolgimento del raggruppamento.

Atlanta Falcons

La squadra della Georgia è stata una delle più discontinue degli ultimi anni, avendo compilato records vincenti in stagioni alterne che hanno permesso ai Falcons di toccare il cielo con un dito due anni fa, quando raggiunsero la finale della Nfc persa poi con gli Eagles, ma anche annate come la scorsa dove dopo un'ottima partenza con 6-2 sono arrivate 6 sconfitte nelle ultime 8 gare, facendo così finire la stagione dei Dirty Birds fuori dai playoffs con un record in pareggio, 8-8.
Carne al fuoco ne è stata messa parecchia, in difesa sono arrivate aggiunte importanti e l'attacco dipenderà  ancora una volta dai progressi del proprio leader, che mai come quest'anno sarà  sotto scrutinio da parte del suo coaching staff.

Attacco
Michael Vick è chiamato ad una svolta decisiva della sua carriera: tutti vogliono sapere se le gambe sono le uniche armi a disposizione oppure se i suoi saltuari lanci, alimentati da uno dei bracci più forti della lega, possono trasformarsi in qualcosa di più in grado di aggiungere opzioni ad un reparto offensivo splendido se trova continuità , prevedibilissimo se l'avversario prende le misure.
Vick l'anno scorso ha litigato con la nuova West Coast offense implementata da Mora, che ha fruttato 2.400 yards di guadagni su lancio con 15 TD e 13 intercetti ed un qb rating tutt'altro che eccelso, 73.1; Greg Knapp, l'offensive coordinator, sta cercando di rendere questo sistema più funzionale tentando di alzare le percentuali di completi, ma coinciderà  questa sua intenzione con la personalità  del suo regista, così abituato a risolvere personalmente gli schemi rotti con gli scramble e così poco fiducioso nei confronti dei suoi ricevitori? Dietro Vick ritorna il valido Matt Schaub, pronto per le emergenze e richiestissimo in questa offseason.

Il running game, il migliore della Nfl nel 2005, riparte dal titolare Warrick Dunn, 1412 yards e 3 mete, che come di consueto porterà  al complesso anche le importanti doti in ricezione fuori dal backfield in grado di regalare guadagni e segnature a lunga gittata quando si presenta il corridoio giusto. Dietro di lui molta fiducia è stata data al rookie Jerious Norwood, così tanta che lo spesso infortunato T.J. Duckett è stato inserito nella trade a tre squadre che ha portato in Georgia Ashley Lelie. Norwood ha caratteristiche fisiche e tecniche vicine a quelle di Dunn, lasciando così sprovvisti i Falcons di quella mistura di velocità  e potenza possibile con Duckett: la matricola porta con sé velocità  e movimenti imprevedibili e seppur non eccelso nel correre tra i tackles ha conquistato tutti quanti. Le portate a corto yardaggio saranno il piatto forte di Justin Griffith, il fullback, e sembra inutile aggiungere che anche Vick darà  il suo consueto e notevole contributo da running back aggiunto, come ampiamente dimostrato dalle quasi 600 yards e 6 mete racimolate un anno fa.

I wide receivers sono spesso stati il reparto più criticato e più in ombra di questa squadra, un reparto che ha poca esperienza alle spalle e che in aggiunta ha perso Brian Finneran per tutta la stagione: i due titolari saranno Michael Jenkins, terzo anno, e Roddy White, al secondo, mentre il nuovo arrivato Lelie dovrà  per il momento accontentarsi di giocare da terza scelta, non avendo avuto troppo tempo per affinare una qualsiasi intesa con chi gli deve passare il pallone.
Jenkins ha registrato un miglioramento rispetto al suo anno da rookie quintuplicando la produzione di yards, White ha giocato una discreta annata d'esordio con 446 yards e 3 mete; Lelie si inserirà  in questo contesto come slot receiver capace di correre delle buone traiettorie e di guadagni interessanti, e potrebbe dunque essere il fattore X dell'intero reparto.
Il miglior ricevitore, nonché quello che gode della totale fiducia del quarterback, rimane in ogni caso il tight end Alge Crumpler, reduce da 65 ricezioni per 877 yards rappresentanti i migliori numeri di carriera, ma le difese ormai lo conoscono e si stanno adeguando alla sua marcatura. In ogni caso, le sue mani rimangono le più sicure da colpire nei pressi della endzone (5 TD lo scorso anno) e per chiudere i terzi down rimane il giocatore più indicato tra tutti.
La linea offensiva ritorna quasi per intero avendo perso solamente Kevin Shaffer, che sarà  sostituito dall'esperto Wayne Gandy, ex Saints.

Difesa
I nomi sulla carta sono imponenti, le prestazioni sul campo vanno per forza di cose migliorate. I Falcons devono cercare di perdere la sinistra tendenza a concedere lunghi guadagni sulle corse, specialmente con grossi svantaggi da recuperare, mentre una già  buona difesa aerea verrà  ulteriormente migliorata da un front seven micidiale e da delle secondarie profondamente rinnovate ed incattivite.

La linea difensiva apporta un'aggiunta da paura, quel John Abraham che se in piena salute è conosciuto come uno dei principali terrori dei quarterbacks Nfl; il defensive end andrà  ad aggiungersi ad All-Stars come Patrick Kerney e Rod Coleman dando ad Atlanta una pass rush sulla carta fortissima, mentre il quarto spot sarà  occupato dal vincitore della battaglia tra Chad Lavalais, esordiente come titolare nel 2005, e Darrell Shropshire, una settima scelta dello scorso anno, senza dimenticare l'importante arrivo del veterano Grady Jackson, il secondo anno Jonathan Babineaux ed il free agent non scelto Tommy Jackson che garantiranno un'ottima profondità  in caso di infortuni.

Altri nomi altisonanti li ritroviamo tra i linebackers, con l'All Pro Keith Brooking (115 tackles, 3.5 sacks) a tornare nella naturale posizione in outside, operazione resa possibile dal pieno recupero di Ed Hartwell, il quale dopo un anno sostanzialmente perso per infortunio potrà  finalmente tornare ad occupare lo spot nel mezzo. Il terzo ed ultimo posto da titolare sarà  occupato da Michael Boley, mentre il miglior placcatore di squadra, Demorrio Williams, per il momento parte dalla seconda fila a causa proprio del ritorno di Hartwell.

Le secondarie sono ben attrezzate, grazie alla prorompente ascesa di DeAngelo Hall, 6 intercetti e tanti annullamenti di ricevitori avversari seppur con tendenze a concedere il big play, ed alla conferma di Jason Webster, veterano di 7 anni che ha momentaneamente vinto la concorrenza di Jimmy Williams, scelto questo aprile e proveniente da Virginia Tech proprio come Hall; per Williams il futuro è blindato nel ruolo di titolare, per il momento giocherà  da esterno negli schemi di nickel. Il reparto safety ha una doppia novità , che i Falcons sperano porti molta più aggressività : l'esperienza preziosa e la cattiveria di Lawyer Milloy andranno a ricoprire il ruolo di strong safety, mentre da free safety giocherà  l'intenso Chris Crocker, acquisito dai Browns con una trade in questa offseason.

Special Teams
Michael Koenen è stato indubbiamente il protagonista di questa preseason nella quale, oltre che svolgere il suo normale ruolo di punter, è stato utilizzato con successo anche come kicker.
Dopo il taglio di Todd Peterson la dirigenza voleva qualcuno di non troppo costoso per il ruolo e dopo aver provato qualche rookie, Mora ha optato per Koenen che non ha sbagliato un colpo (8/8) centrando i pali per due volte dalle 50 yards.

Giudizio complessivo
I Falcons sono una squadra potenzialmente da 9-10 vittorie nella division, mettendo sul piatto l'equilibrio e l'imprevedibilità  della stessa; una volta arrivati ai playoffs può accadere di tutto e l'obiettivo sarà  quello di avanzare il più possibile per giocarsi un Championship anche fuori casa.
Il 50% di questa possibilità  dipende da Michael Vick e dai suoi progressi nella lettura delle situazioni, nonché dal suo stato fisico, da preservarsi al massimo evitando colpi gratuiti; le possibilità  Atlanta le ha tutte in virtù anche di una difesa davvero tosta, ma se l'attacco non muove il pallone di miracoli non se ne possono fare sempre. La chiave sarà  l'impostazione della gara sul possesso e non sul vantaggio immediato nel primo quarto, perché troppe volte i Falcons hanno subito rimonte: a Vick il compito di rendere facile questa transazione di mentalità .

Carolina Panthers

I Panthers sono stati tra i protagonisti della scorsa stagione quando riuscirono a raggiungere la finale della Nfc contro qualsiasi pronostico ed hanno mantenuto un ruolo di primo piano durante la offseason acquisendo i servigi di Keyshawn Johnson ed aggiungendo personale di qualità  nei ruoli di linebacker e safety, laddove la free agency aveva portato via giocatori importanti, uno su tutti Will Witherspoon. Con un coaching staff composto dal grintoso John Fox e dai fidi Dan Henning e Mike Trgovac, rispettivamente responsabili di attacco e difesa, rimane intatta la filosofia di gioco che offensivamente prende un'opzione di lusso in più e che difensivamente è chiamata a ripetersi in virtù della presenza di un gruppo che sembra finalmente lontano dall'epidemia di infortuni occorsa nei tempi recenti.

Attacco
Dicevamo dell'acquisizione di Keyshawn Johnson, che è stata una delle notizie che hanno fatto più rumore in assoluto ed uno dei motivi per cui le aspettative nei confronti dei Panthers si sono innalzate parecchio tra l'altro infastidendo coach Fox, uno che di natura odia le distrazioni e preferisce concentrare le sue energie su una partita alla volta.
Il fatto è che Carolina è arrivata ad un passo dal Super Bowl con un gioco aereo dannatamente prevedibile ma altrettanto efficace che ha prodotto straordinari numeri a Steve Smith come le 103 ricezioni per 1563 yards e 12 mete, massimi in carriera solamente un anno dopo quell'infortunio che la carriera avrebbe potuto terminargliela.
Ora le opzioni pericolose sono due: Smith coprirà  la profondità  in velocità , Johnson sarà  sempre lì, sulla linea del primo down a convertire qualsiasi cosa gli passi nelle vicinanze ed a segnare all'occorrenza. I due hanno attirato diverse attenzioni ed uno dei temi più caldi dell'estate è stata la previsione di convivenza tra i due; Johnson ha dichiarato di essere pronto e maturo per fare un passo indietro, Smith ha visto l'aggiunta del compagno come un ulteriore progresso per riuscire a tornare al Super Bowl. Se son rose, fioriranno.

In cabina di regia torna l'affidabile Jack Delhomme, che in tre anni da titolare ha confermato di essere la persona giusta per prendere le decisioni offensive di questa squadra: per la terza volta consecutiva ha superato le 3.000 yards di passaggio lanciando 24 passaggi vincenti, seppur con una media di 15-16 intercetti l'anno frutto di forzature dovute al fatto di avere insistito a volte troppo nel cercare sempre e solo Smith. La strategia dei Panthers non ha mai usato infatti dei tight ends fortissimi nel ricevere come Michael Gaines e l'infortunato Kris Mangum, con la preferenza nell'eseguire schemi a doppio tight end con copertura fissa sui blitz o in aiuto sul pass rusher, aspetto rilevante se si pensa al numero di sacks concessi l'anno scorso, solo 18.
I principali protagonisti della linea offensiva saranno Jordan Gross, tackle, ed il nuovo centro Justin Hartwig, ex Titans, arrivato a sostituire il vecchio Jeff Mitchell.

Per quanto concerne le corse, dopo il rilascio dell'infortunato Stephen Davis, l'unica cosa che preoccupa è la durabilità  di DeShaun Foster: spesso alle prese con acciacchi che di recente gli hanno portato via fette consistenti di regular season, il fatto che rimanga in salute è la principale preoccupazione dello staff, in quanto le opzioni dietro ci sono, ma l'esperienza viene a mancare.
Il rookie DeAngelo Williams è stato scelto come polizza assicurativa e fornirà  gambe fresche in caso di necessità , ed è presumibile un suo uso nei terzi down o in punti avanzati del campo quando la difesa sarà  stata già  stancata a dovere; i due backs saranno importanti anche negli schemi di ricezione, che mai come quest'anno Fox potrà  divertirsi a cambiare: Drew Carter e Keary Colbert, liberi dallo scomodo spot di n. 2, potranno rendere ancora meglio senza pressione sulle spalle lasciando alle difese avversarie il dubbio se preoccuparsi di loro o se raddoppiare su Smith e Johnson.

Difesa
La front seven dei Panthers è una delle più solide e profonde dell'intera lega, e salvo infortuni gravi può dare un forte contributo al record finale che i Panthers avranno.
Tre dei principali contribuenti saranno nuovamente di scena, e con loro la pass rush non dovrebbe essere una preoccupazione: Julius Peppers e Mike Rucker portano in dote i 18 sacks del 2005 e sono una delle coppie più forti di ends in assoluto, mentre nel mezzo c'è la conferma dello stantuffo Kris Jenkins che quest'anno godrà  della compagnia dell'ex Baltimore Ma'ake Kemoeatu, piacevole sorpresa del passato campionato preso per risolvere i grossi problemi di contenimento delle corse che afflissero i Panthers specialmente nel Championship contro Seattle, dove Alexander ed i suoi backup disposero a volontà  degli spazi concessi.
Visti assieme sulla carta i quattro fanno paura, specialmente se si pensa al fatto che almeno tre di loro sono Pro Bowlers meritevoli di raddoppio: alla lunga questo potrebbe costringere gli avversari ad aumentare gli schemi "max protection" per evitare il sack limitando le opzioni in ricezione: pensando a squadre come Atlanta e Tampa Bay, questo fattore potrebbe essere di primo piano per far ottenere dei facili 3 & out ai Panthers.

La perdita di Will Witherspoon è stata compensata con l'acquisto di Na'il Diggs, ex Packer, che occuperà  il ruolo di linebacker esterno a destra, con il solido Dan Morgan nel mezzo e con il presumibile esordio di Thomas Davis, convertito da safety e pronto per occupare l'altro ruolo in outside. La profondità  in entrambi casi è garantita: le seconde linee prevendono la partecipazione in situazioni particolari ed in caso di infortuni del defensive end Al Wallace, del tackle Jordan Carstens e del nuovo arrivo Damione Lewis, nonché del linebacker Chris Draft.

Le secondarie restano fisse sull'accoppiata Ken Lucas e Chris Gamble, ambedue tra i migliori placcatori di squadra ed entrambi in grado di battere sul tempo il diretto marcatore, come testimoniano i 13 intercetti collezionati assieme.
Un altro arrivo da segnalare è quello di Shaun Williams dai Giants nel ruolo di strong safety, che ha retrocesso Colin Branch a backup, mentre il posto di free safety è saldamente nelle mani di uno dei suoi migliori esponenti, Mike Minter; il pacchetto nickel sarà  completato da Reggie Howard e dal rookie Richard Marshall, che ha messo a segno un intercetto in preseason contro Jacksonville e si propone come sostituto di Ricky Manning Jr.

Special Teams
DeAngelo Williams troverà  sicuramente spazio negli special teams, come di tradizione per un rookie non pronto ad un ruolo di titolare, e sarà  utilizzato part-time per ritornare i kickoffs, mentre i punts saranno ritornati dallo specialista Chris Gamble e saltuariamente da Steve Smith, che non verrà  rischiato troppo ed esposto a botte inutili.
Il kicker sarà  ancora il veterano John Kasay che negli ultimi tempi ha mostrato segni di declino nei calci attorno alle 50 yards, mentre i punts saranno gestiti da Jason Baker, quinto anno nella lega che arrivò ai Panthers in cambio di Todd Sauerbrun.

Giudizio complessivo
Che a Fox piaccia o meno, i Panthers sono i favoriti di questa divisione, seppur di poco: Carolina è la squadra che ha lavorato meglio in offseason per coprire le lacune mostrate in passato e si è procurata il materiale necessario per dare una seconda affidabile opzione a Delhomme in ricezione nonché per tappare i buchi difensivi in fase di corsa.
Molto del successo dipende dalla fortuna in salute: nessuna squadra come i Panthers è stata martoriata dai cattivi eventi nell'ultimo quadriennio e tante delle posizioni chiave sono state riprese con successo: Steve Smith e Dan Morgan hanno recuperato alla grande, restano però i dubbi su DeShaun Foster. Se anche lui ripete quanto già  fatto vedere, Carolina può pensare anche al Super Bowl.

New Orleans Saints

I Saints, comunque vada, avranno una stagione con molti tifosi al seguito: dopo il ritorno alla quasi normalità  della città  con il conseguente rientro a tempo pieno al Superdome è arrivata la scelta di Reggie Bush, che da quelle parti è già  una semi-divinità .
Molte le novità : nuovo head coach, Sean Payton, nuovo quarterback, Drew Brees, una linea offensiva profondamente rinnovata e poco esperta, la difesa ha diversi nomi nuovi.

Attacco
Archiviata l'era Aaron Brooks i Saints hanno fatto cadere sul free agent Drew Brees la scelta per partire a costruire un ciclo vincente: Brees arriva da una buonissima stagione a San Diego, dove dapprima ha tirato fuori gli attributi costringendo alla panchina Philip Rivers e dove poi è stato protagonista di due stagioni numericamente convincenti. Il metro di misura per lui è uno solo e riguarda l'assenza in squadra di un giocatore similare ad Antonio Gates come bersaglio automatico: Brees è un regista affidabile che tende a prendere delle buone decisioni come testimoniano i passi da gigante fatti nel rapporto tra mete ed intercetti nell'ultimo biennio, ma i suoi bersagli sono composti da un gruppo di ricevitori molto sperimentale.

Questo è presieduto da Joe Horn, un grande del passato che sta subendo un declino irreversibile, avendo registrato una sola meta ricevuta nel 2005 abbinata alla prima stagione dopo tantissimi anni sotto le 1.000 yards di produzione. La dirigenza ha poi deciso di scambiare Donte Stallworth, il migliore dello scorso campionato lasciando delle notevoli carenze nel ruolo, che vedrà  titolare assieme a Horn l'inesperto Devery Henderson, apparentemente più un numero 3 che un numero 2 e dotato di scarsa concentrazione sulle prese. A roster troviamo anche Terrance Copper, ex Dallas, ed il rookie Marques Colston, mentre Michael Lewis salterà  le prime gare per infortunio.
Il tight end titolare sarà  Ernie Conwell, fermatosi presto nel 2005 per infortunio, mentre Zach Hilton, autore di 396 yards ed una meta, è stato sorprendentemente rilasciato sabato notte.

La linea offensiva ha avuto notizia dello stop per tutta la stagione di Jermaine Mayberry, ex componente del forte reparto dei Philadelphia Eagles, e vede titolari Jammal Brown, forte tackle al secondo anno nella Nfl attualmente reduce da problemi con la giustizia, e Jeff Faine, ai quali i Browns rinunciarono in offseason in virtù dell'acquisizione di LeCharles Bentley, che nonostante il brutto infortunio del quale è restato vittima resta la più grossa perdita proprio dei Saints; il resto della linea vedrà  l'esordio tra i pro del rookie Jahri Evans, guardia, e la conferma di Montrae Holland, reduce da un'operazione in offseason, e Jon Stichcomb. Proprio ieri, infine, è arrivato Rob Petitti, tagliato dai Cowboys.

In questo contesto avverrà  l'inserimento di Reggie Bush, la star del futuro: per quest'anno sembra certo che il titolare sarà  il rientrante Deuce McAllister, presente solo in 5 occasioni per infortunio, mentre per "El Presidiente" ci sarà  spazio in situazioni speciali e negli special teams.
Nonostante un utilizzo dato per limitato, Bush è già  l'uomo del momento: a New Orleans si è reso protagonista di parecchie iniziative benefiche collegate alla ricostruzione della città , si è già  fatto multare per non aver indossato le scarpe che sponsorizza in una partita di preseason ed è stato al centro di una discussione con la Nfl per il mantenimento del suo numero al college, il 5, salvo vedersi rifiutare la richiesta dalla lega stessa. Bush, sul campo, potrà  dare spettacolo e fare fuochi artificiali nelle occasioni in cui gli sarà  dato spazio grazie alla vasta gamma di movimenti, ed è destinato a diventare il punto di riferimento di questo attacco che nel 2006 vivrà  un momento di sicura transizione.

Difesa
Il reparto generalmente non ha nomi altisonanti e presenta diversi elementi che esordiranno come titolari a tempo pieno. L'unico reparto veramente forte è la linea difensiva, con la presenza dello specialista di sacks Willie Smith e con la conferma del veterano Charles Grant, chiamato alla riscossa dopo un 2005 deludente ma capace, se vuole, di numeri intriganti; nel mezzo si alterneranno Willie Whitehead, all'ottavo anno a New Orleans, Bryan Young, tackle con il vizio del sack, ed il giovane Rodney Lesile che verrà  gettato nella mischia per vedere di cosa è capace. I Saints hanno perso Darren Howard, in offseason, è andato agli Eagles, mentre Jonathan Sullivan, che aveva deluso, è stato spedito ai Patriots. All'ultim'ora il roster ha visto l'aggregazione del defensive end Michael Haynes, rilasciato da Chicago.

Tra i linebackers vi sono da segnalare perdite importanti: Tommy Polley è stato inserito in injury reserve e non scenderà  nemmeno in campo in questo primo anno ai Saints, Coby Bockwoldt, statisticamente il miglior placcatore di squadra dello scorso campionato, è stato tagliato. Rimangono quali titolari i neo arrivati Scott Fujita e Scott Shanle all'esterno, mentre nel mezzo il posto è stato aggiudicato da Alfred Fincher, utilizzato sporadicamente nella sua stagione di debutto; dalla trade per Stallworth è arrivato Mark Simoneau da Philadelphia, per il resto c'è poco o nulla.

Le secondarie saranno ancorate dall'esperto corner Mike McKenzie, apparentemente in calo rispetto i tempi di Green Bay, e dalla promettente safety al secondo anno Josh Bullocks, 53 placcaggi ed un intercetto nel 2005 guadagnatosi i gradi di titolare nel finale della scorsa regular season; l'altro cornerback titolare sarà  Fred Thomas, sostituto di Fakhir Brown, mentre da strong safety vi sarà  il veterano Omar Stoutmire, che arriva da un anno ai Redskins con mansioni di special teamer e di gioco in situazioni particolari.

Special Teams
Nel recente passato le squadre speciali dei Saints hanno fatto male agli avversari dapprima con Stallworth, quindi con Lewis. Fino al rientro di quest'ultimo il ritornatore designato sarà  proprio Reggie Bush, alternato allo specialista Aaron Stecker.
I field goals saranno compito del veterano John Carney, una garanzia, mentre come punter resta confermato l'esperto Mitch Berger.

Giudizio finale
Visti i nuovi arrivi in attacco c'è materiale per vincere più di qualche partita, ma i playoffs sono ancora a due, forse tre anni di distanza. Questo è un gruppo nuovo, rifondato, che ha orgoglio (il rientro in città  galvanizzerà  molti giocatori) e che rappresenta una città  che dodici mesi fa era in ginocchio, devastata. Il nuovo corso di New Orleans passa anche dagli amati Saints, e l'aria fresca che si respira da quelle parti avrà  riscontri positivi per tutti. Pensare di arrivare in alto è però proibitivo: troppe incertezze tra i ricevitori a disposizione di Brees, l'assenza di un tight end sicuro, uno dei reparti linebackers con meno potenzialità  della lega, una difesa quasi interamente da verificare e da testare sul campo. Ma intanto il futuro è già  qui: il suo nome è Reggie Bush e New Orleans lo ha già  adottato come suo idolo.

Tampa Bay Buccaneers

I Bucs sono chiamati a ripetere una stagione molto soddisfacente, andata oltre le previsioni con l'imprevista vittoria della Nfc South: sistemato il gioco di corsa l'anno passato con la scelta di Carnell Williams e con le solite garanzie provenenti dalla difesa c'è ora da testare la validità  del giovane Chris Simms, passato titolare nel 2005 dopo l'infortunio di Brian Griese.

Attacco
Simms ha mostrato diversi progressi dovendo subentrare all'infortunio di Griese con sole 5 partite giocate (e neanche per intero) all'attivo ed ha continuato a far muovere l'attacco abbastanza bene mantenendo le caratteristiche impostate da Gruden, con un attacco di passaggi ad alta percentuale con saltuari lanci in profondità . Numericamente ha fatto anche meglio del suo collega, terminando la stagione con 7 intercetti, gli stessi di Griese ma con 5 partite in più alle spalle, segnando però poche mete tenendo una media di 1 TD pass a partita. In preseason non ha giocato tantissimo e quando ha giocato lo ha fatto discretamente, autocriticandosi forse all'eccesso per alcuni errori fatti in campo ed in special modo per non essere stato sufficientemente preciso nei lanci in profondità , risultati non sempre conformi come spirale a quanto richiesto dai suoi allenatori.

La preseason è stata terra fertile per Bruce Gradkowski, rookie da Toledo, che ha giocato delle partite davvero interessanti, forse scalzando Tim Rattay, ex Niners, dalla posizione di secondo. Nella gara che ha chiuso la preseason di Tampa, Gradkowski ha chiuso con 13 completi in 17 tentativi per 91 yards ed un TD pass, completando nelle quattro gare totali il 73% dei suoi palloni con un rating di oltre 105. Di certo Gruden non si aspettava di aver trovato il suo backup al sesto giro del draft, e proprio per questo aveva optato per una trade per Rattay, che avrebbe garantito un minimo di presenza dietro Simms; per l'esperienza era stato preso invece Jay Fiedler, recentemente tagliato dopo il mancato recupero dell'infortunio alla spalla.

Il miglioratissimo (e ci voleva poco) reparto di corse ha avuto un padrone assoluto: Carnell "Cadillac" Williams. Mai scelta fu più provvidenziale per una squadra che poteva contare solamente su Michael Pittman, molto più adatto a giocare in situazioni di terzo down che non da titolare, scelta che ha risolto un problema con il quale i Bucs hanno convissuto pur vincendo un Super Bowl ma che è costato loro il non ritorno a quei livelli di prestazione quando la difesa, che aveva sopperito a tutto giocando una stagione storica, ha perso qualche pezzo e da sola non ha più retto. Wiliams viene da una stagione di molteplici records di franchigia infranti per un rookie, con 1.178 yards e 6 mete pur senza presenziare in tutte le partite: ciò ha permesso a Pittman, che ritornerà  da backup, di togliersi di dosso molta pressione e di guadagnare molto di più giocando solo in determinate situazioni, terminando così il 2005 con la media per portata più alta in carriera con 6.2 yards. Il reparto è completato da Earnest Graham, altro giocatore di situazione, e dall'intramontabile Mike Alstott, una bandiera che continuerà  a bloccare ed a segnare nei pressi della endzone dando le stesse garanzie di sempre, potenza e continuità .

Il ricevitore primario sarà  ancora Joey Galloway, che alla tenera età  di 34 anni si è permesso il lusso di giocare la sua miglior stagione di sempre, superando i records di carriera con 83 ricezioni per 1.287 yards. La sua produzione è stata semplicemente fantastica, determinante per la continuità  di un attacco che senza di lui sarebbe stato ben più in difficoltà  data la parziale scarsità  di alternative; l'altro starter sarà  il terzo anno Michael Clayton, che da rookie aveva fatto onde ma che l'anno passato ha deluso tantissimo, producendo solamente 372 yards senza mai segnare: solo se torna quello di due anni fa a Tampa vi saranno buone nuove, perché è pensabile che le difese prenderanno immediatamente le misure a Galloway per impedire sorprese. Se Clayton capisce che deve farsi avanti, le prospettive sono invece ottime. Il terzo spot è stato assegnato al tenace David Boston che per il terzo anno consecutivo tenterà  di giocare ai livelli di Arizona, quando prima di infortunarsi diverse volte era uno dei migliori ricevitori Nfl; dietro c'è anche il rookie Maurice Stovall, che si è fatto notare nelle gare di esibizione.

La linea offensiva è profonda e sperimentale: dopo aver rattoppato in tutti i modi il vero punto debole dei Bucs delle due annate precedenti, quest'anno c'è qualche piccola certezza in più, nonostante gli infortuni importanti di Torrin Tucker e Chris Colmer: tornano infatti quattro dei cinque titolari del passato campionato con la sola eccezione di Jeb Terry, che si è visto spodestare nel ruolo di guardia destra dal promettente rookie Davin Joseph.
Negli importanti e frequenti schemi a due tight ends previsti da Tampa i titolari saranno Doug Jolley, fresca acquisizione arrivata via trade dai Jets ed ottimo ricevitore, ed uno tra il secondo anno Alex Smith ed Anthony Becht.

Difesa
Il blocco difensivo è stato integralmente confermato, e riparte dalle medesime certezze di un anno fa. Di sicuro affidamento vi sono i 14 sacks in dote al fenomenale Simeon Rice, il ritorno a standard accettabili di un Chris Hovan che a Minnesota si era perso per strada dopo un promettente esordio nel 2000, un reparto linebackers granitico responsabile di un terzo dei placcaggi di squadra ed uno dei migliori cornerbacks della lega, Ronde Barber.
Tra le notizie meno buone c'è l'assenza di un secondo pass rusher di livello, come dimostrato dai soli 36 sacks rimediati nel 2005 che rappresentano il peggior risultato con Monte Kiffin da defensive coordinator, e l'età  media dei principali esponenti del reparto che comincerà  presto ad essere un fattore.

I protagonisti sono quelli di sempre: oltre ai Barber ed ai Rice, tornano Derrick Brooks, Shelton Quarles, Brian Kelly, Anthony McFarland e Greg Spires, ovvero parte di quel gruppo che spinse i Bucs ai piani alti della Nfl.
Garantiscono profondità  Dwayne White, defensive end scelto nel 2003, Barrett Ruud, bunissimo linebacker aggregatosi l'anno passato, e Jamie Winborn di sicuro impatto.
Le secondarie, oltre ai due corners, prevedono la presenza delle safety Jermaine Philips e Will Allen, il più giovane titolare di un reparto esperto ma poco profondo, che continuerà  a fare della cover 2 il proprio pane quotidiano, mentre non ha avuto seguito la seconda incarnazione a Tampa di Dwight Smith, passato a Minnesota.

Special Teams
Nulla di invariato rispetto al 2005 per quanto riguarda kicker e punter, con Matt Bryant (81% di trasformazioni in carriera) per i field goals e con l'ex Packer Josh Bidwell, che proviene da una stagione terminata con la media più alta di carriera per media di yards su punt.
I ritornatori designati saranno Michael Pittman, dettosi disponibile a coprire il ruolo in virtù del diminuito impiego sul campo, e Torrie Cox; in situazione di punt verrà  invece schierato il wide receiver Mike Jones, un terzo anno.

Giudizio complessivo
Impossibile dire se i Bucs si ripeteranno vincendo ancora il titolo del raggruppamento, perché il calendario non facilissimo e la forza equa esistente faranno sì che ciò venga deciso negli importanti scontri diretti. L'unica certezza è che una tra Tampa, Carolina ed Atlanta rimarrà  fuori dai playoffs per cui ai Bucs serve un'altra stagione da record di Galloway ed un gioco di corse ancora brillante per assicurarsi un tempo di possesso offensivo alto e servono ulteriori dimostrazioni di crescita da parte di Simms che dalla sua ha un 2005 chiuso con la partecipazione alla wild card.
Se la difesa riesce a contenere Michael Vick nei due scontri diretti come già  ha fatto in passato e se dai due incontri con i Panthers esce almeno una vittoria metà  strada è fatta: resta l'altra metà , con le temibili contendenti della Nfc East da fronteggiare e battere.

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