NCAA Football Ranking 2006

Brady Quinn, Notre Dame, per lui un 2006 con rincorsa al titolo NCAA e alla chiamata numero 1 del draft 2007

A poche ore dalla partenza della stagione regolare del Football NCAA è giunta l'ora di provare a fare un po' di ordine tra le centinaia di università  che si contenderanno i titoli collegiali 2006, cercando di stilare un primo ranking che ci aiuti ad identificare le possibili protagoniste di questa cavalcata verso i bowl che si disputeranno tra dicembre e gennaio.
Nello stilare la propria personale classifica si cerca di analizzare molti fattori, principalmente quelli tecnici ma anche quelli ambientali, si tiene conto della schedule, della qualità  del roster, del programma, e, perché no, si da ascolto anche alle proprie "sensazioni".
Proprio per questo, a sorpresa rispetto a molti ranking che si possono consultare online, mi sento di mettere in cima alla classifica la squadra più leggendaria della NCAA, fidandomi esclusivamente del mio istinto.

#1 - Notre Dame (Indipendent, 2005 : 9-3)

Non so perché ma sento che l'ora della riscossa per i Fighting Irish, così attesa, così decantata, è finalmente giunta; il perché di questa sensazione non so completamente spiegarlo ma incrociando lo sguardo del giocatore guida di Notre Dame immortalato sulle prime pagine di molti organi di stampa ho visto la voglia di vittoria, la fermezza e la volontà  di lavorare sodo per perseguire qualcosa di grande; di chi sto parlando? Naturalmente del golden boy della NCAA Brady Quinn, l'atleta perfetto nonché sogno segreto di molte giovani universitarie americane. Il numero 10 degli Irish è reduce da un 2005 in cui ha riscritto tutti i record dell'università  con 3,919 yards lanciate, 39 touchdown segnati a fronte 7 intercetti, e sembra il candidato principale alla conquista dell' Heisman Trophy 2006; per arrivare al massimo riconoscimento attribuito ad un giocatore universitario è innegabile che Quinn dovrà  guidare Notre Dame verso uno dei BCS bowl, e perché no, portarli fino al titolo nazionale; dotato di un "pedigree" invidiabile rispetto ad altri quaterbarck di College, Brady deve molto all'head coach al secondo anno Charlie Weiss che ha introdotto un playbook offensivo di stampo professionistico aiutando enormemente la sua maturazione tecnica e tattica, tanto da portarlo ad essere il principale indiziato per la prima chiamata assoluta del prossimo draft. Weiss ha chiuso la sua prima stagione con Notre Dame con un buon record, 9 partite vinte a fronte di 3 perse, ed è perlomeno auspicabile che con dodici mesi di programma alle spalle, quest'anno, ottenga risultati migliori. L'esperienza maturata in NFL dall'HC degli Irish ha prodotto i suoi primi frutti nel 2005 riconsegnando alla squadra una stagione vincente dopo due, consecutive, che l'avevano vista chiudere con i poco invidiabili record di 5-7 e 6-6, e quest'anno potrebbe divenire decisiva per la corsa alle finali. Nonostante sia meno accreditata Notre Dame possiede un attacco in grado di mescolare bene le carte e produrre numeri di tutto rispetto che lo pongono, senza mezzi termini, tra i primi della nazione. Il punto forte di questo 2006 alle porte dovrebbero essere i passaggi, soprattutto per la presenza dell'ottimo ricevitore Jeff Samardzija, giocatore fisico (6'5" per 216 libbre) che ha già  dimostrato di godere di un'eccellente intesa con Brady Quinn; il senior widereceiver è già  riuscito a conquistarsi una chiamata "All-American" grazie ad uno straordinario 2005 che lo ha portato ad essere, con 12 ricezioni per 1,249 yards e 15 touchdown, il leading receiver della squadra davanti ai neo professionisti Maurice Stovall e Anthony Fasano. Se Samardzija, che in estate ha giocato da pitcher nelle minors di baseball prima di tornare per il suo ultimo anno, è pronto a dire la sua in questa stagione non è da meno il compagno di reparto Rhema McKnight, altro senior, che dopo aver saltato lo scorso campionato per un infortunio al ginocchio sembra pronto a rientrare per dare una mano alla squadra; inoltre non bisogna dimenticare che Notre Dame avrà  a disposizione un tailback non tanto pubblicizzato ma piuttosto forte come Darius Walker, giocatore al terzo anno che da sophomore è stato capace di correre per 1,196 yards in 253 portate e realizzare 9 touchdown. Oltre a poter contare su degl'ottimi finalizzatori l'offense dei Fighting Irish avrà  tra le "mani" una delle migliori linee del College football che ha i sui elementi migliori nell' "All-American" Ryan Harris, LT, e nel centro John Sullivan, entrambi all'ultimo anno, come tutti i compagni di reparto titolari.
Se la OL di Notre Dame può fare la differenza sul campo la linea difensiva non è da meno. Guidata da Victor Abiamiri, altro senior, recordman della squadra con 8 sack e 15 tackle for loss nel 2005, la prima linea degli Irish composta dai DT Trevor Laws, Derek Landi. e dall'altro DE Ronald Talley dovrebbe essere in grado di sopperire senza problemi alla ristrutturazione del reparto linebacker, essendo capace di contrastare molto bene gli attacchi avversari. Nel mezzo con la dipartita di Brandon Hoyte e Corey Mays quello dotato di più talento sembra essere il junior LB Maurice Crum Jr., figlio d'arte, il padre Crum Sr. fu nominato "All-American" con i Miami Hurricanes nell'anno da senior, e già  titolare la passata stagione; al suo fianco dovrebbero trovare spazio Anthony Vernaglia e Steve Quinn, nulla in comune con il QB Brady, che sembrano favoriti per la copertura del ruolo nello starting lineup. Per un reparto, quello dei linebacker, che ha dovuto subire dei cambiamenti ce n'è un altro, quello dei defensive back, che è rimasto invariato rispetto all'anno passato e che potrà  contare su un giocatore fenomenale come la strong safety Tom Zbilowski, autore di 5 intercetti e 2 TD, su ritorno degli stessi, nel 2005. Altro giocatore di ottima fattura in questo reparto è il cornerback Ambrose Wooden, leader della difesa con 74 tackle nella passata stagione, che si "sposa" alla perfezione con il pari ruolo sull'opposta sideline Michael Richardson, 5 intercetti in due lo scorso campionato.
Weiss avrà  dunque a disposizione un personale di eccelsa qualità  in cui l'unica incognita sembra essere il kicker titolare, in quanto matricola, Ryan Burkhart, che non dovrebbe comunque gravare sull'esito della stagione. All'esordio gli Irish dovranno vedersela con Georgia Tech del candidato heisman Reggie Ball, QB, che non dovrebbe impensierirli più di tanto; gli impegni più duri della stagione dovrebbero essere tutti concentrati nel primo mese, con le partite casalinghe contro Penn State, squadra ostica in possesso di ottimi talenti, Michigan, di un altro QB candidato heisman (Chad Henne) e quella trasferta contro Michigan State, che l'anno scorso causarono una delle tre sconfitte stagionali degli Irish, 44 a 41 in overtime; questi tre impegni ci diranno fin da subito dove potrà  arrivare Notre Dame.

#2 - Ohio State University (Big Ten, 2005 : 10-2)

I Buckeyes potrebbero risentire eccessivamente dell'addio del migliore trio di linebacker della NCAA 2005 ovvero quello formato da A.J. Hawk, Bobby Carpenter e Anthony Schlegel, tutti partiti con destinazione NFL. L'ateneo che negli ultimi anni si è tolto più soddisfazioni, a livello di college football, con la conquista di un titolo nazionale e di due titoli di conference spera, e crede, nell'ennesimo miracolo dell'head coach Jim Tressel, in sella da sei stagioni nonchè in possesso di un record eccezionale composto da 50 vittorie e 13 sconfitte. Tressel, capace di conquistare un bowl nelle ultime 5 stagioni, sarà  chiamato a catechizzare per bene i componenti del nuovo lineup di Ohio State per sopperire alla perdita dei 17 atleti, arrivati a fine carriera universitaria o passati tra i professionisti, che hanno salutato la compagnia.
Chi sarà  ancora parte integrante del sistema e della squadra è il QB, candidato heisman, Troy Smith, che nel 2005 ha lanciato per 2,822 yards e corso per 611 totalizzando 27 touchdown; il senior "All-American", forse unico possibile contendente di Brady Quinn per il pick numero 1 al draft 2007, ha dimostrato di essere un quarterback in grado di cambiare in corsa, selezionando sul campo prima dello snap il gioco più adatto a perforare le difese avversarie grazie soprattutto alla facilità  con cui si cala sia nel ruolo di pocket, 62 % di completi l'anno passato, sia in quello di scrambler, 136 corse nel 2005. Smith si può definire quindi un QB completo, ideale per il gioco di Ohio State che si affida ai passaggi solo nei casi, pochi, in cui il loro eccezionale rushing game non risulti efficace; proprio in questi sporadici casi è necessario disporre di un "pitcher" preciso, capace di completare la maggior parte dei passaggi tentati, ancor più quando, anche storicamente, non si hanno a disposizione dei grossi ricevitori; una delle lacune della squadra di questa stagione sembra proprio la copertura del ruolo di WR dopo aver perso al draft NFL il go to receiver Santonio Holmes. La patata bollente quest'anno verrà  passata nelle mani di Anthony Gonzalez e Ten Gynn a malapena capaci, in due, di superare a livello statistico l'apporto del già  citato Homes nel 2005. Di contraltare i Buckeyes potranno però contare su uno dei migliori runningback della NCAA, Antonio Pittman, che lo scorso anno, il secondo ad Ohio per lui, ha già  corso 1,337 yards e realizzato 7 TD, statistiche positive per un sophomore. A Smith e allo stesso Pittman spetterà  dunque il compito di guidare la squadra di Tressel verso la conquista dei bowl più importanti; in questo, c'è da scommettere che saranno aiutati non poco da una offensive line piuttosto forte e da una difesa che, nonostante alcune perdite importanti, merita ancora un certo rispetto. Nella linea offensiva i punti di forza saranno sicuramente i due "giganteschi", entrambi alti 6' 8", lineman sophomore che giocano sul lato sinistro Alex Boone, tackle, e Steve Rehring, guardia, mentre persiste qualche dubbio sul centro titolare Doug Datish, che giocava guard lo scorso anno e potrebbe non calarsi al meglio nel nuovo ruolo.
In difesa le note più liete riguardano il ritorno della coppia centrale Quinn Pitcock e David Patterson, entrambi all'ultimo anno, e dell'ottimo end Jay Richardson, altro senior capace di buone sortite difensive; questi tre insieme dovranno probabilmente reggere l'impatto di una difesa che ha perso nove uomini, sei dei quali hanno trovato spazio nella NFL. A risentire maggiormente di questo esodo è il reparto dei linebacker che è stato rinnovato per intero e che dovrebbe trovare un nuovo leader nel MLB John Kerr, il quale dovrà  istruire i giovani che lo affiancheranno e tra cui potrebbe celarsi il nuovo, potenziale, A.J. Hawk. In quest'ottica sembra sia stato molto positivo il recruiting con l'arrivo del junior linebacker Larry Grant e di Ross Homan, da molti visto come erede naturale del neo Packers; curiosa invece la storia che ha portato ad Ohio State Grant; il giovane linebacker dapprima aveva firmato per Florida, poi, risultato non idoneo per la qualità  degli studenti della SEC causa i crediti di matematica non sufficienti, è stato "rilasciato" e, successivamente, messo sotto contratto dai Buckeyes, che non hanno perso l'occasione per "fregare" un ottimo giocatore ai Gators.
Qualche problema potrebbe persistere nelle secondarie dove i soli certi del posto nello starting lineup sono i cornerback Malcom Jenkins e Antonio Smith, da molti considerato il miglior DB della squadra; problemi tra le safeties dove in tre sono il lizza per conquistare i due spot liberi nella depth chart, Brandon Mitchell, Nick Patterson e Jamario O'Neal, questi ultimi due parzialmente favoriti.
L'incertezza sulla reale portata del reparto difensivo dei Buckeyes che si respira nell'aria rischia di pesare tantissimo sull'esito di questa stagione, condizionandola sin dall'inizio, proprio quando i meccanismi non saranno ancora rodati e i nuovi potrebbero non essersi ancora perfettamente integrati. Alla seconda partita l'impegno con Texas potrebbe subito dirci quanto sia forte questa nuova difesa di Ohio State, anche se difficilmente la scopriremo capace di mantenere il punteggio basso come nel 2005. La schedule dei ragazzi di Tressel non sarà  proibitiva ma anche loro avranno qualche impegno ostico come quelli alla quarta con Penn State e alla dodicesima, l'ultima, contro i rivali storici di Michigan. E' innegabile che per superare questi ostacoli i Buckeyes faranno affidamento sulle qualità  dei loro due uomini di punta offensivi, Troy Smith e Antonio Pittman; dalle queste due stelle e dall'incisività  che riusciranno a dare alle loro corse dipenderà , in buona parte, l'esito positivo della stagione di Ohio State.

#3 - West Virginia (Big East, 2005 : 11-1)
I Mountaineers dell'innovativo coach Rich Rodriguez li vedo scendere alla terza posizione del ranking per un solo motivo, un fattore che potrebbe incidere non poco sulla loro stagione NCAA : l'inesperienza. Beata gioventù si è soliti dire davanti ad un gruppo di ragazzi tanto giovani, quanto inesperti, quanto tronfi nella spensieratezza e in quel briciolo di irresponsabilità  che caratterizza tutti i ventenni; perché d'altronde West Virginia è anche questo, una "banda" di ragazzotti terribili che guidati sapientemente dal loro "padre putativo" hanno saputo raggiungere un traguardo neanche lontanamente immaginabile ad inizio 2005 : vincere lo Sugar Bowl. Questo gruppo, composto principalmente da atleti al secondo o al terzo anno di College, l'avevamo lasciato al Georgia Dome mentre festeggiava la conquista del già  citato Bowl contro i "padroni di casa" dei Bulldogs, con la mente e il cuore ancora rivolti a quella tragica storia dei minatori intrappolati nella loro Virginia, e li ritroviamo oggi nell'elite della NCAA. Di quella partita fu uno straordinario protagonista il RB Steve Slaton che con 204 yards corse e 3 touchdown segnati fece letteralmente impazzire la difesa di Georgia. Slaton, che nel 2005 ha chiuso con 1,128 yards corse e 17 TD, con un solo anno di esperienza in NCAA sembra avviato ad una carriera straordinaria e sarà  sicuramente lui, insieme al quarterback Pat White, il giocatore che guiderà  l'assalto ai bowl da parte dei Mountaineers. White dal canto suo ha vissuto la stagione da freshman guadagnandosi sul campo la promozione a QB titolare, dopo aver duellato con Adam Bednarik ed A.J. House, lanciando 828 yards, 8 touchdown pass, e correndo per 952 yards, 7 TD. Il giovane quarterback di West Virginia è atteso ad una stagione ad altissimo livello dopo le convincenti statistiche prodotte nel primo anno, anche se la maledizione del secondo anno è sempre in agguato. White e Slaton potranno comunque contare sull'apporto del nuovo FB Owen Schmitt, giocatore di cui si dice un gran bene che è arrivato in WV dopo aver disputato la sua stagione da freshman in division III, con il college di Wisonsin-River Falls; con un anno di esperienza alle spalle Schmitt potrebbe, in questo 2006, ritagliarsi un ruolo importante sia come bloccatore, sia come ricevitore fuori dal backfield. L'attacco di West Virginia potrebbe incontrare qualche problema sul gioco di passaggi visto che i WR Brandon Myles e Darius Reynaud non sembrano essere allo stesso livello di quelli delle altre top ranking, e per questo è ancor più logico pensare che Rodriguez sfrutterà  l'ottima offensive line per correre.
La linea offensiva è infatti rimasta completamente invariata e potrà  contare sul ritorno di tre senior tra i quali spicca per qualità  il centro Dan Mozes, probabile top pick nel ruolo al draft NFL 2007.
Ad un attacco tradizionale risponde una difesa fuori dal comune, schierata con l'insolito 3-3-5 dal genio difensivo Jeff Casteel. Nella difesa dei Mountaineers mancheranno due uomini chiave come Jahmile Addae e Mike Lorello, passati tra i professionisti, che la passata stagione erano l'anima e il cuore del reparto. Nonostante che la maggior parte dei giocatori difensivi di West Virginia sia al terzo anno in NCAA queste partenze importanti non dovrebbero farsi sentire più di tanto, sia grazie al sistema innovativo di gioco, sia per la presenza di giocatori molto validi. I migliori del reparto sono Kellen Dyles, DE che sta salendo prepotentemente alla ribalta, Kevin McLee, secondo miglior difensore con 78 tackle nella passata stagione, ed Eric Hicks, SS "All-American" che potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista al prossimo draft NFL.
In complesso Rodriguez ha a disposizione un roster piuttosto forte, che soprattutto in prospettiva dovrebbe permettergli di raggiungere le vette del football NCAA, ma quest'anno secondo me è presto, perché chi fa la differenza nella squadra (White e Slaton) è ancora troppo giovane, come del resto parte dello starting lineup, e perché si sentirà  molto la mancanza di un buon ricevitore, fattore che al recruting non è stato nemmeno calcolato. In certe partite come la sfida contro Louisville e il RB Michael Bush un giocatore con buone mani avrebbe fatto sicuramente comodo, soprattutto per togliere la pressione al backfield e dare un po' di respiro a chi ha il compito di aprire varchi nella difesa avversaria. Il match con i Cardinals sarà  forse decisivo per la stagione di West Virginia ma anche la trasferta di Pittsburgh, contro gli "odiati" Panthers, e la partita casalinga contro Rutgers, quarta forza della Big East, potrebbero celare insidie non del tutto calcolate.

#4 - Texas (Big XII, 2005 : 13-0)

L'head coach Mack Brown, 83 vinte e 19 perse in carriera dopo nove anni in Texas, dovrà  immancabilmente fare i conti con le tante partenze avvenute dopo la conquista del titolo nazionale contro USC, e soprattutto dovrà  trovare un nuovo leader visto l'addio dello straordinario Vince Young. Il problema principale per l'allenatore dei Longhorns sembra infatti quello di trovare un degno sostituto del giocatore che, senza mezzi termini, le ha regalato il "national title" con una prestazione da applausi. Certo trovare un atleta pari al nuovo numero 10 dei Titans è impresa ardua, se non impossibile, ma Brown ha a disposizione una coppia di quarterback, su cui lavorare, di tutto rispetto; i freshman Colt McCoy, 116 TD pass alla high-school, e Javon Stead, All-American che ha guidato il suo liceo sino alle semifinali nazionali, sono in lizza per la conquista dello spot da titolare con il primo, attualmente, in leggero vantaggio. Brown, che come già  detto sembra puntare molto su McCoy, sarà  sicuramente costretto a rivedere leggermente il suo stile di gioco, che prevede un solo uomo nel backfield, per dare più sostegno a chi, tra i due esordienti duellanti, sarà  il QB titolare; attualmente lo schema con tre ricevitori rimane il preferito dell' HC di Texas ma non si escludono modifiche vista l'apparente mediocrità  del reparto, cui sembra mancare un ricevitore capace di grandi numeri. Nella passata stagione Limas Sweed e Billy Pittman, due dei WR titolari, hanno messo insieme 1,295 yards ricevute e 10 touchdown, 5 a testa, statistiche che, di solito, un leading receiver della NCAA totalizza, in un campionato, senza troppi patemi d'animo. Per sopperire alla "latitanza" del reparto è arrivato via recruiting il tight end Jermichael Finley, ex giocatore di basket alla high school, che sembra già  in procinto di essere inserito nello starting lineup sin dalla prima partita; in possesso di un ottimo fisico, 6 piedi e 5 per 220 libbre, il giovane TE di Texas ha chiuso la sua carriera high-scholl ricevendo per 2,912 yards e realizzando la bellezza di 30 TD .
Con il reparto ricevitori che non sembra del tutto a posto Brown non potrà  esimersi dal fare affidamento sull'ottimo RB Jamaal Charles, che dopo un'eccezionale stagione da matricola conclusa con 11 TD e 878 yards corse potrebbe rivelarsi il perno dell'attacco di Texas. Il giovane RB dei Longhorns farà  affidamento sull'impatto della propria offensive line che dispone di un ottimo elemento come il tackle di destra Justin Blalock; al suo fianco potrebbe fare molto bene la guardia al secondo anno Cedric Dockery, un lineman di 6 piedi e 4 pollici che sembra avviato verso un roseo futuro.
In difesa sono stati essenziali i ritorni dei tre senior Frank Okam, defensive tackle, Robert Killebrew, linebacker, e Terrell Brown, cornerback, che sommati al sophomore Rashad Bobino, altro linebacker, contribuiscono ad alzare la media di un reparto che ha perso quattro ottimi elementi. Perso Michael Huff e perso anche Cedric Griffin le secondarie sembrano ancora essere il reparto migliore di questa difesa, soprattutto perché può contare su una delle migliori free safety della NCAA, Michael Griffin, All American e potenziale prima scelta nel draft 2007.
Con una schedule sulla carta piuttosto favorevole le sfide più ostiche dovrebbero essere quelle della seconda settimana contro i rivali di Ohio State e della sesta contro Oklahoma, con i Sooners che paiono in netta ripresa dopo la debacle che li fece cedere sul finire della passata stagione; per Brown la possibile numero 2 della Big XII potrebbe essere un avversario davvero scomodo e poco accomodante nella rincorsa alla difesa di quel titolo nazionale conquistato sul campo nel 2005.

#5 - Florida (SEC, 2005 : 9-3)

Per i Gators questo è l'anno del centenario e c'è da scommettere che molto probabilmente l'head coach Urban Meyer "costringerà " i suoi a giocare con il coltello tra i denti sin dalla prima partita. Potendo contare su un fenomenale quarterback come Chris Leak, probabilmente uno dei migliori della NCAA, l'università  di Florida potrebbe trovare la strada verso i bowl senza troppa difficoltà , e perché no, se sorretta da un poco di fortuna, centrare quello più importante. Con Leak autore di un 2005 molto positivo chiuso con 20 touchdown realizzati e 2,639 yards lanciate i Gators si candidano per dominare nuovamente la Southeastern Conference (SEC)., soprattutto perché dopo tre anni alla guida di quest'attacco ne conosce a memoria meccanismi e schemi; dietro a lui la squadra affidata alle sapienti mani dell'offensive coordinator Dan Mullen, avrà  modo di puntare da subito sulla crescita del QB del futuro, Tim Tebow, freshman reclutato quest'anno che sembra perfetto per giocare la "pass & run" di Florida. Concluso il suo anno da senior nella high school con un "combined yardage" di tutto rispetto, 4,487 yards e 55 touchdown, Tebow ha "rotto" i record dello stato per yards lanciate in carriera, 9,940, e TD segnati, 159. Qualsiasi sia il QB titolare dei Gators è certo che lo stesso potrà  contare sul duo di ricevitori tra i più forti della SEC, e forse della NCAA, Dallas Baker e Andre Caldwell che non dovrebbero far rimpiangere Chad Jackson, selezionato al draft 2006 dai Patriots. Alle spalle di questa coppia sta emergendo con insistenza Cornelius Ingram, nato QB e trasformato in WR per emergenza, definito da coach Meyer "Probabilmente il più grande ball-catcher che ho mai visto dopo Chris Carter, un talento naturale, soprattutto per ricevere sul lungo, dove esplode tutta la sua grande velocità ". Se le gerarchie tra i WR sembrano ormai decise la stessa cosa non la si può dire dei tailback, dove dovrebbero esserci tre giocatori in lizza per la maglia di titolare. Kestahn Moore, sophomore, dovrebbe essere il favorito e nonostante alla sua prima stagione non abbia realizzato numeri importanti sembra ormai essere il RB emergente della squadra; se lui sarà  il titolare i ritagli di partita dovranno giocarseli gli altri due runner DeShawn Wynn e Markus Manson, 9 TD in due nel 2005. In una linea per quattro/quinti rinnovata il centro Steve Rissler dovrà  dimostrare di essere l'uomo d'esperienza capace di tenere uniti i compagni di reparto e di saper sapientemente guidare la giovane OL.
In difesa il giocatore più accreditato è il defensive end Ray McDonald che dopo due infortuni in offseason è atteso ad una buona stagione dopo aver recuperato appieno; sul lato opposto Jarvis Moss, leader dei sack 2005 con 7.5, dovrebbe garantire un'ottima produzione da parte della defensive line di Florida nonostante l'assenza di Steven Harris, tackle senior che è stato allontanato per motivi disciplinari durante la pratice in primavera. Earl Everett, Brandon Siler e Jon Demps compongono un trio di linebacker di tutto rispetto che dovrebbe permettere ai Gators di fronteggiare al meglio gli attacchi avversari soprattutto con lo spostamento sul lato forte del terzo. Nelle secondarie l'unico in grado di fare la differenza dovrebbe essere lo junior Reggie Nelsonche con 46 tackle nel 2005 ha guidato il reparto e quest'anno è stato spostato dal ruolo di free safety in quello di strong. Tra i giocatori che hanno deciso di tornare per la loro ultima stagione ci sono anche il placekicker Chris Hetland, 13 su 16 nei fieldgoal, e il punter Eric Wilbur, 41,7 yards per punt, che consentono a Florida di presentarsi con una delle più valide coppie di "calciatori" della NCAA.
I Gators sembrano possedere quindi il talento necessario a centrare uno dei bowl principali, in più, come già  detto, il loro 100 anno di vita nel college football potrebbe creare un pretesto per perseguire l'obiettivo massimo, il più importante. Certo per arrivare a giocarsi il titolo manca qualcosa e soprattutto dovrebbero essere risolte alcune delle sfide interne necessarie alla composizione definitiva del lineup; inoltre, per arrivare lontano dovrebbe probabilmente verificarsi l'esplosione di qualche difensore capace di prendere in mano un reparto attualmente privo di un vero leader. Rispetto allo scorso anno però sembra che Florida si trovi davanti un cammino più facile, con una schedule che sulla carta non presenta delle partite veramente difficili. Il match contro i Georgia Bulldogs, campioni SEC nella 2005, del 28 ottobre potrebbe essere decisivo per l'esito della stagione dei Gators.

#6 - California (PAC-10, 2005 : 8-4). Per i Golden Bears questo potrebbe essere l'anno del riscatto visto l'indebolimento di USC, dominatori incontrastati della division nelle ultime stagioni. La squadra di coach Jeff Tedford avrà  la sua arma migliore nel RB al terzo anno Marshawn Lynch che con 1,246 yards e 10 touchdown nel 2005 ha dimostrato di poter di essere un atleta dal grande futuro. In cabina di regia il giovane quarterback Nate Longhsore, sophomore, avrà  il compito di innescare un trio di ricevitori piuttosto valido che può contare su Robert Jordan, DeSean Jackson e Lavelle Hawkins. La forza di California risiede comunque in una difesa colma di talenti in cui il senior defensive tackle Brandon Mebane è sicuramente l'uomo migliore, nonché la guida. Al suo fianco agiranno altri quattro giocatori all'ultimo anno che potrebbero ritagliarsi un ruolo da protagonisti al draft NFL 2007 : il DE Nu'ru Tafisi, il MLB Desmond Bishop e i cornerback Daymeion Hughes e Tim Mixon. Conquistato il Las Vegas Bowl contro Brigham Young per 35 a 28 nella passata stagione, in questa i Golden Bears si candidano come una delle possibili outsider.

#7 - Auburn (SEC, 2005 : 9-3) I Tigers hanno concluso un 2005 con l'amaro in bocca dopo la sconfitta per 31 a 30 contro Georgia che di fatto li escluse dal SEC Championship contro LSU; in quel momento però in molti c'era la convinzione che Auburn fosse la squadra più forte della division e quest'anno è attesa a replicare la fantastica stagione 2004, in cui chiuse con un record imbattuto di 13 vittorie e nessuna sconfitta. Il reparto migliore a disposizione dell' HC Tommy Tuberville è l'attacco, che può contare su un ottimo RB, il senior Kenny Irons (1,293 yards, 13 TD), e su un validissimo QB, Brandon Cox; con quest'ultimo autore di 15 TD-pass nel 2005 e Irons che si dimostra uno dei milgiori tailback della NCAA i Tigers non dovrebbero aver problemi a vincere a mani basse la West division della SEC. Tuberville sembra puntare moltissimo anche sul senior WR Courtney Taylor, esploso questa primavera e serissimo candidato a divenire il leading receiver della squadra. In difesa qualche preoccupazione sembra darla il miglior giocatore di Auburn, il LB Merrill Johnson, che ha saltato buona parte dell'offseason e degli allenamenti primaverili a causa di due infortuni ravvicinati. Con Johnson in ritardo il giocatore dotato di più talento è sicuramente il CB David Irons, fratello minore del già  citato RB, atleta straordinario da cui diversi QB cercano di stare alla larga. La schedule di Auburn non sembra impossibile anche se le partite contro Louisiana State, 16 settembre, e Florida, 14 ottobre, ci diranno dove potrenno arrivare; ancora una volta la sfida decisiva potrebbe essere quella contro Georgia, la penultima della stagione regolare.

#8 - Southern California (PAC-10, 2005 : 12-1) Rinunciare a fenomeni del calibro di Matt Leinhart, Reggie Bush e LenDale White non sarà  facile per i Trojans, che nel giro di due draft NFL sono stati privati di tre/quarti di squadra. Nei dintorni di Los Angeles però il telento non sembra esaurito e coach Pete Carrol sembra pronto a lanciare nuove leve nell'olimpo della NCAA. Quest'anno il giocatore più atteso dei Trojans è senza dubbio lo junior receiver Dwayne Jarrett, 16 touchdown e 1,274 yards ricevute lo scorso anno, che avrà  l'ingrato compito di non far rimpiangere lo straordinario attacco delle ultime stagioni. Innegabile comunque che non sarà  facile, soprattutto perché il nuovo QB Josh David Booty, anche se non malvagio, ha poco da condividire con l'illustre predeccessore Leihnart; problemi anche nel backfield con Ryan Powdrell, il tailback titolare, oggetto misterioso, l'unica certezza sembra essere parte della linea offensiva che può contare su ottimi elementi come Ryan Kalil, centro, e Sam Baker, left tackle. Per un attacco reduce da molti cambiamenti la difesa è invece rimasta quasi del tutto invariata. Dietro all'ottimo DE Lawrence Jackson, 10 sack nel 2005, ci sarà  ancora un solidissimo reparto di linebacker che potrà  contare su Keith Rivers, Oscar Lua, Dallas Sartz, e sull'emergente sophomore Rey Maualuga. Sicuramente nel sud della California si respira aria di rinnovamento e sarà  difficile, ma comunque non impossibile, replicare le ultime gloriose stagioni, chiuse rispettivamente con un 12-1 nel 2003, 20005, e con un 13-0 nel 2004.

#9 - Oklahoma (Big XII, 2005 : 8-4) Probabile seconda forza della Big XII dietro ai Longhorns, Oklahoma è attesa ad una stagione di riscatto dopo la flessione subita nel 2005 che l'ha trascinata lontano dai bowl più importanti. Chiusa la passata stagione con la vittoria dell' Holiday Bowl, 17-14 contro Oregon, i Sooners punteranno forte sul loro eccezionale RB Adrian Peterson per tornare nelle zone alte del ranking NCAA. Peterson, che se deciderà  di rendersi eleggibile sarà  un sicuro primo round, ha corso bene, 221 portate, nel 2005 totalizzando 1,104 yards e 14 touchdown, e quest'anno, nonostante la linea molto giovane, dovrebbe fare ancora meglio. La posizione di QB sarà  ricoperta da uno dei più promettenti della nazione, Rhett Bomar, un sophomore di cui si diceva un gran bene già  ai tempi della high school; il QB di origine texana dopo una stagione altalenante in cui ha fatto esperienza potrebbe eslpodere e diventare decisivo per la rincorsa ai bowl da parte dei Sooners. A dispetto dell'attacco la difesa è più esperta e vanta i suoi uomini migliori nel defensive end C.J. Ah You e nel weak linebacker Rufus Alexander, autore di 102 tackle la passata stagione. I Sooners dell'head coach Bob Stoops sono una squadra piuttosto giovane e troveranno probabilmente qualche difficoltà  a reggere la pressione del lottare per lla "ricerca", costante, del risultato; certo è che il talento non latita, quindi la strada verso i bowl potrebbe essere meno in salita di quello che sembra.

#10 - Louisville (Big East, 2005 : 9-3) La Big East Conference non è solo West Virginia, anche i Cardinals hanno un'ottima squadra e potrebbero essere una delle sorperse della stagione NCAA alle porte. La squadra allenata da Bobby Petrino potrà  puntare su quello che sta emeregendo come uno dei più forti RB del college football : Michael Bush, solo omonimo della stella di New Orleans. Bush, non resosi eleggibile all'ultimo draft, è tornato a Louisville sulle ali di uan stagione 2005 che lo ha visto chiudere con 1,143 yards corse e 23 TD realizzati, numeri che lo hanno portato ad essere il giocatore cardine della squadra. L'attacco sembra essere comunque il punto forte dei Cardinals, che possono attualmente contare su un QB di buon talento come Brian Brohm, junior che l'anno scorso ha lanciato il 68,8 % di completi e 19 TD pass, e su un WR in rampa di lancio come Mario Urrutia, 7 touchdown per 797 yards nella stagione da freshman. In difesa nonostante la dipartita di tre starter, tra cui Eric Durnevil, l'atleta più degno di attenzione è il DT Amoby Okoie, senior appena diciannovenne che al prossimo draft potrebbe diventare uno dei giocatori più giovani di sempre selezionato dalla NFL. Louisville ha davanti una schedule tosta, con il match clou contro i Miami Hurricans che arriverà  prestissimo, il 16 settembre, e la sfida per il dominio della Big East contro Virginia posta a metà  stagione che, molto probabilmente, segnerà  uno spartiacque tra i sogni, le promesse e la reale portata di questi Cardinals.

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