Scouting Combine: Report

Il tight end Vernon Davis sta scalando tutti i mock drafts d'America grazie ad una Combine senza eguali.

La stagione della Nfl è appena terminata ma, anche se non in campo, è già  pronta a ripartire con tutta la serie di attività  riguardanti la offseason, la quale avrà  i suoi punti massimi con l'apertura della free agency e con il draft del prossimo aprile.

In avvicinamento di questo, i prospetti più interessanti d'America si sono puntualmente presentati tra giovedì e martedì scorso all'Rca Dome Indianapolis per l'appuntamento con la Scouting Combine, un evento che vede presenti sugli spalti gli allenatori, i vice ed i general managers di tutte le franchigie della Nfl.

Cos'è una Combine? Per i meno esperti, l'evento raduna tutti i giocatori che intendono dichiararsi per il draft 2006 e li sottopone ad una serie di esercizi fisici (corsa sulle 40 yards, salto in lungo ed in alto, corse tra i coni, sollevamento pesi) nonché a lunghe sedute di misurazioni, pesate ed interviste, al fine di capire se il ragazzo sia interessante da scegliere oppure no, dato l'alto livello dell'investimento che la franchigia andrà  a fare su di lui.

Dalla Combine emergono spesso dati interessanti: talvolta capita che un giocatore sia leggermente più basso di quanto dichiarato in precedenza, talvolta il talento espresso sul campo non combacia perfettamente con il profilo psicologico di chi si ha davanti e spesso questi fattori vanno ad influire pesantemente sulle scelte delle squadre e sui rankings dei prospetti, che variano a seconda delle prestazioni atletiche nonché in base alla serietà  dimostrata dal soggetto in questione.

Com'era prevedibile, le tre stars presenti ad Indianapolis, ovvero Matt Leinart, Reggie Bush e Vince Young, si sono recati in loco solamente per misurazioni e sessioni di interviste con i giornalisti di turno, in quanto tutti e tre hanno deciso di non performare davanti agli scouts.

Questa decisione può essere presa solo se si è sicuri, come nel loro caso, di finire entro i primi 5 chiamati, status già  acquisito con i 4 anni (o 3 se ci si dichiara da junior) passati al college magari con la conquista di più titoli nazionali, fattore che accomuna i tre personaggi menzionati poco fa.

Perché giocarsi la prima chiamata assoluta con una giornata storta negli esercizi quando la discesa di posizione può costare milioni di dollari agli interessati? Comprensibile dunque la scelta di non esibirsi dei tre candidati, ma vediamo come sono andate le cose per chi in campo ci è andato per guadagnare stima da parte degli addetti ai lavori e magari per convincere qualcuno che non necessariamente i giochi sono già  fatti.

La manifestazione è partita giovedì della settimana passata e dopo due giorni interamente dedicati alle misurazioni, alle interviste ed ai discorsi di general managers ed allenatori, sabato sono finalmente partite le sessioni di esercizi che hanno visto impegnati due gruppi e dai quali sono emersi dei risultati interessanti.

Nel primo gruppo il giocatore che si è maggiormente distinto è stato Chris Chester, uomo di linea offensiva proveniente da Oklahoma che occasionalmente può anche giocare da tight end, che ha corso le famose 40 yards in 4.84, un risultato davvero sorprendente per una persona che pesa 150 chili, come altrettanto sorprendente è stato il 4.93 con il quale l'ex Hurricanes Eric Winston ha corso la medesima distanza.

La star del ruolo, l'ineffabile D'Brickashaw Ferguson, ha deciso di non rischiare e quindi di non partecipare alle attività  sul campo e di concedersi solo per le domande e di test psicologici confermando di essere un ragazzo molto convinto di se stesso e dalla grande personalità , ritenuta talvolta eccessiva da qualche giornalista che ha parlato con lui.

Nel medesimo pomeriggio anche i running backs hanno avuto modo di lavorare, a parte Reggie Bush e Ryan Gilbert di Houston, quest'ultimo alle prese con problemi fisici.

Il più veloce è stato Joseph Addai di Louisiana State, che ha fermato il cronometro a 4.37 e che è risultato il migliore sia nel salto in lungo che nella misurazione dello stacco verticale da terra, seguito a ruota da Maurice Drew di Ucla ed Andre Hall di South Florida che hanno registrato entrambi un buon 4.43. Addai ha fatto un figurone anche negli esercizi di ricezione del pallone nonché nei drills necessari per vedere la concentrazione nel portare l'ovale, dote fondamentale per un running back che vuole fare strada nella Nfl. Finisse al secondo giro dopo quello che ha fatto vedere sarebbe sicuramente una potenziale steal.

Verso il termine della giornata c'è stato spazio anche per gli specialisti: colui che ha dato le migliori indicazioni è stato senz'altro il punter di Usc, Tom Malone, che pareva uscisse dal college già  un anno fa salvo ripensarci e giocare anche l'anno da senior; Malone ha piazzato diversi palloni in posizioni di campo vantaggiose ed ha tenuto un ottimo hang time, ovvero quel periodo di tempo nel quale il pallone resta in aria permettendo allo special team di coprire il campo.

Il giorno successivo, il 26 febbraio, è stato ancor più interessante, perché ha visto coinvolti alcuni tra i personaggi più attesi, suddivisi in un gruppo di running backs e due gruppi ciascuno di quarterbacks e wide receivers.

Il running back che si è messo maggiormente in evidenza è stato Jerious Norwood, proveniente da Mississipi State, che ha registrato 4.40 nelle 40 yards, miglior prestazione di giornata per il ruolo, e che ha eseguito molto bene anche gli altri esercizi richiesti come il three cone e lo short e long shuttle, ovvero una serie di drills che mettono in risalto le capacità  di cambio di velocità  e direzione da parte degli interessati, classificandosi almeno secondo in ognuna di queste.

A conferma del suo stato atletico eccellente, Norwood è risultato il migliore sia nel salto in lungo che nel salto in alto, dando prova di essere un running back molto veloce, rapido di piedi e con parecchia elasticità  a disposizione, qualità  che lo faranno salire di considerazione quando sarà  ora della resa dei conti.

Tra i quarterbacks c'era moltissima attesa per le esibizioni di Jay Cutler, senz'altro il miglior regista esibitosi alla Combine. Già  molto considerato per essersi messo in discussione prendendo parte all'evento, Cutler ha dato dimostrazione di valere una delle prime 7 chiamate del draft, sollevando per 23 volte i 102 chili richiesti, correndo le 40 yards in 4.77, risultando molto preciso e potente in fase di lancio, dove i suoi palloni hanno toccato i 96 km orari come velocità  massima, e le sue interviste, dalle quali pare sia emersa la sua grande volontà  di sacrificio, hanno soddisfatto parecchi coaches.

Molto buono è stato anche il workout del poco conosciuto Bruce Gradowski di Toledo, che pur non avendo eccessiva potenza nel braccio ha dimostrato alte doti di timing con i ricevitori e buona tenuta del ritmo effettuando parecchi lanci dalla rotazione semiperfetta, mentre Charlie Whitehurst, ex Tiger di Clemson degno del secondo o terzo giro, ha fatto vedere discreta precisione e potenza in fase di lancio pur non essendo mobile come molti dei suoi colleghi.

La delusione è stata Marcus Vick (Virginia Tech) che ha corso veloce, d'altra parte lui un velocista lo è, ma non ha destato in chi lo ha scrutinato delle grandi impressioni a livello caratteriale, anzi. Vedremo solo ad aprile chi accetterà  di scommettere su di lui.

Infine, tra i ricevitori, Chad Jackson di Florida ha fatto fermare il cronometro a 4.37 nel primo gruppo, mentre nel secondo anche Willie Reid, ricevitore e special teamer di Florida State, e Sinorice Moss, fratello di Santana, sono restati sotto i 4.40 concludendo una giornata di lavoro davvero interessante e produttiva come non se ne vedevano da tempo.

Interessante il fatto che nessun wide receiver fosse pronosticato come scelto al primo round in precedenza, mentre ora proprio Jackson sembra aver stupito parecchie persone tanto che il suo draft status si è elevato ad un primo giro sostanzialmente sicuro, fatto tra l'altro spinto dall'assenza dai campi di allenamento di Santonio Holmes.

Sempre nel ruolo, interessante la prestazione di Jeremy Bloom, rientrato in volata da Torino dove ha disputato le Olimpiadi invernali come pattinatore, e pronto a stupire la platea con una velocità  impensabile che lo farà  sicuramente salire di posizioni (per lui ci si aspetta una chiamata dal quarto round in giù) come wide receiver aggiunto ma soprattutto come ritornatore di calci, specialità  che svolgeva molto bene già  con i suoi Buffaloes.

L'attenzione del giorno successivo è stata interamente catalizzata dalle prestazioni del fenomenale tight end di Maryland, Vernon Davis.

Davis è risultato il più veloce del suo ruolo con un incredibile 4.37, miglior risultato ogni epoca per un tight end ed oltre a ciò è stato il migliore di tutti negli esercizi di salto ed ha sollevato il bilanciere (sempre di 102 chili) per 33 volte consecutive (molti uomini di linea offensiva non sono riusciti ad arrivare a 30); l'ex Terrapins ha sbaragliato la concorrenza anche con ottimi esercizi in fase di ricezione e performando ad altissimo livello quando messo alla prova sui bloccaggi in fase di protezione del quarterback, innalzando enormemente il suo status tanto che potrebbe far cambiare idea ad una delle prime 10 squadre a scegliere in Aprile, apparentemente non intenzionate a prendere un tight end così in alto.

Tra gli uomini di linea difensiva, invece, ottime le prove di Manny Lawson di North Carolina State, risultato molto veloce su tutte le distanze provate (4.43 nelle 40 yards) ed efficace in fase di salto, caratteristiche che lo pongono come potenziale outside linebacker in uno schema 3-4: di lui si è parlato moltissimo ad Indianapolis ed il suo semisconosciuto status si dovrebbe essere elevato parecchio nonostante l'ombra del compagno di college Mario Wiliams, per molti il primo defensive end che verrà  scelto al draft.

Bene anche Mark Anderson di Alabama, classificatosi primo od al peggio secondo in tutti gli esercizi ai quali si è sottoposto, mentre spaventosa è stata la prova di forza di Mike Kudla, Ohio State, che ha sollevato il bilanciere con 46 ripetizioni consecutive. Roba da brividi"

Nella giornata di test conclusiva sono infine scesi in campo linebackers e defensive backs, ovvero due gruppi di giocatori che hanno destato un'ottima impressione generale agli scouts presenti.
Lo show è stato rubato da A.J. Hawk, ex Buckeyes, che ha confermato di essere veloce, atletico ed esplosivo in tutti gli esercizi svolti e di avere una tremenda competitività  dentro di sé; di tutti i giocatori esaminati lui è risultato quello con più passione per il gioco del football e per la conoscenza degli schemi e degli aspetti tecnici legati ad esso e gli scouts, manco a dirlo, hanno già  perso la testa per lui.

Ben 3 dei linebackers presenti, Thomas Howard (Utep, che ha lavorato anche come safety), Ernie Sims (Fsu) e Jon Alston (Stanford), hanno corso le 40 yards in tempi inferiori al 4.50, davvero un risultato eccellente, mentre tra gli elementi delle secondarie si sono distinti Tye Hill di Clemson e Tim Jennings di Georgia, rimasti sotto i 4.30; Michael Huff di Texas ha lavorato benissimo (4.35) e si è confermato come miglior cornerback disponibile che presumibilmente verrà  selezionato tra i primi 10-12 candidati.

Generalmente tutti i presenti a quest'ultima sessione hanno fatto un'ottima figura nella valutazione della struttura fisica: il defensive coordinator dei Titans, Jim Schwartz, ha dato solo valutazioni positive nel giudicare questi due gruppi non trovando un singolo elemento che fosse minimamente soprappeso.

Alcune curiosità  per chiudere:

– Vince Young ha apparentemente compilato in maniera disastrosa il Wonderlic test, ovvero quella prova di intelligenza alla quale vengono sottoposti ogni anno tutti i partecipanti. Il suo punteggio, 6 su possibili 50, ha fatto scattare un campanello d'allarme in molti addetti ai lavori e non è detto che la sua posizione nel draft scenda di considerazione; in un secondo tempo è anche arrivata la smentita sul fatto con una seconda prova ed un secondo punteggio di 16.

Molti allenatori hanno comunque sollevato dei dubbi sulla capacità  del giocatore di condurre un attacco stile pro contrariamente a quanto dimostrato da Matt Leinart, nonché sul suo movimento di lancio che comunque gli ha fruttato un 65% di completi nella scorsa stagione Ncaa.

– Usc ha presentato un altissimo numero di partecipanti ai workouts, 14, e se questi fossero scelti tutti al prossimo draft l'evento costituirebbe un record senza precedenti per una sola annata; Ohio State ha fornito all'evento altri 12 partecipanti che hanno lavorato benissimo ed a questo punto non è da escludere che molte tra le prime 10 chiamate assolute coinvolgano questi due atenei.

– Alla veneranda età  di 80 anni, Marv Levy è tornato ad Indianapolis dopo anni in virtù di nuovo general manager dei Buffalo Bills, dei quali è stato allenatore da Hall Of Fame, a testimonianza del fatto che il football può essere davvero una passione senza età .

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