Reggie Bush, USC, prima scelta assoluta 2006? Per buona parte degli opinionisti la risposta è SI
Arriva il quarto capitolo della serie che ci sta guidando attraverso le combine e, soprattutto, in direzione del draft di aprile. Entriamo nelle zone calde del gioco, in quei ruoli che più danno forza alle fantasie dei tifosi, al cuore dell'attacco, dentro il paraspalle di quegli atleti che devono conquistare i punti sul campo.
Su corsa o su ricezione poco importa, l'importante è entrare nella endzone avversaria e quest'anno i nomi interessanti sono tanti, dall'Heisman Trophy 2005 Reggie Bush, RB di grande versatilità , al sorprendente LenDale White, uomo di sfondamento centrale, entrambi da USC. Termineremo il viaggio con i WR, con tutti gli occhi puntati su Santonio Holmes, "piccolo" e veloce receiver dalle mani morbidissime e pronto a giocarsi il posto in NFL.
Running backs
Si comincia, ovviamente, dagli halfback, da quelli che la palla sono costretti a portarla anche venti o trenta volte a partita. Si comincia da loro senza scordarsi dei colleghi di backfield, quei fullback che raramente trovano gloria al draft ma che molto spesso passano la propria carriera a bloccare, aprire varchi, sfondare linee difensive in attesa che, prima o poi, un ovale da portare oltre la linea di meta tocchi anche loro.
E non si può non cominciare da Reggie Bush (6-0/200 lbs. junior, USC), fenomeno mediatico come pochi, miglior giocatore NCAA della stagione appena terminata, atleta sublime, fisico immenso; di primo mestiere fa il runningback, di secondo il ricevitore e, nel tempo libero, il returner.
Il giocatore perfetto, all'apparenza, completo come pochi visti in questi ultimi anni. RB veloce e scattante, ha una visone del gioco eccellente, legge benissimo le difese e trova il varco con una rapidità incredibile, riuscendo ad essere un osso duro da abbattere anche quando intercettato da un avversario visto l'ottimo fisico e la capacità di districarsi da situazioni di traffico congestionato. Per molti, per quasi tutti, la prima scelta assoluta del Draft 2006 non può non essere lui; l'esplosione nel 2005 lo ha portato alla ribalta del grande pubblico, si è persino preso il lusso di spodestare l'altro grande idolo di Southern California, al quale ha quasi certamente sottratto anche il numero di pick al primo round.
Le sue 1740 yards nella scorsa stagione sono solo una parte di quello che numericamente è in grado di muovere "Il Presidente", il quale oltre a segnare 16 TD portando palla, ha ricevuto per due mete su un totale di 37 ricezioni (478 yards). Le sue doti atletiche, tra velocità e mobilità , gli permettono inoltre di essere un ottimo ritornatore, capace di sfruttare alla grande i blocchi dei compagni di special team e gli eventuali grandi spazi che potrebbe riuscire a trovare dopo aver passato indenne le prime 15-20 yards di ritorno.
Questa sua abilità negli special team lo rende ancora più "attraente" per chi avesse intenzione di sceglierlo, dal momento che nessuno sarebbe obbligato a "bruciarlo" rapidamente come titolare nel backfield, ma potrebbe testarlo sul campo in differenti modi e far prendere ritmo e fiducia al ragazzo rendendolo protagonista in ogni sfumatura del match.
Come receiver funziona molto bene, ottime mani e non solo, lo rendono un ricevitore "quasi puro" quando esce dal backfield, capace di aggredire le flat o la sideline per scappare "in fascia" ma anche di correre ottime tracce nel mezzo o sul profondo.
Un giocatore completo che ringrazia l'ottimo lavoro della strepitosa linea di USC che in questo draft si spezzerà a sua volta ma non potrà giocare di nuovo di fronte a lui. Playmaker completo che salvo rivoluzioni finirà a Houston dove, a proposito di linea, non sappiamo quanta voglia abbiano di lasciar andare un giocatore così snobbando in sede di draft i problemi della O-line.
Tutto è nelle mani dei Texans: trade down o The President. Dubbi? Problemi? Il ragazzo non è abilissimo nei blocchi e questo, sui blitz, può essere un'arma in più per gli avversari; la fisicità NFL e il suo impatto si faranno sentire, il ragazzo è atteso al varco e non avrà più (probabilmente) una linea così dominante come quella avuta al college.
E non avrà più nemmeno un compagno con cui dividere le fatiche come LenDale White (6-2/235 lbs. junior, USC) strepitoso RB da corse centrali che ha aperto migliaia di occhi al Rose Bowl. C'era bisogno del palcoscenico della finale nazionale, infatti, per far vedere come lavorasse benissimo tutto l'attacco di USC (monopolizzato per due stagioni dal duo Leinart-Bush) e di come un ragazzo da 2405 yards in due anni (203/1103, 15 TD + 197/1302, 24 TD) sia stato fondamentale e incredibilmente continuo per questi anni d'oro dei Trojans.
Cugino del più celebre Chauncey Billups dei finalisti NBA 2004 e 2005 Detroit Pistons, White è un giocatore fenomenale nelle corse "dritte", poco utilizzabile nei movimenti "east-west" sfrutta un'incredibile velocità ed ha la capacità di essere devastante correndo all'interno dei tackles.
Bravo nel rompere i placcaggi, divora parecchie yards dopo il primo contatto ed è abilissimo nel trovare il colpo di reni in avanti una volta che viene fermato da un difensore; questo fa sì che riesca a prendere sempre qualche yard in più dopo il tackle e lo rende un RB perfetto per il gioco sulla linea di endzone.
Non è fortissimo nei blocchi, e questo lo terrà per molto tempo lontano da situazioni di terzi down corti dove si può sospettare un blitz in massa degli avversari, ma può essere sfruttato anche come ricevitore visto le mani mostrate nelle situazioni in cui Leinart ha spedito la palla verso di lui. Poche a dire il vero queste giocate (25 nelle ultime due stagioni), ma grazie alle proprie agilità di corsa e di lettura White ha ricavato comunque 15.6 yards a portata nell'ultimo anno.
Potenzialmente è il RB "puro" più forte del draft e uscirà certamente al primo giro; l'altezza delle chiamata dipenderà molto dalle combine, ma aldilà dei tempi (4.52 per ora il suo record ufficiale sulle 40 yards) e delle prove una delle prime dieci squadre dovrebbe fare di tutto per non lasciarselo scappare. A insidiare la corona di seconda scelta di reparto a White trova sempre più credito il nome di DeAngelo Williams (5-10/217 lbs. senior, Memphis), runningback capace di 1948 yards e 22 touchdown nel suo ultimo campionato universitario.
Con una media portata che si stabilizza oltre le 6 yards, Williams ha dato dimostrazione nel 2005 di una grande abilità di portatore (i fumble sono quasi inesistenti nel suo repertorio) e di una predisposizione alla rottura dei placcaggi nonostante una stazza non certo immensa. Sfrutta un baricentro basso e un buon peso per riequilibrarsi dopo i colpi e trova bene gli spazi nei quali correre; ottimo nel cercare la sideline, una volta che si trova in campo aperto diventa inarrestabile.
Certamente atleta da primo giro, si porta dietro alcune riserve da non sottovalutare: gli acciacchi subiti dal ragazzo sin dalla stagione da freshman non sono pochissimi, compresa la frattura di un piede al suo secondo anno che lo tenne fuori un intero campionato. Inoltre, Williams, esce da una conference non troppo quotata (Conference USA), e questo può risultare svantaggioso in fase di analisi a 360°, anche se non può togliere a un prospetto così interessante il fatto di essere stato eletto per due anni di fila come miglior giocatore della già citata conference.
Capitano sul campo e dalla sideline incita e strilla costantemente ai compagni, miglior runner della stagione per yards corse ha pareggiato il numero di TD segnati in un anno nella Conference USA e ha scritto un pezzettino di storia dello sport universitario durante il Motor City Bowl contro Akron, durante il quale è riuscito a correre 238 yards (34^ volta sopra le 100 in carriera) e segnato 3 TD. Il miglior senior del lotto, scelta altissima se nessuno verrà influenzato da infortuni e pedigree di conference.
Ultimo runner con concrete possibilità da prima scelta è certamente Laurence Maroney (5-11/205lbs. junior, Minnesota); inserito in un sistema che dà ai RB possibilità di grandi numeri, Maroney è un giocatore dotato di buon istinto e velocità ma predilige giocare dietro i blocchi dei compagni evitando il più possibile il contatto con gli avversari.
Non ha ottime mani, risultando abbastanza inutile sul piano del receiver aggiunto, è comunque un giocatore paziente: non accelera mai le scelte ed è pronto ad aggredire con rapidità il varco che gli si crea davanti.
Spesso obbligato allo "split" con altri RB, Maroney non mai potuto dare chiari segnali su come possa essere sfruttato sui tempi lunghi e con situazioni di 25 portate a partita, ma ogni sua stagione è finita oltre le 1000 yards (1121, 1348, 1355) dando quindi un buon credito sulle qualità del giocatore.
Altri running back al primo giro difficilmente se ne vedranno (considerando che già Maroney sarà probabilmente chiamato dopo il pick numero 15) ma nella prima giornata potremmo sentire "on the clock" i nomi di Joseph Addai (6-0/214 lbs. senior, LSU) giocatore di grande progressione e ottimo a muoversi in off tackle sia con le draw che con le più larghe sweep dalle quali trova grande spinta per acquisire rapidità e diventare temibile sui placcaggi avversari. Brian Calhoun (5-10/194 lbs. junior, Wisconsin) e Maurice Drew (5-8/205 lbs. junior, UCLA) restano atleti interessanti che si giocheranno un contratto al piano di sopra nel secondo giro ma ai quali, probabilmente, non avrebbe fatto male un annetto in più al college.
Restano i FB, corridori di fatica e personaggi che di rado scatenano grande interesse durante i draft. Anche il nome più interessante è destinato quasi certamente ad un terzo round (secondo se le cose dovessero andare davvero bene) e si giocherà sul ballottaggio tra tre atleti di discreta fattura. Lawrence Vickers (6-2/235 lbs. senior, Colorado) è un nome interessante ma tra i pro potrebbe pagare il fatto di essere una via di mezzo tra l'halfback incompleto e il fullback "sotto-stazza".
Ha buone mani per le portate ma non è velocissimo, nonostante questo, se ha spazio, può lavorare discretamente in ricezione fuori dal backfield. Come bloccatore non è male per quel che riguarda la tecnica di movimento, ma non è troppo pesante e risulta di nuovo incompleto, anche se può essere molto utile negli special team.
Meglio di lui potrebbe certamente essere Matt Bernstein (6-2/266 lbs. senior, Wisconsin) giocatore molto robusto e grande bloccatore risulta efficace nelle situazioni di short yardage. Ottimo nel difendere nello stretto, fatica quando gli spazi si ampliano per via di una velocità non proprio da centometrista che lo obbliga spesso agli straordinari con il proprio fisico per non venir facilmente aggirato. Garrett Mills (6-2/232 lbs. senior, Tulsa) al college ha mostrato grandi numeri grazie alla sua versatilità di giocatore che gli ha permesso di essere sfruttato come tight end, halfback e fullback.
Non ingannino però le 1235 yards ricevute (9 TD) nell'ultima stagione, il ragazzo infatti sarà difficilmente convertibile in certi ruoli in NFL. Gli analisti lo stimano solo come puro FB in un'eventuale carriera da pro, all'interno della quale potrebbe sfruttare le proprie abilità di bloccatore e, in un sistema come la West Coast Offense, potrebbe diventare utile sulle tracce corte visto le mani discrete e la buona abilità nel disegnare le routes sul campo.
Nessuno dei suoi dati lascia pronosticarlo come un TE o un RB tra i grandi del football, ma visto la presenza che può mettere nel backfield può giustamente aspettarsi una chiamata nel secondo giorno del draft.
Wide Receivers
Nel mondo dei "piccoli Jerry Rice crescono" le promesse 2006 non sono tante, anzi, opinione personale è che solo Santonio Holmes (che di crescere avrebbe bisogno a prescindere) possa davvero aspirare ad un posto fra i primi 32. Holmes è un WR di 5-11 per 190 lbs. (179 cm. circa), dotato di ottime mani che raramente abbiamo visto droppare palloni.
Figlio di un college che negli ultimi anni ha corso molto (Ohio State), Holmes si è mostrato comunque ottimo per big play creati dopo la ricezione o in situazioni frequenti nelle quali si è separato con grande abilità dal cornerback. Talvolta frettoloso nel correre le tracce alcuni lo vedono scelto da Dallas, sistema dal quale attualmente lo terrei il più lontano possibile. Le 2295 yards ricevute in tre anni sono poco indicative, ma un carriera da 2° o 3° spot la può attraversare tranquillamente per anni, soprattutto se inserito in attacchi bilanciati; difficilmente avrà le possibilità trovate al college, ma in una WCO o in situazioni di no-huddle offense può inserirsi grazie ad una buona rapidità e ai movimenti che gli permettono di liberarsi bene per prendere 10-15 yards.
In verità potrebbe essere rischiato alla Steve Smith su lanci improvvisi che ne sfruttino la rapidità sul primo scatto, ma in un contesto come San Diego o Seattle, dove vengono cercate spesso distanze medie, potrebbe risultare davvero molto utile.
Dopo Holmes molte sono le incognite. Gli Steelers potrebbero restare senza Randle El, i Broncos hanno due scelte da giocarsi; queste potrebbero essere le chance per Chad Jackson (6-1/202 lbs. junior, Florida), WR non molto forte sul piano fisico ma davvero veloce e capace di battere molti difensori sul profondo.
Le tracce che corre sono buone, le mani assolutamente di primo livello e i suoi numeri al college pagano la mancanza di un spot da primo target ottenuto con continuità . Le poche chance avute per mettersi in mostra al 100% nel pur ottimo programma di Florida lo obbligano a giocarsi molte carte alle combine per dimostrare che la sua velocità può essere un fattore e che i contatti contro gli avversari possono essere migliorati visto il fisico che l'accompagna.
Tutti gli altri nomi, da Derek Hagan a Sinorice Moss, non hanno finora convinto in fondo nessuno degli scout o degli analisti, bisognerà quindi rimanere in attesa per capire dove potranno arrivare questi probabili second rounders. Una parolina la meriterebbe il sottovalutato (a mio giudizio ovviamente) Todd Watkins (6-3/190 lbs.) "leggero" ma velocissimo senior da BYU. Fratello del lineman di USC, Watkins ha due mani preziose ed una velocità che, se confermata in NFL, lo renderebbe un'arma devastante per aggredire con successo le deep avversarie.
Discreto a ricevere in mezzo al traffico, in attesa delle combine il ragazzo ha piazzato un record di 4.28 sulle 40. Non male. I ranking non lo considerano più di tanto, ma a me personalmente è piaciuto; steal of the draft?
Chiudo con una curiosità . Chi sarà così bravo da trovare un ranking abbastanza completo, troverà oltre il 30° posto nel ruolo di receiver un certo Jeremy Bloom. Bloom è reduce dalle olimpiadi di Torino dove nel Freestyle ha ottenuto discreti risultati giungendo sesto.
Allontanato dalla NCAA per via dei soldi che recepiva dalla federazione americana di sci e che lo rendevano a tutti gli effetti un professionista (anche se non di football), l'ex di Colorado (5-9/175 lbs.) ha un ottimo fisico e grandi doti atletiche.
Ha deciso di presentarsi al prossimo draft e in dote porterà con sé lo sponsor di Hines Ward il quale avrebbe dichiarato, dopo essersi allenato con lui, di essere rimasto sorpreso dalla sua incredibile velocità .
Alle combine potrebbe sorprendere tutti e guadagnare decine di posizioni, per ora i suoi 100 metri pare registrino un buon 10.01 senza mai aver fatto allenamenti specifici da sprinter di atletica" mistero. Aspetteremo l'esito delle combine con ansia.