D'Brickashaw Ferguson, Virgina, OT di grande spessore uscirà molto in alto e non è da escludere addirittura una parima chiamata assoluta.
Nuovo appuntamento con i giocatori eleggibili al draft 2006 della NFL con un ripassata ai ruoli probabilmente più duri di tutti. Tocca infatti affrontare l'argomento linemen, sia offensivi che difensivi, che quest'anno trova una certa profondità soprattutto in attacco dove, caso piuttosto raro, i nomi su cui tenere gli occhi puntati sembrano essere parecchi. Non è da meno la situazione sulla D-line che potrebbe smuovere le attenzioni di cinque o sei team già al primo giro.
Offensive linemen
Uomini di fatica, sollevatori di ghisa, fedeli soldati di prima linea; quelli che "la vita da mediano" la vivono davvero e di palloni, se va male, non ne toccano nemmeno uno in tutta la carriera. Come stats gli resta solo l'ufficiosità dei "pancakes", sinonimo di forza fisica e poco più.
Ma è l'occhio del coach, dell'amante della tattica, dell'esperto di operazioni d'attacco che in loro vede il principio reale di ogni azione offensiva perfettamente riuscita, a partire dal centro che aggiusta la chiamata sulla linea, snappa la palla e dà il via alle danze del quintetto più pazzo dello sport mondiale: la O-line.
Solo quattro volte nella storia del draft un uomo di linea offensiva è stato scelto al primo posto, in due casi si trattò di un tackle, mentre l'esordio riguarda il centro Ki Aldrich scelto dai Chicago Cardinals nel 1939.
Singolare la vicenda di Chuck Bednarik che al college giocava sia centro sia linebacker, ma proprio per le sue qualità difensive venne chiamato al primo pick del 1949 da Philadelphia; Bednarik giocò 12 anni come LB tra in NFL conquistando 8 Pro Bowl e la Hall of Fame. In tempi più recenti il lineman più celebre è Orlando Pace, prima scelta dei Rams nel 1997 e finora protagonista di una carriera di ottimo livello nella lega professionistica.
Diciamo questo perché nel prossimo draft non è improbabile che D'Brickashaw Ferguson (6-5/295lbs. off-tackle, senior, Virginia) possa essere il terzo tackle di sempre ad uscire già alla prima chiamata di un draft. Il tutto si lega molto a ciò che decideranno di fare gli Houston Texans, assolutamente bisognosi di raddrizzare una linea che definire mediocre è assolutamente eufemistico.
I Texans possono decidere di imbastire una trade down, spostando quindi la chiamata per Ferguson al terzo o quarto pick, o qualcosa più in basso, oppure rimanere con la propria scelta spostando però le attenzioni su altri ruoli, il che farebbe necessariamente "cadere" Ferguson di qualche pick.
Considerato un tackle atipico per via dell'atletismo che lo contraddistingue, Ferguson è non solo il miglior prospetto per quel che riguarda la linea offensiva, ma va certamente inserito tra i primi tre o quattro migliori giocatori in assoluto presenti nella lista degli eleggibili.
Cintura nera di karate, l'OT da Virginia è un giocatore dotato di grande scatto, forza fisica e ottimo equilibrio; sfruttando le lunghissime braccia riesce a tenere i difensori a grande distanza dal proprio corpo, diventando un ostacolo difficilissimo da aggirare, nonché praticamente impossibile da atterrare.
Su di lui pesano solo elogi, grande difensore del gioco nella tasca è ottimo a proteggere il QB così come ad aprire il gioco su corsa. Ferguson è un giocatore che concede secondi su secondi al proprio passer evitando parecchia pressione a chi deve lanciare.
Studente modello viene considerato un leader sul campo e un esempio da imitare fuori. Da anni non si vede un giocatore del genere in questo ruolo, capace di essere fenomenale in ogni aspetto dello sport e della vita. La NFL sembra destinata ad essere la sua casa per parecchi anni, considerando anche la sua assoluta "incapacità " ad infortunarsi. Da quando fu schierato titolare la prima volta sul lato sinistro della linea di Virginia, Ferguson non ha saltato una sola partita.
E' comunque una grande annata per i tackle questa del 2006, visto che nonostante la carenza di guardie e centri davvero capaci di catalizzare l'attenzione, proprio gli estremi delle linee offensive portano grandi nomi oltre a quello di Ferguson. Eric Winston (6-7/312 lbs. off-tackle, senior, Miami FL) e Winston Justice (6-6/300 lbs. off-tackle, junior, USC) sono certamente i più accreditati a giocarsi il secondo posto di miglior tackle del draft. Winston avrebbe guadagnato un certo margine di vantaggio soltanto di recente, mettendo a referto un incredibile 4.91 secondi sulle 40 yards, tempo che sommato alla stazza del giocatore lo rende una "bomba" inarrestabile da qualsiasi uomo di linea difensiva.
Veloce nelle uscite in push (se confermasse questi tempi) sarebbe l'uomo ideale per aprire varchi soprattutto nelle corse in off tackle. Justice non è certamente da meno e dalla sua ha la possibilità di poter crescere ancora molto in prospettiva rispetto a quanto non potrebbe fare Winston.
Elemento di peso della splendida linea ammirata a USC nelle ultime stagioni, Justice è stato certamente favorito dal fatto di giocare insieme a compagni di un certo livello, ma ha comunque evidenziato ottime qualità ; schierato sul lato destro in protezione del mancino Matt Leinart viene considerato da molti in grado di essere messo anche sul tackle opposto e la sua capacità di stoppare i blitz dei linebacker è ormai un marchio di fabbrica.
Velocissimo coi piedi quando parte lo snap è ottimo a dare tempo di protezione al QB e non preoccupano certo i lievi acciacchi patiti in NCAA" eventualmente è quello che fa fuori dal campo a non lasciare troppo tranquilli visti i problemucci avuti di tanto in tanto con la polizia. Ragazzate si dirà .
Se Ferguson finirà a Houston, Winston e Justice potrebbero ricevere le avances di Baltimora, Dallas, New York Giants, squadre che sceglieranno dopo la dieci e che potrebbero puntare su qualche uomo di linea.
Altri tackle interessanti e sui quali non si potrebbero escludere chiamate al primo giro sono Jonathan Scott (6-7/310 lbs. senior, Texas) e il rapido(4.97 sulle 40) Marcus McNeill (6-9/338 lbs. Senior, Auburn), mentre per le guardie i tempi sono molto meno maturi.
Con la possibilità che solo Jacksonville possa davvero ambire a coprire subito tale ruolo in tempi brevi, le guardie sembrano destinate a sparire al secondo giro, tanto che il più quotato del gruppo, Max Jean-Gilles (senior da Georgia) pur contando su ottime doti fisiche e su una stazza immensa per un "interno" di linea (6-4/340 lbs.) difetta in alcuni movimenti e non sembra in grado di placcare con una tecnica già adatta al tipo di gioco NFL nonostante le buone letture che riesce a fare sulla difesa avversaria e le potenzialità mostrate (sia a destra che a sinistra) nel gioco in favore del backfield.
Se le guardie non ridono i centri stanno anche peggio, in un draft dove il ranking degli uomini di linea può tranquillamente contare i primi 5 o 6 posti per i soli tackle, il centro migliore in circolazione può essere preso tra Nick Mangold (6-4/290 lbs. senior, Ohio State) e Greg Eslinger (6-3/285 lbs. senior, Minnesota), entrambi considerati dei "day one pick" ma assolutamente lontani da condizioni atletiche e fisiche per l'immediato inserimento nella NFL.
L'esperienza accumulata al college ne fa trasparire buone qualità , ma la stazza viene considerata da molti ancora un po' troppo "undersize", così come la possibilità di imporsi in tempi brevi al centro di una linea pro.
Defensive linemen
Altro ruolo di fatica, dalla parte opposta della barricata. Sempre pronti a chiudere i varchi, aprire spazi per i blitz o dare la caccia a un QB avversario, i linemen difensivi arrivano al draft portando ottime doti. Grande profondità , infatti, sarà presente nei ruoli di D-line con 5 o 6 squadre che potrebbero risultare interessate a usare la prima chiamata proprio per rinforzare la difesa sulla linea. Packers, Cardinals, Bills, Raiders, Chiefs, Broncos, Lions sono franchigie che, tendenzialmente, cercheranno di rinnovare il pacchetto di linea difensivo e il draft offre un'occasione piuttosto buona in questo senso.
Mario Williams (6-7/290 lbs. end, junior, North Carolina St.) è in assoluto il giocatore più interessante di tutto il gruppo, capace di guadagnarsi una tra le prime dieci posizioni del ranking assoluto grazie ad un fisico che gli permette di essere robusto, atletico e forte come pochi pari ruolo. Capace di blitzare con continuità svolge un ottimo lavoro di disturbo sui passaggi, approfittano di doti fisico/atletiche che gli danno la possibilità di deflettare tanti palloni direttamente sulla LoS e di creare qualche turnover.
Subito dopo scopriamo Haloti Ngata (6-5/338 lbs. def. tackle, junior, Oregon) altro possibile "top ten" di aprile, giocatore dotato di grande velocità (4.84) e in grado di spostare e reggere pesi incredibili, opportunità che gli dà parecchie chances di "pulizia" sulle linee offensive. Ottimo sia per difese 3-4 che 4-3, Ngata pare interessi tantissimo a Buffalo che nel ruolo di tackle sinistro potrebbe buttarsi a capofitto proprio su di lui per dare eventualmente più a respiro al giovane J.P. Losman.
Mathias Kiwanuka (6-7/260 lbs. end, senior, Boston College) ricorda abbastanza da vicino lo stile di Javon Kearse; considerato un grandissimo pass-rusher si "giocherà il posto" con Tamba Hali (6-3/267 lbs. end, senior, Penn State), defensive end rapidissimo e in grado di coprire con mestiere entrambi i lati sulla D-line.
Passati i primi quattro nomi si segnala un altro defensive end come Manny Lawson, senior da North Carolina e giocatore di grande velocità , che potrebbe risultare utile anche come linebacker esterno visto la capacità di blitzare con rapidità , un'ottima lettura dell'attacco avversario ed un fisico (6-6/245 lbs.) che gli permette di essere più idoneo a combattere nel box che non a reggere la pressione di tackle e guardie avversarie nell'immediato dopo snap.
Brodrick Bunkley è invece il miglior tackle in circolazione dopo Ngata; uscito da Florida State il 6-3 per 284 libbre è un atleta che potrebbe uscire dal secondo giro per via della gran caccia che si scatenerebbe più sugli ends che non nel ruolo da lui ricoperto. Defensive tackle veloce e bravo nelle penetrazioni sulla linea, paga una stazza non "immensa" rispetto a certi colleghi più grossi e lascia qualche dubbio sulla propria longevità visti i frequenti problemi avuti alle caviglie e i ripetuti guai ai legamenti del ginocchio sinistro.