Seattle al Championship

Matt Hasselbeck ha giocato una partita d'intensità  e intelligenza.

I Seattle Seahawks avevano tanto, anzi tantissimo da dimostrare dopo due uscite consecutive ai playoffs da cardiopalma e la partita di ieri sera ha dato la possibilità  a Matt Hasselbeck di scrollarsi di dosso sia la sconfitta in overtime a Green Bay di due anni fa a causa di un suo intercetto trasformato in meta nonché quella dell'anno passato, arrivata su un suo incompleto all'ultima azione della partita contro i Rams.

La prova dei Seahawks, migliori della Nfc i stagione regolare, è stata impressionante per due motivi: il primo è facilmente intuibile e riguarda l'assenza dal campo dell'Mvp stagionale, Shaun Alexander, che ha giocato solo pochi snaps per una commozione celebrale, mentre il secondo riguarda il -2 che Seattle ha registrato nel tabellino dei turnovers, statistica davvero incredibile che normalmente non permette di vincere partite di football.

Dal canto loro, i Washington Redskins non hanno sfruttato per nulla le occasioni presentatesi a causa dell'ennesima prestazione negativa di un attacco che nel primo tempo ha prodotto solamente 38 yards su passaggio e 36 su corsa, confermando l'immobilità  semipermanente che troppo a lungo ha tediato le sorti di questa squadra, mai abbandonata da una difesa che anche ieri ha dato tutto e qualcosa di più per tenere la partita in equilibrio per ridare sempre nuove occasioni per rimontare, occasioni che il reparto offensivo ha cominciato a sfruttare troppo tardi.

Dopo un primo quarto degno di essere ricordato solo per la partenza convinta di Hasselbeck e dell'ottimo Darrell Jackson con un drive fermatosi nei pressi della endzone per il fumble perso da Shaun Alexander, i Redskins sono andati in vantaggio per primi sfruttando solamente un errore di Jimmy Williams, che ha regalato agli avversari un pallone in territorio favorevole per un punt davvero trattato male. Mark Brunell ha quindi completato un passaggio di 9 yards per Chris Cooley, la giocata più lunga del primo tempo di Washington, ma la serie si è poi arenata con due corse infruttuose di un Clinton Portis contenuto benissimo costringendo l'attacco ad accontentarsi di 3 punti dopo il turnover recuperato.

I Seahawks hanno reagito nel loro possesso successivo: grazie ad un Hasselbeck molto ispirato, protetto alla grande dalla sua linea ed in grado di fare sempre la scelta giusta andando anche in scramble per 16 yards totali, è arrivato il primo TD della partita con protagonista ancora Darrell Jackson, autore della ricezione vincente nel mezzo della endzone di 29 yards dopo una spirale sostanzialmente perfetta del suo quarterback.
La segnatura subita non ha scosso i Pellerossa, che hanno continuato a non trovare soluzioni per muovere il pallone in territorio favorevole ed hanno confezionato altri due drives durati in totale 6 giochi per chiudere la prima metà  senza segnali positivi da parte del reparto offensivo, merito soprattutto dell'alta pressione messa su Brunell da Grant Wistrom e compagni e del continuo lavoro di bloccaggio delle corse di Portis, fattore che ha ben presto reso i giochi di Washington pericolosamente scontati e ripetitivi.

Seattle ha messo un importante mattoncino per l'ipoteca della vittoria nel suo primo drive del secondo tempo, durato poco più di 4 minuti per un guadagno di 81 yards; Hasselbeck ha mosso le catene trovando tre ricevitori diversi utilizzando il tight end Jerramy Stevens per un paio di completi importanti per la continuità  della serie e quindi, con un passaggio di 10 yards per Jackson ed un big play di 31 per Joe Jurevicius, ha portato l'attacco nella redzone avversaria andando di persona a segnare la meta del 14-3 con una bootleg da 6 yards che ha aggravato l'infortunio nel tentativo di placcaggio di Shawn Springs, ex di turno, già  assente per problemi fisici la settimana scorsa nella wild card.
La prima serie convincente dei Redskins è finita nel peggior modo possibile dopo due completi di 23 e 16 yards di Brunell indirizzati rispettivamente ad un Santana Moss fino a quel momento assente ed a un Chris Cooley sempre pericoloso: un sack di Bryce Fisher ai danni del quarterback dei Pellerossa ha creato una palla persa, facendo ripartire l'attacco di Matt Hasselbeck e qualche minuto dopo, complice un completo di 37 yards preda di Jackson, l'affidabile Josh Brown ha centrato i pali per altri tre punti che testimoniavano il corretto squilibrio tra quanto fatto vedere dalle squadre sino a quel momento.

Alcune squadre, quest'anno, hanno però imparato a non dare i Redskins per finiti con troppo anticipo, specialmente con Moss nei paraggi: Brunell ha fatto la cosa giusta al momento giusto proprio quando la squadra aveva bisogno di punti veloci, completando un importante passaggio trasformato da Cooley in un guadagno di 52 yards e trovando un paio di minuti più tardi la ricezione fortunata del folletto da Miami in area di meta dopo che la palla era stata deviata da Andre Dyson, con tanto di pericolo di intercetto.
Quindi, con 12 minuti da giocare, il kickoff successivo è stato riportato da Josh Scobee per 21 yards, ma il placcaggio subìto dal ritornatore ha fatto schizzare l'ovale in libertà  per poi essere ricoperto da un membro degli special teams dei Redskins, ribaltando nuovamente la situazione a favore degli ospiti con l'ennesimo tentativo di suicidio della squadra di casa.

Il possesso offensivo che poteva ridare speranza ai Pellerossa si è fermato sulla linea delle 18 yards a causa di una falsa partenza di Jon Jansen e con un incompleto di Mark Brunell inteso ancora per Moss, forzando un field goal di 33 yards malamente sbagliato da John Hall in un momento troppo delicato per non avere poi peso sull'economia della gara.
Con tutta l'inerzia ormai a favore, Seattle ha costruito una serie di 9 giochi per 60 yards che ha portato il cronometro della partita a 2:58 dal termine, contenente una grandiosa corsa del fullback Mack Strong da 32 yards (rivelatasi la corsa più lunga di franchigia nella postseason) e terminata con il colpo di grazia dato da Josh Brown, che ha infilato i pali per il 20-10 definitivo.

I Seahawks hanno quindi ottenuto uno storico accesso al Championship, rischiando ma con merito pieno, con una partita disputata ad alti livelli sia in difesa che in attacco: l'obbiettivo primario di fermare Clinton Portis è stato raggiunto con successo date le 41 yards registrate dal giocatore in 17 tentativi senza mai trovare costanza, e le 252 yards di Brunell, poco veritiere perché arrivate con episodi nel secondo tempo, non rendono l'idea della tremenda pressione messa ai suoi danni, che lo ha costretto il più delle volte a sbarazzarsi del pallone senza avere tempo per effettuare le letture. In particolare si è distinto ancora Lofa Tatupu, leader del reparto linebackers già  al primo anno nella lega ed autore di 10 placcaggi e di aggiustamenti dati ai compagni in fase pre-snap, ed una menzione particolare va anche al compagno di reparto Leroy Hill, matricola anch'egli, che assieme al compagno ha portato a questa difesa concretezza e cattiveria agonistica ad un reparto che ha giocato complessivamente una buonissima partita pur lasciando troppo scoperti Cooley e Moss in momenti particolari del match.
Matt Hasselbeck ha giocato una gara matura completando 16 dei 26 passaggi tentati per 215 yards, segnando una meta su passaggio ed una su corsa connettendo con un Darrell Jackson il cui rientro ha dato la scossa giusta ad un attacco aereo che aveva tanto bisogno di lui, come testimoniano le 9 ricezioni per 143 yards e TD con cui il wide receiver ha concluso la sua partita.

Per i Redskins finisce una stagione comunque al di sopra delle aspettative, la cui soddisfazione principale rimane quella di avere fatto i playoffs e di avere addirittura vinto la wild card; tanti saranno gli aggiustamenti da fare in prospettiva del prossimo campionato data la difficile situazione salariale ed alcune vicissitudini spinose da risolvere, su tutte quella di LaVar Arrington.
Joe Gibbs dovrà  inoltre studiare il modo di far funzionare il reparto offensivo, che se maggiormente costante ed abbinato ad una difesa del genere avrebbe potuto regalare traguardi ben più distanti a questa strana ma finalmente positiva edizione dei Washington Redskins.

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