Rudi Johnson cercherà di scappare ai difensori degli Steelers per portare i suoi Bengals al Divisional.
Quando dai microfoni della CBS usciranno le voci di Jim Nantz a descrivere ogni azione e quella e Phil Simms a commentarle, tutto quello che in stagione regolare c'è stato fra i Pittsburgh Steelers e i Cincinnati Bengals (2 partite con vincitrice sempre la squadra ospite) andrà nei libri di storia e si accenderà l'ultimo dei quattro incontri di wild card di questi playoffs.
Cincinnati e Pittsburgh arrivano a questa partita conoscendosi bene, forse troppo per aspettarsi particolari sorprese, e cavalcando, la prima, una striscia negativa di due partite mentre la seconda non perde da quattro gare. Le due partite di regular season potrebbero offrire qualche indicazione sui comportamenti delle due formazioni ma è utile ricordare che la post season è ben diversa dalla stagione regolare.
I Bengals avevano infatti perso in casa il 23 ottobre davanti al record di pubblico sotto un altro record, quello stagionale di yards (221) su corsa degli Steelers. Una partita nella quale Pittsburgh aveva dimostrato più voglia di vincere dopo un inizio di stagione difficile. Un mese abbondante dopo invece erano stati i Bengals a vincere lo shoot-out ( 69 punti totali) a Pittsburgh nel loro miglior momento offensivo della stagione.
La prima dei Bengals nei playoffs dal 1990 ad oggi tocca dunque tanti temi a cominciare da quel Paul Brown Stadium, casa dei Bengals, nella quale gli Steelers sembrano trovarsi a proprio agio avendo vinto cinque dei sei incontri disputati in Ohio. Non che in stagione regolare i Bengals abbiano fatto meglio vincendo più fuori casa (6 volte) che fra le propria mura amiche (5 occasioni).
Ma il fattore campo potrebbe quantomeno mettere in partita i Bengals all'inizio quando uno stadio da tutto esaurito sfogherà fin dal calcio d'inizio la propria frustrazione per 15 anni di post season vista in tv. Nella stagione appena conclusa Cincinnati ha migliorato il proprio record stagionale di spettatori superando il mezzo milione di persone con un'impressionante 65.808 spettatori di media.
Tanti spettatori vuol dire, anche e soprattutto in questo caso, tanto rumore e calore. Il problema in questi casi è che gli uomini di linea offensiva possono non sentire lo snap count nei giochi di passaggio portando ad errori, a fumbles, a non perfette comunicazioni fra quarterback e centro. Gli Steelers però hanno le armi per mettere fuori partita i fans di Cincinnati.
Il loro gioco offensivo di base essenzialmente, non è una novità , sulle corse, game plan che non risente molto di un conteggio o di segnali sbagliati. E la difesa di Bill Cowher può contribuire ulteriormente a eliminare il fattore campo dalla partita.
E' una partita che pone di fronte due filosofie di gioco differenti che la stagione appena conclusasi ha accentuato sebbene ci siano molti punti di contatto e di strategia fra i due coaching staffs. I Bengals infatti sono emersi negli ultimi due anni come una formazione votata all'attacco, potremmo quasi paragonarli ai Colts delle passate stagioni per la facilità di mettere punti sul tabellone. Ma come gli Steelers è un aspetto difensivo che li accomuna e che potrebbe portarli a Denver la settimana prossima.
Ma non bisogna dimenticare che nelle migliori prestazioni difensive di squadra dell'ultimo decennio c'è sempre stato lo zampino di Marvin Lewis, prima coordinatore difensivo per sei stagioni dei Ravens che hanno riscritto il record NFL per meno punti concessi in una stagione da 16 gare, e poi nello stesso ruolo a capo dei Washington Redskins nel 2003 quando la squadra della capitale chiuse l'anno al quinto posto difensivo assoluto.
Il problema di questi Bengals è lo stesso che ha afflitto i Colts degli ultimi anni, ovvero la non perfetta maturazione del reparto difensivo che, ricordiamolo, nella posizione di middle linebacker, il cuore della difesa, ha un rookie, fortissimo, terzo nella votazione per difensore esordiente dell'anno, ma pur sempre un Odell Thurman alla prima esperienza importante della vita.
Questo, ma non solo, si riflette in campo dove i Bengals sono la 20° difesa della lega sulle corse concedendo 115.6 yards di media. Numeri che non ti puoi assolutamente permettere quando devi affrontare il quinto (138.9 yards di media) attacco della nazione via terra e che può contare sulle corse esterne e la velocità di Willie Parker da una parte e sulla fisicità interna di Jerome Bettis (in carriera 17 TDs in 20 partite contro i Bengals) dall'altra.
La capacità di Cincinnati di mettere punti immediati sul tabellone sarà importante questa settimana più che mai per cercare di snaturare il gioco degli Steelers forzando Roethlisberger a lanciare molto più di quanto vorrebbe Bill Cowher. Evitando in primis di lasciare arrivare Pittsburgh all'interno della proprie 20 yards.
In quella zona di campo infatti gli Steelers hanno la quinta percentuale della lega in termini di realizzazione essendo andati a punti in 55 delle 56 volte in cui erano nella red zone avversaria. Se a questo dato associamo il fatto che quelli di Cincinnati non ne fanno proprio una questione di vita o morte all'interno delle proprie 20 (quasi il 94% di touchdowns concessi nelle 48 situazioni che hanno affrontato) riuscendo ad intercettare solo una volta il quarterback avversario si capisce come gran parte della questione risieda in questo particolare.
Preoccupa anche il fatto che la difesa dei Bengals vada più per il big play, per la giocata, che per una difesa vera e propria in cui ognuno controlla la propria zona, fatta di dedizione, di capacità di esecuzione e di lettura. Giocando così i ragazzi di Marvin Lewis hanno finito per concedere 338.7 yards a partita in stagione di cui 223 su passaggio.
Addirittura nelle ultime 7 gare giocate Cincinnati ha concesso 31 punti di media, 4.3 yards per portata al running back avversario e 11.6 yards per passaggio al signal caller opposto. Numeri che contrastano con il momento di forma del reparto offensivo degli Steelers ben esemplificato dalle quattro vittorie finali.
Con un Roethlisberger finalmente sano, e comunque molto meno infastidito dall'infortunio al pollice destro, Pittsburgh ha chiuso le ultime quattro partite come mai prima in stagione regolare aumentando, per esempio, di dieci punti (da 35 a 45) la percentuale di conversione di terzo down oppure correndo per 185 yards di media contro le 138.9 della stagione regolare tenendo il pallone per quasi quattro minuti in più rispetto alla regular season.
La strategia cui si affideranno gli Steelers in attacco se vogliamo è elementare ma non per questo inefficace. Marchio di fabbrica di Pittsburgh, da sempre, sono le corse e viene difficile pensare che Bill Cowher vi rinuncerà in quest'occasione.
Se le ultime quattro partite sono un'ipotetica cartina di tornasole verrebbe addirittura da dire che il gioco via terra è ancora più enfatizzato visto il rapporto 70/30, espresso in percentuale, fra corse e passaggi messo in atto che contrasta con il 59/41 della stagione regolare.
Il punto è che Cowher vuole aprire il campo ai passaggi di Roethlisberger con le corse dei running backs. Sui primi down quindi avremo un game plan abbastanza semplice fatto di corti guadagni che permetta di poter essere abbastanza indecifrabile sul secondo down perché si può sempre correre nuovamente o andare via aerea per quelle 15-20 yards. Sui terzi down poi siamo a casa Steelers con corsa decisa sulle situazioni di terzo-e-corto e passaggio medio-lungo quando ci sono tante yards da guadagnare.
Il problema per Cincinnati, e di conseguenza aspetto che gli Steelers possono sfruttare, è che la difesa dei Bengals, come dicevamo in precedenza, è più adatta ai big plays ( tendenza ben rappresentata dal primo posto nel rapporto palle recuperate/perse con uno stratosferico +24 ) che ad una presenza costante il che significa che, per essere incisivi, i giocatori di Cincinnati dovranno assumersi le proprie responsabilità e le zone di copertura.
La secondaria dei Bengals, in particolare la posizione di cornerback, è uno dei punti forti della squadra di Lewis ma molte volte la tattica di gioco adottata dal difensive coordinator tende a metterli sotto pressione ed in difficoltà . Come potrebbe essere nel caso di un blitz della safety su un gioco di corsa senza il tipico atteggiamento tipo read-and-react che la D-Line dei Bengals adotta. Se il gioco avversario si svilupperà per via aerea allora il cornerback si troverà uno contro uno in copertura con il ricevitore cosa che il capo allenatore vuole evitare.
Pittsburgh potrebbe sfruttare questo aspetto per cogliere impreparata la difesa dei Bengals e non è un caso, difatti, che contro Cincinnati Roethlisberger abbia messo a segno più completi da più di 20 yards che contro chiunque altro avversario NFL (anche se al rilievo del dato contribuiscono due partite).
Fermo restando che Cincinnati dovrà vincere prima di tutto questa partita in difesa diamo uno sguardo dove i Bengals possono dare fastidio alla forte difesa degli Steelers ricordando che Marvin Lewis due o tre cose della difesa di Pittsburgh dovrebbe saperle essendone stato il coordinatore dei linebackers per tre anni. Così come potrebbe essere avvantaggio la S degli Steelers Polamalu nelle letture dell'ex compagno di stanza a USC, Carson Palmer.
Per tutto l'anno, silenziosamente e senza tanti proclami, Palmer ha giocato un attacco no-huddle che ha dato enormi benefici ai ricevitori di Cincinnati oltretutto tenendo la difesa avversaria in campo praticamente senza soluzione di cambio con conseguente dispendio fisico che nell'ultimo quarto può farsi sentire sotto forma di mancanza di lucidità .
Merito anche di una offensive line rimasta sotto i radar mediatici per tutto l'anno ma che, in ogni gioco offensivo, ha ben protetto il proprio quarterback (21 sacks concessi, mai nella loro storia i Bengals avevano fatto meglio) limitando le uscite del quarterback dalla tasca per lanciare. Palmer infatti è uno pochi dei quarterback che ha lanciato meno "on-the run" proprio perché la situazione di gioco non lo portava a farlo non tanto per una propria riluttanza nel farlo.
Possibile che nei primi momenti la tensione emotiva giochi qualche scherzo ai ricevitori dei Bengals ma dopo qualche gioco dovrebbe subentrare l'adrenalina della prima partita assoluta di playoffs per molti dei giocatori (solo 13 giocatori, sui 53 di cui si compone il roster, hanno esperienza playoffs passata) e l'attacco potrebbe entrare in ritmo.
Reparto offensivo che ha chiuso la stagione come 6° NFL con 358.1 yards di media e 5° per via aerea con 238.8 di media. Di più. Nelle 62 volte che si sono trovati dentro le 20 yards avversarie i Bengals hanno segnato un TD nel 56.5% dei casi (35 il numero totale, quarta prestazione assoluta) e affidandosi ad un field goal nel rimanente 32.3%.
Ma non occorre essere dei matematici per notare che manca ancora un 11% che si può ritrovare nelle 7 situazioni in cui Cincinnati, dalla red zone avversaria, non ne è uscita bene. Escludendo le tre volte in cui si trattava di fine partita si rimane con due intercetti e 2 field goals sbagliati.
Occasioni che alla 4° difesa (284.0 yards a partita) della lega non puoi concedere considerando che Pittsburgh non è proprio un casello autostradale all'interno del propria zona di campo in questione avendo concesso segnature in 35 delle 48 situazioni (72.9%) ma soprattutto essendone uscita indenne il 27.1% delle volte forzando 8 palle perse.
Generalmente Cincinnati va per il pesce grosso sui primi downs e anche contro gli Steelers questa tendenza non dovrebbe venir meno. Tendenzialmente poi Pittsburgh ti lascia giocare in mezzo al campo e comunque l'aggressiva e blitzing defense che il coordinatore Dick Le Beau (ex Bengals coach per due anni) ha impiantato nel sistema di gioco finisce per concedere un cuscinetto che Cincinnati proverà a sfruttare con le ricezioni del wide receiver T.J. Houshmandzadeh.
Interessante sarà vedere come reagirà il miglior quarterback NFL nel 2005 per TD (32), percentuale di completi (67.8) e rapporto TDs/INTs ( +20, 32/12) alla difesa aggressiva che gli Steelers usano ed ai blitzes ed alle formazioni nickel che Le Beau usa per limitare generalmente i quarterback della AFC.
Contro la terza difesa della lega sulle corse (86.0 yards di media, 10 TDs in tutta la stagione e 3.4 di media e solo 7 corse da più di 20 yards concesse) sarà importantissimo il contributo del running back Rudi Johnson. Pittsburgh cercherà di non arrivare a situazioni di terzo down con poche yards da guadagnare visto che in stagione il running back dei Bengals ha sempre preso il down nelle sei occasioni in cui è stato chiamato a farlo.
Tra l'altro Johnson, che in carriera ha una media portata di 4.2, contro gli Steelers ha dimostrato di trovarsi bene elevando quel dato di cui sopra fino a 4.5 yards con 3 touchdowns.
La storia del SuperBowl e dei playoffs insegna che per fare strada nella post season è importante saper correre in attacco, controllando così l'orologio, e fermare il running game avversario, aspetto che agli Steelers è sempre riuscito benissimo.
Questi Bengals, come dicevamo in aperta, somigliano tanto ai Colts degli ultimi due/tre anni, fortissimi in attacco, capaci di mettere sul piatto più di 26 a partita ma che, come Indianapolis, dovranno aspettare che la difesa cresca per aspirare a qualcosa di più di un primo turno di playoffs.
Molto dipenderà anche da che squadra si presenterà in campo domenica pomeriggio al Paul Brown Stadium. Saranno quella squadra che ha corso più di tutti negli ultimi 13 anni, vincendo anche più di tutti ( 63.2% frutto di un record da 141-82-1), oppure quella che nella striscia perdente del 2005 concedeva 32 portate e 111 yards di media via terra agli avversari e che nei playoffs, sotto Bill Cowher, è 0-3 fuori casa?
Solo accendendo il televisore o la radio o internet domenica pomeriggio potremo scoprirlo. Certo è che gli Steelers possono essere forse considerati la miglior numero 6 che un tabellone playoffs NFL abbia mai avuto.