Chris Cooley, devastante contro i Cowboys
Mentre tutti attendevano la Perfect Season è arrivato il Perfect Game. Perché quando un quarterback finisce con il 60% di completi, 4 touchdown lanciati e nessun intercetto le cose si mettono solitamente bene. Ma se ad un braccio chirurgico si aggiungono il career game del tight end più versatile della NFL, 170 yds accumulate su corsa contro le 109 avversarie, 3 intercetti, un fumble recuperato e ben 7 sack, 4 dei quali firmati dallo stesso defensive end, allora sì, siamo di fronte alla partita perfetta.
Dominio assoluto, incontrastato, dei Washington Redskins, che nel primo dei due snodi cruciali della stagione hanno annichilito i Dallas Cowboys costringendo la squadra di Bill Parcells ad una sconfitta forse ancora più dolorosa di quella del Monday Night di inizio stagione, buttato dalle secondarie dei texani con un finale da professionisti dell'harakiri. Il 35-7 per i Redskins di Joe Gibbs è un vero e proprio trampolino verso la postseason, obiettivo che, principalmente a causa di una tendenza anomala al fumble, due settimane fa sembrava poco meno che un sogno.
Ora, invece, Washington si prepara al fondamentale scontro con i New York Giants, sempre in testa alla NFC East con 2 partite di margine. I conti per la corona della division e per i playoff meglio farli dopo. Prima, innanzitutto, c'è da capire quali siano veramente i Redskins. Mark Brunell ha definitivamente messo fine ad una certa flessione giocando una partita di grande sostanza, chiusa con 12 completi su 20 passaggi tentati per 4 mete e nessun intercetto.
Tre dei palloni spediti in endzone sono passati per le mani di un Chris Cooley assolutamente devastante, riuscito a mettere insieme 6 ricezioni per 71 yds e 3 touchdown. I primi due da tight end, il terzo da wide receiver consumato, un catch'n'run da 30 yds da manuale: concentrazione, agilità , tecnica e potenza. Uno spettacolo.
La fotografia dell'imbarazzante successo degli Skins, però, sta in due momenti della partita: uno è il touchdown di Mike Sellers, dimenticato dalla difesa di Dallas a tal punto da permettere al secondo tight end di Washington di ricevere indisturbato ed entrare in endzone in punta di piedi. Uno schiaffo, quello che Big Tuna odia vedere e subire.
La seconda istantanea è il turnover fulmineo dei Cowboys, che dopo aver fermato l'attacco dei padroni di casa hanno restituito subito il pallone con l'intercetto subito da Drew Bledsoe al primo snap della sua partita. Palla sporcata sulla linea e Cornelius Griffin ringrazia.
I Redskins, partiti dalle 21, hanno trasformato subito il lavoro della difesa in 7 punti, ma quello che è ancora più importante è il modo in cui Bledsoe, apparso impreciso e fuori tempo, si è fatto intercettare. Un primo assaggio del lavoro svolto dalla difesa sulla linea offensiva di Dallas, costretta, come si diceva all'inizio, a concedere 7 sack di cui 4 al solo Phillip Daniels. Autore, tra l'altro, anche della manata decisiva sull'intercetto di Bledsoe, una giocata, per reattività , che difficilmente si vede compiere da un defensive end.
Dallas, qui, ha mostrato nuovamente di essere quantomeno fragile caratterialmente e, come spesso è accaduto quest'anno, di riuscire a rovinarsi con le proprie mani. O, Cortez insegna, con il piede del kicker di turno. Al touchdown del 7-0, diving catch di Cooley, Billy Cundiff ha risposto sbagliando un field goal - l'unico tentato in tutta la partita – da 37 yds, ovvero 19 in meno del suo massimo stagionale di 56 (4 su 6 in 5 partite).
Un errore arrivato, oltretutto, dopo un bel drive, 13 snap per appena 45 yds ruminate su oltre 6 minuti di possesso palla. I Redskins hanno fatto l'esatto contrario, realizzando, prima del riposo, 21 punti con tre drive per 8 azioni complessive: 2 su palla riconquistata dalla difesa ed uno seguito ad un punt da appena 24 yds, calciato dalle 10 e finito sulle 34. Parcells, c'è da scommetterci, a fine stagione farà fuori anche Mat McBriar.
Poi mezz'ora di cronometro e di accademia pura. I Redskins hanno martoriato la difesa dei Cowboys con Clinton Portis (23 corse per 122 yds) e Ladell Betts (12 palloni giocati per 44 yds).
Così, a Dallas, non è rimasto altro che sperare in un passivo meno imbarazzante del 35-0 realizzato proprio da Betts. Ci ha pensato Jason Witten, nell'ultimo periodo: per 7 punti che, però, non hanno salvato la faccia, né Bledsoe né un posto ai playoff che la scorsa settimana, dopo la sudata vittoria sui Kansas City Chiefs, sembrava cosa fatta.