NL West Report #4

Ubaldo Jimenez, attualmente il miglior pitcher di tutta la MLB.

Si mantiene appassionate la NL West, con i Padres ancora al comando ed i Dodgers ad una sola partita di distacco a far sentire il fiato sul collo ai ragazzi di Black.

Con praticamente un terzo di stagione alle spalle, ormai dobbiamo considerare S.Diego non più una sorpresa nè tanto meno una meteora mentre i Dodgers sono dove il pronostico li aveva sempre collocati, ovvero in lotta per la division.

Subito sotto troviamo quasi appaiati S.Francisco e Colorado; il distacco dalla vetta è relativamente piccolo (3,5 e 4 partite) e le due franchigie sono assolutamente ancora in corsa per il titolo, ambizione che invece dovrà  abbandonare Arizona che paga un momento terribile in cui ha perso talmente tanto terreno che sembra obiettivamente impossibile un rientro che avrebbe del miracoloso.

Entriamo adesso nel dettaglio dei vari team.

S.Diego Padres 32-21

Continua ad impressionare la marcia dei Padres che vincono 4 serie su 4, tutte per 2-1 e tutte con partite caratterizzate da punteggi bassi con un paio di clamorose eccezioni.

Una di queste è la disfatta (8-15) di Seattle, con Le Blanc sul monte, mentre l'altra è la schiacciante vittoria (18-6) sui Mets che ha registrato il nuovo record di punti per i Padres nel loro ballpark.

Dopo aver espugnato Seattle, S.Diego risolve un difficile trittico casalingo contro St.Louis, Nationals e Mets mantenendosi meritatamente al primo posto della division.

Tornando a Le Blanc, il giovane partente sta mostrando qualche segno di cedimento dopo un inizio di stagione da stropicciarsi gli occhi: tre delle quattro sconfitte degli ultimi 15 giorni sono arrivate in concomitanza di sue prestazioni al di sotto degli standard a cui ci aveva abituato.

Per fortuna dei Padres, gli altri partenti continuano a snocciolare gemme su gemme (con Garland su tutti) ed il granitico bullpen sigilla a dovere il bunker quando i partenti lasciano loro la palla.

Il reparto inoltre registra il rientro a roster di Gallagher, anche se perde l'affidabile Russell; non necessariamente un bene, visto il rendimento di Gallagher prima dell'infortunio mentre si aspetta con ansia il rientro di Stauffer, vero cardine del gruppo dei rilievi insieme al closer Bell.
Nonostante la pesante assenza, S.Diego resta la squadra con minori punti concessi in tutta la MLB (173).

L'attacco, privo di Scott Hairston e di Blanks, fa quello che può: Jerry Hairston si è meritato gli onori delle cronache decidendo di fatto la serie contro i Cardinals con 2 HR che hanno fruttato due vittorie, oltre ad un rendimento costantemente buono.

Molto bene anche Hundley e gli esterni Denorfia e Salazar, senza dimenticare la costante minaccia che il solito Adrian Gonzales rappresenta per tutti, come hanno avuto modo di provare i Mets, sconfitti da un walk off Grand Slam di Gonzo all'11° inning che ha deciso la serie.

A roster, il nuovo infortunio di Cabrera ha riaperto le porte delle Majors al giovane Zawadzki, anche se per adesso il posto di shortstop è ben ricoperto da Jerry Hairston.
Inoltre Scott Hairston è pronto al rientro ed è stato riattivato proprio in queste ore e potrà  tornare a potenziare un reparto esterni non certo potentissimo.

Los Angeles Dodgers 31-22

Continua la rincorsa dei Dodgers che, nonostante la brutta partenza e numerosi infortuni eccellenti, sono in piena lotta per la leadership divisionale.

Dopo aver vinto una difficile serie casalinga contro i Tigers (2-1), LA subisce una battuta d'arresto contro i Cubs (1-2) manifestando notevoli problemi offensivi nonostante il rientro di Furcal che, anzi, inanella una serie di errori difensivi piuttosto inusuali per lui.

La successiva visita al Coors Field di Colorado riporta i Dodgers sulla retta via ed il successo (2-1) nella serie fa da preludio allo sweep casalingo inflitto ai derelitti D'Backs, cappotto ottenuto con tre vittorie di strettissima misura.

La serie contro Arizona segna anche l'atteso rientro di Ethier, vera iradiddio sino allo strano infortunio che lo ha tenuto in DL sinora: lo slugger è assolutamente arrugginito ma la sua presenza non tarderà  a farsi sentire sulla produzione offensiva dei Dodgers.

Nel frattempo, l'arma principale di LA è diventata la rotazione: nonostante un Kuroda in lieve peggioramento dopo un inizio di stagione brillantissimo, Kershaw e Billingsley sono in forma smagliante e garantiscono quality starts ogni volta che scendono in campo.

La sorpresa invece è costituita dai giovani Ely e Monasterios: il primo, arrivato dalla cessione di Pierre, sta dimostrando un controllo incredibile ed una capacità  di lanciare in profondità  nella partita non comune in casa Dodgers.

Il secondo, un Rule V tenuto a roster per cercare di non perderlo, ha iniziato nel bullpen in situazioni di scarsa pressione ed adesso ha guadagnato i galloni di quinto partente, forte di una minuscola ERA (1,87) con già  tre partenze alle spalle.

Oltre alla rotazione, anche il bullpen è migliorato molto: fatto fuori l'inguardabile Ortiz ed in DL l'altrettanto irriconoscibile Sherrill, sono arrivati Justin Miller ed il rookie Schlichting, dopo un brevissimo e fallimentare esperimento Elbert.

I due hanno fornito già  7.1 scoreless innings, decisivi soprattutto contro Arizona; se si considera il fatto che Kuo non subisce punti da più di 13 inning e Broxton è assolutamente affidabile, ecco che uno dei maggiori problemi di inizio stagione può considerarsi quasi risolto.

Adesso a Torre non resta che attendere che Furcal e Ethier tornino quelli di inizio stagione e rivitalizzino un attacco che ha vivacchiato sui colpi di Blake (memorabile la finta in terza base che ha ingannato il giovane rilievo di Arizona Vazquez, inducendolo al balk che ha deciso l'opener), Kemp e Loney mentre si attendono ancora notizie di Manny Ramirez, la cui nota potenza è ormai un vago ricordo.

Slump oppure questa è la produzione massima che il vecchio slugger può produrre ?
L'impressione è che non vedremo più i numeri a cui Manny aveva abituato tutti mentre i suoi errori difensivi invece restano molto attuali.

S.Francisco Giants 28-24

Quindicina in break even per i Giants, iniziata subendo uno sweep ad Oakland; il ritorno nel ballpark amico viene festeggiato con una vittoria (2-1) contro i Nationals ed uno sweep contro Arizona ma la serie persa contro i rivali divisionali di Colorado (1-2) rovina il ruolino di marcia dei ragazzi di Bochy.

La novità  assoluta è il momento difficile di Lincecum, tanto che il giovane fuoriclasse adesso ha la quarta ERA (3.14) tra i cinque partenti di S.Francisco: sono sempre numeri di tutto rispetto e la mini classifica risente del rendimento eccezionale di Cain, Zito e Sanchez ma sono tre ormai le partenze nelle quali Lincecum non fa il Lincecum e sta scattando un piccolo campanello d'allarme.

Il reparto, visto che anche Wellemeyer sta lanciando benino, resta la locomotiva del team, unito al fortissimo bullpen che ha come solo problema qualche acciacco che sta affligendo Affeldt.

In attacco, Bochy sta facendo esperimenti per cercare di metter su un lineup dalla maggior forza offensiva possibile: il rientro di Renteria ed il conseguente affollamento di infieders ha innescato lo spostamento di Huff nell'outfield, con conseguente arrivo in terza base di Uribe ed in prima di Sandoval.

L'esperimento è durato poco, visto che Renteria è tornato in DL dopo poche partite ma è servito a preparare il terreno per l'attesissima chiamata di Buster Posey dalle minors.

Il giovane catcher, top prospect dei Giants che stava letteralmente distruggendo i lanciatori in AAA, si è accomodato in prima base (con Huff che è rimasto nell'outfield) ed ha avuto subito un ottimo impatto, salvo poi frenare innanzi all'immenso Ubaldo Jimenez, attualmente intoccabile anche per battitori molto più scafati di lui.

In ogni caso, Bochy sta provando tutte le vie per aggiungere pop al suo attacco ed in questa ottica va vista anche la firma di Burrell, per adesso con un Minor League contract.

Da segnalare comunque, un ottimo Torres, oltre ai soliti Huff, Uribe e Sandoval mentre il rientro di Freddy Sanchez prosegue con discreto profitto.
In calo invece Molina, Rowand, Schieroltz e Bowker mentre il rientro di De Rosa non sembra vicinissimo.

Vedremo presto se l'inserimento di Posey (eseguito prima del previsto ed a rischio di farlo diventare un Super Two) basterà  a dare quell'iniezione di potenza di cui l'attacco dei Giants ha assoluto bisogno.

Colorado Rockies 28-25

Assolutamente buono il momento per i Rockies che perdono solo la serie contro i Dodgers (1-2), vincendo però le serie esterne contro Royals e Giants e sweepando Arizona al Coors Field.

Un Jimenez stratosferico, assolutamente dominante, Pitcher of the month per il secondo mese consecutivo ed in striscia aperta di 26 scoreless inning; stiamo iniziando a finire gli aggettivi per la stagione di Ubaldo che attualmente potrebbe addirittura permettersi di peggiorare un po' e vincere lo stesso il Cy Young a mani basse.

Attorno a lui, in ripresa dopo l'infortunio Hammell mentre l'altro recuperato, ovvero Francis, ha avuto un paio di uscite non felicissime ma rimane una pedina solida nel quadro della rotazione di Colorado così come il rookie Chacin.

Cook alterna buone uscite ad altre pessime ed è così dall'inizio di stagione; potrebbe rischiare il posto con il rientro dell'infortunato De La Rosa alle porte, anche se probabilmente Tracy andrà  sul conservativo e sacrificherà  Chacin.

Improbabile un riciclo di uno dei due nel bullpen in quanto il reparto funziona a meraviglia nonostante abbia fuori da sempre il closer Street e il suo sostituto Morales sia in 15 day DL: eccezionale il rendimento del mancino Beimel che in 19 IP ha fatto entrare solamente un punto agli avversari.
E pensare che nessuno in pre season lo aveva voluto neanche provare; una bella soddisfazione per l'ex Dodgers.

Prezioso inoltre il recupero di Daley, tornato a roster al posto di Greg Smith.

Nel lineup intanto si registra il rientro a roster di Iannetta, anche se Olivo resta tra i migliori del team sia come battitore che come difensore e detiene la titolarità  del ruolo di catcher senza discussioni.

Ottimo anche il ritorno di Carlos Gonzales mentre il deludente Fowler ha ormai definitivamente perso il posto a favore di Seth Smith che si è rivelato decisivo in più di una occasione.

Da segnalare il definitivo ritorno ai livelli consueti per Tulowitzki mentre passi avanti in quella direzione li sta facendo anche Barmes, assolutamente deficitario ad inizio stagione ma in via di recupero.

Si attendono al riscatto pure Helton e Hawpe, due dei cannoni storici dei Rockies che quest'anno non si sono fatti ancora notare e la loro latitanza si sente molto in un attacco che per adesso è solamente buono ma non ottimo come negli anni passati.
Se Colorado vorrà  recuperare posizioni, sarà  meglio che questi due tornino alle vecchie abitudini.

Arizona D'Backs 20-34

Momento difficilissimo per Arizona che, dopo una serie vinta contro Toronto, subisce tre sweep esterni consecutivi ad opera di Rockies, Giants e Dodgers.

Niente sembra funzionare a dovere nei D'Backs e se l'attacco sinora aveva quantomeno attenuato le carenze della rotazione e un bullpen tra i più indecenti che si sia mai visto all'opera, adesso un generale slump offensivo ha reso la squadra veramente vulnerabile.

Il GM Byrnes sta cercando di porre rimedio in qualche modo; la firma di Saul Rivera non è sembrata però una mossa saggia (11 hit e 3 BB in 3.2 IP).

Ha avuto più senso invece l'ingresso a roster del giovane rilievo Rosa, non eccezionale ma almeno si può cercare di valorizzare un prospetto della farm.

Nell'ottica del "o la va o la spacca" va visto pure lo scambio che ha portato in Arizona Dontrelle Willis, in cambio del disastroso Buckner (3 partenze, 13 IP, Era 11.08); peggio di così il neo arrivato non potrà  certamente fare, nonostante il Willis del 2003/2005 non si sia mai più rivisto e difficilmente si rivedrà .

Sulle prestazioni dei singoli avremmo voglia di sorvolare: salviamo soltanto Heilman tra rilievi, Kennedy e Jackson tra i partenti e sul resto attendiamo momenti più fausti perchè adesso sarebbe veramente ingeneroso infierire.

Preferiamo invece elargire un applauso ad Edwin Jackson per i 9 scoreless inning lanciati al Dodgers Stadium, resi inutili dallo 0-0 che si è protratto sino al 14° quando i Dodgers hanno sbloccato il match, sorte simile a quella di Haren la sera precedente (ancora sconfitta agli extra inning per 0-1) e fotografia di un momento in cui sicuramente manca anche un pizzico di fortuna.

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