AFC – Week 14 Report

Curtis Martin infortunato, per lui stagione finita

Giornata fondamentale nell'AFC EAST che sembra aver trovato un vecchio-nuovo padrone. IL re decide, infatti, di non abdicare, e con una dimostrazione di forza perentoria elimina virtualmente i pretendenti alla corona della propria divison.

Con un risultati netto, 35 a 7, i Patriots superano i Bills, ipotecando il successo, e il conseguente ingresso in post season. La neve è l'elemento naturale per Tom Brady, che su un campo imbiancato riesce a guidare magistralmente la squadra, finendo con un ottimo 29 su 38 per oltre 300 yards, utilizzando il proprio "corpo", anche nel lavoro sporco, finendo penalizzato per un blocco illegale.

"Penso che fosse regolare. Come quarterback non abbiamo molte possibilità  di bloccaggio, così sono stato un po' esuberante nel momento di eseguirlo". Un attacco equilibrato, 50% di giochi sul terreno e 50% per via aerea, ha avuto la meglio su una difesa che è dovuta stare in campo per 41 minuti.

Senza un gioco di corsa accettabile, solo 14 le yards sul terreno, la pressione sulle spalle di Losman è divenuta insostenibile, ed ha condotto la squadra alla sesta sconfitta nelle ultime sette gare. Il team president Danhoe ha commentato, riferendosi alla sospensione di Moulds che "forse è stata una settimana troppo travagliata. Non siamo riusciti a superarla. Dobbiamo fare i complimenti ai nostri avversari, non siamo mai entrati in partita. Ora dobbiamo riuscire a ricompattarci".

183 total yards e soli 8 primi down, e ben sette tre e fuori. Non scherziamo, siamo nella NFL, altro che ricompattarci, forse serve maggiore talento. Un vantaggio di due gare, a tre giornate dal termine, con lo scontro diretto in casa, danno ai Patriots un solido vantaggio sui Dolphins. Da questa divison non si arriverà  al wildcard, quindi sarà  fondamentale arrivare in vetta.

I Dolphins si mantengono comunque in gara, tirando uno scherzetto ai Chargers. 23 a 21 il risultato sul campo di San Diego. Nick Saban può tirare un sospiro di sollievo, dopo che la sua squadra ha iniziato in salita. Sotto 7 a 0, i gufi era già  pronti, ma una parte centrale di match perfetta, con Tomlison contenuto a sole 75 yards, ha permesso di portarsi avanti 20 a 7, controllando il ritorno finale dei californiani, sfruttando anche un fumble di Brees, nel drive del possibile sorpasso.

La tattica dei Dolphins è stata chiara, non commettere errori, non subire big play, sfruttare al massimo i turnover, e, tra le armi avversarie, spuntare la più pericolosa. Otto uomini fissi nel box hanno permesso di eliminare il running game agli avversari, aprendo qualcosa per Gates, ma risultando alla fine una tattica vincente.

"Non abbiamo giocato come sappiamo. Non abbiamo giocato da Chargers. Se non entri in campo convinto, se dai agli avversari l'impressione di potercela fare, ecco che la partita si complica. I Dolphins sono un ottima squadra. In queste condizioni solo uno o due giochi possono cambiare l'inerzia dell'incontro" ha detto il tigh end.

In attacco Miami ha spesso testato le secondarie avversarie. Frerotte ha ammesso che la tattica era studiata "Ogni squadra ha una debolezza. Le secondarie dei Chargers sono in assoluto il loro reparto più debole".

Forse distratti dal prossimo confronto con i Colts, i Chargers hanno complicato la loro corsa verso l'accesso ai wildcard game, chiudendo una striscia di cinque vittorie consecutive. Sottovalutato l'avversario? Forse.

"Possibile che non ci abbiano considerato pericolosi" questo il pensiero della free saftey Bell
"Forse pensano già  al prossimo incontro, forse pensavano di far un sol boccone. Chissà ".

Fortuna per loro che molte concorrenti non hanno sfruttato al massimo l'occasione. Rimane comunque un calendario durissimo, con Indianapolis e Kansas city in trasferta e Denver in casa. "Una partita alla vola, ma certamente abbiamo un compito difficilissimo. Ma questa partita non chiude la stagione".

Solo gli Steelers hanno vinto. Chiefs e Jaguars hanno perso l'occasione. Pittsburgh ha dominato un altro match giocato in condizioni proibitive. La neve ha esaltato la sfida tra due squadre molto fisiche, che fanno di difesa e running game la loro forza.

Le avverse condizioni hanno esaltato soprattutto la potenza di un runner come Bettis, al primo 100 yards game dell'anno.
"Ha corso come un toro, sembrava un campo fatto apposta per Lui" ha detto Ward a fine match.

Pittsburgh, grazie ad un vantaggio di 14 a 3 già  nel secondo quarto, ha tolto il gioco sul terreno agli avversari, la differenza nei tentativi di corsa fra le due squadre, 46 corse per gli Steelers contro le sole 18 degli avversari, testimonia l'andamento del match.

Cowher ha mosso alla perfezione le sue pedine, e quando il match è scivolato nelle mani del rookie Orton, il gioco era fatto. L'attacco dei Bears ne ha risentito, non riuscendo ad aiutare una difesa in chiara difficoltà  per la prima volta in stagione, e che ha subito tre touchdown, il massimo quest'anno, senza generare alcun turnover.

"Siamo sicuramente una difesa migliore di quello che avete visto oggi" Lovie Smith ne è sicuro. In particolare, i Bears hanno perso la guerra nelle trincee, con la linea di scrimmage dominata dagli avversari, che difensivamente sono riusciti a controllare il perimetro e al contempo a mettere pressione sul quarterback, raggiungendolo tre volte.

Costretto spesso in situazioni di terzo e lungo, Chicago ha convertito solo tre dei tredici tentativi sui terzi down, non trovando ritmo, e subendo la pressione forsennata da linebacker e linea difensiva.

Sull'altro versante del gioco, la linea dei padroni di casa, ha protetto benissimo il proprio quarterback, mai colpito, e soprattutto ha garantito ampio spazio a Bettis e Parker, per 190 yards sul terreno, permettendo un gioco basilare, senza fronzoli, ma efficace.

Ward a fine match:

Abbiamo giocato come se fosse una finale. Avremo altri tre incontri, tutti saranno decisivi. Non abbiamo spazio per errori

Per Jacksonville il compito era arduo, ma si è rivelato impossibile alla fine. Fermare Indinapolis sarà  impresa per San Diego o Seattle, i Jaguars hanno detto passo. La combinazione più prolifica del football, Manning to Harrison è stata troppo anche per l'ottima difesa della squadra della Florida.

Due touchdown e 130 yards per il ricevitore, le cui giocate hanno messo in crisi le secondarie degli avversari, torchiate per tutti i sessanta minuti. Primo quarto, con ricezione da nove yards in end zone, secondo quarto con un big play da 65 yards, tutti felici e contenti la favola può continuare.

Manning ha lanciato per 324 yards, più del doppio rispetto al match d'inizo stagione, ed ha superato le 3000 yards per l'ottava stagione consecutiva. Al resto ha pensato la gamba di Vanderjagt, che con quattro field goal ha sopperito ad un "round game" stranamente impacciato e che non ha raggiunto le 100 yards.

David Garrad non ha sfigurato, ma con Taylor ancora convalescente, e Jones che è andato a sprazzi, il gioco di corsa non è esistito, permettendo alla difesa avversaria di concentrarsi sul profondo. Penalità  ( 65 yards) e turnover (tre) hanno fatto il resto.

"Ci siamo battuti da soli, sbaglando in attaco, in difesa e negli special team. Non li abbiamo fermati, ma probabilmente avremo ancora un'occasione a Gennaio. Possiamo farcela. Non mi sembrano lontanissimi da Noi".
Questa almeno l'impressione di Mike Peterson.

Ricoprendo un onside, Jacksonsville era riuscita a rientrare ad una segnatura di distanza, ma sul successivo possesso degli avversari i Colts non hanno concesso sconti. La difesa di Jacksonville ferma una corsa con -2 yards, forza un incompleto, e manda i Colts su un terzo down e 12 con 1: 39 sul cronometro.

Ancora una volta Manning risolve il rebus pescando per la ricezione più importante Clarck. Con questa vittoria il vantaggio del campo è assicurato per tutti i playoff. Missione compiuta. Per la storia mancano tre incontri.

"Sarebbe grande finire 16-0, ma non è la cosa più importante della stagione. Amo la storia e i suoi record, ma penso che non dobbiamo guardare troppo avanti. Vogliamo vincere, giocheremo per vincere, mantenendo questo trend. Un incontro alla volta, ora pensiamo ai Chargers, non guardiamo oltre" il commento dell'allenatore capo, alle prese con il solito dilemma: essere, in altre parole giocarsi le chance di arrivare alle 16 vittorie, o non essere, e far riposare i titolari riducendo i rischi d'infortunio.

Finale thrilling al texsas Stadium. Chiefs e Cowboys si giocano molto della propria stagione. Kansas sta inseguendo Denver, Cowboys dietro ai Giants. Ambedue le squadre devono vincere assolutamente.

La partita è spettacolare, con continui sorpassi da una parte e dall'altra. Si arriva punto a punto al finale, quando Dallas sembra avere la meglio, Green mette in piedi un drive eccellente, 80 yards che terminano in end zone su un clamoroso errore d'assegnamento delle secondarie Texane, sorpassando i rivali. Mancano però 4 minuti, altrettanti sono i punti di vantaggio. Il finale va in scena.

Parcell chiama ottimi giochi e con due minuti arriva nella 10 avversarie. Corsa e ancora corsa. Si lancia ma si arriva al quarto tentativo. Sembra tutto racchiuso in un gioco. Bledose lancia, la palla cade, Witten non la tiene. Un fazzoletto giallo viene lanciato. holding per Greg Wesley e primo down automatico.

"Stavo già  festeggiando quando ho visto la penalità . Incredibile". Ancora quattro tentativi. Il primo non va. Undici difensori dei Chiefs sulla goal line. Play action e il tight end e che non ti aspetti passeggia solitario in end zone. Automatico l'extra point e il più tre a 30 secondi dal termine. "E' stato il miglior drive della nostra stagione" ha commentato Parcell.

Tutto finito con Vermeil che sacramenta all'indirizzo del defensive coordinator. Niente di tutto questo. Due lanci, due completi. Tutta la difesa a coprire Gonzalez e sideline, l'unico time out rimanente è speso a pochi secondi dal temine, con la palla del possibile pareggio posta a 40 yards dai pali.

Non è impossibile, ma Tynes sbaglia, e regala la felicità  a Jerry Jones.Un finale diverso dal solito per una squadra che ha subito tre sconfitte su calci allo scadere. Questa è la decima partita dei Cowboys decisa per meno di un touchdown, come a dire che forse l'esperienza insegna. Inutile per i Chiefs il sesto incontro consecutivo da 100 yards per Larry Johnson, che è entrato ancora tre volte in end zone.

La favola dell'ex stella di Penn State continua. "Non abbiamo perso per il calcio sbagliato. Abbiamo avuto molte occasioni che abbiamo buttato al vento" ha ammesso Green. Ad inizio match, Kansas City domina la scena. Arriva sempre in territorio nemica, ma concretizza solo due touchdown.

L'errore più costoso arriva su un sack sulle nove avversarie, con conseguente fumale e successiva segnatura avversaria. Alla fine si parla comunque di un match giocato bene da entrambe le formazioni, con 962 yards di total offense, con un solo turnover. Bledose e Green sono stati protetti adeguatamente, e con tempo a disposizione hanno dimostrato d'essere ancora due ottimi pocket passer.

Bengals ha fatica sui Browns, grazie ad un field goal allo scadere, dopo un match condotto sempre in salita. Palmer ha giocato la peggior partita dell'anno, con sole 93 yards e sotto il 50% di completi.

"Abbiamo avuto difficoltà  in attacco" – ha ammesso Carson – "Non ho giocato bene, non abbiamo giocato bene, ma non sempre possiamo giocare al massimo. Prima di arrivare in fondo qualche incontro così capita. Le grandi squadre riescono a vincerli".

Fortunatamente per Cincinnati a compensare l'opaca prova del proprio quarterback ha pensato Rudi Johsnon, 169 yards, 5.6 di media, migliore prova dell'anno. "Sapevo che le condizioni climatiche ci avrebbero costretto a correre molto. Ero elettrizzato prima del match. La classica partita dell'AFC North".

Freye, alla seconda partita da titolare ha giocato dignitosamente, commettendo un solo errore di fronte alla difesa più opportunistica della lega.

"Mi sono sentito molto più sicuro rispetto alla prima uscita", e anche l'allenatore lo ha elogiato "Ha fatto un ottimo lavoro, non si è scavato la fossa da solo, ha sempre risposto bene nei momenti in cui appariva in difficoltà ". Ai Bengals rimangono due vittorie di vantaggio su Pittsburgh, un successo domenica a Detroit garantirebbe alla squadra i playoff.

Anche Denver arriva a due partite di vantaggio sugli inseguitori grazie al successo, per altro molto stentato, sui Ravens, che pagano oltre misura due errori in red zone del proprio quarterback. Pubblico concentrato più sulle notizie provenienti da Dallas, che non sulla partita, decisamente sotto tono.

Due volte Baltimora arriva in profondità  nel territorio avversario, e due volte Boller forza su Todd Heap, trovando le mani dei difensori avversari.
"La red zone è stata un incubo per tutta la serata", queste le parole del tight end. Con i Broncos in crisi sulle corse, la difesa dei Ravens ha potuto impostare la partita sul proprio piano, un incontro a basso punteggio. La differenza l'hanno fatto gli errori, due per Boller, nessuno per Plummer. Un altro costoso errore è venuto dalla sideline, con la decisione di giocare sul 12 a 3 un quarto ed uno sulla gola line, sforzo vanificato da un tackle di Al Wilson.

Col senno di poi un field goal avrebbe garantito il successo. "Era troppo ghiotta l'opportunità . Eravamo vicini alla segnatura. Accontentarci di un field goal, per arrivare a distanza di un solo touchdown, ma allontanarci sul terreno non mi sembrava fosse la decisone migliore" ha commentato l'allenatore dei Ravens.

Denver dovrà  giocare meglio i prossimi incontri, per garantirsi il secondo miglior record della conference. Oggi ha potuto sfruttare gli errori degli avversari, ma non sarà  sempre domenica. A volte si gioca anche di lunedì, e talvolta di sabato.

Shanahan:

Ci sono incontri che vanno vinti anche giocando male. Questo è uno di questi

Poche parole per I due match rimasti. Uno vedeva di fronte gli Oakland Raiders sul campo dei New York Jets. Il match tra due squadre partite con ben altre ambizioni si è è terminato come non ti aspetti, col successo, il primo dopo sette gare, dei Jets per 26 a 10. Partita delle riserve, con Bollinger ancora sotto il centro per New York, e Tuiasosopo a guidare Oaklland. Turner, perse le speranze di post season, sta valutando il futuro dei propri ragazzi.

Con 14 su 26, 124 yards, un touchdown e due intercetti, non è stata la risposta che Turner si attendeva. Più che altro è stato però il match del dopo Martin. Il running back ha dovuto cedere al dolore, e dopo 10 incontri giocati al limite ha alzato bandiera bianca, terminando una striscia di 119 incontri consecutivi, e perdendo le speranze di diventare il primo giocatore con 11 stagioni consecutive da 1.000 yards ad inizio carriera.

"Non sono abituato, mi sento come un pesce fuor d'acqua. So che non avrei aiutato la squadra, non l'ho mai potuto realmente fare in questa stagione. Alla fine lo devi realizzare. Se non posso essere Curtis Martin è inutile giocare".

Al suo posto Houston, che ha corso 28 volte per 74 yards, doppiando le portate dell'ex backup dei Jets Jordan, ora sull'altra sponda. "Pensavo che avere un nuovo e inesperto quarterback aumentasse il numero delle mie portate, ed invece la solita storia. Abbiamo perso con una buona difesa, ma con qualche errore e penalità  di troppo, non dando sufficiente peso al running game"

Tennessee supera Houston per 13 a 10. Incontro povero di contenuto ed interesse, senza alcun'implicazione sulla classifica. Il successo dei Titans arriva allo scadere, quando Brown sbaglia un non impossibile field goal dalle 31 yards. Già  precedentemente un calcio del Kicker era stato bloccato, dopo che il giocatore aveva chiuso il down su una finta di field goal. Quattro giochi dopo la farsa.

E' la terza sconfitta con i connotati del disastro finale per Houston "Non ho mai passato tre settimane così" ha commentato l'head coach Dom Capers, e Carr gli fa eco "Non troviamo il modo di far un ultimo, stramaledetto gioco. Special team, attacco, difesa, tutti hanno le proprie responsabilità , ma dobbiamo trovare il modo di portare a casa questi incontri".

Per i Titans, l'umore è diverso "Ho pensato di aver vinto, poi di aver perso. Ancora credevo di andare in OT, poi, alla fine, abbiamo vinto. Pazzesco" ha dichiarato Vanden Bosch, che ha raggiunto i 12 sack e mezzo, massimo in carriera, ed ha guidato una difesa in grado, se ce ne fosse stato bisogno, di evidenziare i problemi sulla linea offensiva per Houston. Certamente Fisher è felice per la vittoria, ma non può disconoscere come è stato

"Uno spettacolo orribile. Non ho altre parole per descriverlo". Vincere con la squadra che ha 0 su 3 nei quarti down, che ha due touchdown pass droppati clamorosamente, un field goal sbagliato, e un paio d'errori dagli special team, non capita tutti i giorni.

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