Lofa Tatupu, uno dei migliori in campo per Seattle
La stagione da incubo dei Philadelphia Eagles ha avuto il suo picco più tragico nell'ultimo Monday Night, di fronte la squadra che, assieme ai Colts, ha le maggiori possibilità di raggiungere il Super Bowl, i Seattle Seahawks.
Gli Eagles dopo la sospensione di Owens e tutta la polemica creatasi successivamente, e dopo la decisione di fermare McNabb per dargli modo di operarsi e risolvere il problema all'anca che lo affligge da tempo, avevano combattuto strenuamente per non crollare, restando in partita con tutte le avversarie finora incontrate.
In questa occasione però non c'era una squadra qualsiasi, ma i Seahawks di Hasselbeck e Alexander, miglior attacco della NFL e seria candidata a prendere il posto di Philadelphia come rappresentante della NFC a Detroit, e la disarmante differenza si è vista fin dalle prime battute.
Phila ha perso male, senza riuscire ad avere un minimo di reazione, ne' con la difesa ne' tanto meno con l'attacco, distrutto da una difesa che fino a questo momento non aveva offerto grandi prestazioni.
Al Lincoln Financial Stadium vedere buona parte del pubblico che abbandona all'inizio del terzo quarto, dopo la meta del 42 a 0 siglata con un ritorno di fumble da Andre Dyson, non e' probabilmente mai successo, e sapere che tutto questo avviene in diretta nazionale, sarà motivo di accese discussioni nello spogliatoio degli ex vicecampioni del mondo.
La partita è stata un autentico massacro sotto ogni punto di vista, con Seattle che ha giocato un primo tempo quasi perfetto, soprattutto col reparto che fin qui aveva ricevuto le critiche maggiori da parte di coach Holmgren.
Il reparto difensivo, composto da molti giovani al primo e secondo anno, aveva ricevuto una bella sferzata in settimana, dopo le prestazioni non molto convincenti contro Giants e 49ers. Il messaggio era chiaro, il coach voleva una prova di maturità e di orgoglio da parte dei propri ragazzi, e questi hanno risposto presente.
Il rookie Tatupu, vera sorpresa del draft di quest'anno, ha segnato una meta su ritorno di intercetto, e provocato con una deviazione il secondo di Michael Boulware (al 2° anno), dando l'impressione di essere in ogni zona del campo, a raddoppiare sui lanci o a fermare le poche corse tentate dagli Eagles.
L'altro protagonista della serata è stato Andre Dyson, arrivato quest'anno dai Titans, che ha prima siglato il 14 a 0 con un ritorno di intercetto, leggendo perfettamente un passaggio di McMahon per Greg Lewis, e poi ha chiuso definitivamente la gara con il ritorno di fumble recuperato dopo l'intervento di Hill sulla corsa del rookie Ryan Moats.
Tre touchdown della difesa sono una bella risposta alla sfida lanciata da Holmgren in settimana, e se l'andamento continuerà su questi livelli, ai playoff sarà veramente dura battere questi Seahawks.
Anche perché in una serata in cui la difesa fa pentole e coperchi, l'attacco, fin qui autentico protagonista della stagione di Seattle, ha potuto sostanzialmente riposarsi, gestendo perfettamente l'andamento della gara, con Hasselbeck che ha lanciato solo 15 volte per 98 yards, ampiamente sotto gli standard abituali, aprendo le danze con la meta da 11 yards per Bobby Engram, dopo un intercetto in endzone vanificato da una penalità di Jeremiah Trotter, per poi dare palla ad Alexander e Morris che, pur non guadagnando granchè, hanno permesso di controllare il cronometro e segnare due mete, utili ad Alexander per rimpolpare il proprio bottino personale in vista dell'elezione dell'MVP stagionale.
Il leader NFL sulle corse, ha raggiunto i 22 touchdown in stagione e superato Edgerrin James nelle yards totali guadagnate, nonostante le sole 49 yards corse in questo Monday Night, in cui pero' ha giocato solo il primo tempo, risparmiato per sfide ben più probanti.
Per quanto riguarda Philadelphia non c'è niente da salvare, l'attacco guidato prima da un orribile McMahon e poi da un leggermente meno orribile Koy Detmer ha fatto acqua da tutte le parti, incapace, come cronicamente succede da inizio anno, di dare un senso al proprio running game, con Westbrook tenuto a sole 17 yards in 9 portate (61 yards totali su corsa per gli Eagles) e Moats incapace di reggere la pressione e colpito a freddo col fumble che ha portato il 42 a 0.
Il passing game, pur guadagnando più yards di quello avversario, ha regalato due mete a Seattle e sofferto per tutta la gara la pressione della linea difensiva e la capacità dei linebackers, soprattutto Tatupu e Hill, di coprire un'ampia zona di campo e raddoppiare sistematicamente nelle azioni di corsa.
Insomma un incubo da cui ci si è risvegliato solo alla fine dell'ultimo periodo, con buona parte dello stadio vuota e l'altra rimasta solo per vedere la cerimonia di ritiro della maglia del compianto Reggie White.
Coach Reid dovrà cercare di far dimenticare in fretta questo Monday Night, per riuscire a chiudere l'anno in maniera dignitosa e ricominciare dal prossimo con un McNabb sano e possibili novità di mercato date dagli eventuali sviluppi del caso Owens.
Chiudere un anno continuando a sfornare prestazioni come quella vista ieri notte non sarebbe giusto verso i tifosi e verso il ricordo di una squadra che ha giocato quattro NFC Championship, arrivando neanche un anno fa al grande ballo per diventare campione del mondo.