Big Papi, lo slugger ritrovato
Settimane movimentate nell'AL East, dove l'ordine di classifica resta immutato, ma le distanze in cima si accorciano. Rallentano leggermente i Rays ed i Blue Jays mentre accelerano i Red Sox e gli Yankees; continuano invece la camminata rilassata gli Orioles in fondo alla classifica.
Mentre se ne sta per andare il primo terzo di stagione quindi, ciò che abbiamo capito e che peraltro era largamente prevedibile è che la lotta sarà agguerrita e soprattutto lunghissima, forse fino alle ultime partite.
Tampa Bay Rays 32 – 15
Molte gare decise di misura per i Rays in questa fase, iniziata con una serie molto tirata ed alla fine vinta sui Mariners, con le ultime due vittorie in rimonta, decise da un Walk-off HR di Willy Aybar e da una Sac-fly di Gabe Kapler che ha rovinato la fatica di 8 IP di Cliff Lee, appioppandogli la L.
Poi mini-sweep ai danni di Indians: in gara 1 Joe Maddon show che chiama un rischioso Squeeze a Jason Bartlett, che però ha successo e porta a casa la partita; in gara 2 David Price in controllo concede solo 2 valide. Poi un altro mini-sweep ai danni degli Yankees, in cui tocca a Wade Davis e successivamente a James Shields arginare le velleità del lineup. E dopo l'esordio in interleague con una serie vinta contro gli Astros, è arrivata la batosta casalinga contro i Red Sox nella serie terminata la scorsa notte.
Non che qualcosa non abbia funzionato, ed è inopportuno parlare di un inizio di crisi per i Rays, il pitching continua a rendere al 100% e l'attacco continua a fare il suo dovere: hanno semplicemente affrontato una squadra caldissima che si è dimostrata più forte. Fino a prova contraria i padroni della lega continuano ad essere loro con, ad oggi, 3.5 gare di vantaggio sulla seconda (Yankees) e 5.5 sulla terza (Red Sox).
New York Yankees 28 – 18
Gli Yankees dunque mantengono la seconda posizione e si avvicinano alla testa. Durante le ultime due settimane hanno affrontato i Twins, i Red Sox e i Rays, poi il derby cittadino di interleague con i Mets, e di nuovo i Twins, questa volta al nuovo Target Field di Minneapolis.
La prima serie è stata vinta 2-1, ed ha visto tra l'altro in gara 1 un Grand Slam di A-Rod quando la squadra era sotto. Poi due gare molto tirate contro i rivali di Boston, ricche di episodi spettacolari e dal finale molto incerto: alla fine la posta è stata spartita a metà con una vittoria a testa, non senza rimpianti da parte di entrambe le squadre. Delle due gare successive contro i Rays si è già detto, ed in quel momento era parsa netta la superiorità della squadra di Tampa.
Ed eccoci alle gare contro i Mets: bisogna dire che tra le due squadre non esiste una vera e propria rivalità , per il fatto che hanno iniziato ad incontrarsi solo da quando esiste l'interleague. Tuttavia l'atmosfera era quella degli eventi sentiti, ed in gara 1 il duello tra i partenti era assolutamente inedito, tra Hisanori Takahashi, alla prima start in assoluto in MLB, e Javier Vazquez, che ultimamente pareva essersi rimesso in carreggiata, ma proprio durante quella partita si è infortunato ad un dito duarante un tentativo, peraltro riuscito, di bunt. Alla fine gli Yankees hanno vinto di misura. In gara 2 invece Mike Pelfrey ha avuto la meglio su Phil Hughes, mentre in gara 3 un superlativo Johan Santana ha regolato C.C. Sabathia, aiutato anche da 2 HR di Jason Bay e dalla seconda salvezza in 2 giorni di K-Rod.
Nella serie ancora in corso contro i Twins, infine gli Yankees si sono aggiudicati le prime due gare, vinte entrambe di misura, con un HR di Derek Jeter la prima, ed uno di Nick Swisher la seconda, e anche in questa circostanza 2 salvezze in 2 giorni, questa volta per Mariano Rivera.
Boston Red Sox 27 – 21
I Red Sox escono da una trafila di gare che avrebbe potuto realmente ucciderli e metterli se non proprio fuori dai giochi, per lo meno in una situazione psicologica a dir poco compromessa. Eppure alcuni giocatori chiave hanno trovato un momento caldissimo, che ora i tifosi si augurano che possa durare molto a lungo, ed hanno ribaltato i pronostici avvicinandosi a loro volta alla testa della classifica grazie a delle performance veramente super, sia sul monte di lancio (è loro il primato per quanto riguarda la ERA di squadra nel corso di queste 2 ultime settimane), sia in attacco: ritrovati al 100% almeno per ora alcune mazze che sembravano perse per sempre, primo fra tutti David Ortiz che nel mese di maggio veleggia molto in alto nelle varie statistiche offensive: filtrati i giocatori che hanno avuto almeno 50 PA, Big Papi è terzo per HR (9) secondo per OPS (1.230) dietro solo al suo compagno Kevin Youkilis. Bentornato.
La prima serie, persa a Detroit non lasciava presagire nulla di buono, ma è contro gli Yankees che i Red Sox hanno tirato fuori gli attributi recuperando per due volte uno svantaggio di 5 punti: nella prima occasione però lo sforzo veniva vanificato da un Walk-off 2R HR di A-Rod che castigava il closer Jonathan Papelbon all'ultimo inning, il quale però si rifaceva la sera successiva. Quella sera si infortunava anche Josh Beckett, che andrà dritto dritto in DL. E dopo una mini-serie contro i Twins, anche per i Red Sox era tempo di interleague, contro i Phillies. In gara 1 sconfitta prevedibile di John Lackey contro Cole Hamles; in gara 2 uno strepitoso Dice-K Matsuzaka andava a 4 outs dal no-hitter prima che Juan Castro rovinasse i suoi sogni con un blooper che sfuggiva per pochi centimetri al guanto di Marco Scutaro, ed in gara 3 Tim Wakefield e Roy Halladay si scambiavano i ruoli ed il knukleballer si portava a casa una W importante quanto meritata.
Ma il meglio la squadra lo aveva riservato per la serie contro i Rays, nella quale partivano ampiamente sfavoriti, ed invece a domare l'aggressività di Tampa è stata una serie di prestazioni superlative, sia dei pitchers che non hanno mai concesso nulla, sia del lineup che con una pazienza incredibile ha piegato i partenti avversari portandoli ad un numero elevatissimo di lanci per poi bastonarli: sweep, e poi tutti a Fenway per un calendario che si presenta favorevole.
Toronto Blue Jays 27 – 22
Avevano iniziato bene i Blue Jays, con uno sweep inflitto ai Texsas Rangers, dimostrando una netta superiorità evidenziata soprattutto a livello di lineup che continuava a bombardare: ben 5 HR in gara 1 per il 16-10 finale nonostante gli 8 ER concessi da Brett Cecil in appena 2 IP; La sera successiva invece si esaltava Ricky Romero, che otteneva il suo primo Complete Game Shut-out in carriera.
Solo dopo sono iniziati i problemi, pareggiando una serie di 2 gare contro i Twins, quindi sempre una di 2 gare contro i Mariners, di cui la seconda persa per la zampata del vecchio Ken Griffey Jr che al nono inning, dopo che i suoi compagni avevano rimontato 2 punti, metteva a segno il Walk-off single decisivo. E' poi andata male la serie di interleague a Houston, e quindi anche la successiva serie ad Anaheim, di cui gara 3 persa ancora per un Walk-off, questa volta di Bobby Abreu.
I Blue Jays dunque sembrano rallentare leggermente e perdono la terza posizione. Questo non significa che il momento d'oro sia finito, anche se come si è detto in passato, la loro forza è strettamente legata all'incredibile potenza espressa dal lineup, ed è ancora loro il primato di HR queste 2 settimane (ben 27), ed una Isolated Power di squadra pari a .239, semplicemente eccellente anche se apparentemente destinata a calare. Se vogliono continuare a competere sarà loro compito trovare un equilibrio con le prestazioni dei pitchers.
Baltimore Orioles 15 – 32
Gli Orioles non possono fare altro che vivere alla giornata e far crescere i loro talenti. Poco importa poi se le vittorie non arrivano, come è successo alla bella prestazione di Brian Matusz in gara 2 della serie contro gli Indians, he dopo 7 Shot-out innigs, si è visto la fatica rovinata da due disastrosi rilievi. Certo che arrivare a nemmeno due mesi dall'inizio della stagione e capire che è già finita non fa bene all'ambiente e non fa piacere ai tifosi, ma l'annata sarà dura e lo si sapeva dall'inizio.
Le note positive sono poche: Nick Markakis, che ha ritrovato regolarità e porta avanti una OBP di .410; Ty Wigginton e la sua potenza, 13 HR finora, idem per Luke Scott (9). Sul monte da tenere sott'occhio Jason Berken, convertito da partente a rilievo, che in questo ruolo pare aver trovato la sua dimensione, ERA 1.52 finora; poi Will Ohman che ad oggi in 15 IP non ha ancora concesso nemmeno 1 punto, grazie anche ad un elevatissimo numero di ground balls, anche se si sa che una quantità di innings così bassa significa veramente poco.
Davvero poco altro da dire, se non che la stagione sarà lunga"
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