Brad Johnson ha vinto la terza partita consecutiva da quando è titolare.
I Minnesota Vikings hanno affrontato la difficile trasferta a Green Bay con l'intento di affrontare la seconda parte della stagione molto diversamente da come l'avevano iniziata (1-4) e le indicazioni date dalla prestazione fornita contro i Packers sono state di una squadra che ha superato, almeno per ora, le difficoltà offensive che ne hanno disturbato il record ma che in difesa c'è sempre molto, molto da lavorare.
Brett Favre è sempre un personaggio che non vorresti affrontare, specie a casa sua, ed inizialmente sembrava che nella tundra del Wisconsin la squadra destinata a portarsi via la partita fosse proprio quella giallo-verde.
Il primo tempo non ha concesso ai Vikings molte possibilità di movimento del proprio reparto offensivo, uno dei peggiori della Nfl: guidati dall'ottimo Brad Johnson dopo aver perso prima e durante la stagione elementi come Culpepper, Onterrio Smith ed il centro Matt Birk, e mal supportati da uno dei peggiori sistemi sulle corse visti quest'anno, gli uomini in porpora sono stati inefficaci per tutta la prima metà della gara.
A peggiorare la situazione ci ha pensato una linea offensiva in difficoltà anche nel proteggere il quarterback e dal lato sinistro sono infatti arrivate le furiose incursioni di uno scatenato Aaron Kampman, il quale ha messo le mani su Johnson battendo il tackle Mike Rosenthal nonchè il rookie Marcus Johnson a ripetizione.
Escludendo la fiammata iniziale, si può dire che l'attacco dei Packers ha sofferto delle medesime difficoltà appena descritte per gli avversari; dopo la meta di Donald Driver da 15 yards scaturita da un missile di Favre infatti il reparto è andato in tilt non riuscendo a rimanere in campo per più di 5 giochi consecutivi, costringendo a del lavoro extra il punter B.J. Sander.
Quando poi, a 2:03 dall'intervallo, Favre ha combinato un pasticcio facendosi intercettare dalla matricola Devonte Edwards, che ha esaudito un suo sogno espresso in settimana riportando in meta l'ovale per 51 yards, la situazione d'un tratto sembrava essere precipitata e qualche strano presagio si è incuneato nelle menti dei tifosi delle Cheeseheads, che in 14 anni non avevano più visto una stagione perdente della loro squadra del cuore.
Ma Brett è Brett e se sbaglia può rimettere le cose a posto nel giro di poco, proprio come ha fatto in prossimità dell'intervallo: a 34 secondi dalla pausa, il quarterback leggenda di Green Bay ha letto le pessime coperture delle secondarie avversarie, e trovato ancora Driver nel mezzo per una meta da 53 yards; il wide receiver è risultato dunque letale, trasformando ogni pallone ricevuto in partita in 6 punti.
Nel terzo quarto, l'equilibrio è stato mantenuto ed entrambe le compagini hanno nuovamente sofferto di difficoltà offensive.
I Vikings, dopo un 3 & out forzato ai padroni di casa, non hanno mantenuto a lungo il possesso del pallone ancora per mano di Kampman ed il sack che il defensive end ha registrato ai danni di Johnson ha provocato un fumble ricoperto da Kabeer Gbaja-Biamila.
Ancora una volta però la squadra di casa non ha trasformato in punti un turnover, come successo nel primo tempo quando un intercetto di Nick Collins non aveva prodotto nessuna conseguenza negativa ai Vikings, ed a causa anche di due penalità pesanti della linea offensiva i Packers si sono dovuti sbarazzare del pallone.
Minnesota ha quindi iniziato un drive di 88 yards che ha portato via dal cronometro più di 8 minuti con l'attacco finalmente a produrre sostanza: Mewelde Moore ha trovato dopo tanta frustrazione diversi varchi da colpire e Brad Johnson ha sfruttato ogni mismatch proposto dal suo tight end Jermaine Wiggins, autore nella serie di 2 ricezioni per 31 yards e della penalità fischiata a Mark Roman che ha portato l'attacco viola sulle 7 yards a favore; un altro contatto illegale sanzionato a Jason Horton su Koren Ronbinson ha ulteriormente avvicinato i Vikings al pareggio, trasformato in realtà dalla corsa breve di Ciatrick Fason.
I Packers, raggiunti per la seconda volta e superati da un field goal di Edinger che ha inaugurato il quarto periodo, hanno nuovamente reagito con prontezza e Driver ha provocato una pass interference che ha portato 37 yards di avanzamento: l'errore, però, è sempre dietro l'angolo: due azioni più tardi Brian Williams ha intercettato un Brett Favre troppo insistente nel cercare il suo ricevitore preferito (lo stesso Driver) e Green Bay si è ritrovata con 16 yards di total offense messe assieme in tutto il secondo tempo a 9:48 dal termine delle ostilità .
Minnesota avrebbe potuto chiudere la partita in quel momento, ma una penalità che ha cancellato la corsa di Mewelde Moore da 25 yards che avrebbe sicuramente messo fine ai discorsi ad opera di Anthony Herrera, ennesimo uomo di linea offensiva in difficoltà , ha costretto al punt la squadra di Tice, permettendo a Favre di rientrare in capo con 4 minuti da giocare e di provare a rifarsi sotto.
Il quarterback dei Packers non è riuscito a muovere il reparto oltre le 28 yards avversarie, e Ryan Longwell ha quindi centrato i pali dalle 46 yards per i 3 punti che hanno portato nuovamente la contesa alla pari, dando però ai Vikings la possibilità di avanzare mangiando il cronometro e di vincere la partita con un field goal.
Approfittando dunque dell'occasione, nonchè di un gravissimo errore in copertura di Jason Horton su Koren Robinson che ha causato il decisivo guadagno di 35 yards in territorio favorevole, Minnesota ha intascato la W nello stesso modo con cui l'aveva ottenuta nella gara del Metrodome, ovvero con il field goal di Edinger.
Senza tempo sul cronometro, a Brett Favre ed alla sua squadra è rimasto ancora una volta l'amaro in bocca per una sconfitta patita all'ultimo secondo, dopo un'altalena di punteggi ed emozioni che poteva premiare Green Bay limitando gli errori.
Ma gli sbagli di esecuzione (oltre a molti infortuni di troppo) sono il motivo per cui i Packers hanno vinto solamente 2 partite e non finiranno il 2005 con un record vincente; sbagli che si intravedono ormai dalla stagione scorsa e che sono costati tante sconfitte anche pesanti nel punteggio e che quest'anno hanno evidenziato maggiormente la fase di declino che la squadra del Wisconsin sta attraversando.