Terrell Owens mentre corre… lontano da Philadelphia?
Centotrenta partite NFL non sono bastate per far emergere, in ogni conference, due squadre, quelle che il 5 febbraio a Detroit si giocheranno la vittoria nel Super Bowl XL.
Si dirà : ma come i Colts ancora imbattuti cosa sono se non la più classica delle pretendenti al titolo?. E i Bengals in testa alla AFC North?. I Giants, i Falcons, i Panthers, i Seahawks, i Broncos?.
Cerchiamo di analizzare le pretendenti in lizza a questo punto della stagione cominciando dalla AFC per finire con la NFC.
BEST IN THE AFC
Quattro squadre su tutti: Indianapolis, Pittsburgh, Cincinnati e Denver.
I Colts hanno il miglior record, sono imbattuti, in una partita hanno tenuto Houston a -4 yards totali su passaggio, hanno la quarta difesa della lega, James viene menzionato quando di parla di MVP. Però zero sconfitte non significano niente a questo punto. Dal 20 novembre inizia il vero campionato per Tony Dungy visto che, finora, sembrava di essere in preseason. Il record cumulato degli avversari dei Colts alla week 9 è 23-42 con i Jaguars unica formazione con un record vincente affrontata.
Il calendario prevede trasferta a Cincinnati e poi subito dopo gli Steelers in casa, trasferte a Jacksonville e Seattle a dicembre.
I Bengals stanno ricalcando le orme di Indianapolis con un percorso inverso. Su una buonissima difesa, espressione della mentalità del coach Marvin Lewis, Cincinnati ha inserito Palmer portando un attacco ad essere il quarto della nazione dal 18° che era un anno fa. I Bengals ti puniscono ad ogni minimo errore (29 palle recuperate a fronte di sole 9 perse per il miglior differenziale NFL) ed hanno un calendario che li aiuta proponendogli solo tre sfide impegnative (Colts, Steelers e Chiefs).
I Broncos sono l'espressione di una delle division più forti ed equilibrate quest'anno. Dietro alle corse di Bell ed Anderson, Plummer ha calato drasticamente il numero di errori guidando la squadra anche a 5 vittorie consecutive. Il resto lo fa una difesa miglioratissima nei sette uomini davanti. Il problema è il calendario: delle ultime otto partite ben cinque saranno in trasferta con quattro scontri all'interno della AFC West. Per uno dei due migliori records forse non ce la fanno ma una wild card è quasi garantita se continuano a giocare così.
Gli Steelers sono sempre gli Steelers. Ovvero attacco basato sulle corse, grande utilizzo dell'orologio, la sapienza di Roethlisberger, una difesa che continua a concedere pochissimo sia via terra che per aria nonostante 210.8 di media (ma con solo 5 TDs). Dovranno affrontare da qui alla fine solo tre squadre con record vincente per cui il calendario non è proibitivo e può lanciarli verso le 12-13 vittorie finali ma soprattutto dargli la possibilità di centellinare il fondamentale Roethlisberger, reduce dall'operazione subita.
BEST IN THE NFC
Il lotto delle predenti nella National si allarga e si possono individuare fino a 7-8 squadre, segno dell'equilibrio che c'è all'interno della conference.
Mettendo un secondo da parte Dallas, Tampa Bay, Chicago e Washington che, per un motivo o l'altro, non convincono pienamente diamo un occhiata alle migliori quattro.
I Falcons sono ben strutturati, fanno delle corse il loro gioco preferito correndo più di chiunque altro in NFL (35.4 tentativi a partita che fruttano 184.9 yards, miglior risultato nella lega) e firmando anche 15 corse da più di 20 yards. Il tutto permette a Vick, parte attiva del gioco via terra, di esprimersi liberamente scegliendo di volta in volta l'approccio migliore alla gara. Per cui è capitato che Vick, the runner, sia diventato, come contro i Dolphins domenica scorsa, Vick the passer. La percentuale di completi è ancora sotto il 60% ma giudicare Michael Vick solo con le statistiche è ingeneroso oltre che offensivo, a mio avviso. Perché quello che il quarterback dà ai Falcons è molto di più di una semplice statistica.
I Panthers quest'anno sono partiti decisamente meglio dell'anno scorso (1-7) quando poi chiusero vincendo 6 delle restanti 8. Ora sono 6-2 con due scontri ancora contro i Falcons in calendario il secondo dei quali, all'ultima giornata, che potrebbe decidere l'esito della division, Bucs e Falcons permettendo.
I Seahawks sono in vetta alla NFC West, due partite di vantaggio sui Rams, nessuna sconfitta nei tre division games, una sola invece nei sei incontri contro squadre della conference. Ma soprattutto hanno saputo far fronte all'infortunio di Darrell Jackson inverosimilmente migliorando fino ad avere l'attacco numero uno della lega. Il calendario non li favorisce di certo ma dietro ad Alexander, a ricevitori che non "droppano" più i palloni come in passato analogamente alla vecchia tendenza a non chiudere le partite, Seattle può arrivare fino in fondo.
THIS IS STEELERS' COUNTRY
Potete argomentare la vostra tesi come meglio crediate. Potete affermare che Carson Palmer è in corsa per l'MVP stagionale. Che i Cincinnati Bengals meritino il primo posto di division. Che Martin Lewis sia un candidato al premio di allenatore dell'anno. Che la division, con quello che mettono in campo gli attuali Ravens e Browns, sia più debole degli altri anni.
Nessuno mi può togliere dalla testa la convinzione che la miglior squadra della AFC North siano i Pittsburgh Steelers.
Lasciamo perdere per un attimo quello che è successo il 23 ottobre scorso quando Bill Cowher ed i suoi scendono al Paul Brown Stadium e seppelliscono sotto 27 punti le certezze dei Bengals. Lasciamo perdere le 11 vittorie in fila lontano dall'Heinz Field.
Quello che impressione degli Steelers è la confidenza con la quale giocano: le due uniche sconfitte (per margine totale di 9 punti) sono venute una contro i Patriots versione pre-ospedaliera e una in OT contro i Jaguars senza Roethlisberger. Si farà notare: se è per questo Big Ben non c'era anche l'ultima domenica contro i Packers.
Episodio che conferma la bontà dell'impianto di gioco Steelers che riesce a supplire alle carenze di giocatori importanti o fondamentali come il quarterback secondo anno o i due running backs titolari. Parker per Bettis o Staley, Batch per Roethlisberger, Ike Taylor per Willie Williams ne sono la dimostrazione.
Nelle 18 partite della sua breve carriera solo in tre occasioni Roethlisberger è stato costretto a lanciare più di 25 volte: l'idea di Bill Cowher è di tenere il proprio quarterback intorno ai 18-20 lanci a partita sfruttando il quinto attacco della lega su corsa. Così gli Steelers controllano il tempo lasciando poi alla difesa ( 8° in totale, 4° contro le corse )fare il resto.
LOVE BOAT
La figura di una nave che affonda mai come in questo caso si addice ad una squadra come i Minnesota Vikings. Se ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale non lo è invece il record ( 3-5) della squadra allenata da Mike Tice. Che con molta probabilità non sarà più sulla sideline dei Vikes a fine campionato.
Andiamo con ordine: prima dai via un giocatore che, al tempo stesso, è il tuo miglior giocatore ma anche il tuo miglior piantagrane, poi cambi mezza difesa (5 nuovi titolari) nella speranza di migliorare il 28° posto del 2004.
Ma se il tuo unico highlight di metà stagione è la vittoria in rimonta sui Packers allora sei indifendibile. E poco importa che il tuo quarterback titolare si sia rotto un ginocchio e tornerà nel 2006. Soprattutto in considerazione del fatto che Culpepper non stesse esprimendo il suo miglior football.
Per questo mi chiedo se Minnesota, pur inverosimile che possa sembrare, è più in corsa per il primato di division ora di quanto lo fosse un mese fa.
T.O. : Timed-Out OWENS
Tempo scaduto. Gli Eagles hanno fatto quello che mezzo mondo (almeno quello che segue il football targato NFL) si aspettava facessero. Ovvero sospendere il loro ricevitore. Per tutta la stagione.
Delle motivazioni, delle impressioni, della storia di Terrell Owens potete leggere qui nel finissimo pezzo di Alessandro Santini.
Prima di passare ad altro permettetemi giusto due considerazioni. D'accordo la mancanza di rispetto, le continui liti, le continue lamentele ma tutti sanno chi è Terrell Owens e sanno benissimo, specialmente quelli di Philadelphia, chi era Owens prima di mettersi la maglietta degli Eagles.
Pensare di cambiarlo ora era inverosimile. Pensare che sarebbe cambiato altrettanto. Philadelphia è prima nei passaggi ma è ultima nelle corse. Philadelphia, con 4 vittorie e 4 sconfitte, è in fondo alla sempre più competitiva NFC East.
Siamo proprio sicuri che sia stata la cosa più giusta privarsi del proprio miglior giocatore? Non sarebbero bastate le quattro giornate di sospensione senza stipendio come da regolamento NFL? Non vorrei che gli Eagles, nella loro coerenza, si siano giocati la carta playoffs.
KICK EARLY, GO FOR IT LATE
Ovvero sii aggressivo. Di mentalità però. Quella che ti porta a correre su un 4-1 sulle 46 avversarie (Colts-Pats week 9) quando la stessa situazione nei playoffs dell'anno scorso aveva avuto esito diverso (punt).
Oppure quella che ti porta a decidere di non calciare un potenziale field goal del pareggio ad una yard dalla end zone ma di cercare di riuscire a vedere Babbo Natale (touchdown di Larry Johnson) non accontentandosi di aprire il regalo (overtime) in Chiefs-Raiders week 9.
Chiedere a Mike Shanahan per conferma. Week 6, i Pats di scena al Mile High. Tom Brady ha riportato sotto New England 20-28. Un po' più di tre minuti alle fine della partita. Palla sulle 23 di Denver, possesso Broncos.
Normalmente, in queste situazioni, la chiamata sul primo down è per un gioco di corsa. La seconda è per un gioco di corsa. La terza, ce ne fosse bisogno, è, manco a dirlo, per un gioco di corsa. Lo scopo è quello di conquistare due primi downs facendo scorrere il tempo e non far tornare in attacco gli avversari.
Tornando ai Broncos: 1st-and-10 e corsa di Mike Anderson per 3 yards. La pressione è tutta su Shanahan. Belichick è ben felice di cedergliela. La scelta è fra un gioco di corsa correndo il rischio di guadagnare poco e sprecare un down e fra lanciare rischiando però che un intercetto o un fumble riportino Brady, il killer, in attacco.
Il tight end Jeb Putzier riceve da Plummer per 13 yards dando il primo down ai Broncos. Time out Patriots. Altro corsa, time out Patriots, altro lancio e nuovo primo down. Two minute warning e due inginocchiamenti di Plummer dopo, la partita è storia.
Ovviamente il rischio non sempre paga e di esempi ne è piena l'attuale stagione NFL ma è da rimarcare questa piccola inversione di tendenza degli allenatori.
BEARS. BEARS. BEARS???
Per quanto strano possa sembrare in vetta alla NFC North, a 5 doppie V e 3 big L, ci sono i Chicago Bears. La division la possono perdere solo loro e con essa anche il treno playoffs ma il calendario non gli da certo una mano proponendogli nella seconda metà della stagione trasferte in Florida (Bucs, week 12), a Pittsburgh due settimane dopo per chiudere la stagione con due uscite in casa dei Packers e dei Vikings.
Ecco perché assume ancora più rilevanza la striscia di quattro vittorie consecutive che Chicago ha messo in piedi nell'ultimo mese. Roba da annali. Evento non accadeva da 10 anni.
Ma questi orsacchiotti stanno dimostrando di possedere altre qualità al di là della terza difesa assoluta. Sia chiaro sono sempre Urlacher e compagni che tengono in piedi la squadra concedendo meno di tutti in ogni singolo gioco avversario (4.2 yards di media).
Settimi sia contro le corse che contro i passaggi Chicago ha concesso solo 2 touchdowns su corsa in tutto l'anno e ha già intercettato 13 passaggi a fronte di 7 TD concessi.
Dicevamo però delle altre qualità . Soprattutto quelle offensive che se, al momento, non si traducono in statistiche però sono emblematiche di un progressivo miglioramento del QB Orton. I due drives da 99 e 91 yards delle ultime due settimane testimoniano come il rookie sia più a suo agio nella tasca dei Bears mostrando più fiducia nei compagni e, soprattutto, nei propri mezzi.
TOO MUCH PASS HAPPY?
Ne avevamo gia parlato noi di Play.it della tendenza 2005 dei coordinatori offensivi di privilegiare l'attacco fatto di passaggi rispetto a quello impostato sulle corse.
Se la formula vincente è avere ricevitori e tight end più atletici, favoriti tra l'altro da regole che farebbero impallidire anche i più strenui sostenitori della ex-Cirielli, insieme al credo di gioco per cui sono i passaggi ad aprire il campo per le corse e non viceversa allora mi spiegate perché, delle 10 squadre ai vertici della NFL nelle statistiche dei passaggi, solo quattro hanno un record vittorie-sconfitte positive e, tra l'altro, occupano le posizioni dalla settima alla decima?
La miglior spiegazione l'ha forse data Jerome Bettis quando ha affermato:
Le persone sono così tanto innamorate del gioco aereo che non capiscono cosa ci voglia per costruire un attacco. Questo gioco (intendo il football) è stato progettato per le corse e solo in un secondo momento il passaggio è stato introdotto. E ora le persone vogliono fare di quest'ultimo il punto focale dell'attacco. Alla fine il motivo per cui siamo competitivi ogni anno è perché siamo in grado di correre
.
MVP CONSIDERATION
Non è mai troppo tardi per assegnare premi ma se la stagione finisse adesso avrei qualche difficoltà a scegliere il Most Valuable Player della stagione 2005. Motivo? Ogni giocatore che mi viene in mente ha, dalla sua parte, ottime argomentazioni da portare in suo favore ma nessuno emerge in maniera preponderante.
Prendere Steve Smith per esempio: tutti sanno che Delhomme è entrato in modalità " tunnel vision direzione Smith" quando il centro snappa il football ma, nonostante tutto, il wide receiver dei Panthers è l'autore del 40 (!!!) % dei completi di Carolina. Impossibile trovare uno che, al giorno d'oggi, fa meglio.
Trovare un giocatore più completo e dominante di LaDainian Tomlinson è veramente difficile. Corse, ricezioni, ora anche passaggi da touchdown, il running back dei Chargers va in meta da 5 stagioni con una continuità impressionante che, forse, solo il running back di Seattle, Alexander, altro candidato all'MVP stagionale, può vantare.
Parlando di Alexander: la perdita del WR Jackson ha spostato il peso dell'attacco sulle sue gambe e nei suoi piedi. Nondimeno Shaun è già a 14 touchdown in media per chiudere a 28 con quasi 1900 yards guadagnate. Impressionante.
Così come il pari ruolo ai Colts Edgerrin James. Con Manning reduce da una stagione record e l'attenzione delle difese concentrate nel fermare il gioco aereo di Indianapolis James sta avendo minor copertura da parte delle difese avversarie e Tony Dungy la sta sfruttando al meglio imponendo al pubblico una versione dei Colts un po' diversa da quella a cui siamo abituati.
Come non includere poi nel quintetto Carson Palmer. Il quarterback dei Bengals, oltre a superare un record dietro l'altro, è il motivo principale della stagione super di Cincinnati. Disciplinato, concentrato, con una visione del campo molto migliorata Palmer sta trovando i propri ricevitori con una precisione spaventosa (70% di completi) eliminando gli errori (quattro gare in fila senza un intercetto subito) che ne avevano contraddistinto la stagione 2004.