Todd Devoe esulta in end zone…
Chi sono i Denver Broncos?. Avere la risposta a questa semplice domanda può essere la chiave per capire l'inizio di stagione della franchigia del Colorado.
– Sono la squadra che negli ultimi 5 anni ha vinto 48 partite di regular season ma che non vince una partita di playoffs dal 1998?
– Sono la squadra che dal 1995 ha oggi ha guadagnato, su corsa, 23.849 yards ( 1.000 yards in più dei secondi in classifica, i Pittsburgh Steelers )?
– Sono la squadra guidata da un quarterback che si è presentato all'inizio della stagione con più intercetti (141) che TD passes ( 132)?
– Sono la squadra che dal 2001 ad oggi non è riuscita ad andare sopra il 50% di vittorie nella seconda parte della stagione?
Converrete con noi nell'affermare che i Broncos sono un po' di tutto questo anche se dalle parte di Mile High si chiedono se non via venuto il momento di vincere una partita di playoffs.
Nelle parole di Mike Shanahan: "Quando è da tanto tempo che sei in questo ambiente realizzi che, fino a questo punto della stagione, non hai fatto niente di clamoroso. E' da questo momento in poi che abbiamo un opportunità di fare qualcosa di positivo" c'è tutta la stagione dei Denver Broncos.
Stagione che fino alla week 9 ha mostrato come un determinato ambiente e la fiducia all'interno di una organizzazione possano essere alla base delle prestazioni di un reparto. Il riferimento è ai "Browns foursome", come li hanno ribattezzati ad Invesco Field.
Molto del merito va alla scelta di assumere Andre Patterson come allenatore della linea difensiva, lo stesso ruolo che ricopriva a Cleveland. La profonda conoscenza degli ex Browns ha così permesso a coach Shanahan di amalgamare un reparto che ha visto aumentare drasticamente la produttività e l'efficacia diventando uno dei punti di forza della squadra.
Come dimostra il quinto posto nella classifica della yards difensive concesse su corsa (88.3 a partita) con appena 5 touchdowns concessi ai vari Priest Holmes, LaDainian Tomlinson, Fred Taylor, Clinton Portis, Tiki Barber, Corey Dillon, Brian Westbrook.
La peculiarità del lavoro di Shanahan è tale che il capo allenatore potrebbe prendere dalla strada un qualsiasi podista della maratona di New York e farlo diventare un running back da 1.000 yards in stagione. La forza dei Broncos sta anche, e soprattutto, in questo.
Prendete Tatum Bell per esempio. Nonostante Shanahan gli dedichi solamente 10 portate a partita è in media per chiudere la stagione sopra le 1100 ed è l'autore di tutti i big-plays su corsa della stagione dei Broncos (guadagni da 68, 67 e 55 yards).
Questo perché Mike Anderson, aiutato da una linea offensiva che non avrà magari "nomi" ma che fa dell'esecuzione dei giochi un credo, svolge il lavoro sporco dell'attacco correndo fra i tackles e stancando la difesa avversaria.
Tanto possesso di palla, più di 32 minuti in attacco per l'undici guidato da Plummer, ha lo scopo, come detto, di stancare la difesa ma soprattutto di levare pressione da Plummer che, come noto, tende a strafare (e commettere errori) quando è lui che deve riportare la squadra in partita.
Come dimostra una semplice statistica: con la sua squadra sopra nel punteggio The Snake ha un rating di 106.5, quando i Broncos sono sotto invece si scende al 66.0.
Però Plummer non lancia un intercetto da ben 171 passaggi, nelle ultime sei partite ha 11 TDs e no INTs e, nelle situazioni di terzo e lungo, ha dimostrato quest'anno che su di lui, sì, si può contare visto che su 14 occasioni ben 12 sono state chiuse con un passaggio per un rating di 131.0.
Shanahan è riuscito quindi a creare un attacco dove i running back, con 32.2 portate a partita, riescono a guadagnare 5.3 yards per (170 totali a fine partita) lasciano Plummer a lanciare per 25/26 volte (la media in stagione è 30 ma la statistica risente della partita con i Dolphins dove il quarterback ha lanciato 48 volte) aumentandone così l'efficacia e la produttività .
La post season però è ancora lontana e i Broncos, se vorranno fare strada, dovranno indirizzare al meglio alcuni aspetti negativi che sono emersi durante la prima parte di stagione.
Nonostante il terzo attacco in NFL Denver è penultima nelle conversioni di situazioni di terzo down e nella percentuale di touchdowns nella red-zone. Costruendo il record di 6-2 nelle prime otto partite di regular season con ottimi inizi di partita e ampi vantaggi iniziali questi aspetti, di norma importanti nell'economica di una stagione, sono passati in secondo piano.
Ma partire veloce non sempre significa finire altrettanto. Nelle prime sette partite i Broncos hanno messo a referto, nell'ultimo quarto, 29 punti subendone 68. La sconfitta contro i Giants due settimane fa ne è testimone così come la partita contro i Patriots la settimana precedente.
Sopra 28-3 Brady ha messo sul tabellone 17 punti consecutivi da metà terzo quarto in avanti portano New England ad una segnatura di svantaggio dopo che Denver aveva dominato per tutta la domenica. Analogo discorso contro i Jaguars alla quarta settimana o contro i Redskins la settimana successiva, nella Week 5.
O come nel terzo quarto contro gli Eagles domenica 30 ottobre.
Segnali che devono far riflettere allenatori, giocatori e tifosi.
Preoccupano altrettanto le condizioni fisiche di Champ Bailey che, seppure dato in guarigione in questi giorni, non riesce ad emendare il dolore al tendine del ginocchio che lo condiziona dall'inizio dell'anno. E un Champ Bailey in salute è ancora il miglior cornerback della lega.
Delle rimanenti 8 partite i Broncos ne giocheranno 5 lontano dall'Invesco Field e dall'aria rarefatta che si respira a Denver e a cui gli avversari non sono abituati. I Broncos hanno ancora 4 incontri contro avversari di division e 3 di questi saranno tutti in trasferta.
Chiudere con un record come quello dell'anno scorso (5-5 nelle dieci finali) può forse bastare per vincere la division ma non per avere il vantaggio di giocare il primo round in Colorado.
Una nota a margine per sottolineare la grande stagione dei Broncos. Tenendo queste media Mike Anderson, Bell e Plummer diventeranno, a fine stagione, il primo trio nella storia della NFL a chiudere una stagione con, rispettivamente, 1000, 1000 e 3000 yards a testa.