Warren pasticcia, Reed rimedia per il 20-19 nel Monday Night
Una cosa è certa. Non è stato un bel Monday Night.
O, almeno, è stato parecchio inferiore a quello che poteva essere.
Da una parte i Baltimore Ravens, ampiamente giustificati dalle assenze pesantissime del quarterback Kyle Boller, della strong safety Ed Reed e di Mr. Ray Lewis. Dall'altra i Pittsburgh Steelers, riusciti nell'impresa di complicarsi enormemente la vita, nonostante gli importanti recuperi in difesa del linebacker esterno Clark Haggans e del cornerback Deshea Townsend, incappando in una serataccia ricca di almeno due pezzi degni della Hall of Fame degli orrori.
Dalla notte di Halloween sono usciti vincitori gli Steelers, con un 20-19 costato parecchie risorse, mentali e fisiche. Sicuramente più di quelle messe in preventivo dalla umorale stampa di Pittsburgh, che in settimana sembrava avere un unico dubbio: lo scarto nel punteggio finale. Ebbene lo scarto c'è stato, quello minimo consentito. Un punto. Grazie all'ennesimo drive vincente di Ben Roethlisberger, chiuso dall'ennesimo calcio da 'W' di Jeff Reed. Un punto, nonostante, a conti fatti, la partita per lunghi tratti sia stata giocata meglio dai Ravens, soprattutto in difesa.
Nonostante le molte e pesanti defezioni il reparto coordinato da Rex Ryan è riuscito a ridimensionare da subito il gioco di corse di Pittsburgh limitando la velocità di Willie Parker e contenendo benissimo la potenza di Jerome Bettis. Così gli Steelers si sono ritrovati a dover giocare e gestire una partita anomala per i loro standard, tanto che alla fine, dopo il calcio-partita di Reed, l'attacco diretto da Ken Whisenhunt aveva giocato 30 lanci e 28 corse.
Una partita strana, contando anche gli orrori di cui sopra, ovvero un punt comico con snap del rookie Greg Warren sui piedi di Sean Morey (che stava avvertendo i compagni del rischio di un gioco alla mano sul ritorno) e, ancora peggio, un timeout misterioso chiamato da Bill Cowher a 8" dalla fine del secondo quarto per dare la possibilità ai Ravens di giocare un quarto down senza troppa fretta"
Una partita, che, a conti, fatti, si è tradotta in un nuovo esame di maturità per gli Steelers: contrariamente alle analisi più di moda Pittsburgh vince anche quando nella stessa sera il gioco a terra non va e la difesa gioca una partita pessima.
Su tutti, o meglio, sotto a tutti i suoi compagni di reparto, Ike Taylor: 8 giorni dopo aver cancellato Chad Johnson il cornerback degli Steelers ha disputato una partita distratta e svogliata, soffrendo terribilmente Derrick Mason e il braccio di un quarterback come Anthony Wright che, di certo, non è un fulmine di guerra.
Il backup di Boller, grazie alla giornataccia della difesa avversaria e ad un buon numero di pezzi da cineteca dei suoi compagni (bellissimo il td del 7-7 di Chester Taylor), è riuscito a far passare in secondo piano un nervosismo costante che, in un paio di occasioni, oltre a portarlo a discutere con arbitri e compagni, gli ha impedito di chiudere un paio di terzi down cruciali.
Come Roethlisberger anche Wright ha dovuto rimediare alle difficoltà dei suoi running back contando, però, su una migliore protezione da parte della linea (strepitosa la parte sinistra con il tandem Ogden-Mulitalo, che hanno stravinto il duello con Kimo Von Oelhoffen e Joey Porter, bene anche l'ex Steeler Keydrick Vincent): Jamal Lewis è riuscito a raccogliere 61 yds su 17 handoff, mentre Parker ha chiuso con 2 yds in più su 14 palloni risultando decisivo però anche nel gioco aereo, ricevendo 2 volte per 18 yds totali. Ma a differenza del numero 7 di Pittsburgh Wright è mancato nel drive finale.
Dopo il field goal del vantaggio di Baltimore, firmato da un impeccabile Matt Stover (a segno anche da 50 yds, record dello stadio di Heinz Field), Roethlisberger – nel secondo quarto brutto intercetto, il secondo della stagione, su una zone blitz non letta – ha iniziato il drive dalle proprie 21 yds portando la linea di scrimmage sulle 42 avversarie con un passaggio da 14 yds per Antwaan Randle El ed uno da 23 per Quincy Morgan. Poi, una volta nella metà campo avversaria, ci hanno pensato una draw di Verron Haynes dalla shotgun, 16 yds prese da Bettis su 4 corse consecutive (The Bus ne aveva prese 6 nei 58 minuti precedenti) e il field goal di Reed.
Poi è toccato a Wright, che partito dalle proprie 31 ha completato 3 passaggi su 6 per 19 yds rimediando un sack decisivo – su 3 & 3 dalle 50 – per un vero e proprio numero di Brett Keisel.
I Ravens, così, incassano la quinta sconfitta (2-5) di una stagione nata male e destinata a finire senza offseason, visto che recuperare sui Cincinnati Bengals (6-2) e sugli stessi Steelers (5-2).
Domenica prossima Baltimore ospiterà proprio Cinci per poi volare a Jacksonville e ricevere nuovamente Pittsburgh, che prima di ricambiare la cortesia andrà a Lambeau Field per affrontare i Packers e tornerà ad Heinz Field per il Sunday Night con i Cleveland Browns. Per prima trasferta a Green Bay negli ultimi 10 anni è in dubbio Roethlisberger, colpito duro al ginocchio destro nel corso del primo quarto.