Milton Bradley va out contro gli Athletics, ma per lui i problemi non si fermano al rendimento sul diamante
Sono ancora cambiate le cose nella AL West. Nel baratro scavato da Texas e Oakland nei confronti di Los Angeles e Seattle ormai ci stanno più o meno 5 partite. E' stato un periodo ricco di avvenimenti, nefasti per chi segue e piacevoli per chi guida.
Il perfect game di Dallas Braden per Oakland e l'ammutinamento di Milton Bradley sono solo quelli più evidenti tra quelli che elencheremo di seguito per ogni franchigia.
Texas Rangers
Ecco la capolista, che dopo la vittoria nella serie proprio contro Oakland si ritrova prima, solitaria al comando di una division che rispetto alle attese sta deludendo. Il più grosso passo in avanti di queste due settimane è la produzione offensiva, che passa per i basepath. Texas è prima per sacrifice hit e seconda per basi rubate, il che si traduce in un apporto incredibile della small ball alle bocche da fuoco del roster, come Josh Hamilton. Quest'ultimo trova molti contatti ed è stato determinante negli ultimi 15 giorni (14 su 43 con 3 HR e 11 RBI), mentre Vladimir Guerrero ha ormai numeri reali come .328/.361/.888. Elvis Andrus ha poi già rubato 14 basi; insomma stiamo parlando di un lineup senza punti deboli.
ESPN ha analizzato la situazione di C.J. Wilson. Il nuovo starter si ritrova con 2 complete game nelle prime 7 partenze della carriera. Nato come rilievo, il californiano sta stupendo tutti, ed il network americano si interroga sulla sua durabilità a questi livelli. E soprattutto sul fatto che in questo 2010, con un contratto debole come il suo, potrebbe "bruciarsi" dopo essere stato usato senza alcun tipo di parsimonia, senza alcun tipo di progetto futuro. Dove sarà il punto di rottura? Come sarà usato da qui in avanti? La sua ERA (1.48) parla da sola, noi quindi scommettiamo che non sarà risparmiato mai, almeno fino a che Texas non avrà , nelle sue uscite, la partita completamente in pugno.
Oakland Athletics
Al secondo posto sul 18-17 ci sono gli A's, sempre più intoccabili difensivamente ma come al solito mediocri in battuta, dove hanno statistiche sotto la media. Così, le vittorie arrivano, ma il record non potrà mai alzarsi troppo dal .500 attuale.
In rotazione è tornato il 22enne Trevor Cahill, che ha giocato molto bene l'anno passato ma che ha iniziato il 2010 in triplo A. La prima uscita con Oakland è andata male, concedendo 3 Home Run a Toronto che è comunque una squadra problematica da affrontare al piatto. Poi Cahill ha lanciato benissimo contro Texas, battendo due volte i rivali divisionali. L'ERA attorno al 4.60 rappresenta bene il suo attuale stato di forma. Sarà un ottimo “sesto uomo” della rotazione una volta che Brett Anderson sarà tornato.
Presto parleremo anche di Gio Gonzalez, leader per strikeout della squadra, notevolmente migliorato dall'anno scorso, quando deluse. Un altro giocatore che torna presto (entro questo weekend) è Kurt Suzuki. In sua assenza i due backup Landon Powell e Josh Donaldson hanno deluso, non riuscendo a mettere insieme una media sopra il .200 ed uscendo spesso dal box di battuta con un K subìto.
Probabilmente è questa assenza di profondità a poter affondare le speranze di Oakland. Altri due giovani backup, Adam Rosales sugli interni e Eric Patterson come CF stanno giocando bene, ma sono entrambi scommesse. Che gli Athletics riescano a ricreare in mezzo al campo il formidabile squadrone di giovani che come pitching team regola tutta la American League è ancora un'ipotesi molto azzardata.
Los Angeles Angels
Gli Angels sono staccati. Incredibile ma vero, i dominatori delle ultime stagioni sono 15-21 ben lontani dalla testa della American League e della division.
Non si trova il rimedio ad un pitching mediocre, che vede nomi altisonanti avere prestazioni da doppio A e che ha portato gli Halos ad avere la peggiore difesa della lega con 192 punti subiti. In rotazione si salva solo Jered Weaver, fantastico, con 4 vittorie, 2.47 di ERA e 59 K. Assolutamente tra i migliori della lega sul monte. Il resto, come potete immaginare, non si salva. Soprattutto Joe Saunders, che con tutti gli Home Run che concede dovrebbe avere una media molto più alta dei 3.72 K ogni nove inning.
Stesso discorso per il bullpen. Unico a spiccare è l'autoctono Kevin Jepsen, che con 9 hold guida la American, mentre gli altri non garantiscono nulla.
Così si perdono le serie, ancora peggio se tali serie sono con Detroit e Boston fuori casa. Gli Angels vengono letteralmente sepolti da queste compagini, che segnando 54 punti in 7 partite hanno fatto sprofondare Scioscia e i suoi nel baratro di un penultimo posto in classifica inequivocabile.
Sia chiaro che il personale angelino è di primo livello, e che non ci sono infortuni troppo gravi. Tutto sta nel ritrovare i lanciatori. Peccato che il primo assaggio di Interleague sia a Saint Louis e che la schedule preveda anche visite ad Arlington e Buherle e Peavy al U.S. Cellular Field. Nel prossimo report vedremo se finalmente ci saranno buone notizie per i biancorossi, visto che anche la più insignificante indicherebbe un po' di sollievo rispetto alla situazione attuale.
Seattle Mariners
A 13-21, con il peggiore attacco della American ed il secondo peggiore delle Majors, con una serie persa contro i poveri Orioles, con una rotazione stellare che non ha vittorie a causa di un attacco penoso, troviamo i Mariners.
Il fondo della classifica è decisamente il posto giusto per questo team che oltre alla velocità dei suoi corridori non sembra avere speranze per risalire. Come già notato nei precedenti report, il rendimento di Cliff Lee, Felix Hernandez e Doug Fister non è in dubbio. Le partite le perdono i vari Aardsma, Lowe, Teixiera e l'improponibile Brandon Leagueche anche ieri sera a Baltimore ha buttato via un grosso vantaggio concedendo due Home Run, un singolo, un base per ball e lanciando un wild pitch nell'ottavo inning.
Ma i problemi si fermano al campo da gioco? Assolutamente no, magari. Bradley una decina di giorni fa ha avuto da ridire su uno strikeout al limite chiamato a basi piene. Cosa abbastanza normale se se la fosse presa solo con l'arbitro di casa base; ma una volta nel dougout ecco la scena madre. Bradley si arrabbia
con il suo manager, reo di tentare di calmarlo. “Me ne vado, me ne vado!” sarebbero state le parole dell'outfielder a Don Wakamatsu.
Prontamente l'ex Rangers è stato lasciato a Seattle nella serie di partite fuori casa, anche se dovrebbe rientrare durante la prossima serie al Safeco Field settimana ventura. Il nativo di Harbor City ci ha anche messo del suo per riabilitarsi, chiedendo, sembra in modo molto appassionato e commovente, aiuto per i suoi presunti 'disturbi caratteriali'. A noi non importa nulla se non il responso del campo. Sicuramente se Bradley tornerà e contribuirà con qualche Home Run a mettere punti sul tabellone tanto gli addetti ai lavori quanto la squadra rivedranno la loro posizione sul giocatore, altrimenti questo sarà il primo episodio del declino dello stesso.
A proposito di declino, Ken Griffey Jr batte .200/.270/.495, ed un giorno non ha potuto battere da pinch hitter perchè dormiva nel dougout. Come tutti i grandissimi dello sport, anche lui si dovrà ritirare, e avrebbe dovuto farlo in circostanze migliori.