Tomlinson Uber Alles

LaDianian Tomlinson ha guidato i Chargers alla vittoria con una prova devastante.

Per alcuni è il più forte giocatore attualmente in circolazione, per altri "solo" il miglior runningback; per chiunque un fenomeno del gioco più duro al mondo, giocatore in grado di spostare i valori di una squadra come pochi.

LaDainian Tomlinson domenica ne ha combinate di tutti i colori ed è intorno a lui che gira tutta la partita vinta dai Chargers al "Black Hole" di Oakland, dove San Diego ha spazzato via i Raiders con una netta affermazione per 27-14.

Alcuni numeri per semplificare la lettura del match disputato dal runningback ex TCU: 140 yards corse con un rushing touchdown, 39 ricevute con una segnatura su lancio di Drew Brees da 35 yards e un td pass per Justin Peelle, secondo stagionale per Tomlinson.

Grazie a questa "tripla" il numero 21 di San Diego diventa il primo giocatore delle ultime cinque stagioni a sfornare una prestazione con un td su corsa, uno su ricezione e uno lanciato, seguendo il record di David Patten che realizzò l'impresa nel 2001.

Prima di loro solo Walter Payton (1979), Jay H. Johnson (1960), Keith Lincoln (1965), Dan Reeves (1967) e Harmon Wages (1969). Come se non bastasse Tomlinson eguaglia il record di 18 partite consecutive con almeno una segnatura, primato stabilito nel 1965 da Lenny Moore dei Baltimore Colts.

Per ultimo, il record di 18 match con almeno un rushing td, record assoluto per la NFL ed ovvia conseguenza della partita di LT. Impressionante, non ci sono parole.

Ma i numeri ci dicono che la partita è stata vinta da lui, contro una difesa troppo debole per ridurne la prepotenza e un attacco che non ha avuto bisogno di forzare giocate particolari, ma solo consegnare la palla al proprio RB. Delle 346 yards guadagnate in totale da San Diego, ben 179 sono state coperte dal solo Tomlinson, più della metà .

Tomlinson basta e avanza quindi per portare i Chargers alla vittoria contro dei Raiders ancora in difficoltà  e che hanno visto il loro terminale migliore Randy Moss uscire malconcio dal campo per un infortunio. Funziona poco nei Raiders e si vede ogni limite di un record (1-4) decisamente lontano dalle aspettative di inizio stagione.

I Chargers avanzano a 3-3 e sarebbe delittuoso non vedere un Tomlinson, il quale insieme a Brees e Antonio Gates forma un trio di altissimo livello offensivo, fuori dai playoffs a gennaio per via di qualche eccessiva sbandata ad inizio stagione.

La partita del MacAfee Stadium è sempre stata nelle mani dei giocatori guidati da coach Schottenheimer, i quali sono da subito in pieno possesso della partita in ogni sua fase. Segnano, difendo bene e controllano l'ovale. Se il primo drive finisce con la restituzione del pallone agli avversari, arrivano immediatamente quattro segnature consecutive (tre td) in altrettanti tentativi susseguiti al primo, mentre gli avversari soffrono un'infinita serie di punt interminabile, benché il numero di yards guadagnate a fine incontro non sia male.

Drew Brees ha passato un pomeriggio tranquillo, lasciando che il leader vero e proprio fosse appunto Tomlinson. Antonio Gates è stato ben poco impegnato, così Brees ha giocato più su receiver puri come Neal e McCardell, sfruttando come ormai noto anche le manone del compagno Tomlinson.

Le 164 yards lanciate da Brees si portano a fianco di una partita con solo venti lanci (14 completi) ma la difesa dei Raiders è stata ugualmente asfaltata dal gioco di San Diego. Il pallone tra le mani di Tomlinson è in cassaforte e forse non è mai stato gestito così bene dai Bolts di questa stagione, capaci di non subire nemmeno in give away e chiudere l'incontro in venti minuti circa grazie ad una ricezione di LT e ad una sua corsa da sette yards.

La difesa dei "Predoni" non è mai riuscita ad arginare il gioco di Tomlinson, subendone tutte le giocate. Alla fine l'efficacia a tutto campo del giocatore di SD ha fatto la differenza nei confronti di un offensive game da parte dei padroni di casa capace di portare tante yards a casa ma in poche giocate davvero degne di nota. Tutto il resto è stata una serie di palloni rischiati spesso senza troppa convinzione e corse finite contro un muro.

Kerry Collins (24/48per 292 yds) non è mai riuscito a mandare in endzone qualcuno dei suoi uomini ed i Raiders non hanno potuto far altro che appoggiarsi alle chiusure in short yardage di LaMont Jordan, capace di segnare da quattro e una yards le mete del 7-14 nella prima frazione e del 14-27 finale nel terzo periodo, quando la gara poteva ancora essere ripareta.

Il gioco di corse però non ha mai funzionato in campo aperto, i Chargers hanno limitato le portate a un 39 yards di passivo (3.0 di media) e hanno fermato Jordan a 36. Sul gioco aereo c'è stato invece da fare lo straordinario, con un Moss non al top e spesso raddoppiato, infortunatosi su incompleto di Collins già  al primo quarto, le secondarie di San Diego hanno talvolta sofferto le "bracciate" del quarterback avversario, spesso impreciso ma ancora capace d trovare giocate positive, anche se in percentuale piuttosto bassa.

Collins ha sì avuto la possibilità  di guidare drive discreti, ma la pressione subita nella tasca lo ha spesso portato a forzare palloni imprecisi, subire quattro sack ed un intercetto della safety Bhawoh Jue a match cominciato da poco. Non che senza pressione il giocatore sembri davvero in grado di trovare il bandolo della matassa, ma è certo che se la pressione resta così forte su di lui il compito non si semplifica.

La prima meta di Jordan aveva dato l'impressione a tutti di poter aver a che fare con una partita più o meno equilibrata. Ma quando nel secondo periodo si arriva all'ultimo numero di Tomlinson, capace dopo un handoff di Brees di muoversi alla propria destra e pescare Peele per un td da quattro yards la sfida ha tutta l'aria di essere morta. Tomlinson aveva scritto la parola fine all'incontro gestendo l'ultimo tipo di gioco che gli serviva per completare la "tripla", ed era stato causa scatenante di un'incredibile festa sul campo da parte dei suoi compagni.

"Durante l'esultanza in endzone mi sono avvicinato a lui e gli ho detto -Superman, tu puoi fare ogni cosa!-" ha dichiarato Brees a fine partita, "Ed è ovvio, oggi ha fatto una grandissima partita".

La partita finiva quindi lì, con una meta segnata in mezzo a due calci di Nate Kaeding e i locali mai in grado di tentare più di cinque giochi per drive ad esclusione di quello della prima meta di Jordan.

Le due squadre sono state poco efficienti sulle conversioni di terzo down, ritrovandosi spesso a calciare punt, con la differenza che i primi due quarti hanno permesso ai Bolts di creare un break che dava modo di sfruttare LT per mangiarsi il cronometro nella seconda metà  di gara. Esperimento riuscitissimo se consideriamo i quasi undici minuti in più di possesso palla, mentre LaMont Jordan era costantemente stoppato e Collins non infilava due lanci consecutivi neanche per sbaglio.

La seconda meta del RB dei Raiders, giunta dopo un drive orchestrato alla perfezione, lascia il rammarico per non aver reagito prima ai colpi dei Chargers, ma mette in evidenza come l'attacco dei californiani sia eccessivamente alterno, non per niente in tutto l'ultimo periodo, nonostante San Diego non affondasse più il colpo, i Raiders sono stati di nuovo ben intrappolati dalla difesa avversaria, non riuscendo a dare esplosività  al running game e riscoprendo in Collins un giocatore non più all'altezza di quel Super Bowl disputato ormai cinque anni orsono.

San Diego impatta di nuovo il record e continua ad inseguire i playoffs in una division dove gli incredibili Denver Broncos la fanno da padroni. Per i Raiders è quasi giunto il momento di pensare alla prossima stagione e, magari, di fare un pensierino all'ormai noto "Leinart Derby".

Viene da chiedersi chi tra Minnesota e Oakland abbia davvero guadagnato qualcosa dalla trade che coinvolse Moss. Jordan riesce a fare più male dopo una ricezione che su corsa, Moss non ha un passer così preciso ed efficiente come si aspettava e troppe volte si trova contro difese che attendono solo lui, obbligando Collins a cercare big play su altri compagni e, di conseguenza, rendendo l'ex Vikings quasi di troppo.

Alla fine dei conti il terribile trio (Collins-Jordan-Moss) qualcosa ha fatto vedere finora, ma non è riuscito a vincere le partite, anche se a onor del vero va considerata una difesa che affonda contro chiunque, concedendo 366 yards a partita.

Per i Bolts invece prova convincente senza necessità  di sfruttare la via aerea, e la consapevolezza ormai incontestabile di possedere a roster un giocatore che sa fare tutto e che, in particolare, fa quasi tutto benissimo.

Segna, si mangia un sacco di yards e aiuta a far correre il tempo quando è il momento di essere più "conservatori". San Diego a rischio playoffs con questo 3-3 ed in una conference come la AFC ma è assurdo, benché sia presto per parlarne, immaginarsi una postseason senza uno come LaDainian Tomlinson.

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