NFC – Week 5 Report

Finalmente una vittoria per Brett Favre

NFC East

Washington Redskins 3-1, New York Giants 3-1, Philadelphia Eagles 3-2, Dallas Cowboys 3-2

Nella division erano di riposo i Giants del, finora, miglior dei fratelli Manning, Eli. Così Dallas e Philadelphia si sono scontrate non tante per il primato all'interno della NFC East ma più che altro per capire a che punto sono i Cowboys e come sta Donovan McNabb. Sul resoconto della partita potere leggere qui il pezzo di Dave Lavarra.

Noi vi riportiamo dell'acceso diverbio a bordo campo fra Keyshawn Johnson e Bledsoe fortunatamente risolto senza troppi sviluppi e del fatto che Dallas ha vinto quasi in carrozza forte dei suoi quasi 40 minuti di possesso e di una condizione fisica di McNabb preoccupante per come ha giocato il quarterback degli Eagles.

Quindi i Redskins. Che hanno dimostrato come, nonostante la sconfitta, in testa alla division ci possono stare eccome. E non demeritano affatto. Merito invece a Joe Gibbs ed al suo staff che ha creato una squadra che si basa su una difesa eccellente, una buona linea offensiva e su un Brunell che sembra aver trovato una seconda gioventù.

I Broncos domenica hanno provato in tutti i modi a mettere pressione sul quarterback dei Redskins ma l'ordine di Gibbs era quello di proteggere l'ex Jaguars a tutti i costi anche usando sets offensivi con due soli ricevitori e 8 uomini a proteggerlo. E a furia di droppare indietro Brunell aveva trovato, con la partita sul filo, David Patten in fondo alla end zone.

Non avesse deviato quel pallone Ian Gold forse saremmo ancora a parlare di un'altra imbattuta a far compagnia ai Colts invece Washington perde la prima ma ha poco da rammaricarsi. Come dicono in America questi Redskins sono, con tutta probabilità , "for real" potendo contare anche su un attacco che non spreca nulla e che è ai vertici per quanto riguarda le conversioni di terzo down.

Settimana prossima Gibbs e giocatori andranno in casa dei Chiefs in un altro scontro che si preannuncia dai toni caldi.

NFC North

Detroit Lions 2-2, Chicago Bears 1-3, Minnesota Vikings 1-3, Green Bay Packers 1-4,

Fondamentale forse è un'espressione troppo forte. Certo è che era una partita da vincere per sfruttare la temporanea (!?) debolezza della NFC North e portarsi in testa alla division. Il problema è che le partite durano quattro tempi.

La difesa di Chicago, infatti, aveva tenuto benissimo per i primi tre quarti, non concedendo touchdowns ai Browns anzi amministrando la partita con le corse del RB Thomas Jones e andando a punti con l'unico TD della partita del QB Orton.

In 38 secondi all'inizio dell'ultimo quarto i Bears hanno cancellato quanto di buono ( poco a dire la verità  ma comunque sufficiente per il vantaggio ) fatto nei precedenti 45 minuti lasciando il proscenio all'unico momento di lucidità  di Cleveland in attacco.

Così Dilfer puniva due volte la secondaria di Chicago con due TDs che riportavano sopra i Browns. Quel che deve preoccupare coach Lovie Smith è che le due segnature sono venute su due giochi difensivi ottimi, una cover-two e una man-coverage, che hanno mancato solo di esecuzione dei difensori.

Il problema di questi Bears è il continuo affidarsi, vista l'anemia che pervade l'attacco, alla difesa. Fino a quando è rimasto in campo Jones il piano partita dei Bears stava funzionando alla perfezione con Orton che, sollevato dalla pressione grazie alle corse del proprio running back, stava giocando bene e la difesa riusciva a contenere il gioco di corsa avversario ( alla fine i Browns guadagneranno solo 76 yards con le corse ).

In generale una partita che i Bears, con più attenzione, avrebbero potuto, e dovuto, vincere facilmente non fosse stato per troppe penalità  commesse. Ma qui Chicago forse paga l'inesperienza del proprio quarterback e degli uomini di linea offensivi, Garza e St. Clair, chiamati a sostituire la guardia sinistra titolare Ruben Brown e il tackle sinistro Tait.

Il fumble di Orton infatti ha portato al field goal dei Browns nel secondo periodo mentre una penalità  di Garza aveva negato un TD pass di Orton per Jones sempre nello stesso periodo. Domenica prossima contro i Vikings in casa vedremo quanto Chicago avrà  fatto tesoro degli errori.

La pressione, novità  !!, era tutta su Joey Harrington. Contro una delle miglior difese NFL, e senza il WR Charles Rogers, Detroit poteva pensare di vincere una partita importante solo con un buon apporto del proprio quarterback che alla vigilia lanciava per 166 yards a partita con il 55.3 % di completi.

Cosa che è mancata puntualmente come i numeri confermano: 97 yards, 1 TD e 2 INTs, 4.2 di media ma solo un sack subito. Quest'ultimo dato però è forse la chiave della lettura della partita, sponda Detroit.

Il game plan dei Ravens infatti, se in attacco prevedeva un approccio conservativo con tante corse per preservare il QB A. Wright ( 2 intercetti alla fine ), in difesa il coordinatore Rex Ryan aveva previsto numerosi blitz contro il peggior quarterback NFL in quelle situazioni ( 29 di rating ).

I Lions però hanno tenuto i difensori di Baltimore lontano dal proprio quarterback ( 1 sack ) riuscendo ad impostare un gioco di corsa efficace ( 37 portate per 169 yards e 4 TDs ) con il running back Kevin Jones a segno due volte nel primo quarto.

In svantaggio nel punteggio i Ravens sono stati obbligati a esporre le deficienze di Anthony Wright ai difensori dei Lions ( 2 intercetti del CB Bly ) dimenticandosi forse troppo presto di un Jamal Lewis che stava correndo a 5 yards di media.

Settimana prossima i Lions ospiteranno i Panthers. Ovviamente non dovranno aspettarsi da Carolina una beneficiata come quella avuta dai Ravens che, con 21 penalità , hanno concesso 147 yards a Detroit. I problemi per coach Mariucci rimangono comunque gli stessi e consistono sempre nell'incapacità  di Harrington di elevare il proprio rendimento a cominciare dai lanci sul profondo che significano sì pochi turnovers, ma anche pochi touchdowns.

Della partita dei Packers vi diremo poco, giusto qualche highlights. Perché quando una partita finisce 52-3 appare pure superfluo raccontare il play-by-play.

Con Minnesota in bye, come del resto nel primo mese di regular season, Green Bay aveva l'occasione di ricucire lo strappo in fondo alla divisione con una vittoria contro i Saints. Privo del WR Walker e del RB Green Brett Favre si è trovato anche senza il centro Mike Flanagan, il TE Bubba Franks e il LB Na'il Diggs.

Dopo un primo drive chiuso con un punt Green Bay, dietro la spinta emotiva dei 70.580 del Lambeau Field, ha messo insieme 309 yards di total offense dietro alle corse del RB Najeh Davenport a segno 2 volte prima di fratturarsi la caviglia destra nel secondo quarto e dire, con molta probabilità , alla stagione e ai passaggi da touchdown di Favre ( 3 che portano il totale a 7 nelle ultimi due partite ).

Bene dunque i Packers questa settimana anche in difesa dov'erano ultimi nel differenziale palle perse/palle recuperate con -9. Statistica che con i due fumbles recuperati e i tre intercetti ( due ritornati in TD ) da lunedì è migliorata.

Una settimana di riposo attende ora Green Bay: pausa che non poteva capitare in periodo migliore visto che la lista infortunati sembra aumentare ad ogni drive dei Packers. Al rientro Favre e compagni ripartiranno da 1-4, non necessariamente un brutto inizio ricordando che anche l'anno scorso, prima di vincere 9 delle ultime 11 partite, il record iniziale era stato lo stesso.

NFC South

Tampa Bay Buccaneers 4-1, Atlanta Falcons 3-2, Carolina Panthers 3-2, New Orleans Saints 2-3 .

Andate voi a spiegare a John Gruden come si fa a perdere una partita dove si tiene l'avversario ha 62 yards su corsa e 212 di total offense, che lo si forza a perdere tre palloni e a chiudere solo 3 volte su 10 una situazione di terzo down, a 80 tackles, un primo down conquistato nei primi due quarti.

Ci permettiamo di suggerire: non capitalizzando le ( poche ) occasioni che hai in attacco. Che sarebbe stata una partita difficile a Tampa lo sapevano ma che tutta la pressione derivante dall'assenza di Williams si ripercuotesse così bene sulla squadra forse no.

Dovendo affrontare Testaverde, migliore di Bollinger nella tasca e nel distribuire il pallone su tutto il fronte d'attacco, l'idea di Gruden era di mettere pressione sulla tasca forzando i Jets a correre. Il problema è che New York ha sfruttato questa situazione per controllare il ritmo di gioco tenendo il pallone per quasi 20 minuti nel secondo tempo.

Senza il pericolo Cadillac Williams i Bucs, in attacco, sono stati costretti ad affidarsi a Griese ( 42 passaggi, 27 a segno ) senza che il quarterback riuscisse a produrre una segnatura. E con quattro field goals non puoi sperare di vincere. A meno che i tuoi avversari non si chiamino Chicago Bears. Settimana prossima derby della Florida con Tampa che ospiterà  i Dolphins del rientrante Ricky Williams.

I Panthers hanno sofferto tutto il giorno nel deserto dell'Arizona per venire a capo di una formazione che darà  parecchio fastidio in casa. Per Carolina si trattava di eseguire bene i giochi e dettare i tempi del gioco con le corse di Davis e Foster consci del fatto che Arizona aveva concesso 106.0 a partita e 7 TDs agli avversari nelle prime quattro partite.

Diciamo che il piano gara di John Fox non aveva fatto i conti con la difesa dei Cards e con, soprattutto, l'attacco di Arizona che, riuscendo a controllare il tempo ( 34 minuti di possesso ), ha costretto la difesa guidata da Mike Trgovac a stare in campo tanto.

Così Carolina si è trovata sotto nel punteggio e ha finito per mettere poca pressione su McCown ma non snaturandosi anche in attacco dove, nel tentativo di rimontare, Delhomme ha cercato sì insistentemente Steve Smith ( 119 yards ricevute delle 243 totali del QB ) ma si è anche appoggiato alle corse dei suoi due running backs.

Fossimo in Fox ci preoccuperemmo del fatto che questi Panthers continuano a concedere troppo sui passaggi. Carolina è 27esima nelle yards concesse con 259.2 e sono ben 9 le volte che un avversario a catturato un TD passes nella end zone dei Panthers.
Settimana prossima ci si sposta a Detroit.

E' rimasto stupito persino Michael Vick. Non pensava proprio di arrivare allo stadio e sentire Jim Mora ordinarli di non cambiarsi. Quindi senza il proprio play-caller in campo il piano partita, a detta di tutti e a maggior ragione, doveva essere correre, correre e correre. Invece Schaub è partito lanciando subito, al secondo gioco, 18 yards per Jenkins così la difesa dei Pats, orfana nella secondaria di Harrison, ha fatto, scottata, un passo indietro e sacrificato un uomo in meno nel box contro ogni piano partita difensivo preparato alla vigilia.

Difensivamente i Falcons volevano mettere pressione su Brady grazie ad un fronte difensivo leader NFL nei sacks e che ne aveva registrati ben 9 la settimana precedente. Ma nonostante una linea offensiva dei Patriots che poggiava pericolosamente su due rookies i difensori dei Falcons sono riusciti a mettere pochissima pressione su Brady ( 1 sack subito ).

Così il due volte MVP del Super Bowl ha sfruttato l'interno più debole di tutta la NFL, quello composto dalle safeties Carpenter e Scott, per trovare i suoi ricevitori ( 9 giocatori alla fine con una ricezione ) e lanciare sul profondo ( lanci da 45, 51, 55 e 33 yards ) portando New England prima sopra 14-0 e poi sopra 28-20 a 6 minuti dalla fine.

Il drive successivo di Atlanta è forse però quello che, nonostante la sconfitta patita, ha illuminato la domenica di Jim Mora perché ha permesso al capo allenatore di capire che i Falcons possono vincere senza Michael Vick. Visto che di Vinatieri e Brady in giro non ce ne sono molti.

Eccolo allora quel benedetto drive con una doverosa premessa però. La decisione di essere aggressivi con i lanci fin da subito ( nel secondo drive Schaub ha completato tre passaggi da più di 10 yards ) aveva permesso ai Falcons di tenere sulla difensiva i Patriots. Quando tutti, folla compresa, pensavano che, per recuperare, Atlanta andasse ancora per via aerea i Falcons hanno guadagnato 30 yards consecutive con quattro corse di Warrick Dunn.

Conseguentemente New England, sulle proprie 14, ha riempito il box convinta che Schaub andasse ancora con Dunn. Invece la riserva di Vick li sorprendeva trovando Dez White nella end zone per un TD che, con la conversione da due , riportava le squadre in parità .

Cosa rimane dunque ai Falcons dopo questa sconfitta?. La sensazione di essere diventati meno Vick-dipendenti e la consapevolezza di poter rimanere sempre in partita. Sono semmai gli errori commessi che rischiano di rovinare il piano partita di Jim Mora. Domenica Atlanta ha commesso 8 penalità  per una perdita di 84 yards, meno delle 11 commesse dai Pats ma questo non ha impedito a New England vincere.

Il problema è che la metà  di questa penalità  sono state commesse, consecutivamente, nell'ultimo drive, vincente dei Pats che forse non lo sarebbe stato se il CB Rossum, in situazione di 2nd-and-20, non avesse commesso un'interferenza sul WR Branch che è costata 30 yards e ha portato New England sulle 44 di Atlanta. 6 giochi ed un field goal dopo apparivano i titoli di coda. Settimana prossima Atlanta va a San Antonio ad affrontare i Saints.

Saints che sono stati completamenti asfaltati dal ciclone Packers. Ad un certo punto la partita si è messa talmente male che coach Haslett ha richiamato sulla sideline il proprio quarterback Aaron Brooks ( 9 su 22 per 146 e 2 INTs ) risparmiandogli l'ultimo quarto e mezzo e inserendo Bouman che meglio non è andato visto che anche lui ha contribuito al bottino dei Packers facendosi intercettare da Barnett con il ritorno da touchdown da 95 yards.

Le parole di Haslett a fine partita spiegano più di mille parole: " Il succo della partita sta tutto nelle 13 penalità , 5 palle perse, 2 field goals sbagliati, dropped balls, tackles mancati e cattiva copertura. Non può andare peggio di così. Siamo stati orrendi oggi ".

Siccome quando piove sul bagnato di solito grandina a complicare la situazione ci si è messo anche l'infortunio al ginocchio che ha dichiarato chiusa la stagione del running back Deuce McAllister. Per correre ai ripari New Orleans ha messo su uno scambio con i Dolphins ottenendo Jesse Chatman in cambio di una settima scelta nel draft dell'anno prossimo.

Chatman, quattro anni nella lega, può essere una valida alternativa come giocatore da terzo down e da cambio di ritmo ai due nuovi futuri titolari, Antowain Smith e Aaron Stecker.

NFC West

Seattle Seahawks 3-2, St. Louis Rams 2-3, San Francisco 49ers 1-4, Arizona Cardinals 1-4

Nello scontro fra Seattle e St. Louis i temi erano tanti: la presenza di Mike Martz sulla sideline dei Rams, il fatto che St. Louis fosse in striscia vincente con i Seahawks da quattro partite, l'assenza di importanti wide receivers da ambo le parti, la sconfitta nella settimana precedente.

Con il senno di poi a fine partita il capo allenatore dei Rams, Martz, ha ammesso che avrebbe dovuto lasciare chiamare i giochi al coordinatore offensivo Fairchild ( cognome più azzeccato non poteva esserci per l'occasione ). Invece i Rams li ha guidati ancora lui e, come al solito, Bulger ha lanciato per ben 40 volte contro le appena 17 portate concesse a Steven Jackson.

Per vincere Seattle invece ha dovuto eliminare tutti gli errori che la perseguitano da qualche anno a questa parte e cavalcare il sempre sottovalutato Shaun Alexander visto il suo momento di forma e il fatto che i Rams concedono 4.1 yards di media a corsa.

Il coordinatore offensivo Gil Haskell però a subito bilanciare benissimo l'attacco tra lanci ( 38 ) e corse ( 30 ) riuscendo ad ottenere 433 yards di total offense dietro le 119 yards del running back e le 300 yards di un immacolato, quanto a palle perse, Matt Hasselbeck.

Così Seattle è riuscita a porre la parola fine alla striscia che la vedeva perdente da quattro incontri nonostante la difesa, migliorata comunque rispetto agli anni passati, abbia tenuto in partita i Rams fino alla fine.

Difesa che, insieme allo special team ( il punter Hodges ha avuto una media di 33 yards in 5 tentativi ), invece è ancora il punto debole di St. Louis: lasciare perdere il fatto che questi Rams dal 1999 ad oggi hanno il miglior record ( 40-10 ) in casa di tutta la NFL. Il tutto è perfettamente superfluo quando concedi 81 punti in due partite, 10 TDs su lancio con il 65% di completi e 4 TDs su corsa in 5 gare, 1392 yards e 112 ricezioni e 102.2 di quarterback rating.

Seattle prende così la vetta della division e settimana prossima può allungare grazie allo scontro in casa contro i Texans mentre i Rams saranno impegnati nel Monday Night ad Indianapolis.
Se il buongiorno si vede dal mattino allora per Alex Smith, il quarterback dei 49ers, il futuro sarà  roseo. Non ne capite il motivo?. Seguiteci: all'esordio Peyton Manning si fece intercettare tre volte e subì 4 sacks. Alla prima in carriera Smith ha chiuso con 4 INTs, 5 sacks, 74 yards frutto di 9 passaggi completati a fronte dei 23 tentativi.

Per darvi un'idea della giornata del rookie di San Francisco: a fine primo tempo aveva un rating di 4.4. Ora i Colts erano il meno abbordabile degli avversari per testare le qualità  di Smith che comunque ha "tenuto" il campo. Il punto è che i 49ers tutti sono stati invece tenuti ad un field goal dalla difesa di Indianapolis e ad un misero 3/14 nelle conversioni di terzo down.

Archiviata la sconfitta San Francisco si prepara ora ad una settimana di riposo cercando di capire quando potrà  riavere il linebacker Julian Peterson, punto focale di una difesa che dopo le 366 yards su passaggio concesse ai Cardinals ne ha concesse 245 ai Colts.

E parlando di Arizona passiamo ad analizzare la partita dei Cards contro i Panthers.
Per la squadra allenata da Dennis Green era imperativo riuscire a contenere il gioco di corsa di Carolina mentre in attacco la linea offensiva avrebbe dovuto proteggere McCown dalla pass-rush di John Fox. Nel primo caso Arizona è riuscita a tenere l'attacco via terra dei Panthers a 87 yards ma più per demeriti di Davis e compagni che meriti della difesa dei Cardinals.

In attacco invece i difensori di Carolina non sempre sono riusciti a mettere pressione sul quarterback avversario che, anzi, ha chiuso con il record carriera per yards lanciate ( 394 e 2 TDs ) che sommate alle 385 della settimana prima contro i 49ers fanno 779 yards-

Bei numeri che, sicuramente, metteranno in crisi Green quando ritornerà  Kurt Warner rispetto al quale McCown gode di maggior mobilità  laterale.

I Cardinals avevano comunque in mano la partita sia sul 20-10 che sul 24-20 Panthers. Ma forse l'inesperienza, forse la forza della difesa di Carolina, hanno portato a sciupare due drives. Il primo quando sulle 33 di Carolina McCown a 2:15 dalla fine su una situazione di 4th-and-6 ha visto intercettarsi il passaggio inteso per Fitzgerald ( 30 yards nel secondo tempo marcato da Ken Lucas dopo le 106 del primo quando in copertura c'era Gamble poi uscito per infortunio ) in end zone da McCree.

Il secondo quando ad un minuto dalla fine McCown, in un 4th-and-10, sulle proprie 42 è uscito dalla tasca per guadagnare una yard in meno che avrebbe significato primo down e nuova vita del drive.

Una nota a margine: con i due calci contro i Panthers il kicker Neil Packers è a 18 field goal segnati senza un errore.

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