Deltha O'Neal guida la difesa dei Bengals con 4 intercetti
Alzi la mano chi prima dell'inizio della stagione avrebbe scommesso su Tampa Bay e Cinicinnati in testa alle rispettive conference dopo 3 giornate. Se siete onesti, non in molti leveranno il braccio al cielo…
Le vere sorprese positive di questo avvio di stagione sono sicuramente i Benglas di Marvin Lewis ed i Buccaneers di Jon Gruden, squadre ancora imbattute dopo tre gare disputate.
Cincinnati ha letteralmente asfaltato Cleveland, Minnesota e Chicago mettendo in mostra un ottimo attacco (e questo lo potevamo immaginare), ma anche una difesa molto opportunistica. Infatti il reparto difensivo non e' tra i top della lega per quanto riguarda le yard concesse, ma ha causato ben 16 turn over in tre partite.
Da qui derivano i pochi punti subiti: 9.3 di media (13 da Cleveland, 8 da Minnesota e 7 da Chicago), secondi della NFL in questa particolare statistica. I migliori giocatori difensivi sono certamente nella secondaria: i due cornerback Deltha O'Neal (4 intercetti) e Tory James (2 intercetti) e la free safety Madieu Williams (19 placcaggi).
Buono anche il reparto linebacker guidato nel mezzo dal rookie Odell Thurman, scelto al secondo giro, che sta mettendo su numeri da veterano: 16 tackle, 1 intercetto, un fumble forzato e uno recuperato. Si tratta di una difesa che non mette molta pressione al QB avversario, ma che riesce a fare i giochi che cambiano le partite anche se, a dire il vero, finora nessuno li ha messi in troppa difficoltà .
L'attacco sta girando a mille: segna quasi 30 punti a partita guidato dal QB Carson Palmer che al suo terzo anno tra i Pro era atteso alla prova del nove e sta confermando alla grande la prima scelta spesa per lui nel 2003. Il suo supporting cast e' tra i migliori della lega. I due ricevitori, Chad Johnson e T.J. Houshmandzadeh, sono probabilmente la coppia piu' forte della NFL al momento, sicuramente la piu' veloce. Senza dimenticare il RB Rudi Johnson, abile anche in fase di ricezione.
L'unico dubbio su Cincinnati risiede nel fatto che finora ha affrontato squadre non certo irresistibili (Cleveland e' data da tutti tra le peggiori, Minnesota e' in grave crisi e Chicago non ha certo un buon attacco). Il potenziale per far bene c'e' di sicuro, ma aspettiamo test piu' probanti (sono nella stessa division di Pittsburgh) per dare un giudizio definitivo.
Nella National Football Conference, l'unica squadra a 3 vittorie e' quella dei Buccaneers. Sicuramente meno spumeggianti dei Bengals in attacco, hanno dimostrato di avere tutte le caratteristiche di una squadra candidata al grande ballo: difesa aggressiva che concede poche yard agli avversari, gioco di corsa inarrestabile che demolisce piano piano le resistenze di uomini di linea e linebacker che cercano di fermarlo.
Si tratta della prima volta dal 2002 che si rivede la difesa che ha portato alla vittoria del Super Bowl XXXVII contro i Raiders. I nomi sono quelli noti: Shelton Quarles, Ronde Barber, Simeon Rice, Derrick Brooks, con l'aggiunta di un gruppetto di giovani cresciuti all'ombra dei vari Lynch e Sapp accasatisi altrove, di qualche buona scelta al draft e di pochi innesti azzeccati.
La principale differenza rispetto alla stagione magica di Buccaneers e' rappresentata dall'attacco: quello del 2002 guidato da Brad Johnson mirava a perdere pochi palloni, ma si basava comunque sul gioco aereo per la scarsezza dei RB (Pittman ha chiuso la stagione con 3.6 yard di media e l'attacco nel suo complesso era il 27-esimo sulle corse); quest'anno con il rookie delle meraviglie, il RB Carnell Williams da Auburn, la musica e' cambiata.
Gruden si affida completamente al giovane rusher abbandonando il suo trend di avere un "committee" a correre la palla. E non poteva essere diversamente con i risultati di Williams: 434 yard e 4.9 di media! Solo 2 i TD anche perche' nelle situazioni di goal line sono stati utilizzati al meglio il veterano Mike Alstott (fullback gran bloccatore e uomo franchigia con i suoi 10 anni a Tampa) e il giovane TE Alex Smith (a segno due volte nell'opener).
Quando il gioco sul terreno funziona, ne beneficia anche il gioco aereo: Brian Griese ha cosi' l'occasione di riscattarsi dopo le delusioni di Denver e Miami. Qui deve solo fare il suo compitino: non perdere palloni e sfruttare gli spazi aperti dalle corse di Williams, situazione ideale per un giocatore di medio livello dotato di un minimo di intelligenza di gioco.
Proviamo con un altro quiz per la serie "chi l'averbbe detto?". Facciamo finta di essere ai primi giorni di settembre e di dover pronosticare quale sara' la difesa con il minor numero di punti subiti su tre partite. Sicuramente sarebbero venuti fuori i nomi di Baltimora, Tampa, Pittsburgh, Chicago, Carolina… ma non certo quello degli Indianapolis Colts.
E invece sono proprio gli uomini di Tony Dungy che stanno stupendo tutti vincendo le partite con la loro difesa invece che con l'attacco. Segnano poco piu' di 15 punti a partita (meno della metà della media del 2004) ma ne subiscono solo 5.3 (15 in meno della media del 2004). Il record di 3-0 con un Manning così brutto non sarebbe certo arrivato nella passata stagione.
Ultima annotazione per una delle peggiori squadre del 2004: i Miami Dolphins hanno ottenuto gia' due vittorie nelle partite casalinghe contro Denver e Carolina, squadre sempre ostiche, segnando molto (34 e 27 punti rispettivamente); unico stop contro i Jets fuori casa. Ora che hanno trovato un gioco di corsa discreto con l'altro RB rookie da Auburn Ronnie Brown (in attesa del rientro di Ricky Williams), la squadra sembra attrezzata per togliersi delle soddisfazioni, aiutata da un'ottimo reparto difensivo.
Che Saban fosse un buon allenatore si sapeva, ma che riuscisse a tirar fuori una squadra competitiva in cosi' poco tempo non se lo aspettavano in molti. C'e' da dire però che la base di partenza era buona: facendo degli aggiustamenti nella posizione di QB e di RB, per il resto il roster non era male. Il problema principale della scorsa stagione era probabilmente il capo allenatore: sostituito Wannstedt il piu' era fatto.