Mike Anderson ha sfoggiato il suo classico saluto al pubblico di Denver.
Il terzo Monday Night stagionale ha proposto lo scontro divisionale all'interno della Afc West tra Denver e Kansas City, disputatosi la scorsa notte in Colorado davanti ad un Invesco Field stracolmo di fans.
Denver ha decisamente dominato per tutta la partita, uccidendo la difesa dei Chiefs con delle mortifere playaction dopo aver stabilizzato ottimamente il gioco di corsa trendo spesso in inganno l'intero reparto, impegnato a contenere Mike Anderson da una parte dovendosi occupare contemporaneamente delle bootlegs di Jake Plummer dall'altra con risultati insufficienti.
Nonostante gli ingenti ritocchi fatti nel reparto difensivo, i Chiefs sono infatti sembrati quelli dell'ultimo triennio, ovvero quella squadra che è debole nelle secondarie ed in difesa complessivamente ed è perfetta in attacco, ma con una sola differenza: stavolta non ha funzionato nemmeno quello.
Kansas City, infatti, offensivamente è stata perlopiù trainata dal running game del duo esplosivo formato da Priest Holmes e Larry Johnson nelle prime due apparizioni, in quanto Trent Green, a corto di ricevitori in grado di fare giocate eccezionali, ha segnato il primo TD su passaggio di questo 2005 alla fine di questa partita, a conti già fatti.
Il merito di tutto questo va senz'altro alla difesa di Denver, perfetta in ogni aspetto: la linea, con Trevor Pryce autore di una partita tra le migliori in carriera, ha letteralmente costretto la linea dei Chiefs a fare gli straordinari allineando addirittura il tight end Jason Dunn come uomo di linea aggiunto per raddoppiare sullo stesso Pryce, con efficacia uguale a zero.
Oltre a questo, i linebackers (10 tackles per DJ Williams) hanno stoppato Holmes e Johnson quasi sempre concedendo 1-2 yards a giocata e quando Holmes sembrava aver preso il ritmo guadagnando due primi down consecutivi per il primo viaggio dei Chiefs nella redzone, Ian Gold ha pensato bene di strappare il pallone dalle mani di Larry Johnson mantenendo l'inerzia sempre dalla propria parte.
Le secondarie hanno fatto un ottimo lavoro contro Tony Gonzales, tenuto a 5 ricezioni per 29 yards, utilizzando contro il tight end più prolifico della lega una rotazione composta da Champ Bailey (uscito per infortunio nel primo tempo), Nick Ferguson e Sam Brandon; oltre a loro si è messo in luce (e non è la prima volta) il rookie Dontrell Williams, che ha soppiantato Lenny Walls come starter durante la offseason.
Sono bastati 2 quarti e mezzo a Denver per fare sua la partita.
Le segnature sono cominciate, con i Broncos già sopra per 3-0, con una corsa di 44 yards di Mike Anderson il quale ha sfruttato un ottimo blocco del fullback Kyle Johnson per involarsi su un'autentica autostrada; quindi ci ha pensato Rod Smith, che nella partita di ieri ha superato le 10.000 yards di ricezione in carriera diventando il 24mo giocatore della storia Nfl a farlo e diventando inoltre il primo giocatore non scelto a compiere quest'impresa.
Su quest'ultima segnatura la versatilità di Anderson si è fatta notare: il running back/fullback dei Broncos si è infatti mosso sulla destra con Plummer portando un blocco al difensore che stava andando contro il quarterback ed ha permesso a The Snake di trovare in endzone Smith, che era sgattaiolato dietro le secondarie completamente inosservato.
Dopo un field goal a testa nel secondo periodo, il terzo quarto ha decretato il TD decisivo, con Plummer abile a sfruttare sempre il medesimo schema: sulla linea della yarda i Chiefs, perennemente preoccupati di fermare il running back, sono andati tutti sul lato destro cadendo alla finta di handoff, ed il quarterback ha varcato la goal-line indisturbato correndo invece sulla parte sinistra per il 27-3 parziale.
A Kansas City il lavoro da fare non manca, in quanto la difesa ha giocato complessivamente male e non ha mai trovato la soluzione adatta per fermare gli schemi offensivi, nonostante fossero ormai i soliti.
Da salvare solamente Jared Allen, autore di una discreta pressione sul quarterback, e Greg Wesley, che si è distinto per un intervento sulla linea della yarda che ha salvato un TD e nonostante i Broncos abbiano segnato subito dopo almeno il defensive back ci ha creduto fino in fondo.
Per quanto riguarda l'attacco tre sono gli aspetti su cui focalizzare l'attenzione.
Il primo riguarda la linea offensiva, che con il secondo anno Jordan Black ha fatto una fatica tremenda contro i blitz della difesa avversaria. Willie Roaf, il migliore elemento della linea, non ha giocato neanche ieri per infortunio e questa mancanza si è sentita.
Urge aiuto urgente sul lato destro, in quanto i problemi ci sono stati ugualmente anche con l'aggiunta del tight end.
Secondo il reparto ricevitori. L'unico wide receiver affidabile è Eddie Kennison che ieri ha chiuso con 8 ricezioni per 112 yards ma alternative ce ne sono poche.
Samie Parker non si è dimostrato all'altezza di essere uno starter peccando di concentrazione facendosi sfuggire due palloni da primo down con la partita ancora recuperabile, mentre Dante Hall rimane pur sempre un ricevitore di situazione di bassa taglia e pericoloso solo in campo aperto.
Terzo ed ultimo aspetto le penalità : i Chiefs sono stati sanzionati 13 volte perdendo 118 yards ed il 70% di questi falli è arrivato da false partenze dell'attacco o da holding offensivi per incapacità di contenere la pass rush.
Con la sconfitta di ieri i Chiefs sono alla pari con Denver a 2-1, ma con uno dei due scontri diretti a proprio svantaggio.
Per fare strada in una division tosta come la Afc West sarà dunque necessario aggiustare tutti questi problemi: il guaio è che non sono pochi.