Un grande Ethier non basta ai Dodgers per evitare l'ultimo posto nella Division
Si inizia a delineare meglio la fisionomia di questa division, con i Giants che hanno preso il comando sugli outsider Padres, che continuano a stupire nella loro corsa.
Due squadre simili, con rotazioni che stanno facendo sfracelli, bullpen impenetrabili ed attacchi che sfornano il giusto ma che riescono a portare a casa le partite spesso di misura.
In posizione di stallo restano i Rockies, tormentati dagli infortuni mentre Arizona e Dodgers pagano a caro prezzo le carenze di due dei peggiori bullpen della lega.
Censurabile soprattutto il cammino dei Dodgers, dati tra i favoriti alla vigilia ed adesso miseramente ultimi con 5 partite di distacco dalla vetta.
Scendiamo adesso nei particolari.
S.Francisco Giants 17-10
Spettacolare la doppia settimana dei Giants che vincono tutte le serie giocate, concedendo le briciole agli avversari.
E pensare che erano arrivati sulla baia avversari come St.Louis e Philadelphia ma i ragazzi di Bochy non hanno certo tremato; il trio Lincecum/Zito/Cain costringe i Cards a 3 punti in tre partite anche se St.Louis riesce a strappare un match.
Contro Phila, i Giants riescono a trovare addirittura l'antidoto contro il mostro Halladay e avrebbero potuto clamorosamente sweeppare i campioni della NL se Wilson non avesse sprecato la sua prima salvezza del 2010, complice anche un guaio fisico che lo ha poi tenuto day by day per qualche giorno.
Nella serie, bella prova di Wellemeyer che si sta riprendendo dopo un inizio piuttosto negativo, consolidando così il suo ruolo di quinto partente.
Arrivano poi i Rockies, maltrattati a loro volta ma che riescono a vincere la terza partita approfittando di un Sanchez impreciso sul monte; la stessa fortuna non ha avuto Florida che si ritrova contro il fantastico trio e non riesce a risolvere il rebus subendo tre sconfitte filate, tutte nel ballpark amico.
La rotazione dunque alla base del successo di S.Francisco, con uno Zito veramente ai livelli del suo mostruoso contratto ed un Lincecum stellare come sempre è stato da due anni a questa parte; benone anche Cain e Sanchez, anche se un filo sotto ai primi due ma a livelli di assoluta eccellenza.
Facile capire che basti poco per vincere a questi lanciatori, specialmente se dopo di loro lavora un bullpen granitico a dir poco: tra tutti, nota particolare per il vecchio Mota, entrato a roster per un pelo e finora veramente efficacissimo.
Il reparto funziona così bene che Bochy si è concesso il togliere il dodicesimo pitcher dal roster (il giovane Joaquin) per far rientrare Rowand, lasciando l'ottimo Downs a dare una mano dalla panca dopo che il veterano non ha fatto pesare l'assenza di Renteria che era fuori per 15 giorni.
Lo stesso Rowand è rientrato solo contro Florida e si è fatto sentire subito, decidendo di fatto tutte e tre le partite, integrando un attacco che non sarà stellare ma attualmente sta rendendo discretamente bene.
Un mostruso Schieroltz guida il gruppo, seguito dal solito Sandoval e da Molina; inoltre Huff sta dando segnali di risveglio mentre Uribe è un pò calato rispetto all'ottimo inizio ma offre comunque un discreto contributo.
In ogni caso, sono già in 13 ad aver messo a segno almeno un HR e questa cooperativa riesce a produrre ciò che basta ai mostri del monte a portare a casa i matches; i Giants attualmente sembrano la squadra da battere nella NL West.
S.Diego Padres 17-11
Continua la sorprendente marcia dei Padres, merito di un gruppo di lanciatori che sta facendo veramente le pentole ed anche i coperchi, cosa che proverbialmente viene data per impossibile ma che a S.Diego hanno trovato il modo di fare.
I Padres regolano in trasferta Reds e Marlins (entrambe le serie per 2-1), poi tornano al PETCO Park e battono i Brewers (3-1) prima di frenare nella combattutissima serie contro i Rockies persa solo al 12° inning del rubber game.
Tredici partite giocate e dodici partenze da incorniciare, unica eccezione Latos contro Florida con il giovane rookie che si rifarà lanciando spettacolarmente bene contro i Brewers di Braun e Fielder.
Garland, Correia, Richard e soprattutto l'incredibile Le Blanc stanno tutti fornendo prestazioni di altissimo livello, facendo quasi dimenticare che S.Diego ha il proprio asso ai box, ovvero quel Chris Young che ancora non riesce a liberarsi dai guai fisici che stanno tormentando questa sua stagione.
A completare l'opera dei partenti c'è un bullpen altrettanto affidabile, guidato dal closer Bell, dall'intoccabile Stauffer che spesso lavora anche in innings multipli e da un ottimoGregerson. Bene anche Mujica ed Adams mentre il più vulnerabile del gruppo, ovvero Gallagher è appena finito in DL e verrà rimpiazzato da Webb.
In DL Gallagher troverà anche Everth Cabrera; lo shortstop è stato sostituito dal giovane Zawadski a roster e da Jerry Hairston sul diamante, mosse che non spostano di molto il valore dell'attacco di S.Diego che poggia inevitabilmente sulle sole mazze di Adrian Gonzales e di Headley, gli unici che costituiscono un reale pericolo per i pitcher avversari.
Infatti, sia Blanks che Venables non stanno offrendo quello che si sperava alla vigilia di stagione tanto che Scott Hairston probabilmente meriterebbe qualche at bat in più di quelle che attualmente gli vengono concesse.
Il problema offensivo, in ogni caso, era lampante da tempo ed anzi, tutto sommato la produzione offensiva della squadra sta eccedendo le aspettative ma, visto l'inaspettato andamento che sta prendendo la division, iniziano a girare le prime voci sui Padres non più come scontati sellers alla trade deadline bensì come buyers.
Questo significherebbe togliere Gonzales dal mercato, ovvero una pedina a cui tutti guardavano con abbondantissima salivazione, ed andare invece a cercare uno slugger che possa aiutare l'attacco dei Padres nella eventuale corsa ai playoff.
Direi che, per quella che doveva essere una noiosa e mediocre stagione di transizione, i Padres qualche risultato nel 2010 l'hanno già ottenuto: basta solo continuare così.
Colorado Rockies 14-14
Continua in perfetto break even la marcia dei Rockies: due serie vinte (Florida in casa, Padres fuori) e due perse (Arizona in casa, Giants fuori) per un fatturato bisettimanale di 6-6.
Un'altalena costante di risultati che è anche figlia di un momonto oggettivamente sfortunato dal punto di vista degli infortuni.
Infatti, nella già affollata DL di Colorado, hanno fatto sosta pure Hammell, De La Rosa ed Hawpe ovvero 2/5 della rotazione titolare ed una delle bocche da fuoco più pericolose ed esperte di tutto il lineup.
Nonostante ciò, i Rockies hanno potuto beneficiare di un Ubaldo Jimenez veramente stratosferico: il dominicano domina costantemente ogni volta che scende in campo ed ha numeri da urlo che vanno ben oltre l'eloquente record di 6-0 che esibisce.
Impressionano soprattutto i soli 4 punti subiti in 41.1 IP che lo portano ad essere leader MLB in ERA (0.87), con sole 26 valide concesse ai battitori avversari.
Dolenti note invece per Cook che, ad eccezione di un Complete game contro Florida, sta offrendo il peggio di sé mentre Smith va leggermente meglio dopo un inizio balbettante.
I due nuovi starting pitcher in rotazione, al debutto entrambi nella serie di S.Francisco, hanno prodotto risultati diamentralmente opposti: asfaltato Rogers mentre il promettente Chacin è stato spettacolare nel contenere Sandoval e soci. Facile intuire a che toccherà farsi da parte non appena ci saranno i primi rientri tra i titolari.
Validissimo inoltre il contributo dell'intero bullpen, con note di merito particolari al rinato Corpas, a Daley ed all'ultimo arrivato Beimel, tutti praticamente intoccabili.
Nel lineup, l'ottimo rendimento di Olivo ha costretto Tracy a spedire Iannetta nelle Minors per non farlo ammuffire in panca, cosa che potrà fare Phillips al suo posto: inimmaginabile fino ad un mese fa questo sviluppo ma l'esperto catcher sta meritando in pieno la promozione a titolare e, se dovesse calare il suo rendimento, Iannetta potrà tornare senza alcun segno di metaforica ruggine sulla mazza.
Oltre ad Olivo, molto bene stanno andando Stewart e Carlos Gonzales mentre alla stellina Tulowitski manca ancora la potenza fatta vedere nel 2009, anche se "Tulo" non fa mancare mai il suo contributo sia al piatto che con il guanto.
Continuano a stentare Fowler e Barmes, due su cui si puntava molto; buono invece l'inserimento del rookie Eric Young, l'ennesimo esterno veloce dei Rockies che sta riempiendo il vuoto a roster lasciato da Hawpe e che potrebbe insidiare proprio Fowler se quest'ultimo non si darà una svegliata.
Concludendo, per Colorado 15 giorni senza infamia e senza lode, aspettando il rientro dei molti acciaccati e sperando che le altre non ne approfittino troppo in classifica.
Arizona D'Backs 14-15
Buona fase, pur tra notevoli problemi, per i D'backs che riescono a sconfiggere Philadelphia in casa (2-1) prima di 11 trasferte consecutive.
Il bilancio del massacrante viaggio, senza mai avere un giorno di riposo, resta positivo in quanto i serpentelli espugnano il Coors Field (2-1) prima di essere maltrattati (1-3) dai Cubs, sconfitta presto rimediata in quel di Houston (3-1).
Un attacco atomico, anche se ancora orfano del miglior Upton, è l'arma principale di Arizona: accanto al solito Reynolds troviamo un incredibile Kelly Johnson, appena nominato giocatore del mese per la NL. Johnson ha già più HR (10) nel 2010 di quanti ne aveva messi in tutta la stagione scorsa e si sta rivelando come una vera e propria magia di mercato.
Molto bene anche La Roche, Snyder e Young tra i titolari e Ryal ed Abreu tra i rincalzi. Prova di quanto questo attacco funzioni a meraviglia, le 10 valide battute da Haren su 22 at bats; ormai i pitcher avversari dovranno prestare maggiore attenzione anche al suo slot.
Se l'attacco va così bene, un record negativo indica chiaramente problemi sul monte: la rotazione ha perso Benson, che stava andando benino, finito in DL dopo l'ultima uscita in Colorado.
Al suo posto, il giovane Cesar Valdez ha brillato contro Houston, guadagnandosi la conferma come quinto partente.
Malissimo, al contrario, Edwin Jackson: la crisi di colui che doveva essere uno dei cardini della rotazione sta costando cara ad Arizona che registra anche un Haren non certo al top della forma ed un altalenante Rodrigo Lopez.
In netta ripresa invece Kennedy, con tre belle partenze (e 2 W) nelle ultime due settimane che incoraggiano molto Hinch e tutti quelli che hanno puntato molto sul giovane proveniente dagli Yankees.
Ma il vero buco nero Arizona lo registra nel bullpen: salvando esclusivamente Esmerling Vasquez, il resto sta facendo a gara a chi butta via il maggior numero di partite.
Perso Rosales (DL), senza che nessuno si strappasse i capelli, Hinch ha provato Mulvey e Stange senza successo alcuno.
Malissimo Gutierrez ed Howry, male tutti gli altri: il reparto è così disastrato che non si vede nemmeno una lucina in fondo al profondissimo tunnel in cui Arizona si trova.
Non resta che sperare di segnare sempre un punto in più degli altri oppure che i partenti riescano ad andare molto in profondità nelle partite, come ad esempio Haren che ha lanciato un Complete game contro Houston. Soluzioni non facili ma non sembra esserci altro.
Los Angeles Dodgers 12-16
Irriconoscibili i Dodgers in queste due ultime settimane: con Manny e Padilla subito in DL e Furcal che li ha seguiti dopo una settimana, Torre ha visto bloccarsi l'attacco che tanto bene aveva iniziato la stagione e crearsi un ulteriore buco in una rotazione che già non brillava per profondità .
Risultato: serie persa a Washington e secco sweep subito in casa dei Mets con soli 13 punti segnati in 6 partite.
Una leggera ripresa contro Pittsburgh in casa (3-1) è stata poi frenata dalla successiva serie persa contro i Brewers (1-2), sempre al Dodgers Stadium.
Un Ethier immenso (10 HR, 30 RBI, 371/440/722) ed un Loney in gran forma le uniche note liete al piatto, con Kemp in calo dopo un avvio strepitoso e pubblicamente attaccato da Colletti per la sua difesa distratta ed il baserunnung troppo disinvolto.
Una gaffe clamorosa del GM che poi si è cercato di far rientrare, non si sa con quanto successo nei rapporti con uno dei migliori giocatori del rosterdi LA.
Mentre l'attacco girava a vuoto, la rotazione teneva discretamente solo in Kuroda e Billingsley mentre Kershaw ha imbroccato una delle sue peggiori uscite contro i Brewers.
In bilico gli altri due slot: Ely, chiamato dalle Minors per Padilla, viene asfaltato all'esordio ma Torre gli dà un'altra chance contro i Brewers che il giovane (arrivato con Link dalla cessione di Pierre) sfutta mirabilmente con un uscita molto solida.
Haeger perde il posto dopo essere stato martellato dai Mets, posto che viene riempito dall'esordio come partente di Monasterios, uno dei più positivi pitcher dei Dodgers ma ancora molto inesperto.
Il knuckerballer però si ricandida con un long relief di sostanza contro i Brewers ed adesso si aspettano le decisioni di Torre per sabato, quando la rotazione ripresenterà ancora il quinto slot.
Come si nota, la rotazione è quantomeno ondivaga ed il bullpen non è da meno: il solo closer Broxton ha numeri degni di nota, nonostante abbia un misero 1 su 3 in salvezze convertite.
L'esiguo campione di riferimento evidenzia che spesso non viene chiamato in causa perchè la partita è già persa ed il più delle volte lo si deve ai suoi compagni di reparto che deludono ogni qualvolta sono chiamati in causa.
Bocciato Link, gli innesti di Belisario e Kuo, fenomenali nel 2009, non ha prodotti che ulteriori guai; Torre spera che il ritorno prossimo di Weaver possa migliorare un po' il quadro generale, attualmente deprimente.
Potrebbe riavere una chance anche Mc Donald, silurato all'inizio di stagione ma che sinora non ha certo brillato nelle Minors, complice anche un infortunio.
Unica nota positiva, sembra che il ritorno di Manny sia imminente ma il fatto non aggiusterà certo il problema lanciatori che è evidentissimo.