Bills a valanga sui Texans

JP Losman ha subito convinto nella sua prima partita da titolare nella Lega

BUFFALO BILLS-HOUSTON TEXANS 22-7

Alla vigilia di questa prima giornata NFL, in casa Bills, c'erano molte incognite sulla possibilità  di JP Losman di saper condurre la squadra fin da subito, alla sua gara d'esordio come quarterback titolare nella Lega.

Losman contro i Texans ha dimostrato che tutti i dubbi su di lui possono essere cancellati, e per i Bills è arrivata una convincente vittoria, che può far morale in vista di una stagione difficile, ma che potrebbe riservare delle piacevoli sorprese.

Guidando la squadra a cinque segnature nei primi cinque possessi, Losman ha scavato un solco incolmabile per la rimonta di Houston, lasciando poi alla propria eccezionale difesa fare il resto, scoraggiando l'attacco dei Texans, in cui Carr e Davis sono sembrati totalmente fuori dalla partita, incapaci di reagire al dominio della difesa Bills.

Le chiavi tattiche decisive per capire la netta vittoria di Buffalo sono il tempo di possesso e il punto di partenza delle azioni. I Bills hanno avuto il doppio dei minuti di possesso palla e sono praticamente sempre partiti dalle 35-40 yards proprie, mentre i Texans si sono fermati sulle 20 o meno.

Con un gioco che ha sfruttato al meglio le corse di McGahee e i passaggi corti di Losman per Moulds e Evans, i Bills hanno potuto sfiancare la difesa dei Texans e arrivare, soprattutto nel primo tempo, sempre nella red zone avversaria, dove prima Lindell con 4 field goal e poi il td pass di Losman per l'offensive lineman Peters hanno sancito il break decisivo, poi mantenuto dalla difesa nella seconda frazione.

L'unico neo per coach Mularkey è probabilmente quello di non aver sfruttato a pieno la mole di gioco creata, segnando solo una meta, per di più con un giocatore atipico, e mancando in ben cinque occasioni la endzone di Houston, con conseguenti field goal, comunque segnati (record per Lindell).
Nelle partite in cui la difesa non sarà  cosi' dominante e i punteggi saranno più in bilico, l'attacco dovrà  capitalizzare maggiormente nella red zone, affidandosi maggiormente alle corse di McGahee, e cercando la velocità  di Evans, apparso in gran forma e autore di una splendida ricezione da 42 yards nel drive d'apertura.

Losman ha lanciato 8 completi nei primi 10 lanci, dimostrando subito di essere pienamente in partita nonostante l'esordio, e in un paio d'occasioni ha mostrato una mobilità  fuori dalla tasca, che nell'era Bledsoe era impossibile vedere. Emblematica una sua corsa nel secondo quarto quando, pressato dalla difesa dei Texans, è sgusciato "alla Vick" tra due difensori, guadagnando un primo down ampio. Le 31 yards corse su 6 tentativi danno una dimensione diversa all'attacco dei Bills, che può permettersi di fintare la corsa di McGahee e far correre il proprio quarterback, oppure approfittare della mobilità  di Losman per cercare dei giochi in profondità  che possano sorprendere i linebackers e le secondarie.

A far da paggetto all'esordio dell'ex Tulane, ci ha pensato McGahee, ormai leader dell'attacco Bills, capace di andare sopra le 100 yards (22 portate per 117) pur non segnando nessuna meta, permettendo a Mularkey di gestire il vantaggio nella ripresa con numerosi giochi di corsa breve, ma redditizia, che hanno portato parecchi primi down.

Un mix di talento giovane, se consideriamo anche Evans, che può portare in alto Buffalo.

Se l'attacco ha sorpreso molti addetti, la difesa dei Bills si è confermata come una delle migliori della NFL, sembrando migliorata rispetto alla stagione scorsa, soprattutto con la crescita esponenziale di Kelsay nell'end opposto a Schobel, che da una maggiore pericolosità  nella pass-rusher e nella pressione al quarterback. Non a caso 3 dei 5 sacks subiti da Carr sono opera dei due end.

Per il resto i linebackers hanno fatto la solita splendida partita, con Fletcher a dominare la zona medio-corta con 10 tackles e 1 fumble recuperato, Spikes a pressare con continuità  il passing game (1 sack e 5 tackles) e Posey a controllare la sua zona quando Davis e Andre Johnson cercavano lo spazio alternativo.

La secondaria, infine ha dato il colpo di grazia alle speranze di Carr e dei Texans, con 3 intercetti (2 di Vincent e 1 di Milloy), distribuiti nell'arco di tre quarti, e un fumble recuperato sempre da Milloy.

Houston in questa gara non è mai esistita. Carr, chiamato alla stagione della consacrazione dopo tre anni sempre in crescendo, anche se mai a grandi livelli, ha steccato completamente, finendo con 9/21 per 70 yards, 3 intercetti e 1 fumble, non capendo assolutamente nulla dei movimenti difensivi di Buffalo, tolto il drive chiuso con una sua corsa e tuffo in endzone ai limiti della linea laterale.

Nel resto dell'incontro non c'è mai stata alcuna possibilità  per il quarterback dei Texans di imbastire un drive decente, con 5 sacks e una pressione insostenibile, che lo ha costretto quasi sempre a lanciare in situazioni difficili, finendo per sbagliare o regalare la palla alla difesa.

Davis non è stato un fattore fin dall'inizio, chiudendo il primo tempo sotto le 30 yards corse, mentre Andre Johnson ha chiuso con solo 3 ricezioni per 18 yards, con la più lunga da 11 nel garbage time. In totale Houston ha collezionato 120 yards, tre sole in più del solo McGahee, chiudendo il primo down solo verso la fine del 2° quarto, quando la partita diceva già  12-0 Bills. Numeri che fanno scalpore per un attacco comunque pericoloso come quello dei Texans, ma incapace di leggere la difesa di Buffalo per tutto l'arco della gara.

In tutto questo buio, una luce c'è per coach Capers: la difesa. Pur subendo 22 punti ha retto alla grande l'impatto dei primi cinque drives dei Bills, riuscendo a stoppare l'attacco nella red zone e costringendo l'avversario a segnare solo su field goal. L'aver subito solo una meta in una partita in cui l'attacco non è esistito e i Bills sono partiti costantemente da oltre le loro 35 yards, è un segnale positivo in un pomeriggio da incubo, che può far sperare i tifosi dato che difficilmente Carr e compagni potranno ripetere o peggiorare la prestazione del Wilson Stadium.

Soprattutto le secondarie hanno retto bene l'urto, fermando in piu' di un'occasione, in particolar modo nel secondo tempo, il passing game di Buffalo e i giochi vicini alla endzone. L'intercetto di Simmons e i tackles di Buchanon, Coleman e del rookie Brown hanno permesso di evitare un autentico tracollo, nel primo tempo quando i Bills arrivavano costantemente nelle 20 avversarie, e nel secondo quando Losman è un po' calato.

Ora Houston se la vedrà  con Pittsburgh e anche qui l'attacco dovrà  giocare alla grande per non subire un'altra debacle, mentre Buffalo se la vedrà  con i Bucs, vittoriosi a sorpresa su Minnesota, sulla carta una partita equilibrata, con Losman chiamato alla prova del nove dopo l'ottimo esordio, contro una difesa molto più temibile di quella dei Texans, soprattutto nel passing game.

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