AFC EAST – Preview

Sarà  sempre Chad Pennington a guidare l'attacco dei Jets nella prossima stagione…

La AFC East e' stata dominata negli ultimi anni dai tre volte campioni del mondo dei New England Patriots, ormai diventata un'autentica dinastia nella NFL del 2000, e ancora in pole position nella corsa al Super Bowl di gennaio 2006.

Gli altri storici team della division, Buffalo, Miami e New York Jets, hanno potuto raccogliere solo le briciole, in particolare i Dolphins e i Bills, autentiche delusioni degli ultimi campionati e chiamati ad un riscatto in questa annata. Sicuramente sia Miami che Buffalo non potranno insidiare la leadership dei Patriots, ma una regular season chiusa in maniera positiva, darebbe morale per una rinascita che in molti attendono.

I Jets, dal canto loro, hanno sempre centrato stagioni positive, e l'anno scorso hanno sciaguratamente sprecato l'occasione di arrivare alla Finale di Conference, perdendo una partita rocambolesca contro gli Steelers.

Quest'anno le formazioni hanno subito dei piccoli, ma sostanziali cambiamenti, e anche New England, persi i due coordinator tanto celebrati, nonché il proprio uomo simbolo in difesa, dovranno ripartire con qualche incertezza in più.

New England Patriots

ATTACCO
L'attacco dei campioni del mondo e' rimasto praticamente immutato, con l'asse Brady-Dillon-Branch a catalizzare tutto o quasi il gioco disegnato dal coach Belichick, e David Givens a fare da contraltare all'MVP dell'ultimo Super Bowl.

Il reparto offensivo di New England ha sempre girato a meraviglia, soprattutto nei momenti cruciali delle partite e nella postseason, quest'anno però la dirigenza ha deciso di puntare su un gruppo abbastanza ristretto di giocatori, visto che nelle ultime ore sono stati tagliati l'ex rookie Cobbs, il ricevitore Terrell ex prima scelta dei Bears, che poteva avere una chance di rilancio, e il ricevitore-ritornatore P.K. Sam. In compenso è rimasto il sempreverde Troy Brow, che l'anno scorso ha giocato piu' da cornerback che da widereceiver, il giovane Bethel Johnson, che dovrebbe sostituire Sam nei ritorni, in più prima della scadenza è stato acquisito Andre Davis, talentuoso ricevitoro ex Browns, mai esploso fin'ora.

Quello che però preoccupa di più coach Belichick è la linea offensiva, che tanto ha aiutato Brady e Dillon a guidare i Pats verso il titolo. La perdita di Andruzzi e Klemm potrebbe creare qualche crepa nel perfetto meccanismo di New England, e la scelta di Mankins al 1° giro potrebbe non bastare.

DIFESA
In difesa verrà  a mancare il leader assoluto, Teddy Bruschi, fermato da un ictus e dalla sensazione che ormai, dopo una botta del genere, col football fosse meglio finirla e pensare alla famiglia.

La perdita e' pesante, e la dirigenza ha deciso di puntare su un veterano che potesse dare la stessa intensità  ed esperienza del paisà , Chad Brown. L'ex Seattle viene da un anno difficile, con un brutto infortunio, ma ha fame di football e voglia di riscatto e insieme a Biesel, acquisto dai Chiefs, puo' sopperire all'addio di Bruschi. Per il resto tutto immutato anche qui, con la sofferta decisione di tagliare Ty Law e puntare sui giovani cornerback che tanto bene hanno fatto nella passata stagione, con alternative due veterani come Starks e Scott, acquisiti nella offseason.

SPECIAL TEAM
Lo special team si basa soprattutto sui calci di Vinatieri, considerato il miglior kicker della Lega, quest'anno i ritorni dovrebbero dividerseli Johnson e Tim Dwight, arrivato dai Chargers.

COMMENTO
Hanno perso due menti fondamentali come Weiss e Crenell, un leader assoluto come Bruschi, un buon ricevitore come Patten e la loro OL non e' più così solida, almeno sulla carta, ma nonostante tutto sono ancora davanti nella corsa al Super Bowl. Se tutto girerà  per il meglio come negli ultimi anni, prima di arrivare a Detroit, tutte le squadre della AFC dovranno fare i conti con i campioni del mondo.

New York Jets

ATTACCO
Ancora Pennington e Martin a guidare l'attacco di New York, dopo l'eccellente stagione scorsa, conclusasi ad un passo dalla Finale di Conference. Martin, dopo il titolo di best RB, vuole riproporsi nella top five del suo ruolo, anche se gli anni passano. Come backup non c'e' piu' Lamont Jordan, andato a fare il titolare a Oakland, ma Blaylock, reduce da due ottime stagioni dietro a Priest Holmes.

Pennington tra i suoi target ha perso Santana Moss, finito ai Redskins, ma ha ritrovato il figliol prodigo Laveranus Coles, deluso da Washington, ritornato alla base per ritornare ai fasti dell'ultima stagione Jets. Al suo fianco Justin McCareins, chiamato ad una stagione di rilancio.

Fra i tightend, tra i bersagli preferiti dei mid-pass di Pennington, ci sono il giovane Baker e l'ex Raiders Jolley, che potranno sicuramente aiutare il gioco medio-corto, marchio di fabbrica del team.

Curiosa la scelta di puntare come quarterback backup su Jay Fiedler, incubo assoluto dei tifosi dei Dolphins fino all'anno scorso. Vedremo se in un nuovo sistema l'ex Miami riuscirà  a togliersi le tremende etichette affibiategli durante la sua permanenza in Florida.

DIFESA
La difesa è sempre stata un'arma importante nell'economia delle partite dei Jets, quest'anno il reparto ha perso due pedine abbastanza importanti, come Cowart e Ferguson, ma è riuscita a trattenere John Abraham, che sembrava vicino alla partenza, e ha firmato Ty Law, che garantirà  esperienza e carisma alla secondaria, in cui spicca il ritiro di Donnie Abraham, sostituito dal 2° anno Celestin.

Tutti gli occhi sono puntati, comunque, su Vilma, chiamato alla stagione della consacrazione dopo un primo anno da protagonista (defensive rookie of the year), che lo proietterebbe tra i grandi LB della NFL, posto che tutti prospettano per l'ex Miami.

SPECIAL TEAM
Scelta rischiosa quella di puntare su di un kicker al 2° giro del Draft, ma i trascorsi di Nugent a Ohio State parlando di un calciatore formidabile, dotato di un piede cannone, che potrebbe risolvere piu' di una partita per i Jets, considerando che molte partite sono decise da un field goal.

L'anno scorso Bryant nei playoff e' stato decisivo in negativo, quindi la scelta di Nugent sembra giusta, anche se forse troppo alta in un Draft. Per i ritorni spazio a Justin Miller, con McCareins come alternativa.

COMMENTO
I Jets sono sempre stati una squadra difficile da battere, dal gioco non spettacolare, ma redditizio, la stagione di Pennington ci dirà  se il ragazzo può essere considerato fra i top QB della NFL, visto che Martin ha un anno in piu', e Coles e' tornato all'ovile. Chiaro che molto passa dalla difesa e dalla stagione di Abraham, Vilma e Law. Possibilità  di andare ai playoff ce ne sono, ma quest'anno ci sarà  molta più bagarre.

BUFFALO BILLS

ATTACCO
Il più grosso punto di domanda per i Bills, quest'anno, è sicuramente rappresentato da Losman. La sua promozione a titolare nel ruolo di quarterback, con la conseguente partenza di Bledsoe verso Dallas, è un rischio che coach Mularkey si è assunto dopo aver avuto ottime impressione dall'ex Tulane, in tutta la preseason della passata stagione, prima che il ragazzo si fermasse per un brutto infortunio.

Sicuramente Losman non ripeterà  l'annata di Roethlisberger, ma se non vorrà  strafare, il talento c'è e il parco ricevitori è molto intrigante, a partire dal rookie Roscoe Parrish, autentico fulmine e già  diventato terzo wr, scalzando Josh Reed.

A fare da backup al quarterback è stato chiamato Kelly Holcomb da Cleveland, quarterback con delle buone stagioni, anche da titolare, molto affidabile se il giovane titolare dovesse dimostrare di non reggere a pieno la pressione in qualche scontro della tremenda AFC.

Se Losman avrà  un'annata di transizione, chi invece dovrà  portare sulle spalle molto dell'attacco dei Bills è Willis Mcgahee, alla prima stagione da titolare fisso. L'anno scorso ha dimostrato di poter essere uno dei migliori runningback della NFL, quest'anno dovrà  aumentare le sue statistiche per aiutare Losman a non dover forzare il passing game fin dall'inizio.

Fra i ricevitori oltre al sempreverde Moulds, spicca il nome di Evans, chiamato anche lui alla stagione della consacrazione dopo un eccellente inizio di carriera NFL.

La linea offensiva sembra ancora fragile e poco affidabile sulle azioni di passaggio, ma dovrà  dare il 100% ogni partita per proteggere Losman, anche se a differenza di Bledsoe, il secondo anno è molto più mobile e non disdegna il lancio in scramble.

DIFESA
La difesa, punto forte dei Bills, ha perso solo Pat Williams, finito ai Vikings, e sostituito da Ron Edwards. La perdita è importante perché Williams insieme a Sam Adams formava una coppia di defensive tackle temibili sia sulle corse che sui passaggi.

In End sinistro si alterneranno come nella stagione scorsa Kelsay e Denney, mentre nel destro Schobel è una sicurezza in fatto di sack e placcaggi sulle corse.

Il reparto, comunque, poggia ancora sul trio di linebackers Spikes-Fletcher-Posey, macchine da placcaggio e da palla recuperata, che dovranno aumentare il loro impatto, visto che l'attacco, con Losman, potrebbe andare in difficoltà  se messo sotto pressione fin dall'inizio.

Anche la secondaria è rimasta invariata, con l'esperienza di Vincent e Milloy in safety e due cornerback come McGee e Clements, sempre pronti al big play.

Mularkey punta molto sul fatto di aver mantenuto praticamente invariato il reparto e quindi di avere un gruppo molto affiatato e tra i migliori della Lega, per sopperire alle difficoltà  che, durante l'anno, Losman potrebbe avere.

SPECIAL TEAM
Gli special team non sono mai stati decisivi per Buffalo, anzi più di qualche volta, sia come attacco che come difesa, hanno lasciato molto a desiderare. Quest'anno Mularkey vorrà  un'inversione di tendenza da questo reparto, che nella NFL moderna diventa sempre più decisivo.

Il kicker sarà  ancora Lindell, solido anche se non tra i top, mentre nei ritorni dovrebbero dividersi i due cornerback McGee e Clements, con Shaud Williams in alternativa.

COMMENTO
E' sicuramente un anno di transizione per i Bills, dato il lancio di Losman nello spot di quarterback, ma la squadra potrebbe togliersi qualche soddisfazione, soprattutto in casa, se saprà  sfruttare al meglio le corse di McGahee, la velocità  nel profondo di Evans e Parrish, e la capacità  della difesa di creare turnovers e di mantenere a contatto il punteggio.

Poi molto dipende da come il nuovo qb si adatterà  alla pressione di una stagione NFL.

Il sogno sarebbe approdare alla postseason, mancata per pochissimo l'anno scorso, ma probabilmente un record vicino al .500 potrebbe già  soddisfare il coaching staff, viste le premesse.

MIAMI DOLPHINS

ATTACCO
Il nuovo corso di Nick Saban è iniziato e a Miami sperano di ritrovare l'entusiasmo perduto nei tragici ultimi anni della gestione Wanstedt-Fiedler.

Il nuovo coach è partito a testa bassa, lavorando duro, soprattutto sull'attacco, che in questi anni è stato il vero problema dei Dolphins. Partito Fiedler, tutti pensavano che il ruolo di quarterback andasse a AJ Feeley, arrivato lo scorso anno dagli Eagles per una 2° scelta, ma le prove poco convincenti di quest'ultimo, hanno promosso il vecchio Gus Frerotte.

L'ex Vikings potrebbe comunque non essere il titolare per tutta la stagione, dato che, pare che Saban voglia per il momento affidarsi ad un comitato, in attesa di avere un quarterback di valore dall'anno prossimo.

Dal draft è arrivato Ronnie Brown, il più talentuoso fra i back usciti quest'anno, ma il suo holdout fino a metà  agosto, ne ha rallentato l'inserimento, e il clamoroso ritorno di Ricky Williams (comunque out per le prime 4 gare), potrebbe lasciare spazio, anche fra i runningback, ad una divisione dei ruoli, dato che comunque Brown non è mai stato abituato a portare più di 15 portate al College.

Molte delle sorti dell'attacco di Miami dipendono dal rendimento e dall'affiatamento dei due RB, soprattutto da come Williams riuscirà  a ripartire dopo una stagione senza football.

I ricevitori non sono cambiati, sempre Chambers e Booker, che sperano in un'annata migliore rispetto all'ultima della gestione Fiedler. L'offensive line è sempre il punto debole e cruciale dell'attacco, l'unica novità  è Tucker right tackle, spostato in tutta la preseason sul lato opposto, ma i quattro titolari sono sempre lì e Saban sa che questo non è un buon punto di partenza per il nuovo corso.

DIFESA
La difesa è sempre stata in questi anni l'ancora di salvezza di Miami, il reparto dove aggrapparsi quando l'attacco faceva disastri.

Quest'anno c'è stato un notevole cambiamento soprattutto nella secondaria, con l'addio doloroso di Knight (passato ai Chiefs) e quello di Freeman, a cui si è aggiunto il serio infortunio di Poole. Sono arrivati Tebucky Jones e Schulters per sostituire le due safety e Daniels che rimpiazzerà  Poole, promosso titolare prima dell'infortunio, dopo la partenza di Surtain, anche lui finito ai Chiefs.

La versatilità  dello schema difensivo di Saban permetterà  di spaziare tra la 4-3 e la 3-4, con Jason Taylor che si sdoppierà  nel ruolo di End e di outside linebacker, dove il coach crede possa essere dominante.

Tra i volti nuovi, Carter, anonimo nelle ultime due stagioni, e Vonnie Holliday dai Chiefs, che probabilmente verrà  schierato tackle, mentre Spragan sostituirà  Greenwood, passato ai Texans. I rookies Crowder (middle linebacker) e Roth( end ) possono essere delle valide alternative, visto che l'età  media della difesa rimane una delle più alte nella NFL.

SPECIAL TEAM
Anche questo reparto, come l'attacco, ha sempre creato parecchi problemi nella gestione delle partite. I giocatori chiave non sono cambiati, anche se la mentalità  data da Saban, potrebbe portare ad un miglioramento soprattutto psicologico.

COMMENTO
I Dolphins vengono da una delle più buie stagioni della propria storia, tutto quello che verrà  in questa stagione, potrà  solo migliorare la situazione precedente. La base di partenza sembra buona, soprattutto col ritorno di Williams e in difesa. Certo il compito non sarà  semplice, e probabilmente ci vorrà  un altro anno sotto par, per ripartire nel 2006 alla ricerca di traguardi che più competono ad una squadra storica come Miami.

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