Jerry 'World' Rice annuncia commosso il suo ritiro
5 Settembre 2005
La data e' storica per la National Football League: si ritira dall'attivita' agonistica il piu' grande ricevitore (e forse il piu' grande giocatore) di tutti i tempi: Jerry "World" Rice.
L'annuncio e' avvenuto nel quartier generale dei Denver Broncos: Rice si e' presentato davanti ai giornalisti, indossando uno degli anelli di campione del mondo da lui conquistati, e ha detto, non riuscendo a trattenere qualche lacrima di commozione:
Questo e' un giorno felice per me. Penso che le lacrime che vedete siano perche' questa cavalcata mi e' veramente piaciuta.
La decisione viene presa dopo che Shanahan, head coach dei Broncos, gli ha comunicato che sarebbe stato utilizzato come quarto ricevitore e che quindi non avrebbe giocato tutte le partite; Jerry non se l'e' sentita di guardare gli altri giocare dalla sideline dopo 20 stagioni NFL da protagonista assoluto.
Ho sempre voluto giocare. Non ha funzionato, ma continuero' a tenere la testa alta e a stare bene. Continuero' a guardare questi ragazzi e a fare il tifo per loro. Sento di avere un legame con loro.
Nello stesso anno dunque, si ritirano il miglior running back (Emmitt Smith) e il miglior ricevitore della storia NFL.
Qualche nota biografica per capire meglio che tipo di giocatore e' stato Jerry Rice.
Nato a Starkville, nel Mississippi, il 13 ottobre 1962, ha lavorato per un po' con suo padre che faceva il muratore, esercitando le sue mani nel ricevere i mattoni che suo fratello gli lanciava. Ha poi frequentato l'universita' di Mississippi Valley State, diventando subito la star della squadra di football del piccolo college e meritandosi il soprannome di "World", perche' non c'era una palla al mondo che non potesse ricevere.
Approda nella NFL come sedicesima scelta assoluta del draft 1985 dei San Francisco 49ers. Cade cosi' in basso (Al Toon e Eddie Brown sono due WR scelti prima di lui) perche' non e' molto veloce: 4,60 sulle 40 yard alla combine e' un po' poco, ma Jerry dimostra che per essere un buon ricevitore nella NFL non necessariamente bisogna avere uno sprint da olimpionici.
Nella stagione da rookie stenta un po' (riceve comunque 927 yard), ma dal 1986 inanella 11 anni consecutivi con almeno 1000 yard su ricezione, striscia interrotta dall'infortunio alla prima giornata nel 1997. Dopo la sfolgorante carriera con i 49ers che gli porta 3 vittorie al Super Bowl (XXIII - in cui vince il titolo di MVP, XXIV e XIX) e 12 apparizioni al Pro Bowl, passa agli Oakland Raiders nella stagione 2001 e continua ad essere tra i migliori WR della lega anche a 39 anni. Colleziona infatti la sua tredicesima e quattordicesima stagione da piu' di mille yard, raggiunge un quarto Super Bowl, questa volta perso contro Tampa Bay, e torna al Pro Bowl per la tredicesima volta.
L'anno scroso poi la trade a meta' stagione che lo porta a Seattle e il tentativo di continuare a giocare a 43 anni con i Broncos di Shanahan.
Durante la sua lunga carriera ha riscritto tutti i libri dei record:
"¢ 1549 ricezioni
"¢ 22895 yard su ricezione
"¢ 23630 yard guadagnate dalla linea di scrimmage
"¢ 197 TD su ricezione
"¢ 208 TD totali
"¢ 274 partite consecutive con almeno una ricezione
"¢ 1848 yard su ricezione in una singola stagione nel 1995
"¢ 22 TD su ricezione nella stagione 1987
"¢ 75 partite con piu' di 100 yard su ricezione
"¢ 41 partite con 2 o piu' TD
"¢ 48 punti (8 TD) segnati nei Super Bowl (18 in una sola gara due volte nei SB XXIV e XXIX)
"¢ 33 ricezioni nei Super Bowl (11 in una sola gara)
"¢ 589 yard su ricezione guadagnate nei Super Bowl (215 nel SB XXIII)
"¢ 604 yards guadagante dalla linea di scrimmage nei Super Bowl
I numeri, come spesso accade, non ci dicono tutto su chi era veramente il Rice giocatore: talento e ossessione per il gioco in un'unica persona.
Come detto, non aveva impressionato con i tempi alla combine, ma tra i Pro ha dimostarto di avere un'ottima velocita' in partita tanto che le tracce profonde ai Niners le correva lui. Era pero' anche capace di fare le ricezioni decisive sui terzi down, spesso trasformando dei lanci corti in grossi guadagni correndo dopo la ricezione.
Joe Montana ha detto di lui:
Ha l'abilita' di sapere sempre quando fermarsi e quando usare la sua velocita'.
Aveva la capacita' di tagliare come nessun altro: la traccia che correva meglio era probabilmente la slant, un taglio a 45 gradi dopo poche yard dalla linea di scrimmage. I cambi di direzione, fatti alla massima velocita', lasciavano spesso indietro i cornerback, ma era anche capace di saltare sopra i difensori per fare la ricezione. E poi le mani erano davvero incomparabili: un pallone droppato da Rice era notizia da prima pagina.
Non ha bisogno di usare il corpo per prendere la palla: le sue mani sono semplicemente un dono.
Queste le parole di Gloster Richardson, un ex ricevitore NFL che ha allenato Rice al college.
Per fare un campione della portata di Jerry non basta il talento fisico: quello ce l'hanno o ce lo hanno avuto anche altri che non hanno raggiunto l'eccellenza. La sua dedizione al lavoro e la sua meticolosita', al limite della fissazione, lo hanno sempre spinto a cercare la perfezione.
Per dare il massimo in partita si e' sempre allenato con grande concentrazione, come se fosse in gara, ha studiato e catalogato le tendenze dei defensive back e seguito uno stretto regime di dieta. Non a caso, anche a 40 anno e' riuscito a rimanere ai vertici della lega. Una vera ossessione per il gioco lo ha spinto fino a dei livelli che difficilmente verranno superati in futuro.
Ora non ci resta che attendere l'appuntamento con la Hall Of Fame Induction, che per regolamento non puo' avvenire prima di 5 anni dal ritiro, ma in questo caso non avverra' neanche dopo i 5 anni canonici.
Lasciatemi concludere con un ringraziamento personale a Jerry "World" Rice da tifoso dei 49ers. Si tratta del giocatore che mi ha fatto appassionare al football americano e che piu' mi ha entusiasmato tra quelli che ho visto giocare, insieme a Steve Young (ebbeni si', Montana lo metto al terzo posto).
Grazie di tutto, Jerry.