Cedric Benson è stata la prima scelta dei Chicago Bears, la quarta chiamata assoluta.
Il draft 2005 ha riservato non poche sorprese: i misteri che avvolgono la preferenza di un giocatore rispetto ad un altro sono talvolta irrisolvibili ed è impossibile entrare nelle teste dei GM per capirne i ragionamenti, essendo costretti ad aspettare le conseguenze delle loro scelte espresse direttamente sul campo nelle stagioni successive.
Solo con il mistero si possono giudicare molte delle scelte che sono state effettuate quest'anno, bilanciate dalle poche scelte "ovvie" che hanno riguardato in particolar modo le prime tre posizioni di chiamata.
Infatti, 49ers, Dolphins e Browns hanno preso i giocatori di loro interesse nonostante tutte e tre avessero tentato di fuorviare gli indizi con degli scambi all'ultimo minuto.
Non si sono avverati i desideri di Vikings e Redskins di scalare le posizioni del draft, semmai questi tentativi fossero stati seri, e di tutte le squadre che avevano pronte un pacchetto di picks da dare per scegliere più in alto possibile non se n'è fatta avanti nessuna.
San Francisco ha deciso di scommettere il proprio futuro dando le chiavi della squadra ad Alex Smith, già visto a salutare il suo nuovo pubblico alla partita di baseball dei Giants con quel suo sorrisetto convinto. Dunque i 49ers ripartono a costruire dalla loro testa pensante, dal loro regista, un giovane leader che avrà non poche pressioni e responsabilità vista la tradizione storica insita nella squadra del Golden Gate desiderosa di essere tra le favorite al titolo nel giro di pochi anni; Tim Rattay probabilmente comincerà la stagione per poi lasciare il palco a questo giovane qb da Utah, che sarà poi il titolare dei campionati a seguire.
Mentre la foto di Smith che stringeva la mano di Tagliabue faceva il giro del mondo, Ronnie Brown si apprestava a salire sul palco per indossare il cappellino dei Miami Dolphins.
La scelta appariva più che scontata, in quanto Miami aveva forte bisogno di un portatore di palla che sappia assorbire i colpi e che dia costanza al running game, assente dalla Florida dai tempi del fuggiasco Williams; dunque niente quarterbacks, niente ricevitori e pronti a partire con AJ Feeley titolare, il quale potrà contare su un back che ha una stagione da rookie con potenziali 1.000 yards da correre ed ottimo fuori dal backfield, per cominciare la nuova vita di Miami, squadra troppo blasonata per restarsene nei bassifondi a guardare.
Nuova vita arriverà anche a Cleveland, dove Braylon Edwards ha preso la sua nuova residenza: la terza scelta assoluta non poteva che andare verso di lui, visto che in Ohio le maggiori delusioni le avevano date i wide receivers (vedi Kevin Johnson e Quincy Morgan) e lo scambio dello stesso Morgan con Antonio Bryant aveva portato in città solo un rompiscatole in più dal caratterino difficile tanto per dire un eufemismo. La ricostruzione di Romeo Crennell è partita dalla difesa e sta proseguendo con l'attacco, e da settembre ci sarà un bel bersaglio in più da colpire per Trent Dilfer, uno che se si concentra a dovere può prendere qualsiasi pallone e portare questi Browns distante.
Da qui in poi sono cominciate le sorprese, con i Bears a chiamare Cedric Benson anziché assicurarsi Mike Williams con la scelta assolta n. 4. Il carattere apparentemente "caldo" di Williams ha fatto pervenire tutti questi dubbi oppure Chicago ha visto in Benson una superstar del futuro?
La produttività non manca certo al prospetto da Texas, come dimostrano i numeri accumulati al college, e Benson sarà utilissimo al gioco di corsa dei Bears perchè toglierà tanta pressione dalle spalle di Grossman, tutto ciò nonostante la presenza di Anthony Thomas, sul cui futuro in squadra ora si comincia a discutere.
Dopo le chiamate di Tampa Bay e Tennessee le quali, rispettando i pronostici, hanno chiamato Cadillac Williams e Adam "PacMan" Jones per colmare i vuoti nei due ruoli sembrava proprio che per Mike Williams ed i Vikings il matrimonio fosse pronto da celebrare e neanche farlo apposta non avrebbero dovuto sacrificare le due scelte al primo giro per averlo. Fatta? No di certo.
Dalla voce del commissioner è uscito il nome di Troy Williamson, stesso ruolo di Williams ma veloce come un razzo anche se più basso ed in grado di allungare il campo per stimolare il braccione di Culpepper, chissà quante volte vedremo i due connettere la stagione ventura. Tice ha dichiarato: "Abbiamo scelto il giocatore che volevamo noi, non quello che gli analisti volevano farci pensare fosse adatto a noi".
Minnie ha chiamato anche alla posizione n. 18, selezionando il defensive end Erasmus James. James ha avuto qualche problema di infortunio in passato, ma è un bel complemento a Kenechi Udeze e la linea difensiva dei Vikings, grazie al free agent Pat Williams ed a Kevin Williams, fresco pro-bowler, è una delle più consistenti linee della Nfl sulla carta.
Arrivato il turno dei Cardinals è toccato ad Antrell Rolle salire sul palco ed esibire la nuova maglia di Arizona, presentata la settimana prima in una sfilata che aveva portato in passerella sei versioni differenti dell'uniforme '05/'06.
La scelta di un defensive back non è nuova per Arizona al primo giro, la speranza è che Rolle sia quel giocatore che possa aiutare la difesa a fare il salto di qualità dopo che i Cards hanno lavorato sodo nella free agency nell'ultimo anno e mezzo attraendo giocatori che prima non sarebbero altrimenti venuti. Con Rolle disponibile, non c'era molto da pensare visto che tutti e tre i principali running backs se n'erano andati anzitempo e non c'era un quarto prospetto che meritasse una chiamata così alta.
Spariti Jones e lo stesso Rolle i Redskins sono andati a colpo sicuro assicurandosi i servizi di Carlos Rogers di Auburn, necessario per colmare il vuoto lasciato da Fred Smoot. Gibbs, soddisfatto dell'operato, ha detto che Rogers può fare grandi cose per questa squadra avendo quelle qualità di shut down corner che avevano fatto proprio di Smoot uno dei migliori defensive backs della lega, l'unica speranza è che Rogers almeno resti qualche anno in più rispetto a Champ Bailey ed a Fred Smoot stesso altrimenti è sempre la stessa storia.
Grazie alla scelta ottenuta da Denver, Washington ha potuto scegliere anche al n. 25, portandosi a casa un ex-compagno di Rogers, ovvero il quarterback Jason Campbell. Magari Campbell si rivelerà essere un ottimo giocatore, ma valeva il sacrificio della prima scelta 2006 quando sarebbe potuto essere disponibile anche al terzo giro? Inoltre, valeva la pena di scegliere un quarterback facendo perdere fiducia a Ramsey e dopo aver firmato Brunell con un contratto non proprio irrisorio lo scorso anno? Gibbs e Cerrato sono attesi a dare delle risposte, ed i risultati del prossimo campionato parleranno chiaro; certo sembra che il management di Washington abbia le idee sempre meno chiare.
Mike Williams è stato finalmente scelto alla posizione n. 10 dai Detroit Lions, i quali sembravano indirizzati a mettere a posto la difesa piuttosto che scegliere l'ennesimo ricevitore con le primissime posizioni del primo giro. Mike Williams andrà a fare compagnia a Roy Williams ed a Charles Rogers e con tre ricevitori del genere Joey Harrington non avrà più scuse, potendo anche contare sul nuovo tight end Marcus Pollard arrivato da Indianapolis. Come per tutte le cose, solo il tempo ci dirà se la chiamata di Williams valeva la rinuncia al linebacker Derrick Johnson, di cui riparleremo tra poco.
I Cowboys hanno dunque proseguito il tour delle sorprese piazzando DeAndre Ware al numero 11.
Anch'egli preferito a Johnson, dev'essere piaciuto proprio tanto a Bill Parcells per andare così in alto ed è presumibile che la sua chiamata abbia a che vedere con la nuova difesa 3-4 che andrà ad insediarsi a Dallas. Ware, capace di giocare end come anche linebacker, è un ottimo pass rusher ed aiuterà a dare quella pressione che Marcellus Wiley ha fallito di dare l'anno scorso, meritandosi l'esclusione dal roster attuale.
A proposito di pass rush, Dallas ha utilizzato anche la scelta n. 20 per portare in Texas Marcus Spears, defensive end da Louisiana State. Parcells stava seguendo sia lui che Merriman, e quando Spears si è rivelato libero per i Cowboys, al Grande Tonno devono essere brillati gli occhi.
Ora Dallas ha aggiunto due pezzi importanti alla propria difesa, e con la firma di Aaron Glenn i Cowboys si augurano di non dover più subire le urla rabbiose del coach a causa degli elementari errori che ne hanno contraddistinto le prestazioni negli ultimi due anni.
I Chargers sono stati ben contenti di sapere che Shawne Merriman non era stato selezionato da Dallas e non se lo sono lasciati sfuggire. Autore di 17 sacks nelle ultime due stagioni di college, può fare affidamento sulla sua forza bruta per evitare i blocchi della linea offensiva e può dare a San Diego la pass rush che talvolta è mancata la stagione scorsa. I Chargers hanno utilizzato anche la loro seconda scelta del primo giro per la linea difensiva, accaparrandosi il defensive tackle Luis Castillo nonostante le polemiche che hanno attorniato il giocatore per uso di sostanze per migliorarne le prestazioni; Castillo rimane comunque il tackle più veloce del draft ed è una forza nel mezzo, pronto a dare respiro a Jamal Williams oppure a giocare in schemi misti che prevedano la 4-3.
Consci del fatto che i Panthers l'avrebbero portato via subito, i Saints hanno scambiato il posto di scelta con Houston per assicurarsi il tackle offensivo Jammal Brown.
Brown ha giocato sia come tackle che come guardia e nei Saints verrà presumibilmente utilizzato come tackle di destra, andando a migliorare una linea che ha acquisito anche l'esperienza di Jermaine Mayberry. New Orleans ha preferito scegliere una polizza assicurativa in questo ruolo, visto che Brown tra 10-11 anni potrebbe tranquillamente essere ancora lì, rinunciando a dare un miglioramento alla difesa.
Carolina, perso Brown, ha rivoltato anch'essa i pronostici andando su Thomas Davis di Georgia, strong safety per molti, outside linebacker per altri. Uno scout ha detto di lui che può essere decisivo in difesa tanto quanto Braylon Edwards può esserlo in attacco, ed il paragone calza molto chiaramente per descrivere le potenzialità di questo giocatore; resta sempre il fatto che i Panthers dovranno trovargli un ruolo definitivo.
Derrick Johnson, sapendo le informazioni che gli scout avevano diramato su di lui non pensava certo di essere ancora qui con la chiamata n. 15, ed a Kansas City hanno stappato una bottiglia di champagne dietro l'altra. I motivi che hanno spinto Johnson così giù possono essere due: dubbi sulla fisicità del giocatore contro i blocchi avversari, più tosti e pesanti che non al college, e l'effettiva non esigenza delle altre squadre nel ruolo di linebacker. I Chiefs, con lui e Kendrell Bell in salute, brindano ad una coppia da 100 tackles a testa già dall'anno prossimo, senza dimenticare Scott Fujita e Johnson è il tocco finale di una ristrutturazione che ha portato alla difesa del Missouri Sammy Knight, Patrick Surtain e Carlos Hall.
Dopo la sorprendente scelta del defensive tackle Travis Johnson da parte dei Texans, che hanno preferito lui ad un uomo di linea offensiva maggiormente necessario, il primo giro ha superato la metà delle selezioni: proprio su Johnson contava molto Marvin Lewis che si è dovuto "accontentare" di David Pollack. L'ex defensive end di Georgia potenzialmente può dare tantissimo ai Bengals, che da secoli non hanno un playmaker difensivo; Pollack non è altissimo, ma può fronteggiare qualsiasi uomo di linea offensiva e correre ai lati del campo in cerca del running back grazie alla combinazione di forza e velocità insita in lui, che ne fanno un potenziale steal of the draft.
Dopo la scontata selezione dei Rams di Alex Barron, è arrivata forse la maggiore sorpresa del primo giro: i Jaguars hanno optato per la nuova versione di Slash Stewart, ovvero quel Matt Jones che può fare il ricevitore, il tight end, il terzo quarterback e lo special teamer. I Jags hanno così trovato una risposta alla loro esigenza di aprire le soluzioni offensive di Leftwich, e con Jimmy Smith ed il crescente Reggie Williams a Jacksonville ci si divertirà un pò di più a lanciare la palla per aria!
A proposito di quarterbacks, ma Rodgers? Pat Kirwan l'aveva pronosticato alla posizione numero 24 a Green Bay e noi: "ma nooo, verrà scelto tra i primi tre, com'è possibile…"
Ebbene Aaron Rodgers andrà sotto apprendistato da Brett Favre, in attesa di prenderne le consegne tra due campionati, quando la Leggenda si sarà ritirata dal football giocato. Ma a Kirwan, chi gliel'aveva detto?
Il resto del primo giro ha visto i Ravens scegliere Mark Clayton per aggiungere la necessaria alternativa a Derrick Mason ed i Raiders prendere quel Fabian Washington che tanto piaceva ai Jets, privatisi della loro scelta al primo giro proprio in uno scambio con Oakland per il tight end Doug Jolley; Seattle è andata con il centro Chris Spencer, anche lui sorpreso di essere andato al primo giro, ed Atlanta, come previsto, ha scelto il receiver Roddy White.
I Colts hanno infine scelto la fisicità che Marlin Jackson porterà alla loro secondaria, gli Steelers hanno scelto il miglior tight end disponibile che darà una grossa mano allo sviluppo del loro attacco ovvero Heath Miller; il defensive tackle Mike Patterson si è aggiunto alla rotazione profonda degli Eagles ed i Patriots hanno chiuso con la 32ma scelta, prendendo Logan Mankins, offensive guard da Fresno State contrariamente alle previsioni, che li vedevano in cerca di un linebacker o di un defensive back.