AFC West – Draft Preview

Al Davis non tollererà  un altro fallimento: Moss è arrivato, ora bisogna scegliere bene al draft.

La Afc West è stata vinta l'anno scorso dai sorprendenti San Diego Chargers, e dalla stagione ventura potrebbe tornare la division competitiva che è stata in passato con i Broncos a variare lo schema difensivo passando alla 3-4, con i Chiefs che hanno investito tanto sulla difesa, e con i nuovi Raiders di Randy Moss.

San Diego Chargers

I Chargers, nonostante il record positivo del 2004, avranno la scelta assoluta n. 12, frutto della trade che ha portato Eli Manning ai Giants in cambio di Philip Rivers, oltre naturalmente alla scelta n. 28 che spetta loro di diritto.
Una squadra già  forte, dunque, avrà  la possibilità  di aggiungere un elemento importante, individuabile principalmente in un defensive end o in un wide receiver che possa fungere da alternativa a Keenan McCardell.

Dando per scontato che Mike Williams e Braylon Edwards non saranno disponibili a quel punto del draft, i Chargers presumibilente rivolgeranno le loro attenzioni alla linea difensiva, bisognosa di un pass rusher efficace a far compagnia ad Igor Olshanski, seconda scelta del 2004, ed a Jamal Williams, vera forza distruttiva che ancora la posizione di tackle.

I nomi papabili sono quelli di Marcus Spears e Shawne Merriman, ma bisogna considerare che con Redskins e Cowboys a scegliere prima di San Diego probabilmente uno dei due non sarà  più selezionabile.

La scelta migliore sarebbe quella di Merriman, capace di giocare anche nella posizione di outside linebacker e che tornerebbe utile nella 3-4 di Wade Phillips, essendo molto solido contro le corse ed essendo un pass rusher di prima qualità . Giocando come linebacker esterno Merriman potrebbe far capire ai Chargers il vero valore di Jacques Cesaire ed Igor Olshanski stesso, che terrebbero le due posizioni esterne di linea come titolari in questa ipotesi.

Marcus Spears si propone maggiormente nelle vesti di puro defensive end, per cui nel caso di una sua chiamata gli ends citati prima dovrebbero giocarsi il posto da titolare al camp ed il perdente dovrebbe accontentarsi di rimanere nella rotazione per far rifiatare gli starters o per giocare in schemi particolari. Spears ha fatto alzare le sue quotazioni con la prestazione al Senior Bowl ed è un ex tight end, per cui in possesso di una discreta mobilità  e di tanta fisicità .

Una terza alternativa potrebbe essere a sorpresa quella di Dan Cody, da molti considerato il miglior produttore di sack di tutto il draft che si adatterebbe perfettamente nella 3-4 dei Chargers come outside linebacker.

L'alternativa che San Diego sta cercando rispetto a Gates e McCardell non avendo trovato risposte in Tim Dwight, considerato che Eric Parker è più adatto come slot receiver, potrebbe essere invece ottenuta con la scelta n. 28.

Potrebbe interessare la velocità  di Troy Williamson, ma difficilmente il prodotto di South Carolina sarà  ancora libero al tardo primo giro per cui i nomi da abbinare ai Chargers sarebbero quelli di Roddy White o quello di Mark Clayton.

Roddy White esce da Uab, ed ha il vizio positivo di trasformare in punti quasi tutto quello che tocca, soprattutto quando prende velocità  in campo aperto; grazie alla sua statura eccellente potrebbe essere il playmaker offensivo di cui la squadra ha bisogno anche per il futuro, dato che il grande McCardell non è più giovanissimo.

Mark Clayton ha giocato un grande Senior Bowl ed è supportato da due mani eccezionali, che quasi fanno dimenticare la sua statura bassa (5-9), e da una bravura particolare nell'eseguire le tracce assegnate, oltre ad essere un pericolo pubblico dopo la ricezione. Anche Clayton dunque potrebbe rispondere benissimo alle esigenze descritte sopra.

Un' alternativa per questa chiamata potrebbe essere quella riguardante la ricerca di un sostituto per Roman Oben nella posizione di tackle offensivo, ruolo che calzerebbe a pennello a Khalif Barnes di Washington dando a San Diego una linea particolarmente efficace ed un gruppo su cui contare per parecchi anni, vista la giovane età  di Hardwick, Olivea e compagni.
Il problema sarà  di capire la disponibilità  o meno del giocatore, che ha scalato le graduatorie in fretta nelle ultime due settimane con l'intenzione di dimostrarsi come migliore del ruolo.

Denver Broncos

I movimenti della offseason dei Broncos hanno portato non pochi dubbi negli addetti ai lavori, soprattutto nell'acquisizione di nuovi uomini di linea, dove il team cerca soluzioni fisse senza successo ormai da qualche anno.

Sono arrivati nel Colorado diversi giocatori nelle posizioni di defensive end/tackle, ma nessuno ha dimostrato la durabilità  necessaria alle esigenze di questa squadra, che ha subito la perdita del free agent Reggie Heyward accasatosi a Jacksonville.

I Broncos hanno importato parte della linea dei Cleveland Browns dello scorso anno acquistando Courtney Brown e Gerard Warren, linea che si è classificata tra le ultime per yards concesse su corsa. La squadra ha rifirmato Luther Ellis, fermo per infortunio lo scorso anno, e Monsanto Pope, che sarà  utile nella rotazione avendo già  esperienza biennale in questo sistema, che dalla prossima stagione varierà  trasformandosi in una difesa 3-4, sempre più di tendenza nella Nfl.

A causa di questi movimenti e della salute fisica non certo buona di Trevor Pryce, la prima scelta dei Broncos, la n. 25, sarà  facilmente indirizzata in questo reparto, bisognoso di elementi giovani e futuribili che ad oggi non sono presenti sul roster.

Un probabile giocatore adattabile a questo sistema potrebbe essere Shaun Cody di Usc, capace di coprire con uguali risultati positivi sia la posizione interna che quella esterna della linea, fatto che potrebbe permettere a Pryce di tornare nel suo ruolo originario di tackle.

Se poi, come previsto da alcuni esperti americani, David Pollack scenderà  di considerazione a causa della statura non altissima, questi rappresenterebbe l'alternativa da considerare. Il prodotto di Georgia ha sicuramente talento e dispone di una buonissima forza fisica, oltre ad essere un temibile pass rusher, caratteristica di cui i Broncos necessitano obbligatoriamente.

Un altro nome adatto alla situazione di Denver potrebbe essere quello di Justin Tuck, defensive end dotato di grande tempismo e di una velocità  fuori dal comune per il ruolo, caratteristiche che l'hanno aiutato a diventare il leader ogni epoca di sacks a Notre Dame.

La nuova difesa 3-4 porta a considerare anche la scelta eventuale di Channing Crowder, linebacker di Florida che si trova a suo agio sia nel mezzo che nelle posizioni esterne. Crowder si aggiungerebbe ad Al Wilson, Ian Gold ed alla prima scelta del 2004 Dj Williams, formando un quartetto altamente produttivo nel numero di placcaggi, da verificare però in fase di copertura.

Il rilascio del veterano Dan Neil lascia un buco nel ruolo di guardia offensiva, ma la squadra non sembra orientata a colmare il vuoto con una chiamata di primo giro, visto che le urgenze maggiori si trovano appunto nel reparto difensivo.

L'esigenza di un tight end da scegliere è stata colmata dalla firma di Stephen Alexander, ex Lions, Chargers e Redskins, e dalla conferma di Patrick Hape, interessante e produttivo nell'ultima parte del 2004.

Kansas City Chiefs

I Chiefs avrebbero potuto vincere tanto se solo avessero avuto una difesa efficace tanto quanto il loro reparto offensivo. Gli straordinari numeri di Trent Green e soci non sono mai stati supportati da una difesa adeguata, facendo fallire miseramente le alte aspettative che la squadra del Missouri aveva nelle ultime due stagioni, sull'onda di una regular season 2003 dove i Chiefs avevano sorpreso tutti con 10 vittorie consecutive.

La difesa è già  stata riassettata grazie agli interventi fatti sul mercato dei free agents, con la firma di Kendrell Bell per 7 anni, l'acquisizione di Sammy Knight nel ruolo di safety e con l'arrivo di Carlos Hall da Tennessee in cambio di picks, oltre alle conferme di Scott Fujita e Quinton Caver ambedue rifirmati negli ultimi sette giorni.

La premessa da fare è che i Chiefs hanno annunciato una trade con i Miami Dolphins per ottenere Patrick Surtain, scambio che prevede l'ulteriore sacrificio da parte di Kansas City di scelte da chiamare e che verrà  perfezionato il giorno del draft; si vocifera inoltre che Kansas City stia seriamente pensando di salire le posizioni di scelta con ulteriori movimenti di picks per arrivare al prospetto di loro maggior interesse, Derrick Johnson di Texas.

Se le posizioni di scelta rimanessero invece quelle attuali l'esigenza primaria dei Chiefs rimane quella di un cornerback, dato che le secondarie sono il reparto più in difficoltà  di questa squadra.

Se saranno ancora loro a scegliere con il pick n. 15 in assoluto, la chiamata verrebbe indirizzata con pochi dubbi verso Carlos Rogers il quale ha le caratteristiche adatte a migliorare la peggior difesa sui passaggi del 2004. Rogers è molto buono nelle coperture uno contro uno ed è il tipico shut down corner, ovvero quello che concede poco nulla al ricevitore avversario costringendo il quarterback a cambiare zona di passaggio per timore di un intercetto facile.

Il giocatore è anche dotato di un buon fisico, per cui è capace di creare il bump, ovvero il primo contatto alla partenza dell'azione, all'interno delle prime 5 yards contro il ricevitore opposto, qualità  ideale per mandare fuori giri le sincronie del sistema offensivo della squadra avversaria e si sa che con la mancanza di ritmo difficilmente un attacco riesce a stare in campo a lungo e la difesa subisce meno del dovuto.

Vista la generosità  di defensive end disponibili, i Chiefs potrebbero fare un serio pensiero a David Pollack di Georgia o ad Erasmus James di Wisconsin, ambedue in grado di alzare la produttività  della difesa portando a casa diversi sacks. Il ruolo infatti sembra avere poca profondità  con la sola presenza dell'emergente Jared Allen a mettere pressione sul qb e con Eric Hicks che è stato tormentato in passato da problemi fisici che non gli hanno consentito di rendere come ci si attendeva ed oltre a questo è stato perso Vonnie Holliday che comunque l'anno scorso era stato altamente improduttivo rispetto ad un 2003 giocato molto bene.

Dando un'occhiata al roster nella posizione di tackle difensivo, si nota che i Chiefs sono coperti nella posizione, ma a breve termine, perché Lionel Dalton e John Browning sono ultra-trentenni e servirebbe anche un giocatore da affiancare a Ryan Sims, prima scelta del 2002.

Per questo motivo i Chiefs potrebbero pensare a Travis Johnson di Florida State, veloce di piedi e di riflessi, che potrebbero farlo diventare un domani un uomo di linea potenzialmente dominante, che con Sims farebbe davvero una bella coppia.

Al secondo giro Kansas City disporrà  della scelta n. 46 e potrebbero indirizzarla stavolta verso l'attacco. Al roster non farebbe male un wide receiver d'impatto per il futuro, in quanto bisogna cominciare a pensare a sostituire (non da subito, chiaro) sia Johnnie Morton che Eddie Kennison.

A quel punto del draft potrebbe esserci disponibile un prospetto come Reggie Brown di Georgia, dotato di buonissime mani capaci di tramutare in consistenti guadagni i lanci di Trent Green, ed altri nomi papabili potrebbero essere infine quelli di Fred Gibson, sempre di Georgia, il veloce Courtney Roby da Indiana, oppure Jerome Mathis di Hampton.

Oakland Raiders

I Raiders, dopo un'annata tra le peggiori della storia della franchigia Silver & Black, hanno messo a punto uno scambio per ottenere i servigi di uno dei migliori ricevitori della lega, ovvero Randy Moss. Moss, caratterialmente ingestibile, ha trovato casa da Al Davis, uno che le cose non le manda certo a dire, e per averlo il team ha sacrificato il linebacker Napoleon Harris e la settima scelta assoluta del prossimo draft, proprietà  ora dei Vikings.

La trade ha consentito senza dubbio ai Raiders di avere da subito un giocatore produttivo privandosi di una scelta che sarebbe stata investita su un prospetto sicuramente interessante, ma non in grado di dare da subito il contributo garantito da Randy, che come talento (se lasciamo stare il carattere) è decisamente superiore ai suoi colleghi attualmente attivi tra i pro.

L'attacco è stato risanato con l'arrivo di un pezzo di sicuro valore come LaMont Jordan, che ai Jets faceva rifiatare Curtis Martin sostituendolo nei terzi down prendendo guadagni importanti su corsa o uscendo dal backfield per ricezioni a corto-medio raggio. Jordan è stato fondamentale per l'attacco spesso asfittico di Herman Edwards ed almeno nella stagione regolare, quando c'erano da vincere le partite importanti, il suo apporto non è mai mancato.

Ai Raiders gli verrà  affidato il compito di vivacizzare il gioco di corsa dopo il fallimento dell'esperimento Zeroue, con l'aiuto del terzo anno Justin Fargas a collaborare nei momenti di bisogno, confidando su una linea giovane di buone prospettive che può contare sulle matricole dello scorso anno Robert Gallery e Jake Grove e su elementi di esperienza come Ron Stone e Barry Sims, linea che però deve migliorare la disastrosa protezione offerta al quarterback nel campionato scorso. I Raiders hanno acquisito anche il fullback Rob Konrad dai Dolphins, che bloccava per Ricky Williams prima di passare un 2004 tormentato da continui infortuni.

Se i problemi dell'attacco sono stati in parte sopperiti con la free agency, c'è da lavorare tantissimo su una difesa che è risultata bucata come il groviera nella scorsa stagione, terminando tra le ultime posizioni in quasi tutte le classifiche statistiche.

Il reparto è stato "svecchiato" dai tagli di Ray Buchanan e John Parrella che sono stati ambedue al di sotto delle aspettative ed i reparti dove la squadra ha lacune sono quello di linebacker, safety e corneback, dove mancano dei playmakers veri e propri.

A questo c'è da aggiungere la situazione poco simpatica creata da Charles Woodson e dal suo agente: Woodson era apparentemente d'accordo con la squadra di non firmare il foglio d'offerta per diventare franchise player, ma il suo rappresentante l'ha consigliato in maniera contraria, portando scompiglio nell'ufficio contabilità  dei Raiders che aveva fatto i conti senza l'ammontare del suo franchise tag.

Per questo motivo si parlava anche di una trade che coinvolgesse il giocatore e se si trovasse l'interessato magari Oakland potrebbe trovare il modo di riguadagnare una prima scelta o di aggiungere un'altra seconda scelta a quella già  in possesso.

Questa seconda scelta dovrebbe essere spesa senza indugi per una delle posizioni difensive viste prima, considerato che l'anno scorso le chiamate del primo e del secondo giro sono state spese per due offensive linemen.

Le posizioni di linea sono coperte da Bobby Hamilton, a cui è stato rinnovato il contratto per un anno, da Warren Sapp, deludente l'anno scorso, da Ted Washington, un po' anziano ma sempre pesante da spostare, e dal nuovo arrivo, l'ex Eagles Derrick Burgess che tanto bene ha giocato nei playoffs dopo aver guardato i compagni giocare per quasi tutta la regular season.

Dunque, la prima necessità  sembra quella di un linebacker considerata la perdita di Napoleon Harris e considerato anche che non c'è in squadra un tackler consistente e costante, uno che possa intimidire un pochino gli avversari.

Le possibilità  di scelta con la posizione n. 38 assoluta portano a pensare che i Raiders possano accaparrarsi Kevin Burnett, outside linebacker da Tennessee, giocatore molto mobile adatto ad inseguire anche i runningbacks grazie ad una buonissima velocità  nella copertura dei due lati opposti del campo, mentre un altro prospetto interessante è Odell Thurman da Georgia, gran colpitore, predisposto ad evitare bene i bloccaggi della linea offensiva e che necessita di rinforzarsi ulteriormente per sopperire alla statura non ideale per un linebacker interno essendo 6-0.

Se questi due nomi non dovessero essrci più, Oakland valuterà  Barrett Ruud, veloce linebacker con ottimi angoli di placcaggio da Nebraska, oppure Lance Mitchell di Oklahoma, che avrebbe dovuto essere una prima scelta dell'anno scorso prima di infortunarsi e perdere quasi tutta la scorsa stagione passata.

I Raiders, infine, hanno bisogno di rinforzare il reparto running back, attualmente poco profondo, e la linea offensiva, come detto prima troppo generosa in termini di sack concessi trovando nei giri successivi le soluzioni a questi problemi, in quanto Al Davis non è affatto disposto a ripetere il disastro del 2004.

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