Favre sarà di nuovo al timone dei suoi Packers
La NFC North è riuscita nella stagione passata a mandare due squadre ai playoffs: Green Bay Packers e Minnesota Vikings. Nonostante questo le due franchigie hanno bisogno di aggiustamenti per essere più complete e competitive, mentre dalle retrovie Chicago e i Detroit cercheranno di candidarsi a dure outsiders per la stagione 2005. Vediamo come potrebbero muoversi dopo il periodo freeagency le quattro squadre di questa division.
Green Bay Packers
I Packers avranno di nuovo Brett Favre al timone dell'attacco, la stagione 2005 si aprirà quindi senza imprevisti e con l'uomo di fiducia a lanciare palloni per i propri WR. L'attacco rimane dunque più o meno invariato, la conferma di Najeh Davenport è un'ottima mossa anche in previsione futura mentre le rotazioni di giocatori avvenute sull'offensive line non dovrebbero creare troppe difficoltà al muro che proteggerà Favre.
L'addio di Darren Sharper ha invece lasciato un po' di perplessità e, valutando proprio il fatto che furono le secondarie il problema di tutto il 2004 e della pessima wild card disputata contro Minnesota, questa scelta ha lasciato più di un dubbio a molti.
Il problema è che se è vero che i Packers potranno effettuare tre scelte nei primi due round di chiamata, è vero anche che la prima scelta sarà la numero 24, troppo in alto per sperare di trovarsi sul piatto gente appetibile come i cornerbacks Antrel Rolle e Adam Jones o anche il linebacker Derrick Johnson. Sono le secondarie e i LB infatti i ruoli nei quali Green Bay dovrà cercare di mettere delle pezze per andare a registrare un reparto che non pare avere né le qualità né la continuità giuste nel limitare le giocate avversarie.
La linea potrebbe non rimanere invariata nonostante il buon livello e la presenza di un "ministro" come Kabeer Gbaja-Biamila, ottimo defensive end reduce da una stagione eccellente. Se però leggiamo i nomi del roster nel resto della difesa non troviamo nulla di speciale, forse giusto il CB veterano Al Harris, anche lui comunque uscito a pezzi dalla sfida playoffs con i Vikings e completamente ridicolizzato da Randy Moss.
Certo, parliamo di Randy Moss, e ricevitori così non ce ne sono tanti in NFL, ma Harris e soci hanno subito big play spaventosi nell'ultima stagione, soffrendo proprio quei QB che, come Daunte Culpepper, riescono ad aggredire le deep con lunghi lanci e si rendono imprevedibili grazie al buon gioco di gambe lasciando sul posto i linebacker. Sono quindi le secondarie la priorità per i Packers? A mio modo di vedere assolutamente sì e le tre chiamate, molto vicine la seconda e la terza (51 e 58), potrebbero essere usate per due secondarie e, appunto, un linebacker.
Secondo molti analisti una buona scelta potrebbe essere Thomas Davis da Georgia, non fosse altro per la capacità del giocatore di ricoprire sia il ruolo di safety che quello di LB sul lato debole, anche se strong safety è la sua posizione naturale in campo.
Giocatore veloce e dotato di grande resistenza garantirebbe continuità e presenza dal primo snap della stagione. Non è impossibile però che i Packers ridicolizzino ciò che scrivo buttandosi su un defensive end sul quale molti mock draft fanno affidamento: un prospetto come Matt Roth potrebbe rendersi utile durante la stagione o, in caso di immediato inserimento, garantire più equilibrio sugli esterni della linea giocando sul lato opposto di Gbaja-Biamila.
Io, da buon testardo, rimango sulla mia prima impressione e personalmente non credo che una delle tre chiamate finisca su uomo di linea; ma i pronostici, si sa, sono fatti per essere smentiti. La mia prima chiamata la gioco comunque sul già citato Thomas Davis, oppure su uno dei CB/LB rimasti liberi; considerando tutti i turni di chiamata per i Packers rimarrebbero molti nomi disponibili, anche se per chiamate così alte i migliori prospetti, ruolo per ruolo, sarebbero pochini e potrebbero essere i seguenti: Marlin Jackson (CB, Michigan), Channing Crowder (LB, Florida) e Corey Webster (CB, LSU). Se proprio dovessi essere smentito e i Packers scegliessero un uomo di linea, allora i miei two cents li metterei, come già detto, su Matt Roth.
Minnesota Vikings
Squadra che a fine stagione aveva gli stessi problemi di Green Bay e dalla quale i Packers dovrebbero andare a lezione di mercato freeagency, almeno per questa offseason.
Per equilibrare le doti della squadra i Vikings hanno bisogno anzitutto che Mike Tice ed il suo staff comincino a studiare qualcosa che non sia la sola giocata profonda di Culpepper per Moss, ed ora che il secondo è partito per Oakland, nella lontana California, tutto ciò potrebbe finalmente avverarsi. Mentre attendiamo di sapere cosa studierà il bagarino più famoso d'America ci lustriamo gli occhi di fronte alla grande chance di Minnesota che ha già raddrizzato la difesa e si è guadagnata con l'affare Moss un'ottima settima scelta assoluta. Niente male come inizio.
Il voto più alto di questo mercato se lo meritano sicuramente i viola di Minneapolis che hanno inserito in roster parecchi giocatori in grado di rinforzare la difesa e di dare la possibilità ai Vikings di arrivare ad un draft più rilassati e scegliere qualche buon prospetto offensivo. La difesa ha visto l'inserimento di Sam Cowart, LB dai Jets che coi Vikings tornerà in posizione centrale dopo che a New York era stato "snaturato" sull' esterno, veterano di grande esperienza, grande stazza può venire certamente utile alla franchigia allenata da Tice.
Napoleon Harris, è un LB proveniente dai Raiders tramite la trade di Moss, giocatore che deve ancora dimostrare tanto ma che potenzialmente può risultare una buona acquisizione.
Pat Williams, DT di ottimo livello arrivato dai Bills, non molto veloce ma devastante nel bloccare i running game avversari; insieme all'altro Williams (Kevin, selezionato al Pro Bowl), rischia di formare una coppia di tackle di livello più che prestigioso.
Fred Smoot, CB dalle indubbie qualità giunto dai Redskins, veloce e affidabile è, a mio giudizio, la più importante acquisizione dei Vikings insieme alla safety Darren Sharper che dopo anni da avversario col casco dei Packers sarà dalla prossima stagione un giocatore di Minnesota.
I rinnovamenti in difesa ci sono quindi stati e molti di questi risulteranno determinanti ai fini di bilanciare una squadra che fino a tre mesi fa giocava solo in attacco.
Proprio l'attacco si è indebolito con la perdita del grande Randy Moss, il quale ha lasciato un vuoto difficile da colmare per le giocate aeree di Culpepper. La prima mossa per Tice è stata sostituire il QB di riserva Gus Frerotte con il gradito ritorno di Brad Johnson, lasciato libero dai Buccaneers.
Per sostituire Moss è per ora arrivato Travis Taylor, receiver tagliato dai Ravens, un po' un'incognita ma certamente abbastanza giovane per poterlo "lavorare" al meglio. Tenendo conto che il gioco di corsa nella squadra è in mano a gente come Onterrio Smith e Michael Bennet, i Minnesota Vikings avranno di che godere al draft dove potranno pescare una grande chiamata (settima assoluta), un altro giocatore al primo giro e un terzo alla numero 49.
La partenza di Moss farebbe sperare ai Vikings di poter arrivare, nonostante tutto, ad un WR tra Michael Williams o Braylon Edwards, ma diamo per scontato che i due rimarranno undrafted per non più di cinque chiamate anche se molti mock draft della rete vanno contro questa mia ipotesi e danno per disponibile Williams alla settima. Ora, sfruttare uno tra Smith e Bennet per una buona trade futura e prendere un RB potrebbe essere una prima ipotesi; alla settima chiamata uno tra Carnell Williams e Ronnie Brown da Auburn o Cedric Benson da Texas sarà certamente disponibile, e in tutti e tre i casi si parla di prospetti interessanti.
Alla seconda chiamata (18), Minnesota rimetterà quasi certamente mano sulla difesa e qui saranno certamente disponibili dei CB che mister Tice vedrebbe di buon occhio in jersey viola. A metà draft una chiamata su Carlos Rogers (Auburn) la si potrebbe tranquillamente spendere, a meno che non si decida di puntare su qualcuno di quelli già citati nel discorso sui Packers alla terza (49 assoluta) e giocare una carta DE per trasformare la linea in un quartetto più simile ad una corazzata che non a un gruppo di giocatori. Alla 18 i Vikings troverebbero certamente interessantissimi linemen come Dan Cody (end da Oklahoma), Erasmus James (Wisconsin) o ancora l'ottimo prospetto Shawne Merriman dall'università del Maryland.
Detroit Lions
E' difficile discutere la reale situazione dei Detroit Lions, la franchigia che sembrava presentarsi come rivelazione del 2004 si è poi arenata su un record di 6-10 con una terrificante fase di metà stagione dove la squadra allenata da Steve Mariucci ha inanellato una serie di cinque sconfitte consecutive mostrando evidenti limiti in attacco.
La squadra è molto giovane quindi non è detto che sia la carenza di talento il problema, ma l'inesperienza: i giocatori che passavano i 30 anni nel 2004 erano solo quattro in tutto il roster e le possibilità di crescere e migliorare questi atleti negli anni sono davvero tante. La squadra è equilibrata e non possiede grandi stelle, durante il mercato FA non si è mossa tantissimo ma piuttosto bene, di conseguenza però, questo draft risulta fondamentale per aggiungere talento ad una formazione che nella prossima stagione vorrebbe, realmente, togliersi alcune soddisfazioni.
Dal recente mercato dei "tagli" Mariucci si è visto recapitare due buoni giocatori come il TE Marcus Pollard dai Colts e la safety Kenoy Kennedy che ha detto addio ai Denver Broncos. A questi due giocatori si sono aggiunti il ritorno del figliol prodigo (per Mariucci) Jeff Garcia e la guardia Rick DeMulling di nuovo dagli Indianapolis Colts.
Quest'ultimo viene considerato un buon colpo, ma per far decollare la squadra serve ben altro, anche perché l'equilibrio mostrato da Detroit è troppo tendente al ribasso con il ventiseiesimo attacco e la ventiduesima difesa. Certo, i giovani cresceranno e magari salterà fuori qualcosa di veramente ottimo, ma intanto cosa si può fare?
Detroit comincerà con la decima scelta, questo potrebbe portare a puntare su uno dei tanti attaccanti validi che, almeno all'apparenza, sembrano girare in questo draft ormai alle porte. Ma sarà davvero così?
Ci sono grandi prospetti tra i RB, lo abbiamo detto, ma mettere qualcuno in campo al posto di Kevin Jones non pare essere la mossa più importante, tantomeno appare fondamentale. Joey Harrington in regia veleggia costantemente tra alti e bassi, ma è decisamente un QB che non commette troppi errori, poco avvezzo alle forzature e a rischi inutili è però raramente decisivo nei momenti cruciali.
Il ruolo di TE è stato coperto grazie a Pollard e, visto la carenza di buoni ricevitori, probabile che ai Lions si cominci dalla difesa. La linea, ad esempio, non trova elementi di spicco e i DE Cory Redding e James Hall non hanno dato buoni frutti nonostante gli anni accumulati nella lega. I DE Marcus Spears ( LSU) e Erasmus James (Wisconsin) hanno ottime credenziali e uno dei due potrebbe realisticamente essere la prima alternativa per questa squadra. James in particolar modo è stato definito da più fonti come il "peggiore dei migliori", ossia quel giocatore che, dopo nove chiamate, spicca come il migliore interprete nel proprio ruolo.
Se la scelta non la si volesse "buttare" su un giocatore di linea, io personalmente ne dubito, potrebbe spuntare l'ipotesi LB, ed in quella posizione Derrick Johnson (Texas) sarebbe con ogni probabilità ancora in lista. La seconda chiamata arriverà al quarantunesimo giro dove qualche giocatore delle secondarie, anche tra quelli citati in precedenza, lo si può certamente rischiare, rimarrebbero decisamente meno prospettive per l'attacco soprattutto per i WR, ruolo dove i Lions sono un tantino poveri.
Forse Roscoe Parrish di Miami si rivelerebbe una soluzione accettabile tra i ricevitori, ma sarebbe da rischiare come chiamata in previsione futura, non certo per rimediare al problema nell'immediato. Meglio magari attendere tempi (draft) migliori.
Appare ovvio per come stanno oggi le cose che difficilmente i Lions riusciranno ad uscire dall'apatia che li ha contraddistinti nel 2004 già dalla prossima stagione, ma migliorare il record di vittorie e lavorare sul futuro può essere una soluzione anche se alla Motown vengono da quattro stagioni deludenti e l'attesa comincia a stancare.
La soluzione è il domani a meno di incredibili sorprese ma sappiamo come proprio il football si diverta a regalarne spesso. Vedremo.
Chicago Bears
Qualcuno dice che quando si scrivono articoli di questo tipo non si può essere tifosi, vale la regola che se si commenta lo sport per raccontarlo ad altri si deve dimenticare la propria fede partigiana. Ed ha ragione. Metto quindi nel cassetto la bandiera dei miei Chicago Bears e provo a parlare della situazione predraft di questa squadra.
L'ambiente dei media e del pubblico di Chicago è finora molto soddisfatto dei movimenti della società orchestrati dal GM Jerry Angelo; Mushin Muahmmad è considerato a ragione uno dei migliori colpi in generale di questo mercato e va in parte a coprire il problema ricevitori ai Bears. La linea offensiva, pessima nel 2004, è stata quasi completamente rivoluzionata, e Rex Grossman viene atteso con ansia al primo vero esame NFL dopo il grave infortunio di settembre.
Il problema attacco è l'unico vero neo di una squadra dalle ottime potenzialità difensive, potenzialità che spesso hanno portato vittorie a una franchigia che nel guadagno yards ha mostrato troppo di frequente prestazioni imbarazzanti, volendo essere eufemistici.
Fino a pochi giorni fa sembrava evidente quella che sarebbe stata la prima scelta (quarta assoluta) di Chicago: il "sopravvisuto" tra Mike Williams e Braylon Edwards sarebbe diventato un ricevitore dei Bears. Realisticamente parlando questa è l'ipotesi che ancora vanta più credibilità , ma qualcosa nell'aria è cambiato, e non solo a Chicago pare.
I Niners sono un'incognita, potrebbero prendere chiunque o scambiare la prima scelta con San Diego per Philip Rivers secondo qualche rumor tra i più recenti. E i Chargers andrebbero su un WR. Miami? Torna Ricky Williams? Sembra proprio di no, quindi serve un RB" ma se torna che si fa? Lo si tiene e si pesca un WR? Solo Cleveland dovrebbe starsene alla larga da un ricevitore, magari in favore di un QB, ma non è poi così certo.
Non bastassero questi dubbi, Anthony Thomas comincia a storcere il naso per il poco spazio in campo e questo crea disordine in zona backup, dietro a Thomas Jones, ottimo RB che ha dimostrato bei numeri nel 2004 e che dovrebbe trovare maggiore continuità grazie ai rinforzi del reparto offensivo. Lo spazio e il tempo concessi dalla nuova linea, almeno in teoria, permetterebbero a Grossman di giocare con meno pressione e le tracce di Muhammad dovrebbero concedere a Jones giocate meno prevedibili e più costanti in fase di guadagno concreto. Non fosse per il problema Thomas il dubbio su un RB non verrebbe mai e poi mai a nessuno in tutto l'Illinois, ma stando così le cose e visto il rischio di perdere la chance per chiamare un WR l'ipotesi running back non è così assurda.
Si è ovviamente nel campo delle ipotesi, quasi del fanta-football; i Bears avranno probabilmente il WR che cercano, da alternare a Bernard Berrian, anch'esso in fase di crescita, poiché le probabilità che davvero né Williams né Edwards arrivino alla quarta chiamata sono irrisorie. Al di là di quel che farà San Francisco, Miami cercherà un RB e Cleveland potrebbe andare su un QB come Alex Smith. Ma se le profezie si avverassero allora ecco che Chicago dovrebbe concentrarsi su un RB di valore come Ronnie Brown (probabilmente il miglior prospetto nel suo ruolo) o Cedric Benson.
Dando però per scontato che Chicago riuscirà a piazzare il colpo ricevitore (Williams in vantaggio? Pare di sì), si arriverà alla seconda scelta (trentanovesima assoluta).
Linebacker da capogiro ce ne sono pochi, praticamente nessuno, ma su quel ruolo vorrebbe tuffarsi Lovie Smith. Channing Crowder potrebbe essere un buon tentativo per i Bears, ammesso che si presenti ancora eleggibile e non si sia già accasato altrove. Di Crowder si parla bene, buon fisico e discreta velocità , affiancarlo a Uralcher e Briggs potrebbe risultare utile, anche considerando per il giocatore un inserimento graduale e non un immediato compito da titolare. La difesa non ha fretta.
Svanisse questa opzione un giovane linebacker da arruolare Chicago lo troverebbe in ogni modo, proprio per cercare di chiudere l'unica piccola falla nel reparto difensivo. Darryl Blackstock (Virginia) e Kevin Burnett (Tennessee) sono altri due nomi che, tutto sommato, possono essere messi in agenda.