Brutta disavventura per il grande Tedy Bruschi
Tutto ebbe inizio lo scorso 16 Febbraio.
Di ritorno dal primo Pro-Bowl della carriera, e recente vincitore del terzo Super Bowl in quattro anni, Tedy Bruschi viene ricoverato al Massachusetts General Hospital di Boston lamentando mal di testa, vista annebbiata e problemi di movimento.
Il giorno successivo gli viene diagnosticata un'ischemia cerebrale, un disturbo per cui il cervello non riceve abbastanza ossigeno attraverso il sangue a causa di un blocco temporaneo dei vasi sanguigni che se prolungato può causare danni irreparabili al cervello.
Una patologia grave di cui soffrono 700,000 persone ogni anno nei soli Stati Uniti, ma che se trattata tempestivamente e se i sintomi durano meno di 24 ore, non lascia danni permanenti.
L'ischemia nel caso del middle linebacker da Arizona, sembrava scongiurare problemi gravi, visto che il giocatore lasciava l'ospedale solo due giorni dopo, sulle sue gambe e apparentemente in buone condizioni.
L'odissea era però lungi dal terminare.
Degli ultimi giorni è infatti la notizia, riportata dall'agente del giocatore Brad Blank, per cui Bruschi non dovrebbe giocare la prossima stagione a causa del decorso dell'operazione per riparare il "buco" nel cuore che gli avrebbe causato l'ischemia del febbraio scorso.
I Patriots preferiscono non commentare le condizioni di salute e le possibilità di ritorno in campo di Bruschi, mentre i medici dell'ospedale di Boston non si mostrano molto fiduciosi, vista l'età del giocatore(31 anni) e soprattutto il ruolo in cui il giocatore viene impiegato e i duri contatti che implica.
Bruschi non è il primo professionista a soffrire di ischemia.
Brian Mullen, giocatore dei New York Islanders di NHL, ha sofferto di un attacco nel 1993, e dopo 2 anni di calvario, e un tentativo di ritornare a giocare, decise di ritirarsi.
Come Mullen, anche J.R.Richard degli Houston Astros, uno dei pitcher più dominanti degli anni 70, dovette ritirarsi nel 1980 dopo un'ischemia e un tentativo infruttuoso di tornare sui campi.
Dopo 9 anni ai Patriots e con un contratto fino al 2007 rinnovato l'estate scorsa, 753 tackle, 11 intercetti,una convocazione al Pro Bowl e soprattutto tre anelli vinti, il ragazzo originario di Parma rischia seriamente di doversi ritirare.
I guai di Bruschi sono davvero una tegola pesante per la squadra campione del mondo. La linea dei linebacker necessita forti rinforzi, visto che il veterano Roman Phifer, back-up dei linebacker interni della 3-4 di New England, è stato tagliato il 28 Febbario scorso e la conferma di Don Davis non sarà sufficiente a salvare i patrioti.
Rimane dunque un buco da colmare nella difesa dei campioni del mondo a meno che il nuovo difensive coordinator che sostituirà Romeo Crennel decida di passare alla difesa 4-3 e di utilizzare Ted Johnsoncome middle linebacker titolare .
In una off-season caratterizzata dalle pesanti cessioni di David Patten, Troy Brown, Ty Law, Joe Andruzzi e dello stesso Phifer la perdita di Bruschi rischia essere la più dolorosa, visto che il ragazzo di Arizona oltre che capitano della difesa era il vero leader e l'anima della squadra.
L'augurio è che lo scorso Pro Bowl non sia stata l'ultima occasione per vedere Tedy Bruschi su un campo di football.
Noi lo speriamo…