Free Agent Report Part III

Muhsin Muhammad dovrà  aiutare a migliorare il gioco d'attacco dei Bears…

The lovely "Lovie " era has just began.

Così era iniziata la stagione 2004. L'ex coordinatore difensivo dei Rams era arrivato a Chicago carico di iniziative e progetti. Primo fra tutti quello di riportare i Bears ai fasti del passato iniziando magari dal migliorare il record di 7-9 della stagione precedente. Comprensibile quindi che chiudere la stagione con un record addirittura peggiore del precedente ( un bel 5 vinte e 11 perse che riporta la squadra indietro al 2002 ), con statistiche generali peggiori abbia portato ad alcuni cambiamenti in questa prima parte di offseason. Che hanno preso un bel senso unico ovvero sono stati rivolti quasi esclusivamente all'attacco. Come le firme del wide receiver Muhammad e dell'offensive tackle Fred Miller hanno ampliamento dimostrato.

Cerchiamo di capire meglio nel dettaglio cosa potranno dare i nuovi arrivati alla franchigia dell'Illinois partendo dal presupposto che la situazione offensiva dei Bears è solo suscettibile di miglioramenti visto che peggio di cosi ( 32° attacco della nazione ) non è onestamente possibile fare. Terry Shea, al quale è stata riconosciuta una tantum dopo il licenziamento non fosse altro per pagare la supertassa che la compagnia aerea deve avergli fatto pagar per il trasporto del suo playbook con i giochi d'attacco, è stato inviato gentilmente a prendere il primo AA e dirigersi il più lontano possibile.

Le centinaia di schemi, sulla cui validità  alcuni Bears si sono permessi di dissentire, che Shea aveva implementato nell'attacco hanno, di fatto, portato ad una confusione e una mancanza di esecuzione da parte dei giocatori, soprattutto della linea d'attacco. Quello di cui è stato accusato Shea è la mancanza di flessibilità , la capacità  di adattare la squadra alle diverse formazioni difensive che gli avversari mandavano in campo.

Con Ron Turner, nuovo offensive coordinator dunque, le cose dovrebbero andare meglio se non altro per la semplicità  degli schemi. La filosofia di Turner è quella della West Coast Offense e si basa, soprattutto, su un gioco di lanci ad alta percentuale di completi che ha, come presupposto base, una protezione "alcatraziana " ( passate il termine ) del proprio quarterback. Ecco dove si inserisce uno dei più importanti acquisti dell'offseason dei Bears, Fred Miller.

Certo ci sono voluti 22 milioni e mezzo di dollari per convincere l'ex Titans a firmare per quelli di Chi-Town ma ora la linea offensiva dei Bears è, almeno sulla carta, una delle migliori di tutta la National Conference. Miller è, come Tait, un right tackle ciò significa che uno dei due dovrà  riciclarsi sul lato sinistro ma Tait, già  alla fine della stagione 2004, aveva dato la sua disponibilità  a coach Smith per un suo eventuale spostamento sul lato debole visto che, comunque, per l'ex Chiefs si tratta di un ritorno alle origini ( ha già  giocato come left tackle alla high school, all'università  e nella stagione da rookie con Kansas City ).

La linea offensiva così composta, impreziosita dalla presenza del centro Pro Bowl, Olin Kreutz, dovrà  cercare di garantire protezione a Rex Grossman, ovvero quello che è dovrebbe essere il quarterback titolare. Grossman non è né grande né veloce ma un buon braccio e certamente sarà  favorito dall'avere un bersaglio importante nell'altra importante addizione dei Bears, Muhsin Muhammad.

Ma di questo parleremo più avanti ora permetteteci due considerazioni.

La prima riguarda l'età  media della linea offensiva che, a dispetto delle dichiarazioni dei diretti interessati, potrebbe essere un fattore decisivo nel momento topico della stagione ( leggasi dicembre ) quando gli acciacchi si fanno maggiormente sentire e una buona condizione fisica è essenziale per raggiungere risultati positivi.

La seconda è correlata alla prima e riguarda sia Grossman che la detta linea: l'ex Florida è al quinto attacco in cinque stagioni considerando anche la carriera al college e un po' di stabilità  non guasterebbe. L'arrivo di Turner dovrebbe garantire in tal senso ma si dicevano le stesse cose di Shea l'anno scorso e sappiamo tutti come è andata a finire. Inoltre sarà  importante, anzi fondamentale, proteggere Grossman dai difensori perché è impensabile che un attacco riesca ad entrare in sintonia se la tua linea offensiva concede ben 66 sacks in una stagione ( record negativo di franchigia nel 2004 ) e se il tuo differenziale palle recuperate/ palle perse ( -7 ) è più negativo di un'azione della Lazio.

30 milioni per sei anni: ecco cosa si ottiene a piazzare la tua stagione migliore quando ci sono franchigie con l'acqua alla gola nel tentativo di trovare un ricevitore capace di prendere un passaggio da touchdown. Muhsin Muhammad ha sicuramente fatto bingo. Non che questi soldi siano immeritati. Tutt'altro. Anzi in una stagione dove avrebbe dovuto essere il numero due dietro Steve Smith è emerso, causa infortunio di quest'ultimo, come uno dei migliori ricevitori di tutta la NFL.

Muhammad è un giocatore alla Terrell Owens, grande ( 1.86 ), fisico ( 100 kg. ) che riesce a separarsi benissimo dal 'back che lo marca. Non godendo di velocità  bruciante era il vostro classico possession receiver. Quello che è rimarcabile è quindi il passaggio indolore dall'essere un giocatore di quel tipo alla prima opzione offensiva con tutto quello che ne consegue ovvero raddoppi, copertura saltuaria con un linebacker oppure imbrigliato sulla linea di scrimmage. Altro fattore che ha fatto propendere il management dei Bears verso l'ex Panther è stata la sua dimestichezza con l'attacco, West Coast offense, che ha in mente di usare il nuovo coordinatore offensivo per averla già  giocata con Carolina nel triennio 1999-2001.

Il problema sarà  semmai quello di trovare un altro ricevitore sul lato opposto che sappia tenere all'erta la difesa evitando che collassi su Muhammad. Quel ricevitore non poteva essere David Terrell, rilasciato due giorni dopo la firma di Moose ( soprannome di Muhammad ), né lo potrà  essere Bobby Wade nonostante sia partito titolare nel 2004. Più probabile che possa essere il wide receiver scelto nel draft con la quarta chiamata assoluta oppure Bernard Berrian che gode di molta stima fra gli allenatori.

Oppure la dirigenza potrebbe andare su un linebacker capace di giocare sul lato forte ma il draft non sembra essere così profondo di difensori, non almeno di quelli che possono contribuire subito. Ecco perché si continuano a fare i nomi di Simmons, Jay Foreman oppure Tommy Polley come possibile addizioni in un reparto che potrà  contare sul guarito Urlacher e su Lance Briggs.

Ma questo è un altro capitolo che playitusa.com vi spiegherà  nelle prossime settimane. Intanto "The Lovely Lovie Era continues".

I St. Louis Rams invece problemi offensivi non ne hanno mai avuti e non potrebbe essere altrimenti avendo come capo allenatore Mike Martz. Le note dolenti infatti riguardano tutte la metà  campo difensiva dove, in un anno, i Rams sono peggiorati statisticamente ( da 14° difesa a 17° ). Ecco quindi che molte delle mosse di questa prima parte di off-season siano state rivolte a rinforzare un reparto carente soprattutto contro le corse ( 29°, con una media di 4.5 yards per portata, 25° peggior prestazione NFL ).

Una volta perso Tommy Polley e deciso di spostare Pisa Tinoisamoa ( indiscutibilmente il miglior giocatore nel ruolo dei Rams edizione 2004 ) nel ruolo di safety per cercare di mettere più pressione sui ricevitori avversari ( solo 6 intercetti in tutta la stagione, peggior statistica NFL ) e dare più copertura ad una secondary che ha concesso ben 24 TDs il passo successivo era cercare due nuovi titolari nella posizione di linebacker centrale ed esterno.

La scelta è caduta su due vecchie fiamme di St. Louis, l'ex Cowboys Dexter Coakley e l'ex Vikes Chris Clairbone. L'investimento economico non è stato dei più piccoli ( quasi 25 milioni in due spalmati su cinque e tre anni rispettivamente ) ma i risultati potrebbero altamente compensare il sacrificio. Clairbone invece porta in dote un fisico massiccio ( 1.90 per quasi 120 kg. ), necessario per il ruolo fondamentale di middle linebacker che andrà  a ricoprire, e versatilità  ( in carriera ha 14 sacks e mezzo, 8 intercetti, 30 passaggi difesi, 7 forced fumbles e 8 palloni recuperati ) aggiungendo aggressività  ad un reparto troppo passivo nella scorsa stagione.

Sui piatti della bilancia da una parte c'era il ruolo di nickel linebacker a Dallas, dopo una vita passata da starter, causa il passaggio ad una difesa 3-4 dei Cowboys, mentre dall'altra il ruolo di titolare in una squadra come i Rams che lo ha fatto sentire voluto fin dall'arrivo all'aeroporto. Logico quindi che la scelta abbia avuto l'indirizzo ipotizzato. Cosa può dare Coakley Rams?. Sicuramente versatilità  ( può giocare in entrambi i ruoli esterni ) oltre a velocità  e senso del pallone anche se qualche dubbio rimane circa la fisicità  ( 1.77 non altissimo per il ruolo ). Si tratta comunque di un giocatore che ha saltato solamente una partita nei 9 anni nella lega.

-21 è il dato chiave. Non stiamo parlando della temperatura media della città  del Missouri ma del saldo palle recuperate/palle perse della stagione dei Rams. Facile intuire che nessuno in NFL, l'anno scorso, ha fatto peggio. Come si risolve una situazione del genere?. Sicuramente con una maggiore concentrazione in campo, con l'inserimento di giocatori capaci di mettere a segno qualche big play, anche a livello di special team, e con una maggiore pressione sulla linea offensiva avversaria.

I Rams pensano di aver indirizzato nel migliore dei modi questo problema. Vediamo in che modo. La prima cosa da spiegare è che una stagione NFL, per quanto corta possa essere se rapportata a quella del baseball o del basket, richiede uno sforzo fisico e mentale ogni settimana superiore forse, proprio per le caratteristiche di cui sopra, ad ogni altro sport professionistico. Logico quindi che alla fine della stagione qualche giocatore ( diciamo la maggior parte ) arrivi " scarico ".

Il programma di coach Martz ogni anno prevedeva il contatto con il pallone non molto tempo dopo la fine della stagione con conseguenze che potremmo definire " saturative " per i giocatori. Quest'anno la prima cosa che lo staff tecnico ha fatto è stato eliminare dal programma il pallone almeno fino alla metà  di maggio dando più enfasi invece al condizionamento fisico. Una delle probabili conseguenze positive sarà  quella che i giocatori arriveranno " affamati " nel momento in cui inizieranno gli allenamenti con il pallone e quindi saranno anche più concentrati portando conseguenze benefiche per la stagione successiva.

Il secondo passo è stato quello di firmare uno dei migliori giocatori di special team in circolazione sebbene non di gran nome. Michael Stone infatti ha all'attivo, per la stagione 2004, solo 3 tackles, ma potete giocarvi 10 dollari che sarà  sempre in campo in formazioni di copertura. Perché comunque ha un buon fisico, è veloce, e può giocare in tutti i ruoli dietro dando più profondità  al reparto. L'ultimo punto invece non ha visto un addizione ma bensì una sottrazione. Migliorare eliminando?. Per i Rams si può.

Nel caso lasciando andare il difensive end Bryce Fisher che, nell'intenzione di St. Louis, avrebbe dovuto essere parte della rotazione e quindi non più titolare vista la promozione di Anthony Hargrove opposto a Leonard Little. E come tale i Rams volevano pagarlo, ovvero con un terzo DE. Solo che Fisher, il leader della difesa al capitolo sacks, "comandava" un grosso contratto e quindi è stato lasciato andare via.

Ma qualche cambiamento è avvenuto anche in attacco anche se nel caso non si tratta di nominativi nuovi ma di operazioni su giocatori già  presenti nel roster. Trattasi di Orlando Pace e Marshall Faulk. Partiamo da quest'ultimo perché è anche la storia più bella di questa primavera NFL.

Si sa, Faulk non ha più il passo dei primi anni anche se la sua impronta sul gioco della squadra è sempre notevole. Ma, al contrario di come spesso succede nel caso di una superstar nella seconda parte, discendente, della carriera, i Rams anziché disfarsene gli hanno semplicemente ristrutturato il contratto, sia per meri fini salariali, sia per dargli la possibilità  di chiudere quest'anno o l'anno prossimo la carriera con la squadra che lo fatto diventare uno, se non il, dei migliori all-around di tutta la storia della NFL. Oltre al contratto Faulk troverà  di diverso nella stagione 2005 anche il ruolo visto che Mike Martz, con molta chiarezza, ha indicato nel secondo anno Steven Jackson il titolare.

Parlando di Orlando Pace viene da chiedersi se sia stato conveniente dare tutti quei soldi ( 52.9 milioni di dollari per 7 anni ) ad un giocatore che compirà  30 anni a novembre e ne avrà  37 alla scadenza del contratto. Ma St. Louis era con le spalle al muro e non ha avuto altra scelta che pagare profumatamente uno dei migliori tre left tackle della lega ( gli altri due sono Ogden e Walter Jones ).

Difatti se i Rams non avessero alzato la posta avrebbero rischiato non solo di perdere l'anno prossimo Pace ma anche di non poter applicare l'etichetta di giocatore franchigia per tutta la durata del contratto proposto al giocatore ( 7 anni ) ad altri giocatori. Un purgatorio onestamente troppo lungo per una franchigia che sta cercando di risalire ai fasti di pochi anni fa quando alla guida della squadra c'èra Kurt Warner.

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