NFL Free Agent Report – Part I

Riuscirà  Romeo Crennel a portare ai Browns la disciplina dei suoi Patriots?

Bastano due settimane per decretare vincitori e vinti? Sicuramente no visto che, tra l'altro, c'è ancora un mese buono di tempo per allestire scambi e firmare i giocatori liberi. Qui invece vogliamo dare uno sguardo iniziale a chi si è comportato meglio sul mercato in queste prime due settimane mentre per l'analisi division per division vi rimandiamo alla fine di marzo quando www.playitusa.com proporrà  in sequenza uno studio sulla situazione delle varie franchigie NFL con un occhio ai bisogni e le possibili scelte a livello di draft.

Dunque a Cleveland è arrivato Romeo Crennel. Basterà  solamente il suo arrivo per risollevare una franchigia che dal 1999 ad oggi ha un record che dice 30 vinte e 66 perse?. Cosa scegli di fare quando la tua nuova squadra ha il 28° attacco della nazione ( e solo perché in fondo ci sono le copie carbone di Dolphins, Redskins, Ravens e Bears.

Ci fossero un paio di squadre di college andremmo sicuramente sotto la 30), ha realizzato solo 6 TDs su corsa in tutto l'anno ( dobbiamo dirvi che posizione occupano nella speciale classifica ?) ed ha il 23° attacco via terra ed il 25° via aerea?. Ti armi di cazzuola e calce e cerchi di ricostruire il muro che protegge il tuo ( nuovo ) quarterback e decide le sorti del tuo gioco di corsa. Offensive line.

Come Larry Johnson stava a Jeff Van Gundy ( ma potete benissimo mettere Charlie Ward ) così sta Joe Andruzzi a Romeo Crennel. Dunque 9 milioni di dollari spalmati su un contratto di 4 anni che, detto per inciso, per un giocatore del 1975, non sono affatto pochi e uno dei pretoriani a coprire il ruolo di left guard. Fallito l'esperimento Zukauskas nello spot di right guard ecco arrivare la firma dell'ex Bucs Cosey Coleman.

Ovviamente l'inserimento delle due guardie migliora sensibilmente la peggior linea offensiva della passata stagione ma non la rende invulnerabile ma quanto meno accettabile. Se poi dal draft arrivassero 1-2 tackles capaci di rimpiazzare con gli anni Verba e Tucker allora il quadro si farebbe più interessante. Soprattutto per il quarterback del futuro. Perché, sia ben chiaro, che Trent Dilfer NON è il futuro dei Browns.

Le mani si alzano: " Tanto valeva tenere Garcia allora no ?". Nient'affatto. Perché, in primis, Dilfer non ha il carattere spigoloso del predecessore, insofferente ( eufemismo ) alle critiche. Certo l'ex Seahawks non avrà  le credenziali hawaiane di Garcia o le aspettative che suscitava di Tim Couch ma ha, sicuramente, leadership, esperienza che gli deriva anche, soprattutto, dalla vicende che lo hanno accompagnato fuori dal campo di gioco, come può essere stata la morte del figlioletto di 5 anni nel 2003 oppure la rottura del tendine d'Achille l'anno precedente.

Nel breve periodo dunque la scelta di Savage potrebbe rivelarsi azzeccata al di là  del record statistico di Dilfer che parla di sole 12 partite da titolare dal 2001 ad oggi, di un rating del 46.1 nelle ultime cinque apparizioni, di 105 intercetti in carriera a fronte di 95 TD passes.

194 tackles di cui 164 "solo", 5 intercetti, 15 passes defended. Numeri alla mano la decisione di privarsi della safety Griffith e del cornerback Anthony Henry non sembrerebbe delle più sensate. Ma i Browns volevano ringiovanire nello spot di safety ( Griffith va per i 35 anni ) e, cosa non da dimenticare, il rilascio ha fruttato quasi 3 milioni sotto il salary cap. Se l'arrivo dai Ravens di Baxter dota Cleveland di un cornerback capace di marcare ricevitori grandi e grossi non troppo veloci ( è alto 6'2", quanto chi vi scrive più o meno quindi siamo sul metro e 87-88 ) e, all'occorrenza, capace di occupare lo spot di safety, ruolo coperto ai Ravens prima di diventare cornerback.

La necessità  di questo spostamento potrebbe esserci se il prospettato titolare del ruolo ( fa un certo effetto dirlo a 5 mesi dalla prima di gara di preseason ), il secondo anno Sean Jones non avrà  recuperato dall'infortunio al ginocchio patito l'anno scorso. Jones è una free safety naturale uscito da Georgia dove aveva mostrato notevole potenziale ( parola chiave ) e, l'anno scorso, era considerato uno dei migliori d-back uscito dal draft ma deve migliorare nelle coperture visto che è più un run-stopper che ama giocare vicino la linea di scrimmage che in copertura.

Come ormai anche i muri sanno l'attacco vende biglietti mentre è la difesa che vince le partite ed i titoli. Come stanno i Browns a questo capitolo?. Non occorre girare tanto intorno. Malino. Soprattutto a livello della linea difensiva che ha perso in rapida sequenza il DT Gerard Warren e il DE Courtney Brown. Scelte tecniche o economiche?.

Diciamo che la verità  sta nel mezzo ma che i soldi ( risparmiati ) hanno avuto il loro peso visto che a Warren era dovuto un roster bonus di 1.3 milioni di presidenti spirati e a Brown di 2.5 che, uniti ai 5.5 del salario base, avrebbero fatto guadagnare al difensive end ben 8 milioni nel 2005. Decisamente troppo per un giocatore che, nelle ultime quattro stagioni, ha saltato per vari infortuni ben 33 partite e, in quelle poche giocate, ha fatto registrare solo 17 sacks. Poco per un ex primo round. Ma Romeo Crennel non ha tutta la mano piena di argenteria mica per niente e sa benissimo che, se in salute, Brown è un super giocatore e che potrebbe essere riutilizzato come outside linebacker nella difesa 3-4 che l'ex coordinatore difensivo dei Patriots ha in mente in instaurare a Cleveland.

Il problema è che il personale a disposizione di Crennel, da Kenard Lang a Ebenezer Ekuban, mal si adatta a questa difesa che richiede, soprattutto e principalmente, linebackers versatili, mobili, aggressivi e un nose tackle che "mangi" il centro. L'unico nel roster che ha nelle proprie corde la difesa 3-4 è il tackle Orpheus Roye per averla giocata all'inizio della carriera a Pittsburgh, poi siamo a punto di domanda su punto di domanda. Il linebackers Andra Davis sicuramente andrà  ad occupare uno dei due spot all'interno ma poi gli altri spot sono vacanti.

Viene comunque da chiedersi se non avrebbe comodo tenersi Warren, magari sovrapagandolo un pochino, anziché sperare in qualche free agent affascinato dal curriculum di Crennel ( Chris Hovan dei Vikings sarà  in Ohio in settimana ). Anche in considerazione del fatto che la scelta al quarto round che i Broncos hanno dato ai Browns per Big Money è poi servita per prendere Dilfer. In sostanza Gerard Warren per Trent Dilfer. Si poteva fare meglio.

Cambio di conference e division: andiamo nella NFC East dove i Dallas Cowboys hanno rotto l'owner Jerry Jones ha rotto salvadanaio e investito 28 milioni di dead presidents per tre giocatori. Mossa azzeccata oppure superficialità  allo stato puro? Ovviamente sarà  il campo a dirlo ma ciò che conta è che Parcells ha indirizzato alcuni dei vuoti che il roster dei Cowboys presentava e che erano stati anche causa dell'altalenante stagione 2004.

Quindi pronti via e il 2 marzo il cornerback Anthony Henry ( ex Cleveland Browns ) diventa un po' più ricco del giorno precedente e va a giocare dalla parte opposta di Terrence Newman. Ma c'era veramente bisogno di un nuovo defensive back, uno che ha la stazza sì per stare con i " big " receivers e che è molto fisico in copertura ma che non ha grandissima velocità  e agilità  per marcare in campo aperto?. Beh quando solo altre due franchigie concedono più di te in termini di passaggi da touchdown un qualche rimedio lo devi pure porre e quindi Henry è stato ricoperto d'oro.

E' il trend della stagione: i migliori cornerbacks sul mercato sono andati via presto e, una volta stabilito il prezzo per stagione ( tra i 5 e 6 milioni ), il mercato si adegua da solo e dunque, se vuoi i migliori, devi essere disposto a spendere. Fa riflettere casomai che, pur avendo avuto un 2004 decisamente positivo ( 76 tackles, 4 intercetti), la miglior stagione l'ex star di South Florida l'ha avuta da rookie quando giocava " nickel " cornerback.

Ma il colpo, anzi i colpi, del mercato sono venuti il giorno seguente con le firme del DT Jason Ferguson e della OG Marco Rivera. Questa volta Mister Jones ha direttamente aperto la cassaforte ed impegnato ben 19 milioni di dollari per assicurarsi due uomini di linea, uno difensivo l'altro offensivo, che, nei piani di Parcells, dovrebbero garantire un drastico miglioramento dei Cowboys. In che modo? E' noto a tutti che, quest'anno, Dallas dovrebbe cambiare la sua difesa base e passare da un fronte a 4 ad uno a 3: di conseguenza era importante prendere un giocatore come Ferguson capace di giocare nella critica posizione di nose tackle, essendo, tra l'altro, eccellente contro le corse ma anche capace di spostare la tasca dall'interno.

Si tratta in sostanza di una riunione di famiglia visto che fu Bill Parcells, all'epoca allenatore dei Jets, a scegliere Ferguson nel draft del 1997 al settimo round. Ma pensare che Parcells si fermi qui è sbagliato. Difatti è in corso da giorni un continuo ed incessante interessamento dei Cowboys nei confronti del difensive end dei Saints Darren Howard. Ma come? Con il front che passa a 3 e la presenza del neo arrivato Ferguson, di La'Roi Glover e di Greg Ellis e quella di Marcellus Wiley (arrivato nel 2004 ) che bisogno c'è di cercare un altro pass-rusher?.

La risposta sta tutta nel rilascio di Wiley, mai integrato in squadra, e nei piani di Parcells che, avendo a disposizione Howard, potrebbe decidere di dotarsi di un salvagente ( inteso come front 4-3 ) nel caso in cui Ferguson non riesca a metabolizzare il ruolo oppure emergano prepotentemente i suoi difetti sui passing downs. Anche perché in un'ipotetica 3-4 che fine farebbe La'Roi Glover semplicemente il miglior "interno" di linea nel roster? Vedendo come è andato l'esperimento Warren Sapp ai Raiders dubitiamo che Parcells ci voglia anche solo provare.

Ma l'arrivo di Howard, che chiede un contratto stile Grant Wistrom con Seattle ovvero 6 anni per 33 milioni, se ci sarà , comporterà  dei sacrifici che non dovrebbero essere né una scelta dal draft né avere il nome e cognome di Dat Nguyen, semplicemente il playmakers difensivo dei Cowboys e pedina fondamentale nella linea dei linebackers.

Rivera invece non ha apparentemente legami storici con il coach di Dallas ma quello che impressionato quest'ultimo è la leadership, la maturità  e l'esperienza che un uomo di linea come l'ex Packer può dare alla linea offensiva dei Cowboys. L'arrivo di Rivera, a botte di 20 milioni in 5 anni con un omaggio di altri 9 se firmi qua, dà , istantaneamente qualità  all'offensive line di Dallas visto che, occupando lo spot di guardia destra, Larry Allen andrà  a giocare a sinistra, sul lato cieco, insieme a Frozell Adams per cercare di garantire protezione al nuovo quarterback.

Come nuovo? Ma non c'èra Drew Henson pronto ad entrare?. Il quarterback del futuro, quello a cui Vinny Testaverde doveva fare da chioccia l'anno scorso?. Fugghedaboutit . L'ultimo anno insieme è datato 1996 quando un allora quasi mobile Bledsoe aveva portato i Pats allenati da Parcells al Super Bowl. Come visto poco sopra The Tuna non è nuovo a rimpatriate o, più semplicemente, ama lavorare con persone che già  conosce e da cui sa cosa può tirar fuori.
Nel caso di Drew Bledsoe ancora un bel braccio e tanta personalità  ma non il fisico se è vero che, fra tutti i quarterback attivi, nessuno ha subito più sacks in carriera dell'ex Bill ( 402 e non hanno smesso ancora di contare ). Dunque perché decidere di rischiare con Bledsoe quando anche l'ultimo dei magazzinieri sa benissimo che lui non sarà  mai il futuro?. Evidentemente Parcells e Jones non vogliono bruciarsi con Henson e soprattutto bruciare il ragazzo. Dopo tutto ha un contratto di 7 anni e, tra l'altro, non molto oneroso o comunque non talmente alto da comandare una titolarità  del ruolo per paura di aver investito male i soldi nel giocatori.

Remermber, always follow the money.

Come giustamente ha sottolineato Len Pasquarelli di espn.com con questa mossa Parcells può aver allungato la carriera di Bledsoe di un paio di anni. Ma anche la sua.

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