Randy Moss è appena passato dai Vikings ai Raiders…
Il circo aprirà ufficialmente il 2 marzo prossimo ma la offseason NFL offre già alcuni spunti interessanti sul fronte dei tagli e dei franchise player. Prima di cercare di trovare delle spiegazioni alle mosse dei GM NFL di questi ultimi giorni alcune istruzioni per l'uso di questo pezzo:
"¢ La verità non sta nelle parole ma nei fatti. Ma il più delle volte i fatti non stanno dietro alla verità .
"¢ I giocatori etichettati ( tagged in inglese ) come giocatori franchigia devono vedersi offrire un salario che è la media dei migliori 5 stipendi NFL nel loro ruolo.
"¢ Il franchise player può tranquillamente andare al bar a prendersi una birra con il GM di un'altra squadra ma se questa riesce a firmare "l'ubriaco" allora deve compensare la vecchia squadra con un paio di prime scelte se l'offerta fatta dal nuovo GM al giocatore non è pareggiata dal team di appartenenza.
"¢ Se il giocatore è stato dichiarato "exclusive franchise " allora non ti puoi avvicinare a quel giocatore e se lo incontri per strada meglio che cambi marciapiede.
"¢ Molte volte il franchise player è un signor giocatore con il quale però non si riesce ad arrivare ad un accordo contrattuale allora lo si incastra con questa formula per cercare almeno di salvare capra e cavoli e non perdere il giocatore sul mercato dei free agent senza avere niente in cambio.
"¢ Ci sono giocatori che sembrano essere nati con l'etichetta addosso manco fossero un capo di abbigliamento ( Water Jones dei Seahawks per esempio ma ne parleremo più avanti ).
"¢ Il paradosso è che la parola stessa " franchise " dovrebbe indicare l'importanza che quel particolare giocatore riveste all'interno del football team. Cosa che puntualmente non avviene nel 50% dei casi. Fatta la legge trovato l'inganno. Ma siamo proprio sicuri che questi siano americani?…
Tralasciando liste e listoni, per le prime potete andare su espn.com o qualsiasi sito che tratti di football mentre per le seconde non si sa ancora a chi chiedere, quello che si vuole è cercare di capire cosa sta dietro alle mosse di questi primi giorni.
Jeff Fisher and Floyd Reese sono impazziti per caso? Nient'affatto. La storia la sapete: a sei veterani sono state ritirate le chiavi della palestra e tutti a casa a cercarsi una nuova destinazione, fatto salvo il DT Kevin Carter probabilmente. Motivi? Tanti e quasi tutti legati più alla sfera economica che sportiva.
Tennessee infatti con questa mossa ha tagliato di un buon 80% la cifra di cui erano fuori dal salary cap che, detto per inciso, era di 27 milioni di presidenti spirati a miglior vita. Alla fine della giornata così Fisher si ritrova con un roster profondamente modificato che dovrà gioco forza indirizzare i propri bisogni attraverso il draft.
Detto di Carter che, stando alle parole del suo agente, dovrebbe immediatamente rifirmare per i Titans appena le regole lo consentono, le partenze degli altri titolari lasciano dei vuoti nelle posizioni di WR, CB, K, OL. Quella che più preoccupa è lo spot di cornerback dove entrambi i titolari del ruolo ( Samari Rolle, appena rilasciato, e Andre Dyson, free agent senza restrizione ) non ci saranno più. Una scelta potrebbe essere far partire titolare il terzo anno Woolfolk mentre l'altro potrebbe essere la sesta scelta assoluta, quell'Adam Jones di West Virginia, da molti considerato il miglior defensive back del lotto.
Oppure la scelta nel draft potrebbe cadere su un WR capace di levare un po' di pressione dai futuri titolari, Bennett e Calico. Anche qui il nome è già saltato fuori e sembra che la scelta da parte dello staff dei Titans di dare a Norm Chow, ex di Southern California, il ruolo di coordinatore offensivo abbia qualcosa a che fare con il nome di Mike Williams, receiver di Southern Cal., indicato dagli osservatori come uno dei migliori tre giocatori a disposizione nel ruolo.
La linea offensiva invece, orfana del tackle Fred Miller, dovrebbe riproporre i quattro quinti dell'anno scorso con la sola variante del secondo anno Jacob Bell nel ruolo di right tackle dopo aver giocato come guardia per buona parte del 2004.
" Quando è troppo, è troppo ". Sono parole pronunciate da Culpepper al Pro-Bowl di quest'anno. E, avete indovinato, si riferivano ai comportamenti di Randy Moss nei confronti del coach, del pubblico, del proprietario, dei suoi compagni.
Ma l'affare l'hanno fatto i Raiders prendendosi l'unico wide receiver capace di superare le 1000 yards in ricezione durante i suoi primi 6 anni nella lega oppure hanno fatto un bel 5+ i Vikings?. Probabilmente la verità sta nel mezzo. Da un lato i Raiders si mettono in casa un giocatore in grado di fare veramente la differenza quando vuole ( ecco appunto QUANDO? ) che andrà a far coppia con il rifirmato Jerry Porter. Proprio la firma di quest'ultimo lascia a mia avviso perplessi perché, da un punto di vista economico, Oakland si fa carico di un contratto oneroso che, nel lungo periodo, potrebbe tornare svantaggioso.
Dal punto di vista prettamente tecnico sia Moss che Porter sono due giocatori verticali, che amano il deep pass potendo contare sulla statura e quindi sulla capacità di saltare sopra il defensive back per prendere il pallone. E' indubbio che con il guarito Ronald Curry nello posizione di slot, con Collins a lanciare e con il LT Gallery con un anno di esperienza in più sulle gambe, l'attacco dei Raiders è potenzialmente da 30 punti.
Paradossalmente il problema potrebbe essere proprio questa beneficiata in attacco: saprà , in parole povero, l'attacco di Oakland sostenere drives che riescano a sfruttare tutte le potenzialità del gioco aereo?. Un gioco di corsa credibile potrebbe aiutare ma se le prestazioni sono quelle dell'ultima stagione ( 80.9 yards di media, ultimi in NFL ) non c'è molto da stare allegri.
Nel Minnesota invece hanno aspettato che i buoi uscissero dalla stalla per dire quello che tutti pensavano ma che, con il re in città , nessuno osava dire: Randy Moss non lo sopportava più nessuno. Basta con le lamentele, basta con l'irrispettoso #84, basta con l'approccio me-myself-and-i tanto caro al ragazzo da Marshall.
Al di là di tutto però la partenza di Moss lascia un vuoto in attacco che Tice intende coprire dando più spazio al gioco di corsa ( Minnesota ha più profondità di tutti nel ruolo con Michael Bennett, Moe Williams, Onterrio Smith e Mewelde Moore ) e mantenendo saldamente le chiavi della macchina nelle mani, a volte pericolanti ( 5 fumbles, 3 lost nel 2004 ), di Culpepper. Sicuramente Nate Burleson, al career high nel 2004, avrà più spazio ma è probabile che i Vikings andranno pesantemente sul mercato dei free agents seguendo gente come Mason, Isaac Bruce e il wide receiver di Carolina, Mushin Muhammad.
L'arrivo di Napoleon Harris invece può avere effetti benefici sulla difesa. Non bisogna dimenticare infatti che il linebacker da Northwestern nel 2003 ha realizzato 143 tackles ( 109 solo ) con 2 sacks e 3 forced fumbles giocando prevalentemente da esterno. Riportato all'interno dallo schema 3-4 usato dai Raiders quest'anno, Harris potrebbe tornare, nel 4-3 usato da Tice, sui livelli di due stagioni fa giocando da outside linebacker, molto probabilmente sul lato debole.
La settima scelta assoluta dovrebbe invece servire per coprire le lacune difensive contro i lanci che hanno fatto dei Vikings la 29esima squadra per yards concesse ( 258.1 ) e la 27esima per TD ( 30 ). I nomi potrebbero essere quelli di Justin Miller di Clemson, Corey Webster di LSU o Andre Rolle di Miami ( Florida ).
E con Bledsoe Parcells ha completato l'opera di ricongiugimento familiare che ha intrapreso da quando ormai è sulla sideline dei Cowboys. Per carità niente di anormale o fuori dalle regole. Anzi questa volta The Tuna potrebbe aver fatto centro anche se la firma dell'ex quarterback dei Bills e dei Patriots rallenterà il processo di crescita di Drew Henson. Se mai uno ce n'è stato ed è soprattutto iniziato.
Le parole iniziale di Bledsoe sono state molto significative " Bill mi vuole qui e vuole che sia il titolare, e non solo per un anno ". Inchiostro a fiumi per suggellare quindi la firma triennale e tutti contenti. Cosa ci guadagna Dallas? Nell'immediato 8 anni: ovvero la differenza di età fra lo starter della passata stagione, Testaverde, e quello designato di quella nuova oltre alla conoscenza reciproca di coach e quarterback.
Len Pasquarelli di espn.com ha reso perfettamente il concetto alla base della decisione di Parcells: se nella ultra competitiva AFC Bledsoe ha portato i Bills a 9 vittorie, ed in una conference più debole, come la NFC, Testaverde ha dato ai 'Boys 6 vittorie è prevedibile che Dallas arrivi a 9-10 vittorie sul velluto. La sostanziale differenza, che sicuramente l'ex coach dei Jets saprà , è che Buffalo ha una difesa degna di tal nome mentre quella che ha il casco con una stella blu su sfondo argento è ancora in libreria a comprare il vocabolario per imparare il significato della parola.
Certo è che Bledsoe non gioca un playoff game dal 1998 e molti sono i dubbi che riguardano la sua integrità fisica ( 402 sacks in carriera, più di tutti fra i giocatori in attività ) anche legati alla sempre scarsa mobilità che lo accompagna. Ma non dovrebbe trovarsi male nell'attacco dei Cowboys visto che, come i Bills, anche a Dallas vorrebbero poggiare maggiormente il gioco in attacco sulle corse con la presenza del running back Julius Jones. Non dimentichiamo che l'ascesa di Buffalo nella seconda parte di stagione coincise con il ritorno alla piena efficienza e nel ruolo di starter di Willis McGahee ( con lui sopra le 20 portate Bills sempre vincenti ) al posto di Travis Henry ( ora più che mai sul piede di partenza ).
E' passato inosservata ma la decisione dei []49ers di mettere il " franchise tag " sul linebacker Julian Peterson potrebbe avere notevoli risvolti nella stagione di San Francisco. Innanzitutto perché, prima di rompersi il tendine d'Achille sinistro, Peterson era stato il miglior giocatore dei 49ers ed era già emerso come candidato ad una maglia al Pro-Bowl vista la completezza delle sue prestazioni e quindi San Francisco riesce a tenere uno dei cardini della difesa.
Reparto che avrà un nuovo allineamento. Il nuovo capo allenatore Mike Nolan, ex coordinatore difensivo dei Ravens, infatti installerà il sistema 3-4 allestendo così un quartetto molto atletico ( Ulbrich, Winborn, Smith e Peterson ) al centro della difesa che sarà l'arma difensiva principale.
Nella stessa division dei 49ers molto attivi anche i Seahawks che hanno messo l'etichetta al running back Shaun Alexander, rifirmato Matt Hasselbeck per 6 anni a 47 milioni di "dead presidents " e il left tackle Walter Jones per un anno e 5 milioni in più. Il tutto coincidente, guarda caso, con le dimissioni del general manager Bob Ferguson rimpiazzato con Tim Ruskell, capo del personale.
Il nucleo della squadra è rimasto quindi intatto, notevole è soprattutto la firma di Jones, uno dei migliori left tackle in circolazione ed ora il secondo uomo di linea offensiva più pagato nella National Football League.
Molto interessante è invece quello che sta succedendo a St. Louis dove i Rams sono alle strette con una situazione salariale per niente invidiabile anche se molto migliore della maggioranza delle squadre NFL. Quello che stupisce della gestione di Jay Zygmunt, responsabile delle " football operations ", è il fatto di aver impegnato gran parte del salary cap disponibile per firmare contratti a pochi giocatori.
Nonostante Marshall Faulk, destinato a partire dalla panchina quest'anno a favore di Steven Jackson, abbia appena ristrutturato il suo contratto per non incide troppo sul monte salari i Rams sono impegnati per 45 milioni di dollari per appena 7 giocatori ( Bruce, Faulk, Warner, Turley, Little, Holt e Pace ). Tenendo presente che il tetto salariale dovrebbe essere intorno agli 86 milioni non serve certo essere dei premi Nobel in matematica per capire come rimangano appena 41 milioni per completare il roster ( 53 giocatori ), allestire una squadra di allenamento e lasciare qualche dime nel caso in cui ci fosse da firmare qualche giocatore al posto di un infortunato.
Se vi state chiedendo che ci faccia ancora Warner a libro paga c'è da tenere presente che i suoi bigliettoni verdi sono i così detti []" dead money " perché continuano ad incidere sul salary cap anche se quel giocatore non figura più a roster. Darli in beneficienza no eh?!
Ormai puntuale come Gerry Scotti alle 18.45 sul 5 arriva, per il terzo anno consecutivo, il tag sull'offensive tackle più devastante della NFL. Tutta colpa di sto maledetto pluriennale che non vuol venire inchiostrato. Come da copione il buon Orlando salterà parte buona parte dei mini camp e qualcosa del training camp per presentarsi alla prima di campionato sempre in forma. Orlando Pace/ dejà vu.
Chiudiamo con un'osservazione riportata anche da espn.com ma che merita di essere approfondita. Per cercare di aumentare la qualità della difesa ( 17esima l'anno scorso ) i Rams hanno assunto il fratello di Marty Schottenheimer, Kurt, come allenatore della secondary. Nello stesso ruolo l'anno scorso a Green Bay e come coordinatore difensivo dei Lions versione 2002 e 2003, il nuovo coach cercherà di trasformare Adam Archuleta in una free safety nella speranza che vengano realizzate maggiori azioni decisive. Nello spot che era di Adam, strong safety, potrebbe essere spostato il LB Pisa Tinoisamoa, con la quarta scelta dell'anno scorso, Brandon Chillar, nel ruolo di strongside linebacker.