I due Coach del Super Bowl

Bill Belichick vs Andy Reid

La marcia di avvicinamento al "grande ballo" di Jacksonville e' quasi agli sgoccioli. Due domeniche fa, le finali di conference hanno decretato le due contendenti: per la NFC i Philadelphia Eagles e per la AFC i campioni in carica, i New England Patriots. La finale annunciata le vedra' di fronte il 6 febbraio, dopo aver avuto due settimane di tempo per prepararsi al meglio.

Inutile dire quale fondamentale importanza rivesta lo studio dell'avversario quando ci si gioca un'intera stagione in una partita secca. Le giornate di tutto lo staff delle due squadre sono divise tra sessioni di allenamento sul campo e sessioni di visione dei filmati dell'avversario, in modo da coglierne al meglio le tendenze sia offensive che difensive, i punti di forza ed i punti deboli. In momenti come questi contano di piu' il capo allenatore e tutto il coaching staff che non i giocatori: i due "comandanti" hanno il compito di partorire il game plan, ovvero il piano di gioco da attuare per diventare "Campioni del Mondo".

Le variabili da tenere presente sono molte: bisogna decidere dove attaccare l'avversario e dove cercare di limitarlo, tentare di prevederne il possibile piano di gioco, considerare quale sia la tattica migliore anche in base alle caratteristiche del personale a disposizione. E' quasi un lavoro da alchimista!

Il duro compito spetta in prima persona ai due capi allenatori: Andy Reid per gli Eagles e Bill Belichick per i Patriots. I due hanno molto in comune: sono tra i piu' pagati della lega, sono il simbolo delle loro squadre, non hanno mai giocato a football ma hanno passato la loro vita ad allenare, hanno avuto un primo anno perdente con le loro attuali squadre (5-11 per entrambi, nel 2000 per Belichick e nel 1999 per Reid) e le hanno portate ad un livello di eccellenza tale da inanellare da allora solo stagioni positive, hanno entrambi almeno un anello al dito.

Che dire di piu'? Sono il meglio della lega, non ci sono dubbi al riguardo. Ma la cosa che maggiormente colpisce dei due e' che sono molto in controtendenza rispetto al resto della NFL: hanno un grooso peso sulle decisioni sul personale. In un momento storico in cui la tendenza nella lega e' quella di distinguere nettamente la figura del capo allenatore da quella del general manager (vedi le dimissioni da GM a Seattle di Mike Holmgren lo scorso anno, quelle di Mike Sherman a Green Bay due settimane fa, il fallimento di Butch Davis a Cleveland), Andy Reid e' il vice presidente esecutivo per le "football operations" dal 2001 e Bill Belichick, affiancato dall'ottimo Scott Pioli, ha l'ultima parola su tutte le decisioni riguardanti i giocatori e lo staff. Grazie a loro, Patriots e Eagles sono ai vertici della lega da 4-5 anni consecuivi in un'epoca in cui la gestione del salary cap rende difficile riconfermarsi a buoni livelli anche ad un anno di distanza. Il segreto sta nel saper scegliere gli uomini giusti, nella valutazione del talento, nel saper scegliere il momento per liberarsi dei veterani e nella capacita' di "sviluppare" i giocatori.

Per avere un'idea del gran lavoro fatto da Reid e Belichick, basta pensare che i due terzi dei giocatori nel roster attuale delle due squadre non hanno mai militato in altre franchigie e che l'80% di questo gruppo e' stato scelto sotto la loro gestione! Non per niente l'allenatore dei Patriots viene dalla scuola dell'unico altro grande coach che attualmente ha pieni poteri sulla scelta dei giocatori: Bill Parcells.

Belichick ha iniziato come allenatore degli special teams nel lontano 1975, poi e' diventato defensive coordinator dei New York Giants campioni del mondo del 1986 e del 1990 (sotto Parcells). Il suo primo lavoro da capo allenatore e' stato a Cleveland dal 1991 al 1995, con l'approdo al secondo turno di playoff nella stagione 1994 grazie alla miglior difesa della lega. Nel 1996 e' tornato a fare il defensive coordinator proprio nei Patriots (ancora con Parcells), sconfitti al Super Bowl dai Packers.

Dal 1997 al 1999 ha seguito il suo mentore ai Jets per poi tornare a New England nel 2000. Quattro anelli quindi per lui (due da assistente e due da capo allenatore) ed una spiccata attitudine per il lato difensivo del gioco. Il suo genio in questo campo e' riconosciuto da tutti: e' anche riuscito a far cambiare le regole della NFL sul comportamento dei cornerback nei confronti dei ricevitori dopo la partita dello scorso anno in cui le sue secondarie maltrattarono l'attacco di Manning. Non che quest'anno le cose siano andate diversamente, e oltretutto con una difesa senza molti titolari nelle secondarie.

La capacita' di cogliere il punto debole dell'avversario e di attaccarlo proprio li' sia con il reparto difensivo (si', sembra strano ma nel football americano anche le difese possono "attaccare") che con quello offensivo e' il maggior pregio di Belichick. Riesce a plasmare la sua squadra adattandola a game plan molto diversi a seconda dell'avversario (corsa, passaggi corti e pressione sul QB avversario contro Indianapolis; lanci in profondita' e difesa sulle corse contro gli Steelers) grazie alle scelte di uomini duttili e adatti ad ogni situazione.

Reid ha minore esperienza sulla panchina rispetto al suo rivale ("solo" 12 anni): e' stato nel coaching staff dei Green Bay Packers con Mike Holmgren dal 1992 al 1998 raggiungendo due Super Bowl e vincendone uno; poi e' passato agli Eagles nel 1999, contribuendo soprattutto allo sviluppo dell'attacco della squadra di Philedlphia.

Ha dimostrato di essere meno "creativo" del suo rivale nell'adattarsi all'avversario, ma ha il merito di aver costruito un attacco capace di muovere molto bene la palla con le corse e le ricezioni del versatilissimo Westbrook, con un ottimo quarterback capace anche di avanzare la palla con le proprie gambe e con un buon gruppo di ricevitori (anche se non ci fosse Owens). Il carisma di Reid e la sua capacita' di motivare la squadra sono due delle ragioni del suo successo: la gestione di Terrel Owens e' stata ottima fin dall'inizio (ha scherzato con i giornalisti al primo problema sollevato dalla boccaccia del suo wide receiver quando si e' lamentato della tenuta da allenamento) e l'indossare l'anello del XXXI Super Bowl da lui conquistato proprio contro la difesa di Belichick per tutte le due settimane di preparazione avra' sicuramente dato una grande carica ai suoi.

Chi dei due coach riuscira' a sorprendere maggiormante l'avversario e' difficle da dire, anche se da questo punto di vista Belichick mi sembra leggermente superiore. Vista l'eccellenza delle due menti che si fronteggiano comunque, ci dobbiamo attendere una partita "a scacchi" fatta di mosse e contromosse davvero magistrali. Vincera' chi avra' lavorato meglio in queste due settimane e chi si sara' preparato meglio a reagire alle eventuali mosse a sorpresa dell'avversario.

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