AFC Championship – Report

Branch due touchdown staccano il biglieto per Jacksonville

Il Super Bowl ha il suo casting. Dopo due partite non emozionantissime, arrivano al gran ballo finale New England Patriots e Philadelphia Eagles, le due formazioni maggiormente indicate ad inizio anno. L'AFC ha designato la propria partecipante al termine di un match non equilibrato, ma sicuramente godibile, con un gioco che ha tenuto svegli gli appassionati che lo hanno seguito in diretta sugli schermi televisivi.

Ha vinto la squadra migliore, favorita dai bookmakers. Gli allibratori d'oltreoceano garantivano alla squadra di Belichick un margine di circa due punti, nonostante non si giocasse al Gilette Stadium, ma sul campo dei rivali. Alla fine il punteggio è stato ben più largo. Non inganni lo score. Pittsburgh è rimasta nel match fino a metà  dell'ultimo periodo, quando New England ha provocato l'ennesimo turn over. "Ci siamo messi in un buco da soli, abbiamo avuto tre turnover. Non c'era mai successo in tutto l'anno, nei playoffs è capitato due volte. La scorsa settimana ce l'abbiamo fatta, questa volta no" ha dichiarato in apertura di conferenza stampa Cowher

Assolutamente imprevedibile il punteggio. Due formazioni conosciute per la propria difesa, hanno segnato, cumulativamente oltre 60 punti, eseguendo alcune giocate, soprattutto i Patriots, degne dei migliori Rams.
New England ha vinto con merito. Ha mostrato maggior determinazione, un'attacco capace di colpire le lacune degli avversari, e una fluidità  di gioco migliore.

Le formazioni sembrano speculari. Due ottime difese, soprattutto nel controllo della linea di scrimmage, e debolezze nelle secondarie. Con la volontà , e la capacità  di generare pressione sul quarterback avversario, le deficienze dei campioni del mondo sono risaltate meno.

I Patriots avevano chiarissimo il loro piano di gioco: vincere la guerra nelle trincee, togliendo il gioco su corsa agli Steelers. Soprattutto quello di potenza, nel mezzo. Gli unici buoni guadagni sono arrivati da corse in off tackle, nel mezzo Bruschi ha risposto alla grande alle attese. Colvin: " La forza di questa squadra è il running game. Quando riesci ad eliminarglielo, ha ottenuto lo scopo principale."

Allineata spesso, salvo che nel finale, con fronti ad otto e nove uomini, il running game guidato da Bettis ha faticato a prendere il via, riuscendo a trovare spazio solo nel terzo quarto, quando sembrava che la difesa dei Patriots fosse ormai sulle gambe. Togliere il gioco di corsa agli Steelers è stata la tattica di Crennel. L'ovvia esposizione dei propri defensive back, ancora rattoppati per gli infortuni, spesso lasciati in singola copertura, è stata compensata con la pressione generata su Roethilsberger, frequentemente forzato a correre personalmente. Il giocatore ha finito con 14 su 24, due touchdown e tre intercetti per un rating di 78.1. " Ha lanciato abbastanza bene. Ma non si possono concedere tre palloni in una partita di questo livello" ha ammesso Cowher

Senza la ditta Bettis-Staley, era il rookie quarterback a dover vincere la partita per la propria squadra. Pressato dagli avversari, in situazioni spesso d'ovvio passaggio, è stato semplice per la difesa dei Patriots generare errori e turnover. Tre intercetti e un fumble, di Bettis, hanno garantito occasioni supplementari per l'attacco di Weis, che le ha sfruttate con 17 punti.

La squadra della Pensylvenia non ha fatto da spettatrice. Nonostante gli errori, nonostante la difficoltà  nel guadagnare sulle corse, nei primi e secondi down, la formazione si è arrangiata, ed ha macinato terreno, e tenuto il pallone, quanto e più degli avversari. Sia il tempo di possesso, che le yards totali, sono a favore degli Steelers.

Ma nei momenti chiave, nei terzi e quarti down, come sulla goal line, la difesa di Belichick ha fatto la differenza. La percentuale di realizzazione nei terzi e quarti down è stata del 35% per i padroni di casa, mentre i Patriots hanno convertito con una percentuale vicino al 50%. Pittsburgh si è presentata tre volte nella red zone, escludendo l'ultima oramai a partita finita.

Due volte sono arrivati sulla goal line, ma in totale solo dieci punti a segno. Mentre sette li hanno concessi su un intercetto riportato. Soli tre punti di differenziale su quattro volte in red zone sono un rendimento assolutamente insoddisfacente.

"Non si possono lanciare intercetti vicino all'end zone. Dovevamo uscire con almeno tre punti, n'abbiamo subiti sette. Totale meno dieci. Il ragazzo imparerà . Ha tutto il necessario per essere un ottimo quarterback".
New England ha sempre segnato una volta entrata nelle venti yards avversarie. Due volte dieci punti a referto.

La temuta coppia Burress Ward, sulla carta una delle migliori della lega, è rimasta spuntata. Solo il secondo è entrato in partita. Burress, che poteva contare su un vantaggio in altezza sui diretti avversari, non ha combinato molto. Tutta lo stadio sperava in una prova maiuscola del giocatore, la cui media su ricezione, 19.9 yards in stagione regolare, autorizzava a sperare nella possibilità  di sfruttare un miss match contro le secondarie dei campioni del mondo.

Roethilsberger ha cercato di coinvolgerlo subito, lanciandogli il primo pallone, ma questo è rimasto a lungo l'unico preso. Il ricevitore avrebbe dovuto fare la differenza, sfruttando la singola copertura dedicatagli, ma almeno due drop pesanti, uno in end zone, hanno condizionato la sua prova.

Cowher ha impostato la gara in maniera simile, ma con un approccio diverso. La finalità  era la stessa, togliere il running game agli avversari, cercare di saturare tutte le zone sul corto, senza utilizzare blitz, ma impiegando solo sette uomini. Pittsburgh si è sempre disposta con la 3-4, raramente ha utilizzato quattro uomini, e Polamalu, è stato spesso lasciato distante dalla line di scrimmage, a proteggere le secondarie. Ma non è servito a molto.

Le corse non sono state un problema, ma la linea offensiva degli avversari, è riuscita a contenere sempre, ad eccezione dell'inizio del terzo quarto, la pressione avversaria, mai particolarmente feroce, permettendo a Brady di lanciare.Era solo questione di tempo, prima di vedere capitolare i defensive back. E non né è servito molto.

La velocità  di Branch e il fisico di Given hanno fatto la differenza fin dall'inizio. Dillon non ha avuto spazio, una sola corsa da 25 yards ed una media di 3.0. Ma Brady ha saputo sfruttare efficacemente i propri ricevitori, colpendo in profondità  almeno tre volte. Aprire il gioco non è mai stato l'arma vincente dei campioni del mondo, che preferiscono affidare alla percentuale di completi, su screen o lanci nel flat, il movimento della catena. In questo match, questo tipo di tattica, cozzava contro il reparto migliore degli avversari, quindi è stata utilizzata solo per tenere onesta la difesa, o per mangiare il tempo nel finale.

Con almeno tre giochi da oltre 20 yards, colpendo la zona di competenza delle safety, in mezzo al campo, l'attacco dei Patriots ha spezzato la partita. Ciò che non era riuscito ai Jets, è stato magistralmente studiato dal coaching staff dei Patriots. Una vittoria che porta impresso il marchio di fabbrica New England, ottima difesa, e una tattica studiata da un gruppo di coordinatori di prim'ordine. Belichick non ha mai perso con i Patriots nella post season, ed ha raggiunto il mitico Vince Lombardi con nove vittorie ed una sconfitta.

Anche i giocatori ci hanno messo del loro. Brady ha completato il gioco più lungo dell'anno, e ha finito con 130.5 di rating, (14 su 21 per 207 yards e nessun intercetto ed un touchdown) rimanendo ancora imbattuto nei playoff, otto vittorie, zero sconfitte, ed ha impartito una lezione al rookie avversario.

Belichick ha elogiato il proprio quarteback:

"Ogni giorno, dopo ogni incontro, Tom rimane lo stesso. Non fa sempre lanci perfetti, ma è un gran lavoratore, è preparato e attento alle sfumature, sempre pronto a dare il meglio quando conta, indipendentemente dal pubblico, dalla temperatura, dall'importanza della partita. E di solito fa un buon lavoro"

Brady:

"E' importante proteggere la palla. Quando si giocano match così difficili, è importante non commettere errori."

Branch quattro ricezioni per 116 yards, alla stratosferica media di 29 yards a ricezione, ha esposto con la propria velocità  i problemi delle secondarie degli Steelers, certamente fisiche e ottime nel supporto sulle corse, ma a corto di rapidità , quindi deficienti nelle coperture.

Apertura da brivido, e non solo per il freddo, che raggiunge i -11°. Nell'Heinz Field, gremito fino all'inverosimile da 65.242 spettatori, risuonano le note dell'inno nazionale, poi è solo uno sventolare d'asciugamani. Lo stadio è una macchia gialla in movimento. Il colpo d'occhio è eccezionale.

Belichick ha nel mirino il mito Lombardi, ma non è sicuramente il primo pensiero. "Dovremo eguagliare la loro fisicità " ha affermato in settimana, e la sua squadra mostra subito i denti, giocando con ottima determinazione fin dall'inizio. Cowher vuole scrollarsi di dosso l'etichetta di perdente. Ha disputato cinque championship, quattro in casa. Le sconfitte ora sono quattro, troppe.

L'inizio non è spettacolare, Pittsburgh vince il sorteggio, ma guadagna solo sette yards nei primi due tentativi, sul terzo Roethilsberger fa vedere di non essere in giornata. Eugenie Wilson lo intercetta sulle 48 yards al primo lancio. New England fa leggermente meglio, grazie all'ottima posizione di campo. Con una reverse, chiudono un primo down, arrivando sulle 30 avversarie, per poi segnare i primi punti con Vinatieri. Palla nuovamente a Pittsburgh, Bettis è ancora il cavallo da tiro, porta la palla cinque volte su sette giochi, ma in quello decisivo, sulle 39 avversarie non chiude un quarto e uno. Anzi commette un fumble, riconsegnando il pallone agli avversari.

Entra Brady, e colpisce. Play action, Polamalu è congelato, e Branch brucia Townsend lasciato in singola copertura. Morale sette punti, e partita già  segnata. La squadra di Cowher sembra destinata a rinunciare al proprio gioco su corsa. Gli Steelers dovranno fare affidamento sul braccio del proprio quarterback per vincere. Proprio quello che volevano i Patriots.

Il primo quarto si chiude con un buon drive per Roethilsberger, che partendo da metà  campo completa un passaggio da 19 yards su Ward. Staley è alternato a Bettis, le sue corse in off tackle sembrano più efficaci rispetto a quelle di potenza del compagno.

Pittsburgh mostra segni di vita. In difesa regge, inizia a blitzare più frequentemente, in attacco ha iniziato a muovere la catena. La presenza di Staley congela un uomo, che deve curare la possibilità  della ricezione fuori dal backfield, e il fronte perde efficacia, presentando solo sette uomini, invece d'otto o nove.

Il secondo quarto sembra quindi il momento buono per il recupero. New England è bloccata ancora, ma anche gli Steelers fanno poca strada, con i campioni del mondo che si sono adeguati alla nuova strategia degli avversari.

La metà  del periodo segna definitivamente il match. Brady completa un altro passaggio da 45 yards per Branch, e due giochi dopo pesca Givens in end zone, mentre sulla serie successiva, è la difesa che mette il sigillo sulla partita. Pittsburgh si muove bene. Grazie ad una ricezione da 28 yards di Ward, ad uno scramble di Roethlsberger, arriva sulle 15 avversarie.

Un lancio corto, solo sei yards, giusto sul marker del primo down, sembra alla portata del quarterback, ma la palla esce male, senza zip, Harrison anticipa il gioco, e festeggia dall'altra parte del campo. 24 a tre alla fine del tempo, senza che il successivo possesso di Pittsburgh produca qualcosa.
"Sa correre, sa lanciare, ha tocco. Ma qualche volta sbaglia. Sapevamo che contro di Lui qualche big play sarebbe arrivato" ha dichiarato la Strong Safety.

Ancora un tempo e 21 punti da recuperare, sembra impresa impossibile. Cosa produrranno gli aggiustamenti di metà  tempo?

Al rientro Pittsburgh è più decisa. Forza subito New England a liberarsi del pallone, grazie ad una pressione ancora più incisiva, con Porter e Smith in costante pass rush. 13:33 e la palla rientra nelle mani dei padroni di casa. Si lancia, Randal El è il bersaglio preferito in questa serie. Due ricezioni per 46 yards fanno veleggiare in soli tre minuti fino alle cinque avversarie, da cui Bettis entra in end zone. Ancora speranza.

New England risponde. Grande pressione, Pratiots forzati ad un terzo e 17, ma prima Smith commette una sciocchezza, un holding, che garantisce il primo down, poi, su un passaggio contestato per Givens, Haggans è sanzionato per una violenza non necessaria, penalità  da 15 yards. L'attacco dei campioni del mondo fatica, ma la difesa regala 20 yards decisive.

"Sotto nel punteggio non potevamo permetterci errori. In quella situazione non avevamo margine, anche se la penalità  su Aroon è stata troppo fiscale" il commento dell'allenatore di Pittsburgh. Dillon trova poi la migliore corsa della giornata, 25 yards fino alla fine del campo. Ancora più 21. Ma non è finita.

Roethilsberger sembra un altro giocatore. Corre, lancia e completa. Bettis produce, le sue corse parrebbero aver fiaccato la difesa avversaria. Cinque minuti dopo l'inizio del drive , Ward entra in end zone, con una ricezione da 30 yards. Non solo. La difesa recupera immediatamente il pallone, concedendo solo tre giochi agli avversari.

Lo stadio è una bolgia. Sotto di 14 punti, con la palla in mano e un quarto da giocare, l'inerzia sembra tutta dalla parte dei padroni di casa. Bettis per 25 yards, una ricezione di Ward per 26 e Pittsburgh bussa nuovamente alla porta. Primo e goal sulle quattro avversarie. Corsa. La difesa resiste una sola yard. Secondo e goal. È un lancio. Con Ward sulla sideline, solo Burress si allinea come wide out. Il passaggio sembra nelle sue mani, ma cade. Incompleto in end zone. Terzo tentativo. Corsa. Niente la difesa resiste ancora, una sola yard concessa a Bettis. Quarto e due. Si gioca? Si calcia?

L'allenatore:

"Forse è stato il momento decisivo del match. Siamo stati costretti al terzo down, invece di andare sotto di soli sette punti"

Cowher decide per il field goal, e forse commette un errore. Manca della spregiudicatezza necessaria, si fida troppo della propria difesa, soprattutto in considerazione della pesantezza del match. Il calcio va a segno, ma soli tre punti in questo drive sono una mazzata sul morale della squadra. La resistenza sulla goal line di New England, rinsalda la formazione di Belichick, che consuma cinque minuti nel drive successivo, e segna anch'essa tre punti. Sempre più 14.

"Mancavano 13 minuti. Undici punti sono un touchdown trasformato da due e un field goal. Pensavo che fosse troppo presto per giocarci il tutto o niente. E' stata una mia decisione, la rifarei".

La partita è ancora viva, ma il tempo inizia ad essere un fattore. Solo sette minuti alla fine, Roethilsberger è chiamato a guidare la squadra nel momento decisivo. Deve forzare, e Wilson scrive la parola fine. Come ad inizio match, è la free safety ad intercettare il quarterback, e a chiudere la partita.

"Non è stato un grande incontro da parte mia" ha commentato il giocatore, che non è riuscito a scrivere il proprio nome come il primo rookie a guidare una squadra al Super Bowl.

"Questo non vuol dire che la stagione sia stata negativa. Ho imparato un sacco di cose. Abbiamo avuto una grande annata, quindici vittorie consecutive. Ovviamente qualcuno ora pensa "che delusione", qualcuno lo penserà  anche tra di Noi"

Finale di partita con New England che chiama nove corse consecutive, chiudendo con Branch che entra la seconda volta in end zone su una reverse.

Rimane solo il tempo spazzatura. Roethilsberger mette a posto i suoi numeri, così come Burress. I due connettono per il touchdown finale. 41 a 27 lo score dell'incontro.

Joey Porter in sala stampa:

"Pensavo che fosse la nostra partita, ma ci hanno sovrastato. E' la prima volta che succede quest'anno. Sembrava la volta giusta, eravamo in casa, avevamo un ottimo piano di gioco, ma ci hanno reso quello che avevamo fatto loro in stagione regolare. Sono scattati avanti nel punteggio, ed hanno forzato turnover"

Belichick può godersi il record di vittorie in post season, ed ha due settimane per pensare agli Eagles.

"E' un onore essere associato ad un mito come Lombardi. Se il trofeo è dedicato a Lui ci sarà  un motivo".

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