NFC Championship – Report

McNabb applaude, Phila è al Super Bowl!

Buona la quarta. Dopo tre sconfitte consecutive in un Championship, finalmente i Philadelphia Eagles riescono a staccare il biglietto per partecipare al Super Bowl e puntare a diventare campioni del mondo. I neocampioni NFC incroceranno le armi a Jacksonville, Florida, il 6 febbraio contro i campioni in carica: i New England Patriots.

Philadelphia ha ottenuto la qualificazione al gran ballo vincendo la propria finale di conference contro gli Atlanta Falcons di Michael Vick, in quello che è stato il primo confronto in un Championship tra Qb afroamericani. Non c'è stata la bufera di neve, il campo era stato ripulito e il cielo era limpido, così che Donovan McNabb ha potuto giocare la partita nel modo migliore ed ha sfruttato l'apporto di una difesa che è riuscita a limitare il running game di Atlanta e forzare giocate non troppo consone al bagaglio tecnico di Vick.

La partita è stata sempre in mano agli uomini di Andy Reid, che pur senza palesare un dominio netto hanno raramente visto mettere in discussione il risultato finale. E' stata comunque la difesa degli Eagles a creare una differenza tale da risultare incolmabile per i Falcons; se la partita di McNabb come numeri non è infatti troppo differente alle prestazioni delle precedenti finali, il pacchetto difensivo ha fatto tutto ciò che ci si aspettava annullando l'attacco avversario.

Michael Vick è stato tenuto a 26 yards su corsa e il running game totale dei georgiani è arrivato ad un guadagno di sole 114 yards, nulla a che vedere con la precedente prestazione contro i Rams. Costretto a lanciare Vick ha mostrato tutta la sua difficoltà  e la sua scarsa preparazione nel gioco aereo (11/24 136 yards 1 int), rendendo quindi vita facile alle secondarie che escluso il tight end Alge Crumpler non dovevano preoccuparsi più di tanto dei WR avversari. Il gioco di Vick è stato forzato da costanti blitz degli Eagles che lo hanno obbligato a correre quasi a caso nel backfield, uscire spesso dalla tasca senza target precisi sui quali puntare e a pensare rapidamente a cosa fare, materia nella quale il veloce Qb dei Falcons non è proprio il massimo.

Warrick Dunn dal canto suo non è mai riuscito a trovare fiammate per stendere gli avversari, i suoi drive non hanno prodotto nulla di efficace fermandosi tutti contro la linea e i linebackers avversari e mai una volta è riuscito a trovare la sideline per cercare guadagni medio/lunghi.

La offensive line dei georgiani ha subito quindi il colpo e non ha dato il giusto ossigeno e aperto le giuste porte ai propri runners, ha concesso tre sacks e alla fine Jeremiah Trotter, Keith Adams e Derrick Burgess sono usciti da veri dominatori, ergendosi a padroni della difesa e portando 19 dei 40 placcaggi totali della squadra. Vick ha subito anche un intercetto da Brian Dawkins nell'unico turn over dell'incontro su un pallone lanciato male e frettolosamente tra i numeri di maglia della safety avversaria.

Atlanta è stata troppe volte costretta a giocare dei terzi down, non riuscendo mai ad imbastire drive lunghi, efficaci e produttivi, se si esclude quello di fine secondo quarto, l'unico vero attacco simile ad un buon run 'n' shot giocato in verticale, con due ottimi passaggi per Peerless Price e Crumpler, mischiato alle corse di Dunn che ha chiuso l'azione con l'unico td dei suoi. Grazie a questa giocata, che casualmente cominciava dopo il miglior ritorno di calcio di Allen Rossum (24 yards), temibile ritornatore anche lui limitato benissimo dagli special team di Phila, i Falcons chiudevano sotto di soli quattro punti la prima metà  di gioco cercando di tenere viva la partita.

Gli Eagles dal canto loro hanno avuto vita relativamente semplice, quando non sono riusciti ad arrivare ad una conversione li hanno aiutati, in un paio di occasioni, i difensori dei Falcons commettendo penalità  che sono risultare importanti per le sorti della partita. Sul primo di questi casi, infatti, gli Eagles si sono ritrovati un primo down invece di un quarto dove avrebbero calciato un punt, e sono riusciti a segnare la prima meta dell'incontro grazie a una corsa di Dorsey Levens (6 corse per 18 yards alla fine) che al secondo “sforzo” ha sfondato la linea avversaria chiudendo in endzone.

Aiutate anche da pessimi giochi speciali, il punter Chris Mohr ha calciato in modo ignobile per tutta la serata, le “aquile della Pennsylvania” si sono spesso trovate con ottimi punti di partenza. Donovan McNabb ha lanciato 180 yards con due td pass (percentuale di 65.3%) e corso per 30 yards, sfruttando durante la partita le mani di ben sette giocatori diversi e, nei momenti importanti, le corse di Brian Westbrook il quale ha messo a referto 96 yards corse e 39 di ricezione, risultando anche target preferito del proprio Qb.

Altre giocate importanti da parte dei receivers sono giunte grazie a Greg Lewis che con la ricezione più lunga dell'incontro (45 yards delle 65 totali nelle uniche due palle giocate) ha completato un grande big play nel drive chiuso con la segnatura del 14-3 per i suoi.

La linea offensiva ha dato davvero tanto tempo a McNabb in ogni giocata, e anche se le secondarie avversarie riuscivano a chiudere qualche spazio di troppo, il QB di Reid guadagnava secondi importanti per correre o aspettare che qualcuno riuscisse a smarcarsi, oppure semplicemente cercava lanci verticali e veloci, trovando per ben due volte la segnatura grazie a Chad Lewis, la prima delle quali con una ricezione splendida in endzone. I difensori di Atlanta hanno inoltre troppo spesso sbagliato i placcaggi sugli avversari e in più di un'occasione hanno graziato il Qb avversario dal subire sack che sarebbero stati di vitale importanza per le sorti degli uomini di Jim Mora jr. Quando la linea offensiva degli Eagles è infatti “collassata”, solo due volte i Falcons hanno portato a segno un sack, il primo dei quali nel terzo periodo di gioco.

In ogni caso, come già  detto, gli Eagles non hanno certo dominato e schiacciato gli avversari, ma non concedere nemmeno un take-away e riuscire a gestire meglio, e con maggiori opportunità  di scelta, le azioni offensive, ha consentito alla fine di macinare pian piano un successo atteso dal gennaio 2002. Inoltre è sembrato che Philadelphia volesse giocare una partita ragionata, senza mai farsi mettere troppa pressione addosso e controllando le giocate avversarie.

Nel secondo tempo si è data la possibilità  a Westbrook di correre più che all'inizio, limitando ulteriormente le possibilità  di turn over, controllando meglio il tempo e cercando di sfiancare una difesa che dopo i due primi td subiti è apparsa un po' più confusa e spaesata del solito. Dove non sono arrivate le giocate di McNabb sono invece giunte quelle del kicker David Akers, che nel terzo periodo ha calciato e trasformato i due field goal con i quali, portando a più dieci gli Eagles, si è creato il break decisivo per stendere i Falcons.

Philadelphia riesce ad accedere al Super Bowl motivata da una buona prestazione e con la speranza di riavere per il gran finale il reciver Terrell Owens, un'arma fondamentale per tentare di battere la fortissima difesa dei Patriots. Il gioco contro i campioni in carica dovrà  però essere meno attendista, più deciso, e bisognerà  rischiare il tutto per tutto per colpire con forza la retroguardia avversaria. La difesa esce bene da questo confronto ma anche per il reparto arretrato sarà  tutta un'altra sfida quella di Jacksonville, contro una squadra che oltre a correre bene sa anche lanciare ed osare, come dimostrato dal primo big play di ieri a Pittsburgh che è valso un td e il lancio più lungo in stagione per Tom Brady.

Un attacco, quello dei Pats, che sa trasformarsi perfettamente in funzione degli avversari, divenendo il meno prevedibile della lega e quello più difficile da battere, in grado di giocate esplosive o di drive eterni e logoranti per ogni difesa. Subito dopo la fine della finale NFC Reid e Trotter hanno rilasciato dichiarazioni entusiaste, parlando dell'orgoglio di una città  e dei meriti di un team che ha fatto grandi cose e che per tutto l'anno ha inseguito questo traguardo raggiungendolo grazie al gioco di squadra e, nel penultimo capitolo, con una difesa grandiosa contro il running game di Vick e soci.

Un attimo fuori dal coro, senza parlare troppo di Atlanta e senza alzare i toni di una festa più che giustificata, è stato invece il leader Donovan McNabb, che guarda già  ai Patriots e dichiara che "non è di gran rilievo per me (la partita vinta con Atlanta N.d.R.). Sarà  di grande rilievo per noi tutti vincere il Super Bowl. Ci siamo posti la meta di vincere il Super Bowl, non solo la NFC. Ed è in quella direzione che sto andando. Siamo eccitati, ma non abbiamo ancora raggiunto quell'obiettivo".

I Patriots saranno decisamente tutta un'altra cosa rispetto a questi Falcons. I New England cambiano pelle ad ogni evenienza, studiano nei minimi particolari il loro avversario e sono in grado di colpirlo e punirlo in ogni situazione. Inoltre partono da una posizione d'esperienza incredibilmente favorevole, presentandosi per la terza volta in quattro anni all'appuntamento clou della stagione NFL e con due anelli al dito.

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