Chargers: la fine di un sogno

Marty Schottenheimer e' il primo indiziato per il flop dei Chargers ai playoff

Aprile 2004. I San Diego Chargers hanno la prima scelta assoluta del draft dopo una stagione da 4 vittorie e 12 sconfitte. Si assicurano i servigi del QB su cui rifonderanno la franchigia, Philip Rivers, e tre scelte supplementari dai Giants in cambio dei diritti su Eli Manning. Questo permettera' loro, in un paio di anni e con un po' di fortuna, di tornare ad essere competitivi in una division davvero terribile.

2 gennaio 2004. I San Diego Chargers conquistano il titolo della loro division con 12 vittorie e 4 sconfitte e mandano 3 giocatori al Pro Bowl. Da molti sono accreditati come possibile sopresa della AFC: sono una squadra che puo' arrivare fino in fondo.

8 gennaio 2005. I San Diego Chargers escono sconfitti al supplementare dalla wild card in casa contro i New York Jets, squadra in calando, reduce da due sconfitte nelle ultime due partite di regular season.

Queste in sintesi le tappe della stagione dei Chargers, iniziata con poche aspettative, proseguita come una favola e conclusasi con l'ennesima delusione.

Prima dell'inizio della regular season San Diego era data da molti analisti come una squadra in lotta per la prima scelta assoluta, con un unico giocatore veramente forte, il RB LaDainian Tomlinson, ma alcune belle sorprese hanno sovvertito i pronostici.

Innanzitutto la scoperta del TE al secondo anno Antonio Gates, che all'universita' giocava solo a basket. Firmato come undrafted free agent, in solo due anni tra i pro e' diventato uno dei primi 3 TE della lega (insieme a Crumpler e Gonzalez) con quasi 1000 yard su ricezione e 13 TD; e' stato il miglior ricevitore della sua squadra e la spina nel fianco di tutte le difese incontrate.

Altra sorpresa: dopo essere stato paragonato nel 2003 a Ryan Leaf, bidone per la scelta del quale i Chargers sono stati per alcuni anni lo zimbello della lega, il QB Drew Brees ha sfoderato una prestazione da Pro Bowl (65.5% di completi, 27 TD e 7 int) che ha messo in crisi il "progetto Rivers".

L'artefice meno appariscente del successo in regular season e' pero' il reparto difensivo della squadra: senza grossi nomi, ma con grande capacita' di fermare gli attacchi avversari e tenere la squadra in partita quando Brees e compagni sono stati in difficolta'. Nel gruppo spiccano l'inside linebacker Donnie Edwards (104 placcaggi, 5 intercetti e 3 fumble forzati) e l'outside linebacker Steve Foley (10 sack e 2 intercetti per lui).

Il merito della trasformazione della squadra dalla stagione 2003 va dato principlamente al capo allenatore Marty Schottenheimer, nominato allenatore dell'anno. Dopo il licenziamento di Mike Riley alla fine della stagione 2001, il presidente dei Chargers dichiaro':
"Stiamo cercando un vincente… qualcuno che sappia come si fa a vincere"

La scelta ricadde su Marty, allenatore in attivita' con il maggior numero di vittorie in regular season. Ottima scelta, visti i risulati fino alla diciassetesima settimana.

Fin qui tutto bene, ma poi arriva il momento in cui si fa sul serio e viene fuori il limite riconosciuto del coach: ai playoff le sue squadre non vincono. Nella sua carriera ha portato ai playoff i Cleveland Browns per 4 stagioni consecutive e i Kansas City Chiefs in 7 stagioni su 10, 2 volte con il seed numero uno, ma ha vinto solo 5 partite su 17 e non e' mai riuscito ad arrivare fino in fondo. Le sue squadre sono sempre state caratterizzate da un ottimo attacco, a tratti spumeggiante, che si affida ad un buon gioco di corsa usato per aprire il gioco di passaggio e provare dei big play in profondita'. Il problema principale pero' e' che ai playoff il buon Marty diventa troppo conservativo e prevedibile: si affida troppo al gioco di corsa e "va sempre col manuale".

Anche nella partita con i Jets, nel secondo tempo e' stato troppo conservativo dimenticandosi per lunghi tratti della partita di Gates e del gioco aereo. Nell'ultimo drive, sulle 23 di New York ha chiamato 3 corse centrali di Tomlinson, poco efficace durante tutta la partita, invece di provare almemo una volta un passaggio, solo per cercare di sorprendere gli avversari e facilitare il compito del kicker rookie Nate Kaeding, che ha poi dovuto calciare dalle 40 yard con il terreno bagnato. Il finale come ovvio ha dato torto ancora una volta a "MartyBall", che si vedra' il resto dei playoff sul divano di casa, come gli succede sempre ormai.

Magari e' un po' sfortunato, ma il suo trend ai playoff fa credere che non sia solo colpa della malasorte: non tutte le colpe della sconfitta inattesa sono sue, ma di certo non ha il giusto atteggiamento per la postseason. A San Diego buttano via un'altra buona occasione di andare avanti nella postseason (6 sconfitte su 10 partite di playoff in casa) e sperano nella prossima stagione che inizia da subito. C'e' infatti da prendere una decisione sulla spinosa questione di Drew Brees, che diventa free agent e vuole un contrattone: cosa fare di lui avendo gia' Rivers, l'uomo su cui si era scelto di rifondare, sotto contratto ad una bella cifra?

Buona offseason dunque al management e ai tifosi dei Chargers!

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