AFC – Week 11 Report

Buona prestazione del RB LaMont Jordan per i Jets

East Division

New England Patriots 9-1 ; NY Jets 7-3 ; Buffalo Bills 4-6 ; Miami Dolphins 1-9

Kansas City-New England 19-27
Andare all'Arrowhead Stadium senza i cornerbacks titolari non è di buon auspicio, ma ancora una volta i Pats se la sono cavata, senza rischiare più di tanto. Dopo il big play di Kennison (grazie a un clamoroso salto a vuoto del CB Moreland), sotto 10-7, i campioni in carica si sono ripresi molto bene, non concedendo nemmento un punto per tutto il secondo quarto, guadagnando un vantaggio gestito come sempre alla grande.

Senza Priest Holmes, i grattacapi in difesa sono ovviamente arrivati soprattutto sui lanci, anche se probabilmente i Chiefs non hanno cercato di "esporre" troppo i problemi della secondaria di New England. Moreland, Gay e Samuel non hanno fatto un gran lavoro nel sostituire gli infortunati Poole e Law e, ancora più grave, l'infortunio finale a Samuel potrebbe richiedere al ricevitore Troy Brown un maggiore impiego come cornerback.

Il resto, però, ha funzionato molto bene. McGinest è stato una presenza dall'inizio alla fine, mentre l'attacco ha fatto quello previsto dal gameplan. Corse per controllare il pallone e lanci di Brady (17/26, 315 yds, 1 TD) per spaccare in due la difesa dei Chiefs.

La sintesi della sua squadra la dà  Bill Belichick: "Abbiamo avuto un grande contributo da molti giocatori. Non puntiamo su nessuno in particolare, speriamo soltanto che qualcuno si faccia avanti e faccia delle giocate importanti". E tra i maggiori "contribuenti" alla causa Patriots, nel Monday Night è emerso anche Branch, 105 yds su ricezione.

Cleveland-NY Jets 7-10
Senza Pennington anche la trasferta di Cleveland era insidiosa, ma l'obiettivo è stato centrato. Nelle condizioni attuali, considerando la difficoltà  del giocare nella AFC di quest'anno, i Jets non cercano nulla di diverso della W.

Sotto fino all'ultimo quarto, l'unico buon drive della giornata e la ricezione di McCareins hanno dato un sospiro di sollievo a coach Edwards.
Con Quincy Carter poco efficacie (11/20, 116 yds, 1 TD, 1 INT) e mal protetto (6 sacks), il running game ha salvato l'attacco, grazie anche alle 73 yds di LaMont Jordan (61 yds nell'ultimo quarto), sempre più importante considerato l'infortunio al ginocchio di Martin (comunque 88 yds anche domenica per lui).

Una mano l'ha data anche Cleveland, che ha permesso alla difesa dei Jets di stare in partita fino alla fine. Certo è che senza il QB titolare, la corsa ai playoff di New York diventa molto dura.

Buffalo-Saint Louis 37-17
Che i Bills non fossero male lo si era intravisto anche all'inizio, è bastato un nuovo running-back e il clima invernale di Buffalo per trasformare la squadra in una mina vagante. L'unico peccato è che sia ormai troppo tardi per i playoffs. Sotto 10-0 dopo il primo quarto, non c'è più stata storia nel resto della gara. Bledsoe ha risposto alle critiche (15/24, 185 yds, 3 TD, 1 INT) e ha fatto contento per ben 3 volte Mark Campbell.

La vera chiave però è McGahee (100 yds in 20 portate), che ha dato nuova linfa all'anemico attacco di Buffalo, relegando in panchina un ottimo RB come Henry. L'unico segno di continuità  con l'inizio della stagione è la difesa, dominante fin dalla prima settimana e capace di tenere l'attacco dei Rams (non proprio l'ultimo della pista) a 98 yds negli ultimi 3 quarti.

Se si aggiungono anche gli special teams (TD da 86 yds per Clements e 62 yds totali per Jonathan Smith su punt return), si capisce che affrontare i Bills nel finale di stagione, soprattutto a casa loro, non sarà  simpatico.

Seattle-Miami 24-17
Coach Jim Bates ha impiegato poco tempo per imparare come si sentiva Wannsted prima di lui. Con Fiedler fuori, con un eroico Feeley in campo nonostante un dolorosissimo infortunio all'anca, in parità  a 1 minuto dalla fine, come al solito Miami ha trovato il modo per vanificare tutti gli sforzi fatti per superare le difficoltà  (e la sfiga, diciamolo).

Il ritorno d'intercetto da 63 yds di Boulware ha deciso una gara fino a quel momento giocata alla pari contro un'avversaria clamorosamente superiore per talento.

Allenatore nuovo, quarterback nuovo, Feeley (23/45, 229 yds, 1 TD, 2 INT) è partito bene, correndo in end zone per il TD del 7-7. Bates sperava in una ventata d'aria nuova, ma niente sembra voler cambiare a Miami. L'immagine della stagione della squadra è arrivata proprio sul TD di Feeley: senza lasciare il tempo per i festeggiamenti, il QB è uscito dal campo zoppicando per un duro colpo.

Dentro Fiedler, l'ex titolare è durato il tempo di un drive: scramble al terzo down, botta al collo e ritorno in campo per il "meno infortunato" Feeley. Per quest'ultimo ci sono state le lodi del coach: "Ha fatto una grande cosa a tornare in campo, ci ha messo nella posizione di poter vincere. E' un peccato che non ce l'abbiamo fatta, per quello che abbiamo mostrato."

In una squadra in cui le vittorie sono inversamente proporzionali agli infortuni, non possiamo che fare i migliori auguri a Bates, che potrebbe averne molto bisogno.

North Division

Pittsburgh Steelers 9-1 ; Baltimore Ravens 7-3 ; Cincinnati Benglas 4-6 ; Cleveland Browns 3-7

Cincinnati-Pittsburgh 14-17
In una giornata storta di Roethlisberger, ha funzionato tutto il resto.
Che i Bengals fossero in grado di combinare lo scherzetto lo si sapeva, la squadra di casa non ha tradito le attese e ha chiuso in vantaggio 14-10 un gran primo tempo. A quel punto la difesa di Pittsburgh ha deciso la gara, non concedendo più un punto e anzi, segnandone due su safety.

I Bengals hanno messo sotto grande pressione Big Ben, facendogli incassare 7 sacks e limitandolo a 15/21, 138 yds, 1 TD. Nonostante questo il rookie è riuscito a fare la cosa fondamentale: non ha commesso errori e ha lasciato a Bettis e alla difesa il compito di portare a casa un'altra W.

Senza Staley, Jerome Bettis ha dimostrato ancora una volta di poter essere dominante anche lontano dalla goal line. Risultato: 29 corse, 129 yds, 39 minuti di possesso a 21 per gli Steelers e quinto posto nella classifica all-time dei rusher NFL. La vittoria non sarebbe potuta arrivare, comunque, senza la difesa, che nella ripresa ha semplicemente cancellato l'attacco avversario: solo 2 primi downs concessi per 42 yds.

Cincinnati ha mostrato buone cose all'inizio, Palmer ha mosso bene l'attacco, Chad Johnson ha mostrato tutto il suo talento (come sulla ricezione da 36 yds del 7-3) mentre il gameplan della difesa è stato straordinariamente efficacie. Nel secondo tempo, però, l'attacco è andato in totale blackout e coach Lewis non l'ha presa benissimo: "Non sono mai stato così arrabbiato. Non accetteremo la mediocrità . Se ci accontentiamo solo di andarci vicino, di condurre nel primo tempo, non miglioreremo mai. Non lo accetterò."

Baltimore-Dallas 30-10
Per la corsa ai playoff i Ravens hanno bisogno di qualcosa in più. L'hanno trovato: Kyle Boller.
Valutare un giocatore d'attacco per una prestazione contro la difesa dei Cowboys può portare a clamorosi errori di sopravvalutazione, ma il QB di Baltimore, in una giornata senza Jamal Lewis, ha guidato alla grande un attacco tradizionalmente poco produttivo sui lanci. Le sue statistiche sono state quasi irripetibili (23/34, 232 yds, 2 TD) e persino eccessive rispetto alle necessità .

Sì, perché la difesa ha come al solito dominato un attacco quasi sabotato dalla prestazione di Testaverde. Dallas non è un test probante, ma Baltimore è sicuramente in salute, sperando che lo possa essere al più presto anche Lewis.

Cleveland-NY Jets 7-10
La stagione dei Browns è già  finita, anche se quella di coach Davis arriverà  fino alla fine. Fino a che hanno mantenuto il vantaggio di un quarterback (Pennington fuori, Garcia dentro), i Browns erano sopra. Infortunatosi l'ex 49ers (spalla lussata), l'attacco non ha prodotto più nulla, tradito persino dal kicker Dawson, che ha fallito entrambi i field goal a disposizione.
La difesa ha dato a lungo una speranza a Cleveland, ma una volta andati sotto non c'è stato più niente da fare. Si inizia a pensare ai draft (e forse al prossimo coach).

South Division

Indianapolis Colts 7-3; Jacksonville Jaguars 6-4 ; Tennessee Titans, Houston Texans 4-6

Chicago-Indianapolis 10-41
Spettatori del Manning show ormai stanno diventando anche gli avversari.
La partita non è mai iniziata ma, aldilà  dei problemi dei Bears, la ragione è che l'attacco dei Colts è a dir poco inarrestabile in questo momento. Ormai le cifre di Manning sembrano quasi normali (17/28, 211 yds, 4 TD, 1 INT), mentre domenica è esploso anche Edgerrin James (23 corse, 204 yds) per formare un cocktail letale.

La difficoltà  di affrontare questo attacco l'hanno data queste cifre e l'ha confermata Manning: "Per tutta la settimana i Bears hanno parlato di come fermare il passing game, ma tutti noi conosciamo l'importanza di Edgerrin e cosa può fare il n.32." Scegli il tuo veleno, dicono negli States.
Nemmeno avere due rookies in linea offensiva (Lilja e Jake Scott) sembra un problema per i Colts che hanno permesso ancora una volta al proprio QB di lanciare in tutta tranquillità  (6 sacks subiti dall'inizio della stagione).

Difficile giudicare la difesa contro un avversario del genere, in ogni caso a questo reparto di chiede solo di contenere i danni e finora sembra in grado di farlo.

Jacksonville-Tennessee 15-18
E' tornato McNair. Sono tornati i Titans.
Nel gioco di squadra per eccellenza, raramente si è vista una squadra dipendere da un giocatore come Tennessee dal proprio QB. Probabilmente troppo tardi, McNair è tornato, proprio per affrontare una squadra invece priva del proprio regista titolare.

In equilibrio fino alla fine, la corsa da 2 yds di Antowain Smith ha determinato un risultato che conta molto di più per i Jaguars che per Tennessee.

Il ritorno del proprio leader non ha però risolto i problemi della squadra. McNair è ovviamente lontano dalla forma migliore (ha subito tra l'altro una safety) e Rolle, Woolfolk e McGarrahan hanno allungato la già  chilometrica lista infortunati. Ma McNair è un vincente e lo si è visto nel drive decisivo.

Il suo recupero rende i Titans una mina vagante in questo finale di stagione.
Leftwich dovrebbe tornare contro i Vikings e Jacksonville ne ha bisogno. Garrard ha fatto il possibile (13/27, 129 yds, 1 INT), ma non ha nè il talento né la freddezza negli ultimi minuti del titolare del ruolo. Taylor ha dato una mano (103 yds), ma non è stato abbastanza per una squadra che per vincere ha sempre avuto bisogno dei numeri di Leftwich nei finali di gara. Il record di Jacksonville è sempre sembrato un po' bugiardo, ma rimane grave una sconfitta contro un avversario così incerottato, come testimonia Taylor: "Non erano nemmeno lontanamente la squadra piena di talento che eravamo abituati a vedere. Non esiste che perdiamo partite del genere."

Houston-Green Bay 13-16
Senza Ahman Green, con un vantaggio di 10 punti, sembrava fatta per i Texans. Ma non avevano fatto i conti con il quarto quarto di Favre.
Grazie a 13 punti in un esplosivo secondo quarto, Houston a un certo punto sembrava in grado di strappare la vittoria a una delle squadre più calde della lega, ma nel finale hanno fatto solo da spettatori all'ennesima rimonta della carriera di Favre.

Bene all'inizio, il rendimento di Houston ha seguito quello del proprio QB. 8/15, 115 yds, 1 TD nel primo tempo, 5/11, 49 yds nella ripresa, in cui il pubblico non ha risparmiato i "boo" per una squadra che si è fatta rimontare da un avversario privo di running backs.

Insomma, nulla di nuovo nel Texas: ottimo Andre Johnson (6 ricezioni, 107 yds), su e giù Carr, così così il running game (107 yds), male la difesa.

West Division

Denver Broncos, San Diego Chargers 7-3 ; Kansas City Chiefs, Oakland Raiders 3-7

New Orleans-Denver 13-34
E' bastato un quarto di gioco per decidere la gara. Il punteggio dopo soli 15 minuti era di 20-0 con 185-55 yds di total offense.
Contro una delle squadre, soprattutto difensivamente, più allo sbando della lega in questo momento, i Broncos non hanno fatto prigionieri, scatenando Droughns, che ha corso a piacimento per tutta la gara (166 yds con 1 TD). Plummer ha sezionato la difesa chiudendo con 19/29, 224 yds, 2 TD e soprattutto trovando un'altra buona prestazione da parte di Lelie (79 yds), forse finalmente pronto a concretizzare le sue doti.

Attenzione a Denver, partita maluccio ma ora in gran forma. Plummer deve essere più continuo, soprattutto contro avversari di un certo livello, ma difesa, corse e protezione del QB vanno molto bene.

Oakland-San Diego 17-23
Sempre avanti nel punteggio, i Chargers hanno inflitto un'altra sconfitta ai Raiders, ma non è stato così facile. Sì, perché solo una penalità  del rookie Gallery ha vanificato il TD del 20-23 a metà  quarto quarto, obbligando Oakland ad accontentarsi di un field goal. Prima di quel momento i Chargers erano stati trascinati da Tomlinson (37 corse, 164 yds, 1 TD), grazie al quale sono stati capaci di controllare la gara (tempo di possesso 38 minuti a 21 per gli ospiti). Brees ha continuato a giocare in maniera affidabile (18/34, 226 yds, 1 TD), soprattutto con l'aiuto del sempre più fenomenale Gates (8 ricezioni, 101 yds), ma San Diego non è mai riuscita a chiudere la gara.

Complicità  l'hanno avuta i padroni di casa che hanno beneficiato della prestazione di Kerry Collins, un po' meno a disagio in regia: "Sento di aver giocato meglio, mi sento più a mio agio mano a mano che lavoro in questo attacco. Mi sembra di vedere meglio il campo, capisco meglio cosa cerchiamo di fare." Per la prima volta in stagione senza intercetti, l'ex QB dei Giants (227 yds, 2 TD) ha tenuto in partita Oakland, ma ancora una volta ha avuto pochissimo aiuto dal running game (53 yds).

Se per Oakland ormai la sconfitta è un'abitudine, ma la prestazione è stata incoraggiante (considerato il fondo toccato in precedenza), San Diego è contenta soprattutto per la vittoria, che permette di rimanere al passo dei Broncos, anche se questa non è stata la miglior partita della stagione.

Kansas City-New England 19-27
Se questa doveva essere l'ultimissima chance per i Chiefs, ora si può dire che la loro stagione sia finita. Dopo un buon inizio, soprattutto dopo il TD da 65 yds di Kennison, la difesa di Kansas City ha piano piano cominciato a concedere troppo agli avversari (non una novità ) e solo un fumble sulle 3 yds di Dillon ha evitato che la gara si chiudesse prima dell'intervallo.

Trent Green è riuscito come al solito a muovere la palla (27/42, 381 yds, 2 TD, 1 INT) e ha avuto 3 ricevitori sopra le 80 yds (Kennison, Morton e Gonzalez), nonostante Kennison si sia mangiato un paio di ricezioni importanti che avrebbero potuto cambiare la gara.

Con Priest Holmes fuori combattimento, però, Blaylock non è stato abbastanza contro la difesa di New England e i Chiefs hanno chiuso con 64 yds su corsa, 100 in meno della loro media. Ma come sempre hanno perso in difesa, che non dà  mai l'impressione di poter fermare gli avversari e levare pressione al loro attacco.

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