AFC – Week 10 Report

Senza Letfwich è stato Jimmy Smith a caricarsi i Jaguars sulle spalle. Qui festeggia il TD della vittoria in OT.

East Division

New England Patriots 8-1, New York Jets 6-3, Buffalo Bills 3-6, Miami Dolphins 1-8

Nome: Gino. Cognome: Cappelletti.
Segni particolari: nessuno ha segnato più di lui nella storia dei Patriots, 1130 punti. Fino a domenica era anche l'unico nella storia dei Pats ad avere segnato più di mille punti. Ora gli fa compagnia Adam Vinatieri che, dopo la prestazione super della settimana scorsa contro i Rams, si è ripetuto contro i mal capitati Bills. Due field goals nel primo tempo ( cinque in tutto a fine partita ) per mettere, insieme ai due passaggi da touchdown di Brady, 20 punti fra New England e Buffalo.

Partita finita prima ancora di cominciare. Peccato perchè i Bills sembravano poter dare a fastidio alla squadra di Bill Belichick se non altro per il buon momento di forma dell'attacco di Mike Mularkey e le difficoltà  in difesa dei Patriots, privi ancora di Law e dell'altro cornerback Tyrone Poole. Così toccava ancora al WR Troy Brown esercitare in difesa per svariati giochi che, nonostante l'amicizia del lo lega a Bledsoe, ne andava ad intercettare un passaggio all'inizio dell'ultimo quarto.

Dominio pressochè totale dei Patriots che hanno lasciato all'attacco dei Bills la miseria di 8 primi down, 0 su 7 nelle conversioni di terzo down, 125 yards di total offense e la metà  dei giochi offensivi. Il piano partita di Buffalo era molto semplice: Mularkey voleva stabilire il gioco di corsa e avere il controllo del tempo per togliere pressione dal proprio quarterback ( che alla fine, infatti, farà  registrare ben interecetti ). Ma New England è stata abilissima a negare le corse ( 50 yards su solo 17 tentativi ) e a dare spazio a Corey Dillon ( 26 portate per 151 yards ) avendo così il pallone per tanto tempo ( 41 minuti a 18 il finale ) e potendo gestire il grande vantaggio fino alla fine.

I Patriots dimostrano così di aver ben assorbito il colpo della sconfitta con gli Steelers vincendo per la seconda volta in fila ma già  domenica, a Kansas City nel Monday Night, sarà  più difficile specialmente contro una squadra, i Chiefs, con le spalle al muro. Buffalo ha dato spazio nel finale di partita al rookie J.P. Losman che, seguendo le orme del titolare, lanciava un intercetto al suo secondo passaggio in NFL.

Detto di Pats e Bills e ricordando che Miami, rullo di tamburi, non ha perso ( ma solo perchè riposava ) rimane da dire dei Jets che, fino a due settimane fa, erano una squadra in forma, indicata da molti come una delle storie migliori di questa stagione NFL, addirittura accreditata da alcuni come pretendente al titolo. Ovviamente la seconda sconfitta consecutiva e la terza nelle ultime quattro farà  rimangiare la parole a molti critici ma le verità  è che, questa partita, nonstante la buona prova collettiva dei Ravens, solo i Jets potevano perderla in questo modo.

In un game dove riesci a contenere il gioco di corsa di Baltimore ad un media di 2.6 yards a portata e solo tre primi down conquistati, dove riesci a bloccare Jamal Lewis sulle tue 1 nel primo drive ( durato dieci minuti ) della partita su un cruciale 4th-&-1, dove hai il 44% di conversione sulle situazioni di terzo down non puoi permetteri errori grossolani come quello che ha spostato l'inerzia della partita verso Baltimore.

Piccolo rewind: Jets in attacco sul 14-0 a loro favore, palla sulle proprie 35 yards. La riserva di Chad Pennington nonchè l'ex Cowboys Quincy Carter ( fino a quel momento ottimo, chiuderà  la serata con 13/22 per 175 yards, 5 sacks subiti e nessun TD ) con due passaggi porta New York sulle 17 di Baltimore, segue la pausa dei due minuti alla fine del primo tempo.

Intervallo di tempo che peggio non può fare ai Jets. Perchè, al ritorno in campo, il coordinatore offensivo Paul Hackett chiama un gioco nel quale è il running back a lanciare dopo il passaggio di Carter. Solo che LaMont Jordan, benchè pressato e quasi oggetto di un sack, anzichè farsi placcare lanciava in aria verso l'end zone una preghiera che Ed Reed ( quinto intercetto della stagione, siamo alla recidività  pura signori ) riportava per 78 yards ma, soprattuto, permetteva a Boller di “accendere” il rookie Clarence Moore per il touchdown che riportava sotto i Ravens.

Gli stessi protagonisti portavano Baltimore in vantaggio con un'altra ” connection ” prima che il field goal da 20 yards di Doug Brien mandasse la partita al supplementare deciso da un altro calcio di Matt Stover. Herman Edwards deve sperare che Carter, per le prossime tre settimane nelle quali Chad Pennington starà  sulla sideline, non perda la fiducia dei compagni e che i Jets, già  domenica prossima contro i Browns, riescano a ritrovare la capacità  di chiudere la partita quando se ne presenterà  il momento.

AFC NORTH

Pittsburgh Steelers 8-1, Baltimore Ravens 6-3, Cincinnati Bengals 4-5, Cleveland Browns 3-6.

Rialllacciandosi al discorso sui Ravens di cui sopra è utile sottolineare come, per Baltimore, sia stata una vittoria di capitale importanza perchè permette alla squadra di Brian Billick di mantere la scia degli Steelers e, soprattutto, di fare un passo in avanti per per una wild card. Ha contribuito in modo determinante, oltre alla giocata difensiva che avete letto, la buona giornata di Boller ( 19/33 per 213 yards e 2 TDs ) che è apparso molto più concreto e accurato in un pomeriggio che in nove settimane di regular season.

Il tutto nel giorno in cui Lewis, poco aiutato da una linea offensiva pessima, non è riuscito a stabilire il proprio gioco di corsa che è la madre di tutti gli attacchi dei Ravens. Strano a dirsi per un attacco che Billick voleva seguisse i dettami della West Coast offense. Ma l'inconsistenza di Boller nei passaggi corti, pietra fondamentale di tale attacco, e la poca protezione che la linea offensiva riesce a garantire hanno sempre lasciato a metà  il progetto del coach che, intelligentemente, ha sfruttato il materiale umano a disposizione.

La settimana prossima Baltimore riceve i Cowboys reduci dal Monday Night contro gli Eagles mentre la settimana successiva andranno a far visita ai campioni del mondo di New England.

Il prossimo obiettivo di Roethlisbeger, dopo essere diventato il primo rookie quarteback a iniziare 7-0, è portare gli Steelers alla miglior partenza della loro storia. Per fare ciò, ed andare quindi sul 9-1, dovrà  vincere a Cincinnati domenica prossima e in casa, fra due settimane, contro Washington. Impresa tutt'altro che improbabile se Pittsburgh continuerà  a dominare su entrambi i lati del campo.

Non sarà  bellissima da vedere ma Pitts concede veramente poco in difesa, attuando un gioco molto aggressivo e soprattutto mettendo in pratica i dettami di Dick LeBeau. Quindi gli Steelers cercano subito di bloccare il gioco di corsa avversario (68 yards totali su 22 tentativi) sui primi e secondi down costringendo poi gli avversari a situazioni di terzo down (2 su 10 i Browns a fine partita) con diverse yards da conquistare forzando, dunque, il gioco aereo avversario.

Ecco quindi arrivare la pressione sul quarterback avversario (Garcia, 4 sacks anche, e Holcomb un intercetto a testa) e Cleveland che riesce a passare la metà  campo solamente quattro volte su undici possessi con la difesa di Pittsburgh a forzare ben tre fumbles. In attacco, fuori ancora Staley, ecco tornare Jerome Bettis (103 yards con 29 corse e 2 TDs) e lo ” Steelers football “: 47 corse, 180 yards. A Cleveland la pressione su Butch Davis inizia ad essere consistente dati gli scadenti risultati ( dal 2001 ad oggi il record del coach alla guida dei Browns è 24-33 ) e qualcuno inizia a metterne in dubbio le scelte.

Il problema è che i Browns sono una squadra mediocre che commette troppe ingenuità  e penalità , con un quarterback sul viale del tramonto e una serie di infortuni impressionante che, però, non giustificano la poca organizzazione della squadra. Dopo Wannstedt forse sarà  il turno di Davis?.

Chiudiamo l'analisi della division con i Bengals. Questa settimana Cincinnati andava a Washington dalla miglior difesa NFL con la convinzione che, possedendo la peggior difesa NFL contro le corse, una possibile vittoria passava dall'abilità  di contenere Clinton Portis (17 corse per 81 yards) e di “rimanere ” con il proprio piano partita a prescindere. Così quando sul primo passaggio della giornata Palmer lanciava direttamente nelle mani della safety Taylor Marvin Lewis non ha fatto una piega analogamente al suo quarterback che, da quel momento, è stato perfetto portando i Bengals a segnare in ognuno dei tre drives successivi e mettere i Redskins dietro di 17 punti all'intervallo.

Tutto questo nonostante la presenza sul campo di tante matricole, soprattuto in difesa, nelle file di Cincinnati. Al resto ci ha pensato poi una difesa che, nonostante la presenza sul campo di almeno cinque rookies, ha tenuto bene il recupero nell'ultimo periodo di Washington riuscendo a registare cinque sacks, tre intercetti e forzare un fumble.

Da sottolineare anche la buona partita della linea offensiva dei Bengals che per la seconda settimana consecutiva non ha permesso a Palmer di essere “saccato “. Il calenario di Cincinnati prevede nelle prossime settimane tre match di division contro Pittsburgh (8-1) e Cleveland (3-6) prima di andare a Baltimore (6-3) il 5 dicembre.

AFC SOUTH

Indianapolis Colts e Jacksonville Jaguars 6-3, Houston Texans 4-5, Tennessee Titans 3-6 .

Almeno Dom Capers, questa settimana, è stato capace di trovare un espressione per spiegare la sconfitta dei suoi Texans. Imbarazzante. In un pomeriggio carico di promesse e speranze di grandi segnature c'è stata solo una squadra che ha messo punti sul tabellone mentre l'altra stava a guardare.

Ma è stata la difesa dei Colts a fare la differenza questa volta. Manning (18/27 per 320 yards, 2 INTs ) ha sì lanciato, e siamo a tre in stagione, per cinque touchdowns, Stokley e Dallas Clark sono andati sopra le 100 yards su ricezioni e 4 TDs ma sono stati i vari Freeney, Mathis ( 3 sacks, 3 fumbles forced ) e Sanders ha fermare l'attacco a otto ottani di Houston e indirizzare la partita su facili binari.

Mathis in particolare ha approfittato del fatto che si trovasse ad affrontare la riserva del tackle destro Todd Wade e degli spazi nella linea difensiva dei Texans visto che Houston aveva deciso di mettere il tight end dalla parte di Freeney per cercare di contenere le penetrazioni del difensive end dei Colts. Houston, dietro tanta pressione, non è riuscito a stabilire un gioco di corsa valido con Davis ( 2 TDs finali ma primo tempo chiuso con 10 corse per 20 yards di cui ben quattro per perdita di yards ) se non nel terzo quarto quando ormai Indianapolis era scappata ( 35 a 0 ).

Per i Colts si tratta di una vittoria che li tiene in testa alla divisione insieme ai Jaguars in attesa del rematch con i Texans in programma a Houston il 12 dicembre. Houston, se vuole essere una pretendente almeno ad una wild card, deve cercare di commettere meno errori ( 8 penalità  per 65 yards, tre intercetti lanciati da Carr, ancora una palla persa ) e proteggere di più e meglio il proprio quarterback ( già  25 sacks per una perdita di 150 yards ) con una linea offensiva che, domenca, è stata maltrattata da quella più veloce e leggera dei Colts.

Dividono la testa della division con i Colts ma i Jaguars hanno, nel calendario, un buon alleato e, recupero di Leftwich permettendo, potrebbero anche tenere fino in fondo e vincere la division. Intanto hanno continuato a farlo, vincere ovviamente, questa settimana contro una delle rivelazioni della stagione, i Lions. E lo hanno fatto vincendo al supplementare una partita che sembrava essere scorrere sui binari della tranquillità .

Infatti all'inizio dell'ultimo quarto Jacksonvillle era sopra di 17 punti grazie alla bella prova del quarterback Garrard ( 19/36 per 198 yards e 2 TDs ) e alla miglior prestazione stagionale di Fred Taylor che con le sue corse ( 23 per un guadagno di 144 yards ) teneva sulla sideline il malconcio attacco dei Lions e a soli 10 primi down quando in campo.

E difatti era la difesa del team di Mariucci a riportare in partita Detriot con due punt ritornati in touchdown da Eddie Drummond. Ma i giocatori dei Jaguars, tenendo fede al loro soprannome, ” The Cardiac Cats ” , mettevano nelle mani di Jimmy Smith il pallone della vittoria dopo un drive da 11 giochi e 76 yards. Jacksonville si conferma ai vertici della division e mostra la sinistra (per gli altri) ma confortante (per se stessa) tendenza a vincere le partite nel finale, segno di grande concentrazione e volontà .

Per la finale di conference ci potrebbero essere anche loro se non perdono troppo terreno con Leftwich fuori.

Ultimo capitolo per la squadra che potrebbe essere considerata la vera delusione se non si rischierebbe di fare un torno ai Kansas City Chiefs. D'accordo gli infortuni, la presenza di giocatori nuovi in alcuni ruoli fondamentali ma arrivare al giro di boa con un record negativo (3-6) e fuori da ogni chance di playoffs (a meno di clamorose rimonte) non è quello che si aspettava dai Tennesse Titans.

Ancora senza McNair, attivato prima della partita ma non in grado di giocare, Fisher si affida a Billy Volek e spera nel gioco di corsa di Brown ma se il primo fa come mai in carriera con 334 yards su lancio il running back riesce a guadagnare solamente 62 yards con 20 portate ma, cosa più importante, commette due fumbles che costeranno caro alla squadra.

Quindi Tennessee perde in overtime una partita che aveva praticamente dominato (176 yards totali dei Bears, 5 sacks, 3 palle perse forzate a Chicago, solo 10 primi down concessi) ma nella quale ha commesso troppi errori e non ha saputo chiudere la partita quando poteva. Merito anche di una difesa dei Bears che, al momento, è una delle migliori della lega e che ha deciso anche la gara quando, nel supplementare, ha forzato la palla persa di Volek e placcando, poi, in end zone il tackle dei Titans Miller per la più facile delle safeties.

Nelle prossime tre settimane Tennessee incontrerà  tutti i rivali di division iniziando dai Texans domenica prossima. Dovrebbe ritornare McNair come quarterback ma una vittoria dei Titans non può passare da un miglioramento del gioco di corsa (solo un down conquistato contro i Bears) che dovrebbe produrre meno situazioni di terzo-e-lungo che, contro i Chicago, hanno inciso sulla fluidità  dell'attacco (solo in tre occasioni su 17 Tennesse ha poi preso il primo down) con il risultato che il numero totale dei punt, a fine partita, è stato di 9.

AFC WEST

Denver Broncos e San Diego Chargers 6-3, Kansas City Chiefs e Oakland Raiders 3-6 .

Settimana relativamente tranquilla nella West visto che riposavano ben tre delle quattro formazioni della division. Era dunque un'occasione per l'unica squadra in campo, i Chiefs, di accorciare le distanze dai battistrada. Invece la squadra di Dick Vermeil si è rimessa il camice della Misericordia e ha fatto opera di beneficienza ai Saints.

Che avevano in Aaron Brooks un quarterback in crisi di fiducia, in Deuce McAllister un running back in cerca di se stesso e da solo una partita sopra le 100 yards su corsa, e in Jim Haslett un capo allenatore sulla graticola. Non c'era Priest Holmes ma nessuno se ne è accorto visto che Blaylock, il suo sostituto, ne ha preso il posto alla grande ( 33 corse per 186 yards e 1 TD ) ma la difesa dei Chiefs era rimasta a Tampa Bay.

Esattamente una settimana dopo aver lasciato i Bucs mettere ben 34 (!) punti sul tabellone Kansas concede a Brooks il completo più lungo della sua stagione ( 57 yards per Joe Horn ), a McAllister la corsa più lunga ( 28 yards ) e a Horn le due ricezioni più lunghe ( la già  citata di 57 e quella da 42 per il TD della vittoria ). Serve aggiungere altro?. Magari a spiegare ulteriormente la sconfitta può servire ricordare le 12 penalità  commesse dai Chiefs, 6 delle quali si sono trasformate in primo down per i Saints dei 20 totali che la franchigia della Luoisiana ha avuto. Oppure le 4 palle perse (due intercetti e due fumbles).

Indubbiamente dobbiamo iniziare a considerare fallimentare la stagione dei Chiefs che, in un ottica playoffs, non godono dei favori del pronostico visto che le sei squadre (Jets, Ravens,Jaguars,Colts,Chargers e Broncos) che si giocheranno le due wild cards hanno tutte un record di 6 vinte e 3 perse, cioè tre partite di distanza da Kansas City.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi