Steve Mariucci sta facendo un gran lavoro alla seconda stagione sulla sideline dei Lions.
Alzi la mano chi credeva che a metà stagione le squadre sorpresa fossero Detroit Lions e San Diego Chargers. Onestamente neanche i due allenatori, Mariucci e Schottenheimer rispettivamente, credevano in un miglioramento così repentino ed efficace. Perché era indubbio che le due squadre fossero migliorate sia sul piano qualitativo che di amalgama vuoi anche per la presenza dello stesso allenatore per, rispettivamente, due e tre anni sulla stessa sideline.
Se si vuole cercare le risposte alla stagione sopra le righe, fino ad ora, della squadra allenata per il secondo anno da Steve Mariucci, una vita ai 49ers, è bene lasciar perdere le statistiche.
Infatti Detroit è sempre ancorata sul fondo in ognuna di quelle principali in attacco ( ultima per yards a partita con 249.3, 31° nel gioco di corsa con sole 76.6 yds, 26° nei passaggi con 172.7 yards a partita, ultima nei primi downs conquistati con appena 103 ) il che non la distingue dalla squadra dell'anno scorso che era sempre ultima nelle corse e nelle yards totali e 26° in punti segnati con appena 16.9.
Quest'anno i punti messi a referto sono leggermente saliti ( siamo, alla week 8, a 19.6 a inno nazionale ) segnale di una certa crescita dell'attacco. Che, a dire il vero, era non solo auspicabile ma decisamente percettibile visto che il tanto bistrattato quarterback Joey Harrington aveva bisogno solo di un corpo di ricevitori credibile e la cui punta non fosse il velocista Az-zahir Hakim ma qualcuno più consistente.
Il ritorno della prima scelta dell'anno scorso Charles Rogers, seppur perso nuovamente per tutta la stagione causa stesso infortunio dell'anno prima, e l'addizione della prima scelta di quest'anno, Roy Williams, nonché l'arrivo dal mercato dell'ex 49ers Tai Street hanno dato all'ex star di Oregon la possibilità di diventare un quarterback da 62.1% di completi e di invertire la brutta tendenza dell'anno scorso quando il rapporto fra touchdowns e intercetti era di 0.77 mentre nel 2004 è di 3.00 ( ovvero per ogni intercetto lanciato ci sono 3 touchdowns ).
Detroit, dunque, è una squadra giovane che, stando alle parole di Mariucci, " proprio per tale motivo è soggetta ad alti e bassi e cali di concentrazione che si traducono sul campo in errori e scelte sbagliate". Fresco esempio ne è la partita di domenica contro Dallas dove, nonostante i Lions abbiano avuto più yards su passaggio e vinto il conteggio delle palle perse ( 3 dei Cowboys contro una di Detroit ), le troppe penalità ( 10 per 112 yards ), l'irrisorio gioco di corsa ( appena 39 yards totali ) e il non capitalizzare sugli errori avversari hanno portato ad una sconfitta che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti i giocatori.
Proprio il gioco via terra sta diventando un cruccio per coach Mariucci che vorrebbe stabilire un gioco di corsa efficace sia per tenere riposata la propria difesa che per avere il controllo del tempo e un maggior numero di giochi offensivi ( appena 54 a partita ). Generalmente, infatti, le squadre che hanno un ranking così basso offensivamente sono inguardabili nelle situazioni di terzo down e i Lions non fanno eccezione convertendo solamente il 30.5% delle situazioni e occupando il 29° posto nella Lega nella speciale classifica.
Il titolare del ruolo, tornato efficace da poche settimane dopo l'infortunio alla caviglia nella seconda settimana di regular season, è la prima scelta da Virginia Tech Kevin Jones. Nonostante abbia una media per portata ( 3.6 ) esattamente in linea con quella dei Lions dell'anno scorso ( quando il titolare era Bryson ) Jones dà una dimensione nuova all'attacco di Detroit essendo molto rapido nei cambi di direzione anche in mancanza di una velocità di base non altissima ma che comunque lo aveva fatto diventare, nei discorsi pre-draft, il secondo miglior running back del lotto dietro a Steven Jackson.
Il ritorno alla piena forma fisica del fullback Cory Schlesinger, il miglior bloccatore della squadra fra gli uomini non di linea, dovrebbe aiutare il gioco di corsa di Mariucci e aprire il gioco aereo di Harrington.
Ma i punti di domanda di questi Lions non si fermano solo alle corse come visto ma coinvolgono anche la difesa. Dal mercato in estate sono arrivati, rispettivamente dai Jaguars e dai Dolphins, buonissimi veterani come il cornerback Fernando Bryant e la safety Brock Marion. L'intenzione di coach Mariucci era di aggiungere esperienza ad un reparto che era risultato 24° in yards concesse a partita e 28° contro i passaggi.
Il personaggio di Al Pacino nel film Donnie Brasco, il mafioso Letfy, amava sempre ripetere al personaggio interpretato da Johnny Deep, Donnie Brasco appunto, " fugghedabouit", che venne tradotto in " che te lo dico a fare" in italiano, per stare a significare l'inutilità di continuare un certo dialogo o una certa frase che si potrebbe benissimo adattare a quello che Mariucci deve aver pensato quando ha visto che i Lions, dopo 8 settimane, sono sempre in fondo alla classifica per yards concesse su passaggio( 253.3 all'ultimo conteggio ) e al 28° posto per quanto riguarda la percentuali di completi concessi alla squadra avversaria ( un rotondo 63.5% ).
Tutto negativo quindi?. Nemmeno per idea visto che alcune cose buone il coordinatore difensivo Dick Jauron le sta instaurate come la difesa contro le corse per esempio: l'undicesimo posto in classifica con 107.4 yards di media conta relativamente ma se si guarda alla corsa più lunga concessa in una singola partita la difesa di Detroit è sugli scudi avendo concesso solo 23 yards come corsa più lunga.
I Lions sono anche al secondo posto per quel che riguarda i sacks ( ben 23 ) dietro solamente agli Eagles: la novità tattica di Jauron rispetto allo scorso anno è stata quella di mettere maggior pressione sul quarterback avversario e dominare fin dall'inizio della partita la linea di scrimmage.
Così una difesa che l'anno scorso si era fermata ad appena 28 sacks ( 26° NFL ) quest'anno è già riuscita a mettere le mani addosso al quarterback avversario 6 volte in una stessa partita in ben due occasioni ( Vick e Warner gli obiettivi ) e più in generale la linea difensiva gioca con un'energia che prima non aveva trascinata dal tackle Shaun Rogers.
Per chiudere una curiosità : quest'anno i Lions si sono specializzati in interruzioni di strisce positive o negative. Se la vittoria contro Chicago nell'opener ha significato la fine di 24 sconfitte consecutive in trasferta quella contro Atlanta ha posto fine all'imbattibilità dei Falcons che durava da inizio stagione.
La settimana successiva, perdendo contro i Packers, misero fine alla striscia di quattro sconfitte di Green Bay mentre vincendo contro i Giants hanno scritto la fine delle quattro vittorie consecutive della squadra di Parcells. Ma la striscia che interessa Mariucci più di tutti è quella che vede i Lions fuori dai playoffs dal 1999.
Il prossimo mese di novembre che vede in ordine Washington in casa, Jacksonville e Minnesota fuori casa e Indianapolis in casa, sarà decisivo per le ambizioni dei Leoni e dirà a che punto è la ricostruzione di questa storica franchigia.