AFC – Week 6 Report

Grande Jeff Garcia contro Cincinnati!

Doveroso iniziare la rivisitazione della sesta giornata dell'AFC da una delle rivalità  più antiche e sentite della lega, quella tra i Denver Broncos e gli Oakland Raiders: più che una battaglia è stato però un vero e proprio massacro, con i Broncos che hanno demolito gli avversari 31-3 e Jerry Rice, sempre più infuriato per il suo scarso utilizzo, che ha definito la sconfitta come “la peggiore della mia carriera” il che, detto da uno che di partite ne ha giocate 292 ha un certo peso…

Commentare l'andamento della gara è quasi superfluo, con un attacco di Denver che la difesa dei Raiders non è mai stata neppure lontanamente in grado di fermare, e un attacco neroargento sterile come poche altre volte: 25 primi downs a 9 e 444 yards totali a 145 dicono, assieme al punteggio, tutto su una gara che ha visto in campo un solo team.

A Denver devono comunque erigere un monumento alla linea d'attacco e al suo coach, Rick Dennison: Reuben Droughns, con le sue 38 portate per 176 yards è l'ennesimo Rb autore di una prestazione monstre sotto Mike Shanahan, che da Terrel Davis in poi è riuscito a far ammassare statistiche fantastiche a chiunque ha posizionato nel backfield.

Se l'attacco sulle corse di Denver è una costante e va benissimo così com'è, molto è invece da cambiare nel gioco dei Raiders: l'arrivo di Norv Turner non pare aver portato grandi benefici, e di questo passo è solo questione di tempo prima che Al Davis decida l'ennesima rivoluzione, ma la sensazione è che i Raiders siano una squadra che necessita di grandi cambiamenti strutturali, di giocatori migliori in posizioni chiave come Qb, Rb e Lb's e di un progetto solido e a medio-lunga scadenza che non sembra in questo momento essere presente…

Partita molto equilibrata tra i Jacksonville Jaguars e i Kansas City Chiefs, con i primi che hanno prevalso alla fine 22-16 grazie a un drive da 67 yards guidato molto bene da un sempre più convincente Byron Leftwich: per lui 24/36, 298 yards e 2 Td pass oltre a un Td su corsa, non saltando nemmeno un gioco nonostante una botta alla spalla e una distorsione alla caviglia.

“Quando la partita è sul filo io credo nel mio Qb” – ha dichiarato il Wr Jimmy Smith dopo la partita – “lo guardi negli occhi e capisci quanto vuole vincere, e che è disposto a morire sul campo pur di non perdere”, e queste sono le caratteristiche che, oltre al talento e alle doti atletiche, fanno grande un giocatore nel ruolo forse più difficile del football.

Kansas City invece precipita 1-4, con una difesa che continua a fare acqua nonostante l'arrivo di Gunther Cunningham e non è in grado di generare turnovers che alzino il numero di possessi offensivi, e un Priest Holmes deludente nonostante i bellicosi proclami di inizio stagione.

In una division in cui Denver ha preso il largo e San Diego gioca a un livello superiore alle aspettative i Playoff sembrano già  un obiettivo irraggiungibile per la squadra di Dick Vermeil.

Proprio San Diego ha perso sul filo di lana la sfida con gli Atlanta Falcons 21-20, una sconfitta per cui molte delle responsabilità  sono da attribuire a Marty Shotteneimer, il cui Football conservativo all'eccesso ha colpito ancora: a poco più di 2 minuti dal termine sotto di 4 punti ha deciso di calciare un field goal sulle 10 avversarie con solo 3 yards mancanti per chiudere il down; la sua difesa non è stata in grado di fermare i Falcons che hanno terminato l'incontro con il pallone in mano e posto fine alla striscia di 2 incontri vinti dai Chargers.

Comunque una discreta prestazione di una squadra che lo scorso anno era la peggiore della lega, e invece ha un record dignitoso (3-3) e un gruppo di giovani di talento sul quale lavorare.

Prima vittoria della storia degli Houston Texans sui Tennessee Titans 20-10, in una partita in cui Steve McNair ha fatto la differenza, ma stavolta in negativo: gara con pochi acuti da parte degli attacchi, che è stata certamnte decisa dai 4 intercetti lanciati dal co-MVP dello scorso campionato.

Per i Texans onesta prestazione del Qb David Carr, sempre più a suo agio al timone dell'attacco di Houston, e record in pareggio, 3-3; scivolano invece sul fondo della division i Titans, per cui vale lo stasso discorso fatto per i Chiefs: Colts e Jaguars sembrano avere una marcia in più e la striscia di partecipazioni consecutive ai playoffs di Jeff Fisher sembra destinata a interrompersi…

Prima prestazione davvero convincente di Jeff Garcia con la nuova maglia dei Cleveland Browns, che hanno sconfitto i Cincinnati Bengals 34-17. Per l'ex Qb dei 49ers 310 yards e 4 Td, uno dei quali da 99 yards per Andre Davis, e vittoria che consente ai Browns di lasciare i Bengals da soli sul fondo della AFC North.

Per i Bengals invece dopo i passi in avanti mostrati lo scorso anno la situazione è preoccupante: la difesa è un vero e proprio colabrodo, e si vedono numerosi errori tecnici e di placcaggio strani per un allenatore dall'orientamento difensivo come Marvin Lewis.

L'attacco non incide, e perde troppi palloni con Carson Palmer che ancora deve capire che non è il caso di forzare troppo contro le difese NFL e Rudi Johnson che pare avere un momento di flessione dopo il promettente avvio: molte sono le cose da migliorare, o i Bengals sembrano proiettati verso l'ennesima stagione del tutto deludente.

Grande vittoria dei Pittsburgh Steelers in casa dei Dallas Cowboys 24-20, e ennesima grande prestazione del Qb rookie “big” Ben Roethlisberger: la sensazionale matricola ha collezionato 21 completi su 25 tentativi, con 2 Td e una striscia di 9 completi consecutivi per chiudere il match, diventando il primo Qb rookie dopo Phil Simms nel '79 a vincere le prime 4 partite da titolare e il primo Qb di Pittsburgh a vincere a Dallas dopo Terry Bradshow nel 1982.

Anche Deuce Staley sta vivendo una seconda giovinezza con gli Steelers, anche domenica vicino alle 100 yard su corsa, e sembra un giocatore rinato rispetto a quello che ormai a Philadelphia era diventato un running back di situazione. Per gli Steelers record di 5-1 e primo posto in una division che prima dell'inizio del campionato sembrava proprietà  dei Ravens…

Prima vittora dei Buffalo Bills, che nella “guerra dei poveri” della AFC East hanno sconfitto i Miami Dolphins 20-13.

Buona la prima da titolare di Willis McGahee, 111 yards in 26 portate, e prestazione buona nel complesso di una squadra che quest'anno ha perso 4 partite ma tutte con punteggi ravvicinati; in evidenza anche Eric Moulds, 99 yard su ricezione, e un Bledsoe che finalmente è riuscito a limitare gli errori e a giocare una partita di controllo.

Nulla di nuovo su Miami, che di questo passo potrebbe davvero stabilire alcuni record negativi: la difesa, ottima, tiene abbastanza vicine nel punteggio partite che altrimenti sarebbero autentici massacri. L'attacco di Miami è uno dei peggiori mai visti su un campo da Football professionistico e manca di talento in ogni posizione, iniziando da una linea offensiva inguardabile, e non sembrano esserci vie d'uscita per la squadra della Florida, i cui tifosi dovranno perpararsi a soffrire per tutto l'anno.

Dulcis in fundo uno sguardo alle uniche due squadre imbattute della conference:
I New York Jets hanno rimontato uno svantaggio di 14-3 e hanno sconfitto i 49ers 22-14, con un'altra grande prestazione di Curtis Martin, che ha corso per 111 yards e 2 Td.

I Jets sono una squadra solida, bilanciata sia in attacco che in difesa, con un'ottima guida come Pennington e un Curtis Martin rinato dopo l'opaca stagione scorsa: il vero test sarà  però quello della prossima settimana, quando i Jets incontreranno i New England Patriots in striscia positiva da 20 partite:ne resterà  soltanto una…

Proprio i Patriots hanno maltrattato i Seattle Seahawks, che molti indicavano come la squadra giusta per interrompere la striscia di New England, 30-20. I Patriots si sono portati subito in testa e non si sono più voltati indietro, costringendo i Seahawks ad inseguire per tutta la partita.

In evidenza Corey Dillon, autore di 2 Td, che si sta sempre più dimostrando l'elemento che mancava per completare l'unica lacuna palesata dai Patriots lo scorso anno.

Solita grande prestazione della difesa, che ha intercettato Hasselbeck 2 volte e limitato Shawn Alexander a meno di 80 yards. Ormai si è detto tutto sulle qualità  dei Patriots, squadra francamente di una concretezza e una mentalità  vincente vista poche volte nell'NFL: grandissimo credito va dato a Bill Belichick che ormai deve essere considerato nell'elite assoluta degli allenatori.

Ora tutti sono in attesa di vedere quando finirà  questa incredbile striscia: ci prverà  l'alta squadra imbattuta dell'AFC, i Jets, in uno scontro la prossima settimana che promette scintille.

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