Jeff Kent festeggia il fuoricampo della vittoria
Ultima partita della serie a Houston e gli Astros non perdono l'occasione di sfruttare il fattore campo prima di tornare a giocare dalle parti del Missisipi, ribaltando lo svantaggio dallo 0 – 2 iniziale al 3 – 2 attuale.
Nela serie finora dominata dalla potenza delle mazze, ieri sono state invece le braccia dei due partenti ad essere protagoniste della partita. Si è arrivati all'ultimo inning con una situazione di parità senza che fossero stati segnati punti e con una sola valida messa a segno per ognuna delle due squadre. Considerando che nelle quattro precedenti partite erano stati messi a segno 7,5 punti complessivi di media ad incontro, i primi 8 inning giocati in gara-5 all'Astrodome sembravano più appartenere ad una altra serie che non a questa tra Houston e St. Louis per la conquista del Pennant della NL.
Sul monte di lancio due texani; per gli Astros c'è Brandon Backe di Galveston ad un ora di macchina da Houston, ex shortstop ed ottimo quarterback all'high school prima di scegliere definitivamente il ruolo di pitcher. Per lui una bella partita alle spalle in gara-3 delle NLDS e tanti consigli avuti negli ultimi giorni da “The Rocket”. Il suo avversario è Woody Williams 38 anni da Houston, tifoso da piccolo degli Astros, protagonista di un 2003 come miglior pitcher tra i Cardinals e di una buona stagione anche in questo 2004, ottimo anche in battuta. In campo nella prima partita delle NLDS contro i Dodgers con decisione vittoriosa per lui.
I due hanno messo in piedi un'autentica sfida, Williams dopo aver subito una valida da parte di Bagwell nel primo inning, metteva insiem 6 successivi no-hitter innings prima di lasciare la palla al closer Jason Isringhausen. Backe invece subiva la sua prima valida dopo 6 inning con già due battitori ritirati e dopo essere stato capace di mettere assieme un perfect game sino al quarto inning.
Completamenti neutralizzati i due lineup, la tensione al Minude Maid Park nel finale di partita è salita sempre di più, perchè era evidente che chi per primo fosse riuscito a portare un punto a casa avrebbe vinto quasi sicuramente l'incontro.
E così è stato grazie all' homerun di Jeff Kent, che nel nono inning, con Carlos Beltran in seconda base e Lance Berkman in prima ed un out, ha battuto al primo lancio di Jason Isringhausen, una cut fastball abbastanza alta per essere colpita bene, un fuoricampo verso l'esterno sinistro facendo esplodere il ballpark.
La parte alta del nono aveva invece visto all'opera per la terza giornata consecutiva Brad Lidge che dopo le due salvezze metteva a referto anche una vittoria. La sconfitta andava logicamente al closer dei cardinals Isringhausen.
Gli Astros hanno confermato, anche nelle NLCS di essere imbattibili in casa loro e si preparano a tornare al Busch stadium con il vantaggio nella serie. Gara-6 vedrà l'utilizzo di Pete Munro come partente, mentre un eventuale spareggio finale vedrebbe il ritorno sul mound di Roger Clemens che ha dato il via, con la partita di sabato scorso, alla rimonta di Houston. St. Louis utilizzerà mercoledì Matt Morris e nella eventuale partita di giovedì Jeff Suppan.
E' ovvio che oltre al sorprendente Brandon Backe, capace in un momento delicato di una prestazione eccezionale, il vero protagonista dell'incontro di ieri è stato Jeff Kent. Il seconda base degli Astros è al suo terzo fuoricampo in post-season con un totale di 7 RBIs. Il giocatore, quattro volte All-Star, ha superato ad inizio ottobre come numero di homeruns in carriera il record di Ryne Sandberg, di fuoricampo battuti da un seconda base. Un buon colpitore come lui si è trovato alla perfezione nell'Astrodome, un ballpark molto amico degli slugger in generale.
Adesso dopo che a settembre aveva annunciato un suo probabile ritiro, Jeff Kent che ha un contratto sino a fine 2005, potrebbe anche ripensarci. Se poi rimarrà in Texas dipenderà anche dalla decisione di Drayton McLane, proprietario degli Astros, che già era intenzionato a cederlo agli Oakland A's lo scorso agosto.
Quando la serie si trasferisce a St. Louis c'è una squadra, gli Astros, che dal finale di regular season è in una condizione psicologica unica. La sua interminabile rincorsa per ottenere la wild card, il primo successo nella storia della franchigia in post-season, la rimonta nelle NLCS, l'infinito numero di vittorie in casa negli ultimi due mesi gli stanno dando una forza ed un carattere che va nettamente al di là delle sole capacità espresse dal suo eccellente roster.
I Cardinals invece, che hanno dominato la regular season, e sembravano vicini ad avere vita abbastanza facile anche nei playoff, hanno trovato di fronte una squadra carica e che sta dimostrando di essere alla sua altezza esaltandosi nelle situazioni difficili. Ora più che mai è fondamentale per St. Louis il lavoro di un manager del valore di LaRussa per saper dare subito una risposta degna del loro poderoso 2004.