Warren Sapp ha cambiato maglia ma non stile di gioco
Sono parecchie le partite interessanti in questo terzo turno di regular season. Tra quelle che si giocano in casa di squadre della AFC da segnalare quella che potrebbe diventare negli anni a venire una delle più belle rivalità della NFL (Tampa contro Oakland) e la sfida fra Houston e Kansas City che ci potrà dire se i Chiefs sono ancora competitivi nonostante l'incredibile serie di infortuni che li ha colpiti.
Ecco le sfide in dettaglio:
Baltimore (1-1) @ Cincinnati (1-1)
I Bengals sono i favoriti in una sfida che potrebbe essere decisa più da quanto accade in infermeria che dagli sviluppi sul campo. Entrambe le squadre infatti devono fare i conti con parecchi infortunati e la squadra fra le due che recupererà il maggior numero di giocatori sarà sicuramente la favorita.
Attualmente i Ravens sono nella situazione peggiore perché hanno diversi giocatori acciaccati nella secondaria e soprattutto con l'infortunio del tight end Todd Heap hanno perso un giocatore fondamentale per il loro gioco di attacco. Il veterano non solo era utile come blocker ma dava tranquillità all'inesperto quarterback Kyle Boller che in caso di pressione avversaria poteva sempre scaricare il pallone sul tight end.
L'assenza di Heap e quella del wide receiver Travis Taylor costringeranno coach Billick ad usare maggiormente le corse di Jamal Lewis. Il ritorno del tackle Jonathan Ogden aiuterà non poco il running back ma per i Ravens c'è il serio rischio di rendere unidimensionale il loro attacco rendendo così più facile il lavoro alla difesa avversaria.
Per quanto riguarda i Bengals da segnalare il recupero del linebacker Brian Simmons e del cornerback Deltha O'Neal che permetteranno a Marvin Lewis di non schierare troppi giocatori inesperti come si temeva in un primo momento.
In attacco invece si tenterà fino all'ultimo di recuperare il centro Rich Braham per evitare i problemi di domenica scorsa. Contro Miami, infatti, la linea e di conseguenza le corse del back Rudi Johnson hanno sofferto non poco la mancanza di familiarità col sistema del sostituto di Brown (il 39enne Jerry Fontenot).
Houston (0-2) @ Kansas City (0-2)
Solo un mese fa questa era una partita dall'esito scontato ma i troppi infortuni che hanno colpito i Chiefs hanno riequilibrato la situazione rendendo incerta la sfida. Il più recente è quello misterioso occorso al running back Priest Holmes nell'ultima sfida di campionato.
Coach Dick Vermeil non ha voluto o potuto rivelare la causa esatta dell'infortunio ma ha tenuto a precisare che non è nulla di serio. È probabile comunque che il nome di Holmes vada ad aggiungersi al lungo elenco degli indisponibili che comprende buona parte della non eccezionale difesa e quasi tutti i wide receiver.
Proprio quest'ultimo reparto è la fonte di maggior preoccupazione per Vermeil perché gli unici ricevitori disponibili sono Dante Hall e Richard Smith e nessuno dei due sembra in grado di impensierire la buona secondaria di Houston. La scarsa consistenza dei wide receiver permette inoltre alle difese di raddoppiare il tight end Tony Gonzalez bloccando così l'unica arma offensiva di cui dispongono al momento i Chiefs oltre ad Holmes.
La situazione dei Chiefs è così disastrata che quello appena descritto potrebbe essere la migliore unità della franchigia (esclusa ovviamente quella degli special team). In difesa infatti le cose vanno ancora peggio. Non tutti i giocatori si trovano ancora a loro agio nel nuovo sistema difensivo e spesso concedono agli avversari un grande guadagno di yard proprio per la loro inabilità nel rispettare quanto scritto nel playbook.
I Texans più che alla difesa dei Chiefs dovranno comunque fare attenzione a non buttar via la partita da soli. Il principale problema è quello delle palle perse. Fra il running back Dominick Davis ed il quarterback David Carr il totale è già arrivato a sette contribuendo non poco alle due sconfitte di Houston nelle prime due sfide stagionali. Specialmente il primo dovrà fare attenzione perché verrà usato parecchio contro una difesa non certo impenetrabile contro le corse interne.
L'altro problema da affrontare per la squadra di Dom Capers è il frastuono generato dai tifosi dei Chiefs. I giocatori dell'offensive line dei Texans non sembrano ancora conoscere a sufficienza tutte le varianti del playbook e per questo motivo nelle partite precedenti hanno commesso diversi errori. Non è difficile prevedere risultati ancora peggiori in uno stadio che impedirà a Carr e compagni di comunicare e cambiare al volo con un audible lo schema di gioco.
Jacksonville (2-0) @ Tennessee (1-1)
Gli Jaguars sono sorprendentemente in testa alla division e per restare imbattuti dovranno superare i rivali storici in un confronto che qualche anno fa assegnava il titolo di conference. Ora invece le due franchigie sembrano destinate a lottare per il secondo posto dietro Indianapolis e si trovano in due stadi differenti della loro "vita". Jacksonville, infatti, è in netto miglioramento dopo le troppe delusioni passate mentre i Titans vedono ridursi sempre più le loro chance di successo con l'attuale gruppo di giocatori.
In ogni caso la loro strategia di gara per domenica non sarà poi così diversa. Entrambe punteranno molto sulle corse per sfruttare la difficoltà delle due difese contro i running back. Quella che soffrirà di più è la difesa di Tennessee che sembra stancarsi troppo presto e concederà parecchio spazio a Fred Taylor. Finora invece la difesa degli Jaguars è riuscita a mascherare i problemi all'interno della linea riuscendo a tenere un'ottima media di 100 yard concesse a partita.
L'attacco di Jacksonville sembra quindi favorito anche in virtù del confronto fra difensori e ricevitori degli Jaguars nettamente in favore di quest'ultimi ma se i Titans dovessero avere successo nel mettere sotto pressione il quarterback i giochi potrebbero riaprirsi. Byron Leftwich, infatti, soffre parecchio i blitz e spesso per affrettare il lancio consegna il pallone agli avversari (due intercetti finora e ben sedici l'anno scorso).
Pittsburgh (1-1) @ Miami (0-2)
La sfida ci dà la possibilità di valutare due quarterback inesperti (Ben Roethlisberger per gli Steelers e A.J. Feeley per Miami) contro due buone difese che li metteranno sotto pressione fin dall'inizio per tenere in partita i rispettivi attacchi. Il rookie di Pittsburgh dovrebbe avere il compito meno difficile perché può sfruttare gli infortuni e gli acciacchi che hanno colpito la secondaria di Miami mentre Feeley deve fare i conti con i problemi alla linea offensiva e la conseguente mancanza di un buon gioco di corse.
Inoltre qualche problema di troppo ai defensive tackle dei Dolphins impedirà alla difesa di collezionare i sei sack della settimana scorsa contro i Bengals e faciliterà anche il lavoro di Pittsburgh nel bilanciare con le corse l'attacco. Miami in attacco ha fatto qualcosa di buono nel gioco aereo usando spesso i due tight end ed offendo maggior protezione al quarterback ma la difficoltà di Lamar Gordon nel guadagnare yard (1.7 di media a portata) costerà probabilmente anche questa partita ai Dolphins.
San Diego (1-1) @ Denver (1-1)
La sfida fra le due franchigie della AFC West Questa sarà decisa da quale squadra riuscirà a sfruttare meglio le corse del running back. Da una parte abbiamo uno dei migliori running back della nazione (LaDainian Tomlinson) mentre la linea di Denver contro una difesa non troppo pesante e forte fisicamente dovrebbe tornare ad aprire sufficienti varchi per uno dei back emergenti della NFL (Quentin Griffin).
Tomlinson così come successo domenica scorsa contro gli Jets avrà il suo bel da fare per tenere a galla un attacco che non riesce a sviluppare un decente gioco aereo e si trova di nuovo immerso in una "quarterback controversy" in attesa di dare spazio al rookie Philip Rivers. Se poi dovesse risolversi il problema quarterback titolare le prospettive non sono rosee perché il solo Reche Caldwell sembra in grado di ricevere il pallone senza farlo cadere. Se Brees o Flutie non inventeranno qualcosa sarà fin troppo facile per i Broncos fermare Tomlinson e di conseguenza i Chargers.
Dall'altra parte la situazione è leggermente migliore perché il probabile successo di Griffin contro la difesa di San Diego darà la possibilità al coach Mike Shanahan di chiamare il tipo di gioco in cui il suo quarterback si trova più a suo agio: le play-action. Jake Plummer potrà inoltre sfruttare l'inconsistenza della difesa avversaria dietro la linea di scrimmage chiamando spesso in causa i tight end Dwayne Carswell e Jeb Putzier.
Green Bay (1-1) @ Indianapolis (1-1)
I tifosi dei Colts resteranno col fiato sospeso fino all'ultimo minuto a causa delle non perfette condizioni fisiche di Edgerrin James. Il running back sul turf casalingo grazie alla sua velocità ed abilità nei cambi di direzione è letale per le difese avversarie ma è in forte dubbio a causa di un problema al tendine del ginocchio.
Se il back dovesse dare forfait coach Dungy dovrà mettere da parte la strategia offensiva usata finora (controllo del pallone con le corse per poi sorprendere gli avversari con le play-action) e affidarsi maggiormente ai lanci di Manning. Il quarterback porterà sicuramente punti allo score dei Colts ma il suo successo paradossalmente terrà più a lungo in campo una difesa troppo leggera fisicamente per resistere alla pressione di una delle migliori linee offensive della nazione.
Anche il gioco aereo di Green Bay è molto efficiente e se si dovesse arrivare in situazione di parità nell'ultimo quarto con la difesa di casa troppo stanca i Packers avrebbero gioco facile per evitare la seconda sconfitta consecutiva.
Va in ogni caso ricordato che Brett Favre non ha un ottima tradizione nelle partite disputate in uno stadio coperto (record di 3-6 negli ultimi tre anni) e che domenica non è stato sempre perfetto rischiando in troppe occasioni di regalare la palla alla difesa. In questo senso la difesa dei Colts non lascia ampi margini di errore perché al primo errore è in grado di causare una palla persa.
Tampa Bay (0-2) @ Oakland (1-1)
Nonostante non veda coinvolte squadre in lizza per il titolo questa è sicuramente una delle sfide di cui si è parlato di più in settimana. I motivi di tanto interesse sono parecchi. Fra i Bucs ci sono diversi ex Raiders (a cominciare dall'ex allenatore Jon Gruden) che stanno contribuendo al rebuilding della franchigia della Florida dopo il successo del Super Bowl di due anni fa proprio contro i Raiders.
Ad Oakland è approdato inoltre uno dei simboli dei "vecchi" Bucs di cui Gruden stesso si è liberato senza troppi spargimenti di lacrime: Warren Sapp. Il defensive end in settimana ovviamente ha promesso una prestazione super per salutare a modo suo l'ex head coach e date le sofferenze dell'attacco dei Buccaneers ne avrà sicuramente l'occasione.
In campo non c'è comunque da aspettarsi molto in termini di spettacolo, specialmente da parte dei Bucs. Tampa, infatti, ha dei seri dubbi su chi far giocare titolare nel ruolo di quarterback, non ha nessun gioco di corse ed ha perso uno dopo l'altro tutti i wide receiver (basti pensare che il numero uno nel reparto al momento attuale è il rookie Michael Clayton).
I Raiders invece dispongono di un buon gruppo di ricevitori la cui pericolosità nei lanci lunghi costringerà la difesa avversaria ad allungarsi e concedere a Rich Gannon facili lanci vicino alla linea di scrimmage. Se questa strategia non funzionerà Norv Turner sarà costretto ad usare maggiormente i giochi di corse che però saranno poco efficaci contro un gruppo di linebacker veloci ed intelligenti tatticamente come quelli dei Bucs.