Joe Gibbs nuovamente al lavoro
Felpa rossa con il profilo del "Pellerossa" sul petto, occhiali da sole sugli occhi, si agita sul campo dando consigli a tutti. Sessantatré anni e non sentirli. Il desiderio, l'ardore è quello dei bei tempi, quando i Redskins mietevano successi. Tre Superbowl, tra il 1981 e il 1992. Da allora undici anni d'esilio, passato a condurre un team automobilistico, della formula NASCAR, non hanno scalfito la volontà di ferro di Joe Gibbs, nuovo-vecchio allenatore di Washington.
L'eroe della tifoseria, che ha portato la squadra ai suoi massimi splendori, è ritornato in sella. Con Lui tutto il suo staff. Gibbs ha riportato con se Don Breaux (offense coordinator), Jack Burns (quarterbacks), Renne Simmons (tight ends) e il fedelissimo Joe Buguel (offensive line & assist head coach) " Siamo particolarmente orgogliosi quando camminiamo in queste stanze. E lo facciamo con un po' d'arroganza" ha ammesso quest'ultimo.
Oltre ai suoi uomini più fidati, Gibbs ha chiesto, ed ottenuto, l'assunzione, come defense coordinator di Gregg Williams, ex head coach dei Buffalo Bills. " Innanzi tutto ho voluto intorno a me gente che conosco, che stimo, e di cui i giocatori hanno rispetto. Voglio allenatori di cui mi fido ciecamente, che siano in sintonia con me e con l'ambiente". In quest'ottica è anche l'assunzione di Zampese, come consulente per l'attacco.
Undici anni sono molti, il gioco è cambiato, maggiori blitz, attacchi wide open, ma sono cambiati anche gli uomini e le regole sono cambiate, rendendo tutto molto più complicato. Ma dopo cinque anni d'esperimenti, dopo aver bruciato allenatori in serie, Da Turner a Schotteneimer, fino ad aver toccato il fondo con Spurrier, autore di una stagione da 5-11, Snyder, vulcanico presidente dei Redskins, ha deciso di ritornare al futuro, assumendo come allenatore della propria squadra, l'uomo più amato da tutti i fans della franchigia, colui che li ha portati sul tetto del mondo. 140-65 il record di Gibbs (compresi i playoff). I tifosi hanno apprezzato.
In una città abituata al soldout del proprio stadio, per anni ed anni, vedere calare la vendita di biglietti e gadget aveva spaventato tutti. Dal giorno dell'assunzione di Gibbs tutto è cambiato." Sono un po' imbarazzato per l'attenzione. Ma so quanto sia importante il football da queste parti"
Perché? E' la domanda di tutti. Perché un uomo arrivato, già nella hall of fame, si propone dopo undici anni, con tutte le difficoltà del caso? In primis una scelta familiare " Ho ascoltato la mia famiglia. Mio figlio Coy per primo, voleva ritornare nella NFL. Mia moglie Pat. Ho imparato negli anni ad ascoltarla, e ad apprezzarne i consigli" ha ammesso Gibbs." Mi aveste detto solo cinque mesi, non due anni fa, che avrei ancora incrociato i guantoni con Bill Parcell, beh vi avrei considerati matti". Oltre la famiglia, ancora e soprattutto la voglia di stupire. Chi conosce bene l'head coach, parla di un uomo che ama le sfide, di una persona sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, della nuova impresa.
A Washington, che vinca o che perda, ci sarà un nuovo thrilling. " Ovviamente le quote sono contro di me. Ritornare ad avere successo è realmente molto difficile. Ma è una grande sfida". Washington non è stata l'unica candidata. Ci sono state speculazioni su un possibile approdo ai Falcons. Tutto però è sfumato, quando si è presentata l'occasione in casa Redskins. Nessun dubbio su quale fosse il suo posto.
Vincerla non sarà semplice. I Redskins, da quando Gibbs ha lasciato il football, solo nel 1999 sono giunti ai playoff. E la domanda, se riuscirà nel suo intento, se riuscirà a adattarsi a questo football, seguirà l'allenatore, anzi si intensificherà a mano a mano che la stagione si avvicinerà . Più il kickoff si avvicinerà e maggiore sarà la pressione.
Il presidente, Joe Snyder, non ha fatto niente per smorzarla. "Una delle cose che mi piace di Joe" ha dichiarato ancora Gibbs " è che prende decisioni velocemente, ed è molto aggressivo. Quando gli viene chiesto un giocatore dice " Ehi se pensi che quel giocatore sia perfetto per noi, faremo il possibile per prenderlo". Sono molto fortunato in questo" Avere tutti i giocatori che vuole a disposizione sarà sicuramente piacevole, ma creerà molte attese tra media e dirigenti. E darà grattacapi con il salary cap.
Non quest'anno, forse neanche il prossimo, ma dal 2006 i bonus dati ai giocatori (già oltre i 55 milioni di dollari spesi) peseranno come un macigno, creando un potenziale disastro." Penso che potremo gestire la situazione. Ciò che è importante è avere un gruppo, un core di giocatori su cui lavorare. Vogliamo creare un circolo virtuoso, in cui poter inserire giocatori orgogliosi di essere un Redskins".
Quali poteri avrà Gibbs. Molti si chiedono se Snyder farà un passo indietro. " Sono un allenatore, e ciò che voglio è fare l'allenatore". Sembra chiaro, al momento, che Gibbs avrà gli stessi poteri dati a Spurrier. Deciderà chi gioca e come, ma sulla scelta dei giocatori, sembra che Snyder abbia ancora un potere di veto. Così come Vinny Cerrato, vice presidente per le operazioni di football. Sarà un triumvirato. "Quando sceglieremo un giocatore, sarà il nostro giocatore. Se avremo sbagliato, avremo sbagliato insieme, non sarà colpa mia o di un altro. Questo è un lavoro d'equipe".
Cerrato ha confermato "Crediamo tutti nel lavoro di squadra. Lavoriamo insieme per il bene del team. Siamo tutti sintonizzati sulle stesse lunghezze d'onda." Fino a quando durerà questo idillio. Conoscendo Snyder, fino al prossimo Danny Wuerffel.
Ciò che sicuramente deve cambiare è l'attitudine. Su questo Gibbs è stato chiaro. "Quando scegliamo un giocatore, dovrà essere soprattutto una questione di carattere. Prima analizzeremo questo aspetto, dopo il talento. Se il test caratteriale non sarà passato, allora avremo un problema. Abbiamo imparato dal passato". Ovviamente dovrà cambiare anche l'atteggiamento dei giocatori. Ci sono stati troppi capi e pochi indiani nella tribù. Il lavoro dovrà essere al centro di tutto, e un nuovo Grande Capo è nell'accampamento. Tutto è stato evidente fin dai primi minicamp. L'intensità degli allenamenti si è moltiplicata, anche in quelli senza contatto. Il commento di Matt Bowen è stato chiaro " Duri, molto duri. Anche mentalmente. E' stata una sfida. Ma così sono i nuovi allenatori. Ci vogliono testare, perché sono qui per vincere"
L'offseason dei Redskins ha portato tanti volti nuovi. Il principale, è ovviamente quello di Clinton Portis, ex stella dei Denver Broncos. Nello scambio dell'anno, Washington ha ceduto il proprio uomo migliore, il Cb Baily e una seconda scelta, per arrivare ad uno dei migliori Rb degli ultimi due anni. Sarà fondamentale, per il gioco di Gibbs, da sempre basato sullo stabilizzare efficacemente il running game, che l'Hb si ambienti alla svelta. Sarà Portis adatto? Il giocatore non sembra il power back associato da sempre con le squadre di Gibbs. O Il suo valore è stato amplificato dalla straordinaria linea offensiva di Denver?
Per la risposta bisognerà attendere i primi di Settembre. Certo i numeri non si discutono, oltre 3.000 yards in due stagioni, a dispetto di un inizio lento, e di qualche partita saltata per infortunio. Questo rappresenta un altro problema, come reagirà l'ex stella di Miami alla massiccia dose di portate in arrivo. La sua resistenza è sempre stata un grosso punto di domanda.
Gli arrivi non si fermano alla stella. Brunell, Washington, Barrow, Daniels, Griffin, Springs, solo per citarne alcuni. Ma anche il draft ha apportato giocatori importanti, come la prima scelta da Miami, la SS Taylor, forse il miglior atleta presente.
Tutto sembra al posto giusto. Ogni tassello del mosaico sta per essere inserito, per far sì che la squadra sia subito competitiva, che possa vincere immediatamente. "Non indosso i miei tre anelli. Guardo solo al futuro, e ai successi. Sono qui per vincere. Io sono concentrato sul futuro, voglio fare qualcosa di grande, riportare la squadra al posto che merita. E' un grande affare; non vedo l'ora di mettermi nuovamente alla prova".Gibbs non poteva scegliere città migliore, o miglior tempismo, per effettuare il suo rientro, un vero e proprio ritorno del Re.